Ogni tanto mi sorge qualche inutile e amletico dubbio: avete notato anche voi che da qualche tempo a questa parte i calciatori non entrano più allo stadio con i cuffioni pacchiani per ascoltare la musica prima delle partite? Oppure solo io mi sframico i maroni vedendo 14 ore di prepartita e sperando di sentire qualcosa di interessante per poi ritrovarmi a inveire al paragone tra Leao e Titì Henry anche durante Poggibonsi – Pomezia di Serie D?

Ecco vedete, non dovrei, ma mi faccio prendere sempre un pochino la mano contro i poveri cugini; scusate immensamente, voi e la da me ingiustamente trascurata reincarnazione del profeta Isaia con la 7 bianca e nera.

Dicevamo, cercando di non divagare più: avete notato anche voi che ultimamente entrano allo stadio tutti eleganti e con le cuffiette mini che DI SOLITO danno in dotazione all’acquisto dei telefoni? Al massimo con le AirPods?

Non vi siete mai chiesti che canzoni sentono i ragazzi per caricarsi? Noi sì, e oggi, in esclusiva, vi daremo i 5 titoli più gettonati per caricarsi prima delle partite:

1 - O surdato ‘nnammurato. Dedicata al nostro povero Bastoncino: l’anno prossimo sembra destinato a rimanere senza genitore1 Stefan, che ultimamente sta facendo di tutto per essere individuato come il sacrificabile sull’altare del bilancio, poco tempo fa ha chiamato Azzurra la primogenita in onore dei nostri colori, l’altra sera ha annunciato il matrimonio con la compagna e ieri in conferenza ha detto che chi ha paura di giocare queste partite è meglio che cambi mestiere. Se i presupposti sono questi, stasera questi scendono in campo con asce e lance, MA QUANTO CASPITERINA VUOI GASARCI BASTO? NON VA BENE CARICARSI TROPPO PRIMA DI UNA #CRISIINTER.

2 - Sesso occasionale. Tranquilli noi, tranquilli mai. Usciamo da una profondissima #crisiinter con una goleada contro la Salernitana e una tripletta del nostro attaccante in crisi di gol, non devo spiegarvi come funzionano le maledizioni, e fra qualche anno magari riusciamo pure a trasformare il nostro rapporto con la Champions da sesso occasionale a relazione stabile e proviamo pure a non uscire subito, chissà.

3 - Dove si balla. Verso le 23 diranno di tutto, che non siamo pronti per vincere, che siamo in condizione fisica pietosa, che Lautaro è un pippone perché non segnava in campionato dal 17 dicembre mentre Morata, in astinenza dal 18 dicembre, un generoso altruista che si sacrifica per il collettivo, che Tonali è più forte di Barella e che Inzaghi non sa fare il suo mestiere. Ecco, tu fottitene e balla, sei fortunato e vivere nell’epoca di AR13 e RG5 e questo ti basti, non pretendere altro da una vita già generosa.

4 - Canzone del rimpianto. Traccia di Branduardi molto meno famosa delle altre in playlist, ma ugualmente importante perché rappresenta lo stato d’animo di chi ha deciso di andar via. “All’Inder mi hanno deddo di vingere e bodevo fare guello che mi bareva, gui invege la siduazione è moldo diversa”, “voglio tornare all’Inter prima che la mia carriera giunga al termine” e chi più ne ha più ne metta. Belli miei, io capisco che vi mordiate i gomiti per aver fatto una grossa cagata nella vostra carriera, ma se la smetteste di parlare tutti i giorni dell’Inter magari potreste superarla ‘sta cosa. No perché uno dopo un po’ ci si stufa pure.

5 - Povero gabbiano. Lo so che vedendo Fifino in copertina sembra che stia ascoltando gli Slipknot, invece l’aiuto di DD33 lo ha totalmente convertito: dopo aver capito che il pollo nella pasta al pesto non va (MA DAI), Fifi non sente altro che canzoni neomelodiche, addirittura, voci di corridoio dicono sia lui lo Spider-Man in costume che ha animato la festa di compleanno dei figli di D’Ambro. La riconoscenza nei confronti di chi l’ha aiutato a diventare uno dei migliori esterni destri del campionato e non l’ha fatto infortunare mai è importante. Potrà raccontare di essere sopravvissuto all'ineluttabile ai nipoti.