Eccoci un anno dopo ancora pronti per la gita di Riyad. Certo l’aria che si respira ci evoca bellissimi ricordi, memorie di una stracittadina senza storia, che ci ha consegnato una bella coppa da mettere in bacheca. A complicare le cose stavolta però ci sono due fattori. Il primo è che la Supercoppa si gioca in due partite, cominciando con la semifinale contro la Lazio seconda in Serie A lo scorso anno. “Eh ma che palle" direte tutti. Lo so cari, lo so. Il secondo è che la FIFA ci ha allontanato il Demone per 12 ore proprio prima della partenza, mettendo a tutti gli effetti in subbuglio la situazione soprattutto per i nostri giocatori che hanno la sessione invernale in università.
Foto ricordo dell'ultima gita a Riyad
Ma come detto prima del Verona, da quest’anno solo con Ranocrazia possiamo andare a scoprire nel dettaglio che cosa capita alla Pinetina prima dei big match. Servizio che, ricordiamo, è disponibile solo per gli abbonati (abbonati di che poi non si è mai capito).
Università degli Studi di Milano – 16/01/2024 ore 8.45
Darmian aspetta fuori dall’aula. È nervoso. Guarda da lontano gli altri studenti prendere il caffè alle macchinette e ripassare velocemente prima dell’esame. Lui è uno dei ragazzi che studia e gioca insieme. Insomma, un modello per tutti.
“Ehi… psssst amigo” una voce familiare da dietro la porta lo chiama. Darmian sussulta: “Sanchez? Ma cosa fai qui? Ma poi come ti sei vestito?”. El Nino Maravilla esce con una giravolta veloce dall’aula. Si guarda intorno e si avvicina: “Ehi amigo lo so che non sei qui por l’esame. Te gusta la muchacha che prende il caffè. Yo lo so. Per quello sei distratto e hai causato due rigori col Verona y Monza”. Il ragazzo di Rescaldina arrossisce guardando una studentessa bionda intenta a ripassare: “Ma come fai a saperl…” Sanchez esclama quasi urlando: “Ehi amigo, i campeones sono così. Sanno sempre todos. Ti aiuto io a conquistarla”.
Sanchez travestito da studente prima di entrare in facoltà da Darmian
Dall’aula parte una risata. I due si affacciano ed esce un Bastoni raggiante: “Tu l’aiuti a conquistarla? Qui siamo a Milano non funzionano le tecniche del Chile”. Intanto da dentro si sentono le voci dell’esame che prosegue e che reclamano silenzio. Darmian è preso dal panico alla vista del giovane difensore centrale: “Pure tu qui? Ma adesso manca solo Klassen e ci siete tutti.” Bastoni sorride: “Ah ma c’è anche lui, è a fare il corso di italiano per studenti Erasmus, lo stesso in cui Conte aveva spedito Eriksen al posto di farlo giocare nei primi 6 mesi. Ah che ricordi.”
Dalle macchinette si sente urlare e sbracciare. I tre si affacciano preoccupati. Barella inveisce contro il macchinario reo di avergli rubato un euro. Darmian deglutisce: “Ma pure lui?? Ma chi è rimasto all’allenamento? Oggi pomeriggio dobbiamo anche partire per Riyad, il mister ci uccide se scopre che siamo tutti qui”. Basto lo tranquillizza: “Beh mica è colpa nostra se Zhang non ci paga e dobbiamo prenderci una laurea per assicurarci un futuro”.
Darmian mentre studia in biblioteca alla Pinetina
Sanchez lo guarda perso: “Una che?? Oooh basta vamos, tenemos que conquistare una gringa. Mateo mira, yo vado incontro e la faccio cadere, tu la aiuti a rialzarse y la conquisti”. Bastoni inarca vistosamente la bocca: “Ma questo pensa che siamo in High School Musical?”.
Nemmeno il tempo di dirlo che il Nino è partito lanciatissimo, due piroette, un doppiopasso alla bidella e con una giravolta fa cadere la povera studentessa.
“Nino ma che cazz…” Darmian corre in aiuto. I libri sono tutti per terra, i fogli degli appunti sparsi per il pavimento. Il buon terzino si china a raccoglierli insieme alla giovane studentessa: “Non ti preoccupare ti aiuto io”. Lei risponde: “Ma no figurati”. Ad un certo punto le mani si toccano, entrambi si guardano. Darmian si incanta. Balbetta. Da dietro le macchinette Sanchez sorride: “Ehi amigo i campeones sono così”. Barella lo guarda: "Ma che proverbio è?". "Non è un proverbio Bare, è la vita" conclude El Nino.
Bastoni allarga le braccia per imprecare ma prende in pieno uno studente di Verona che cade a terra.
Punto non definito tra Londra e Milano ore 9.30
“Pure a Londra mi dovevano mandare. Io volevo far tutto nel migliore dei modi”. Inzaghi è indispettito dalla cerimonia di gala. Non voleva abbandonare la squadra proprio alla vigilia della Supercoppa e proprio prima della semifinale con la Lazio. Si sa, i biancocelesti sono un avversario ostico da affrontare per il Demone. La hostess passa offrendo una bibita, Inzaghi la ferma: “Senta ma lei Thuram lo sostituirebbe al 50esimo o al 55esimo? Oppure anche prima? Che dice? Così i lasiali non se lo aspettano, metto Arnautoviss e vinciamo la partita”. La hostess lo guarda confusa e corre via impaurita. Inzaghi riprende in mano i suoi appunti e continua a studiare sempre più spazientito: “Speriamo che almeno Farris li faccia allenare stamattina.”
Inzaghi visibilmente teso e preoccupato alla cerimonia FIFA
Pinetina ore 10.00
Farris entra nello spogliatoio. Legato alle sedia c’è il custode del campo imbavagliato. Il vice di Inzaghi toglie le corde al malcapitato: “Ma cosa è successo?”. Il vecchio ancora ansimante esclama: “Sono stati Dimarco e Lautaro li ho visti, hanno detto che senza il Demone non si allenano e hanno fatto scappare tutti.”
Farris è disperato. Chiama Inzaghi ma il telefono non è raggiungibile. Si asciuga la fronte sudata. “Ora come lo dico a Mone?”
Lasciamoperdere per adesso, ma solo momentaneamente, la diretta della preparazione di questa partita. Non ci è dato sapere cosa è successo al giovane e innamorato Darmian (o forse lo scopriremo), non ci è dato sapere come sta lo studente di Verona atterrato da Bastoni (e questo non lo vogliamo sapere). Non ci è dato sapere neppure come Inzaghi abbia richiamato i suoi fedelissimi discepoli dopo la fuga dovuta alla sua assenza.
A tutto questo potremo aver risposta stasera, nella prima semifinale di Supercoppa Italiana della storia. E chi poteva esserci se non l’Inter? E che ne doveva soffrire se non noi?
Allora coraggio fratelli e sorelle nerazzurri, siamo pronti all’ennesima battaglia, all’ennesimo sforzo, consci che, alla fine, i campioni sono proprio così.
Eccoci un anno dopo ancora pronti per la gita di Riyad. Certo l’aria che si respira ci evoca bellissimi ricordi, memorie di una stracittadina senza storia, che ci ha consegnato una bella coppa da mettere in bacheca. A complicare le cose stavolta però ci sono due fattori. Il primo è che la Supercoppa si gioca in due partite, cominciando con la semifinale contro la Lazio seconda in Serie A lo scorso anno. “Eh ma che palle" direte tutti. Lo so cari, lo so. Il secondo è che la FIFA ci ha allontanato il Demone per 12 ore proprio prima della partenza, mettendo a tutti gli effetti in subbuglio la situazione soprattutto per i nostri giocatori che hanno la sessione invernale in università.
Foto ricordo dell'ultima gita a Riyad
Ma come detto prima del Verona, da quest’anno solo con Ranocrazia possiamo andare a scoprire nel dettaglio che cosa capita alla Pinetina prima dei big match. Servizio che, ricordiamo, è disponibile solo per gli abbonati (abbonati di che poi non si è mai capito).
Università degli Studi di Milano – 16/01/2024 ore 8.45
Darmian aspetta fuori dall’aula. È nervoso. Guarda da lontano gli altri studenti prendere il caffè alle macchinette e ripassare velocemente prima dell’esame. Lui è uno dei ragazzi che studia e gioca insieme. Insomma, un modello per tutti.
“Ehi… psssst amigo” una voce familiare da dietro la porta lo chiama. Darmian sussulta: “Sanchez? Ma cosa fai qui? Ma poi come ti sei vestito?”. El Nino Maravilla esce con una giravolta veloce dall’aula. Si guarda intorno e si avvicina: “Ehi amigo lo so che non sei qui por l’esame. Te gusta la muchacha che prende il caffè. Yo lo so. Per quello sei distratto e hai causato due rigori col Verona y Monza”. Il ragazzo di Rescaldina arrossisce guardando una studentessa bionda intenta a ripassare: “Ma come fai a saperl…” Sanchez esclama quasi urlando: “Ehi amigo, i campeones sono così. Sanno sempre todos. Ti aiuto io a conquistarla”.
Sanchez travestito da studente prima di entrare in facoltà da Darmian
Dall’aula parte una risata. I due si affacciano ed esce un Bastoni raggiante: “Tu l’aiuti a conquistarla? Qui siamo a Milano non funzionano le tecniche del Chile”. Intanto da dentro si sentono le voci dell’esame che prosegue e che reclamano silenzio. Darmian è preso dal panico alla vista del giovane difensore centrale: “Pure tu qui? Ma adesso manca solo Klassen e ci siete tutti.” Bastoni sorride: “Ah ma c’è anche lui, è a fare il corso di italiano per studenti Erasmus, lo stesso in cui Conte aveva spedito Eriksen al posto di farlo giocare nei primi 6 mesi. Ah che ricordi.”
Dalle macchinette si sente urlare e sbracciare. I tre si affacciano preoccupati. Barella inveisce contro il macchinario reo di avergli rubato un euro. Darmian deglutisce: “Ma pure lui?? Ma chi è rimasto all’allenamento? Oggi pomeriggio dobbiamo anche partire per Riyad, il mister ci uccide se scopre che siamo tutti qui”. Basto lo tranquillizza: “Beh mica è colpa nostra se Zhang non ci paga e dobbiamo prenderci una laurea per assicurarci un futuro”.
Darmian mentre studia in biblioteca alla Pinetina
Sanchez lo guarda perso: “Una che?? Oooh basta vamos, tenemos que conquistare una gringa. Mateo mira, yo vado incontro e la faccio cadere, tu la aiuti a rialzarse y la conquisti”. Bastoni inarca vistosamente la bocca: “Ma questo pensa che siamo in High School Musical?”.
Nemmeno il tempo di dirlo che il Nino è partito lanciatissimo, due piroette, un doppiopasso alla bidella e con una giravolta fa cadere la povera studentessa.
“Nino ma che cazz…” Darmian corre in aiuto. I libri sono tutti per terra, i fogli degli appunti sparsi per il pavimento. Il buon terzino si china a raccoglierli insieme alla giovane studentessa: “Non ti preoccupare ti aiuto io”. Lei risponde: “Ma no figurati”. Ad un certo punto le mani si toccano, entrambi si guardano. Darmian si incanta. Balbetta. Da dietro le macchinette Sanchez sorride: “Ehi amigo i campeones sono così”. Barella lo guarda: "Ma che proverbio è?". "Non è un proverbio Bare, è la vita" conclude El Nino.
Bastoni allarga le braccia per imprecare ma prende in pieno uno studente di Verona che cade a terra.
Punto non definito tra Londra e Milano ore 9.30
“Pure a Londra mi dovevano mandare. Io volevo far tutto nel migliore dei modi”. Inzaghi è indispettito dalla cerimonia di gala. Non voleva abbandonare la squadra proprio alla vigilia della Supercoppa e proprio prima della semifinale con la Lazio. Si sa, i biancocelesti sono un avversario ostico da affrontare per il Demone. La hostess passa offrendo una bibita, Inzaghi la ferma: “Senta ma lei Thuram lo sostituirebbe al 50esimo o al 55esimo? Oppure anche prima? Che dice? Così i lasiali non se lo aspettano, metto Arnautoviss e vinciamo la partita”. La hostess lo guarda confusa e corre via impaurita. Inzaghi riprende in mano i suoi appunti e continua a studiare sempre più spazientito: “Speriamo che almeno Farris li faccia allenare stamattina.”
Inzaghi visibilmente teso e preoccupato alla cerimonia FIFA
Pinetina ore 10.00
Farris entra nello spogliatoio. Legato alle sedia c’è il custode del campo imbavagliato. Il vice di Inzaghi toglie le corde al malcapitato: “Ma cosa è successo?”. Il vecchio ancora ansimante esclama: “Sono stati Dimarco e Lautaro li ho visti, hanno detto che senza il Demone non si allenano e hanno fatto scappare tutti.”
Farris è disperato. Chiama Inzaghi ma il telefono non è raggiungibile. Si asciuga la fronte sudata. “Ora come lo dico a Mone?”
Lasciamoperdere per adesso, ma solo momentaneamente, la diretta della preparazione di questa partita. Non ci è dato sapere cosa è successo al giovane e innamorato Darmian (o forse lo scopriremo), non ci è dato sapere come sta lo studente di Verona atterrato da Bastoni (e questo non lo vogliamo sapere). Non ci è dato sapere neppure come Inzaghi abbia richiamato i suoi fedelissimi discepoli dopo la fuga dovuta alla sua assenza.
A tutto questo potremo aver risposta stasera, nella prima semifinale di Supercoppa Italiana della storia. E chi poteva esserci se non l’Inter? E che ne doveva soffrire se non noi?
Allora coraggio fratelli e sorelle nerazzurri, siamo pronti all’ennesima battaglia, all’ennesimo sforzo, consci che, alla fine, i campioni sono proprio così.
PRIMO TEMPO: 5' - CHE STA SUCCEDENDO?BISSECK NON DA CALCIO D'ANGOLO?!MA DAVVERO FATE?! 10' - Che assist Lauti 16' - Non solo i corner, pure le punizioni corteDobbiamo aver commesso qualche peccato capitale per meritarci questa merda 21' - 10 veli e quasi gol!Mi state togliendo ogni certezza minuto dopo minuto 23' - Alla doppietta […]
SOMMER 6 – Non so cosa abbia fatto Yann, o cosa gli abbia tolto Kolarov (preferisco non saperlo), fatto sta che Sommerino riacquisisce la capacità di uscire dalla porta, ferma le azioni avversarie e para spavaldo come se fosse Onana (RIPIGL#). Purtroppo è inutile ai fini del risultato finale, perchè il signor Zwayer passerà il […]
0' -Akanji: Mister non sto beneChivu: Kolarov vai col suppostone!Akanji: sto benissimo PRIMO TEMPO: 3' -SOMMER È USCITOSQUILLINO LE TROMBE 10' - CALHANOGLU È USCITO 😭😭😭😭 11' - Vai Piotr scelgo te! 13' - Dai l'ha solo sfiorato 18' - mica male sta Salernitana(Lo so che è il Liverpool, ma sto cercando di convincere Lauti) […]
SOMMER 7: Si dice che nel Quartier Generale Comasco l'abbiano preparata così: "allora, muchachos, l'Inter è una squadra fortissima ma il loro portiere ha gli stessi riflessi di un babbo natale di plastica appeso a un balcone, con tanto di scaletta incorporata. Voi tirate in porta e qualcosa succederà!"Ed è così che i terribili monelli […]
0’ - temete più la partita di oggi oppure il Liverpool? E perché proprio l’incredibile corazzata chiamata Como? PRIMO TEMPO: 2’ - 2 minuti, 2 grandi occasioni, 0 gol. Possiamo cambiare copione, amici dell’Inter?Aspetta ma ho un dejavuHo già scritto recentemente questa cosaIn una partita di Champion molto molto recente...Naaa, mi starò sbagliando 3' - […]
PEPO 7 – Vorrei chiarire subito che si tratta di un voto di bentornato per Giuseppi. Ritengo giusto, anzi doveroso metterlo a proprio agio dopo tutto quello che gli è capitato. Per esempio, Sommer ha fatto di tutto tra ottobre e novembre per farcelo rimpiangere. La prossima volta anche meno, Yann, ma capisco che quando […]