Cari amici di Ranocchiate, questo è l’ultimo capitolo di una splendida avventura vissuta con voi, giornata dopo giornata: mentalmente vago già in maniera spaesata, un po' come il meme di Pablo Escobar; è stato un onore ed un piacere, commentare con voi queste partite, riuscendo magari anche a strapparvi un sorriso, di tanto in tanto.
Meglio chiuderla qui, in questo modo, con un 5-2 che ci fa quasi pensare di essere una squadra.
Quasi, non del tutto, perché a vedere la partita di ieri verrebbe da prenderci sul serio ed ogni interista che si rispetti non si prende mai troppo sul serio, così come fa la nostra squadra da ormai alcuni anni.
Parlare di Inter nel #tottiday, nella giornata della salvezza insperata del Crotone (di cui sono estremamente felice, viste le mie origini) è un po’ come insistere a voler raccontare la storia di come vi siete liberati di quella ostinata unghia incarnita: alla fine se ne parla, ma sarebbe più divertente persino parlare dello spread; che poi noi siamo un po' come lo spread, di cui sono tutti esperti, ma da qualche tempo a questa parte non se lo fila più nessuno.
Ma noi siamo coraggiosi, abbiamo Ranocchia dalla nostra parte.
Ieri un pensiero tanto sfuggente quanto sconvolgente ha attraversato la mia mente: se effettivamente la società farà l’errore di cui tanto si parla, vendere Andrea, San Siro non potrà tributargli l’ultimo saluto che cotanto giocatore merita.
Poi mi sono ricordato che Andrea è forte e ci porterà certamente a vincere la prossima Champions, per cui sono riuscito a placarmi.
E’ stata una bella partita, di quelle che raramente siamo riusciti a vedere in stagione: neanche 5 minuti e siamo in vantaggio; capite?! Possiamo segnare anche noi per primi!
La nostra è una squadra che sa sempre come sorprenderci, proprio come quell’ Eder che ieri di gol ne ha fatti persino due: aggraziato come un elefante, determinato come un leone.
Cloniamolo.
Poi Ivan Perisic: semplicemente uno di quelli che troppo di rado, ultimamente, ha indossato la maglia nerazzurra; ha salutato tutto il popolo interista, probabile segno del fatto che ciò che temiamo diverrà presto reale, ovvero cercare le fortune (che merita) in altri club.
Infine, ad entrare nel tabellino dei marcatori (escludendo il povero Angella) è Marcelo Brozovic, uno di quelli che ti verrebbe da picchiare perché è forte davvero, solo che la metà delle volte si annoia a giocare, preferendo rinfrescanti quanto “epic” impegni. Con l’Udinese, per la cronaca, Marcelo ha deciso di giocare, buon per lui.
Abbiamo avuto giocatori così, ma se non sei un uruguagio con un destro inesistente ed un sinistro capace di scrivere poesie, è davvero difficile creare una buona connessione fra tifosi e giocatore.
Resta poco altro da dire di una partita che davvero poco aveva da dire, considerato che mai quanto quest’anno sia un sollievo oltre che un dispiacere, il fatto che questa stagione si sia conclusa.
Rimangono tante scelte da prendere, tanti bilanci da fare in una stagione che ben altre risposte avrebbe potuto fornire: ma si sa, le cose saranno sempre più complicate di ciò che ci potremmo aspettare.
Questo umile supporter interista vuole omaggiare soprattutto noi tifosi salutando proprio il giocatore che, più di tutti, ci insegna qual è la strada migliore da seguire: Rodrigo Palacio, colui al quale se chiedeste cosa pensa del suo futuro non avrebbe tempo per poter rispondere, perché sta correndo.
L’unica piccola nota stonata in questo ultimo atto del campionato è il dispiacere nel salutare Carrizo con una partita in cui non è riuscito a mantenere l’imbattibilità: buena suerte Juan Pablo.
E poi è persino entrato Sainsbury (Grazie a noi!) segno che c'è sempre una speranza per tutti.
Il campionato è finito, meglio prepararsi al meglio alla nuova avventura che ci si prospetta davanti.
A nome di tutta la redazione di Ranocchiate, grazie di averci accompagnato fin ora in questa avventura nata per caso, come spesso in questi ambienti capita
Siete ogni giorno di più, ed ogni giorno è un po’ più bello ridere insieme.