26/09/2016

Ranocchia e la sfiga. Spunti da Inter-Bologna

ranocchia
Ranocchia in posa plastica (Fonte www.inter.it)

Basta poco, in una tranquilla e soleggiata domenica di settembre, per passare dal “dai, in casa col Bologna… diciamolo sotto voce che non voglio far il menagramo, ma per me vinciamo facile” al “Cazzo, adesso Destro ci purga. Perdiamo al 100%. Te l’avevo detto io”.

Sì, basta poco. Basta una lombalgia acuta.

Eppure la giornata sportiva era cominciata bene con la Sconfitta della Roma col Toro e la possibilità di agguantare il terzo posto in solitaria in vista dello scontro diretto con i romanelli della settimana dopo.

Poi, con una velocità da Blitzkrieg tedesco, tra i tifosi fuori dal Meazza si propagano due bombe da fare invidia a quelle di Wanda Nara:

- Hai sentito?
- Cosa?
- Si è fatto male Joao Mario.
- Seeee… e i cinesi hanno fatto Cacatomo presidente.
- Nono, è vero! S’è rotto anche Murillo.
- Oh, adesso basta. Lo scherzo è bello quando dur…
- L’hanno appena detto a Sky!

Il tifoso interista, ormai segnato da anni, troppi anni di patimenti allo stadio e alla tv era pronto a perdere una JM su tre, a maggior ragione se tale perdita avesse colpito solo il centrocampo.

- Eh, cosa vuoi che sia? Gioca il Kondo, a Empoli non ha fatto così male. Questo è il suo anno. (Immaginatelo detto con quel tono di voce un po’ più alto, segno che, oltre all’interlocutore, si sta cercando di convincere anche sé stessi)

- Sì, va bene. Ma Murillo?

Ecco, qui casca l’asino, perché l’approssimativa costruzione della difesa nerazzurra per questa stagione ha fatto sì che ogni contrasto, ogni cartellino, ogni fottuto scatto in allenamento porti alla mente di tutti l’Oscuro Giocatore, Colui-che-non-deve-essere-convocato, per dirlo in chiave potteriana.

“Dai Joao alzati… che se no poi…”
“ Jeison, occhio ai cartellini… che se no poi”

Se no poi gioca Ranocchia.

Di fronte a una notizia di tale portata, i dialoghi tra i confusi, spaventati, affannati tifosi dell’Inter somigliano ai repentini messaggi che partono quando mezz’ora prima del calcetto serale uno dei giocatori dà forfait a sorpresa:

- Andreolli?
- Ma va… non gioca da un anno, è sempre rotto.
- Yao?
- Yao? Chi cazzo è Yao.
- C’è Caceres svincolato, gli prepariamo un contratto al volo nello spogliatoio!
- Sono stati chiari! La difesa è appostocosì!
- Samuel! Dai cazzo, guarda che ho visto le foto, ieri si è allenato alla Pinetina! Sempre meglio di…
- Sono uscite le formazioni… C’è Ranocchia.

Dei 22 in campo, gli occhi di tutti sono puntate sul povero Frog, forse fin troppo.

Ranocchia scende in campo giocando col terrore negli occhi. I primi tocchi e i primi passaggi del difensore sembrano sancire già la sconfitta. Eppure, piano piano, dopo un’iranocchia1mperfezione da Ranocchia sul primo gol si rende protagonista di buone giocate, soprattutto nel finale di partita in cui c’era meno da ragionare e più da giocare istintivamente e in cui, per un momento, è sembrato di rivedere quel giovane talento che tanto ci aveva ammaliato a Bari.

Sarebbe stato tutto troppo bello per essere vero, non sarebbe stato Ranocchia.

 

Nel finale l’occasione d’oro, che ricorda un po’ quella avuta contro l’Atalanta con Stramaccioni:
Cross dalla destra e l’ex capitano, tutto solo davanti al portiere, la prende di testa e la spara fuori.

disperazione
Cancellando quanto di buono fatto fino a quel momento, Inter – Bologna sarà ricordata come la partita in cui Ranocchia si è mangiato il gol al 95’.
(Nessuno si ricorderà, per esempio, del liscio clamoroso di Icardi di un minuto prima)

Ranocchia invece in conferenza ha parlato dell’inzio della strada verso un “Nuovo Ranocchia”
Noi facciamo il tifo per lui, anche perché abbiamo bisogno di lui per difendere il nostro brand ranocchiate.

Provaci ancora Froggy.

 

 

Ranocchia e la sfiga. Spunti da Inter-Bologna

ranocchia
Ranocchia in posa plastica (Fonte www.inter.it)

Basta poco, in una tranquilla e soleggiata domenica di settembre, per passare dal “dai, in casa col Bologna… diciamolo sotto voce che non voglio far il menagramo, ma per me vinciamo facile” al “Cazzo, adesso Destro ci purga. Perdiamo al 100%. Te l’avevo detto io”.

Sì, basta poco. Basta una lombalgia acuta.

Eppure la giornata sportiva era cominciata bene con la Sconfitta della Roma col Toro e la possibilità di agguantare il terzo posto in solitaria in vista dello scontro diretto con i romanelli della settimana dopo.

Poi, con una velocità da Blitzkrieg tedesco, tra i tifosi fuori dal Meazza si propagano due bombe da fare invidia a quelle di Wanda Nara:

- Hai sentito?
- Cosa?
- Si è fatto male Joao Mario.
- Seeee… e i cinesi hanno fatto Cacatomo presidente.
- Nono, è vero! S’è rotto anche Murillo.
- Oh, adesso basta. Lo scherzo è bello quando dur…
- L’hanno appena detto a Sky!

Il tifoso interista, ormai segnato da anni, troppi anni di patimenti allo stadio e alla tv era pronto a perdere una JM su tre, a maggior ragione se tale perdita avesse colpito solo il centrocampo.

- Eh, cosa vuoi che sia? Gioca il Kondo, a Empoli non ha fatto così male. Questo è il suo anno. (Immaginatelo detto con quel tono di voce un po’ più alto, segno che, oltre all’interlocutore, si sta cercando di convincere anche sé stessi)

- Sì, va bene. Ma Murillo?

Ecco, qui casca l’asino, perché l’approssimativa costruzione della difesa nerazzurra per questa stagione ha fatto sì che ogni contrasto, ogni cartellino, ogni fottuto scatto in allenamento porti alla mente di tutti l’Oscuro Giocatore, Colui-che-non-deve-essere-convocato, per dirlo in chiave potteriana.

“Dai Joao alzati… che se no poi…”
“ Jeison, occhio ai cartellini… che se no poi”

Se no poi gioca Ranocchia.

Di fronte a una notizia di tale portata, i dialoghi tra i confusi, spaventati, affannati tifosi dell’Inter somigliano ai repentini messaggi che partono quando mezz’ora prima del calcetto serale uno dei giocatori dà forfait a sorpresa:

- Andreolli?
- Ma va… non gioca da un anno, è sempre rotto.
- Yao?
- Yao? Chi cazzo è Yao.
- C’è Caceres svincolato, gli prepariamo un contratto al volo nello spogliatoio!
- Sono stati chiari! La difesa è appostocosì!
- Samuel! Dai cazzo, guarda che ho visto le foto, ieri si è allenato alla Pinetina! Sempre meglio di…
- Sono uscite le formazioni… C’è Ranocchia.

Dei 22 in campo, gli occhi di tutti sono puntate sul povero Frog, forse fin troppo.

Ranocchia scende in campo giocando col terrore negli occhi. I primi tocchi e i primi passaggi del difensore sembrano sancire già la sconfitta. Eppure, piano piano, dopo un’iranocchia1mperfezione da Ranocchia sul primo gol si rende protagonista di buone giocate, soprattutto nel finale di partita in cui c’era meno da ragionare e più da giocare istintivamente e in cui, per un momento, è sembrato di rivedere quel giovane talento che tanto ci aveva ammaliato a Bari.

Sarebbe stato tutto troppo bello per essere vero, non sarebbe stato Ranocchia.

 

Nel finale l’occasione d’oro, che ricorda un po’ quella avuta contro l’Atalanta con Stramaccioni:
Cross dalla destra e l’ex capitano, tutto solo davanti al portiere, la prende di testa e la spara fuori.

disperazione
Cancellando quanto di buono fatto fino a quel momento, Inter – Bologna sarà ricordata come la partita in cui Ranocchia si è mangiato il gol al 95’.
(Nessuno si ricorderà, per esempio, del liscio clamoroso di Icardi di un minuto prima)

Ranocchia invece in conferenza ha parlato dell’inzio della strada verso un “Nuovo Ranocchia”
Noi facciamo il tifo per lui, anche perché abbiamo bisogno di lui per difendere il nostro brand ranocchiate.

Provaci ancora Froggy.

 

 

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