10/04/2022

Inter - Hellas Verona, il Pagellone dell’ansia di non avere ansia.

HANDANOVIC 7 – Tutta la settimana Farris gli ha fatto una testa così, spiegandogli quali erano i pericoli maggiori di giocare contro il Verona:
“A Samì, ma lo sai che st’impuniti c’hanno tre ex? Faraoni, Bessa e Caprari, che giocavano nella Primavera quanno tu hai cominciato co l’Inter. Ammazza quanto sei vecchio, Samì!”.
Senza dimenticare Giovannino Simeone, figlio del Cholo, quindi ex per proprietà transitiva (o meglio ereditaria) ed Ilic che contro di noi ha segnato il suo primo gol in serie A e 2 dei suoi 3 gol in carriera (FINORA).
E quindi Handa sta tutto il primo tempo ad aspettarsi la beffa da un momento all’altro, mentre invece siamo noi a portarci in vantaggio 2 a 0. Ma poi, quando meno te l’aspetti, il Cholito gli arriva in area a tu per tu. Sarà l’unico intervento difficile di tutta la partita, ma è in queste occasioni che si vede un vicecapitano, specialmente quando capisce che non è il caso di tentare una parata laser e passa all’ipnosi, convincendo il subconscio di Giovannino a tirargli addosso.
E consentendo a Farris di bullizzare Tudor: IGOR, VATTELA A PIJA’ NER SUBCOSCIO!

SKRINIAR 7 – L’unica difficoltà nel giudicare Skri è trovare il termine giusto senza risultare ripetitivi: immenso, gratinico, roccioso, frangiflutti, baluardo, sono tutte definizioni già usate per descrivere le sue prestazioni in questo campionato.
Tra l’altro, gioca in tutti i ruoli della difesa, e pure ieri ha iniziato a destra per poi finire in mezzo. Quando non interviene con il gambone a fermare le avanzate avversarie, ci pensa con il capoccione a deviarne i tiri, come ieri su Cancellieri (o forse era Ilic, ma poi mi rovinerebbe la rima).
Firma anche tu per cambiare il nome della polizza Kasko in polizza Skri: risparmi sulle k ed hai una protezione migliore, soprattutto dall’ansia!

DE VRIJ 6 –
“Ah quindi sei tornato finalmente! Andata bene la vacanza?”
“Ma dai, Skri, lo sai bene che sono stato infortunato!”
“Dici sempre così, e mi lasci solo a farmi un mazzo tutte le partite! Questa difesa non è un albergo, sai?” Io
“Giovannino, non è che mi tiri una capocciata così me ne torno in panca?”
Dopo un primo tempo giocato a buoni livelli, Stefanone è costretto a saltare il secondo per un risentimento muscolare. Ma solo perchè “risentimento contro Skri” pare che non si possa scrivere ancora sul referto medico.

DIMARCO 7.5 – Io ancora non ho capito in che ruolo gioca il nostro Dima: dovrebbe essere il centrale di sinistra, in realtà sta costantemente nella trequarti avversaria. Un poco mezzala, un poco esterno, un poco attaccante aggiunto. Da lui nasce la prima azione d’attacco, e per tutto il primo tempo è un martello contro la difesa avversaria, che non sa bene come arginarlo. Visto che abbiamo problemi a sostituire Brozo, non sarebbe il caso di provare anche lui come vice?

DUMFRIES 7 – Dopo Petaloso, una nuove voce verrà aggiunta al dizionario:
Fifineggiare: arare la fascia destra avanti e indietro, umiliando gli avversari, fornendo cross ed assist a ripetizione e procurandosi almeno due occasioni da gol a partita. Occuparsi delle rimesse laterali che diventano cross nell’area avversaria.
Fifineggiare vuol dire anche altre due cose:
non è previsto nessun accenno di risata, anche dopo che le azioni sono andate a segno;
possibili disturbi dell’alimentazione dovuti all’insano mix di pasta, pesto e pollo.

BARELLA 8 – Se riuscissimo a trovare un modo per ricavare energia dalle sbracciate come fa Mbare, avremmo risolto i problemi della transizione ecologica e della indipendenza energetica in un colpo solo.
Dopo alcuni tentativi andati a vuoto, ieri Nicolino si è auto-caricato ed ha finito in crescendo, trovando tra l’altro un gol per niente semplice su assist dell’inarrivabile Perry.
Mentre mezza squadra annaspava dopo il 75’, Mbare era ancora lì a seminare il panico nella trequarti avversaria, con Tudor che gridava: FERMATELO!
Del resto la matrice di Tudor è quella di: FATE UN FALLO TATTICO, non c’è da farsi troppe illusioni.

BROZOVIC 7.5 – Non è ancora ai livelli pre-infortunio, come si è visto quando si è lasciato scappare Simeone (che poi non mi è chiaro perchè con tre centrali dovesse esserci lui in marcatura), eppure la differenza rispetto a prima si nota parecchio.
Sarà per il nuovo colore dei capelli platino-argento, sarà per le sbracciate propulsive, ma sarà soprattutto perchè è uno dei pochi in squadra che sappia cosa fare con il pallone fra i piedi.
Eppure sappiamo bene che le sue azioni di gioco geniali non sono il frutto di ragionamento, dato che tre sono i pensieri che occupano la mente di Epic:
il salame da consumare a fine partita
di che colore tingersi i capelli
le freccette.
E’ il grande mistero di Brozo, di cui ci pregiamo di essere adepti.

CALHANOGLU 7 – Un poco alla volta, la croccantezza sta ritornando quella del girone di andata. Certo, il rigore tirato due volte contro QUEGLIALTRI (da non confondere con QUELLILLA’, cioè i cuginastri) ha contribuito parecchio.
Ieri gli abbiamo visto fare contrasti e recuperi che dall’altra parte del Naviglio non aveva mai osato fare. A dieci minuti dalla fine è uscito stremato, con Farris che gli diceva:
Bravo Calha, vatte a riposà. Però impara da Mbare e Brozo come se sbraccia!

PERISIC 10 – Con Perry dobbiamo fare lo stesso discorso iniziato con Skri: rischiamo di ripeterci, con definizioni che sarebbero comunque insufficienti a descrivere la sua maestosità.
Recupera palloni, corre, tira, crossa e soprattutto fa due assist al bacio, uno dei quali di testa.
Poi Mister Simo gli cambia posizione e lo mette in coppia con Edin davanti. Lì è un po’ meno efficace, ma ormai il risultato è acquisito e non viene scalfita la perfezione della sua prestazione.
Le statistiche dicono che ieri ha percorso 11,098 Km. Mi viene il sospetto che sia una notazione di tipo anglosassone, e voglia dire 11mila chilometri (io per dire non li faccio nemmeno in un anno con la macchina).
Sopraffatti da cotanta roba, non ci restano altre parole se non:
BEPPE, #RINNOV-A-VIT!

DZEKO 8 – Cigno nostro, quanto ci sei mancato!
A 36 anni si sbatte come se ne avesse 25, non lo vedevamo così da parecchie gare, forse la sua ultima partita a questi livelli era stata contro la Roma in Coppa Italia. Ieri ha fatto da regista offensivo, punta di rapina, incontrista e lottatore. Avrebbe dovuto uscire per fare posto a Caicedo, ma Calha era più stremato di lui ed allora Edin ha stretto i denti e tirato fino alla fine.
Eravamo in ansia che non segnasse, ora siamo in ansia che ritorni anatroccolo.

CORREA 6.5 – Anche la lontra è tornata, e noi che siamo suoi fan dall’arrivo in agosto non possiamo che godercela finalmente.
Lontreggia come solo lui sa fare fino al limite dell’area, poi un poco si perde nell’ultimo passaggio, o nelle conclusioni ancora poco efficaci, però a noi (che pure siamo molto di parte) pare che sia anche merito suo se il Cigno ha giocato così bene.
La nostra lontra è riuscita ad eliminare l’ansia per l’assenza di Lauti, anche se rimane sempre quella che il Tucu possa farsi male. Quella mi sa che è ineliminabile.

D’AMBROSIO 7.5 – Quando il gioco si fa duro, i Daddi33 cominciano a giocare. E così The Immortal risponde VABBUO’ quando Farris gli dice che entrerà al posto di De Vrij. Oltre a difendere con la solita maestria, Daddo si lancia ripetutamente in avanti in cerca di gloria, e non la trova davvero per poco, costringendo Montipò alla deviazione miracolosa sul palo. MANNAGG' A CHELLA ZOCCOL’ E GIULETTA!

GOSENS 6.5 – Vorremmo tutti che Robin cominciasse da titolare una partita, ma con un Perry in queste condizioni è difficile che accada nelle prossime partite. Però è bello vederlo impegnarsi e soffrire con la nostra maglia, lui che con gli altri colori nerazzurri pareva perfetto ed impenetrabile all’ansia. Ora invece pare calato perfettamente nella parte di essere interista, come quando si dispera dopo aver tirato una mozzarella al volo su assist di Calha.

VIDAL 6.5 – Entra El King e di solito l’ansia raddoppia, perchè di solito si occupa di controllare Gagliardini invece del trequartista avversario (come se tra l’altro ci fosse bisogno di marcare il Gaglia).
E invece questa volta non solo non fa danni, ma addirittura si inventa un assist per Dambro che per poco non fa il 3 a 0. La sua partita finisce qui, poi se desculpa ma doveva andare a girare l’asado.

BASTONI 6.5 – Entra a sostituire Dimarco, dato che tra Dima e DD33 passavano più tempo in area avversaria che nella propria. Con Sandrino la difesa si aggiusta, oramai sono finiti i tempi dell’apprendistato quando aveva da imparare da Genitore 1 Skri e Gentore 2 Stefan.
Veterano a 23 anni.
NEXT STAGE: Beppe Bergomi, ma occorrerebbe farsi crescere i baffoni. Chissà se Azzurra è d’accordo.

GAGLIARDINI 6 – Entra nel finale al posto di Calha, su dieci palloni toccati 6 sono di testa. Del resto ha solo seguìto il consiglio di Farris: A GAGLIA, PIJALA DE TESTA PURE RASOTERRA CHE E’ MEJO PE TUTTI!

MISTER SIMO 8 – Le partite paiono facili dopo che le vinci, eppure dovevano essere più semplici quelle contro Genoa e Sassuolo e poi sappiamo com’è andata a finire.
Simo si prende i suoi rischi facendo partire Dimarco e Correa titolari ed il risultato gli dà ragione. I suoi uomini chiudono la partita nel primo tempo e l'Inter non corre mai seri rischi di rimonta.
Simo dovrebbe essere tranquillo eppure basta guardarlo in viso nel post-partita (le rughe, i capelli che iniziano a farsi bianchi, la faccia sbattuta da troppe notti insonni), per capire che ormai è uno di noi.

Inter - Hellas Verona, il Pagellone dell’ansia di non avere ansia.

HANDANOVIC 7 – Tutta la settimana Farris gli ha fatto una testa così, spiegandogli quali erano i pericoli maggiori di giocare contro il Verona:
“A Samì, ma lo sai che st’impuniti c’hanno tre ex? Faraoni, Bessa e Caprari, che giocavano nella Primavera quanno tu hai cominciato co l’Inter. Ammazza quanto sei vecchio, Samì!”.
Senza dimenticare Giovannino Simeone, figlio del Cholo, quindi ex per proprietà transitiva (o meglio ereditaria) ed Ilic che contro di noi ha segnato il suo primo gol in serie A e 2 dei suoi 3 gol in carriera (FINORA).
E quindi Handa sta tutto il primo tempo ad aspettarsi la beffa da un momento all’altro, mentre invece siamo noi a portarci in vantaggio 2 a 0. Ma poi, quando meno te l’aspetti, il Cholito gli arriva in area a tu per tu. Sarà l’unico intervento difficile di tutta la partita, ma è in queste occasioni che si vede un vicecapitano, specialmente quando capisce che non è il caso di tentare una parata laser e passa all’ipnosi, convincendo il subconscio di Giovannino a tirargli addosso.
E consentendo a Farris di bullizzare Tudor: IGOR, VATTELA A PIJA’ NER SUBCOSCIO!

SKRINIAR 7 – L’unica difficoltà nel giudicare Skri è trovare il termine giusto senza risultare ripetitivi: immenso, gratinico, roccioso, frangiflutti, baluardo, sono tutte definizioni già usate per descrivere le sue prestazioni in questo campionato.
Tra l’altro, gioca in tutti i ruoli della difesa, e pure ieri ha iniziato a destra per poi finire in mezzo. Quando non interviene con il gambone a fermare le avanzate avversarie, ci pensa con il capoccione a deviarne i tiri, come ieri su Cancellieri (o forse era Ilic, ma poi mi rovinerebbe la rima).
Firma anche tu per cambiare il nome della polizza Kasko in polizza Skri: risparmi sulle k ed hai una protezione migliore, soprattutto dall’ansia!

DE VRIJ 6 –
“Ah quindi sei tornato finalmente! Andata bene la vacanza?”
“Ma dai, Skri, lo sai bene che sono stato infortunato!”
“Dici sempre così, e mi lasci solo a farmi un mazzo tutte le partite! Questa difesa non è un albergo, sai?” Io
“Giovannino, non è che mi tiri una capocciata così me ne torno in panca?”
Dopo un primo tempo giocato a buoni livelli, Stefanone è costretto a saltare il secondo per un risentimento muscolare. Ma solo perchè “risentimento contro Skri” pare che non si possa scrivere ancora sul referto medico.

DIMARCO 7.5 – Io ancora non ho capito in che ruolo gioca il nostro Dima: dovrebbe essere il centrale di sinistra, in realtà sta costantemente nella trequarti avversaria. Un poco mezzala, un poco esterno, un poco attaccante aggiunto. Da lui nasce la prima azione d’attacco, e per tutto il primo tempo è un martello contro la difesa avversaria, che non sa bene come arginarlo. Visto che abbiamo problemi a sostituire Brozo, non sarebbe il caso di provare anche lui come vice?

DUMFRIES 7 – Dopo Petaloso, una nuove voce verrà aggiunta al dizionario:
Fifineggiare: arare la fascia destra avanti e indietro, umiliando gli avversari, fornendo cross ed assist a ripetizione e procurandosi almeno due occasioni da gol a partita. Occuparsi delle rimesse laterali che diventano cross nell’area avversaria.
Fifineggiare vuol dire anche altre due cose:
non è previsto nessun accenno di risata, anche dopo che le azioni sono andate a segno;
possibili disturbi dell’alimentazione dovuti all’insano mix di pasta, pesto e pollo.

BARELLA 8 – Se riuscissimo a trovare un modo per ricavare energia dalle sbracciate come fa Mbare, avremmo risolto i problemi della transizione ecologica e della indipendenza energetica in un colpo solo.
Dopo alcuni tentativi andati a vuoto, ieri Nicolino si è auto-caricato ed ha finito in crescendo, trovando tra l’altro un gol per niente semplice su assist dell’inarrivabile Perry.
Mentre mezza squadra annaspava dopo il 75’, Mbare era ancora lì a seminare il panico nella trequarti avversaria, con Tudor che gridava: FERMATELO!
Del resto la matrice di Tudor è quella di: FATE UN FALLO TATTICO, non c’è da farsi troppe illusioni.

BROZOVIC 7.5 – Non è ancora ai livelli pre-infortunio, come si è visto quando si è lasciato scappare Simeone (che poi non mi è chiaro perchè con tre centrali dovesse esserci lui in marcatura), eppure la differenza rispetto a prima si nota parecchio.
Sarà per il nuovo colore dei capelli platino-argento, sarà per le sbracciate propulsive, ma sarà soprattutto perchè è uno dei pochi in squadra che sappia cosa fare con il pallone fra i piedi.
Eppure sappiamo bene che le sue azioni di gioco geniali non sono il frutto di ragionamento, dato che tre sono i pensieri che occupano la mente di Epic:
il salame da consumare a fine partita
di che colore tingersi i capelli
le freccette.
E’ il grande mistero di Brozo, di cui ci pregiamo di essere adepti.

CALHANOGLU 7 – Un poco alla volta, la croccantezza sta ritornando quella del girone di andata. Certo, il rigore tirato due volte contro QUEGLIALTRI (da non confondere con QUELLILLA’, cioè i cuginastri) ha contribuito parecchio.
Ieri gli abbiamo visto fare contrasti e recuperi che dall’altra parte del Naviglio non aveva mai osato fare. A dieci minuti dalla fine è uscito stremato, con Farris che gli diceva:
Bravo Calha, vatte a riposà. Però impara da Mbare e Brozo come se sbraccia!

PERISIC 10 – Con Perry dobbiamo fare lo stesso discorso iniziato con Skri: rischiamo di ripeterci, con definizioni che sarebbero comunque insufficienti a descrivere la sua maestosità.
Recupera palloni, corre, tira, crossa e soprattutto fa due assist al bacio, uno dei quali di testa.
Poi Mister Simo gli cambia posizione e lo mette in coppia con Edin davanti. Lì è un po’ meno efficace, ma ormai il risultato è acquisito e non viene scalfita la perfezione della sua prestazione.
Le statistiche dicono che ieri ha percorso 11,098 Km. Mi viene il sospetto che sia una notazione di tipo anglosassone, e voglia dire 11mila chilometri (io per dire non li faccio nemmeno in un anno con la macchina).
Sopraffatti da cotanta roba, non ci restano altre parole se non:
BEPPE, #RINNOV-A-VIT!

DZEKO 8 – Cigno nostro, quanto ci sei mancato!
A 36 anni si sbatte come se ne avesse 25, non lo vedevamo così da parecchie gare, forse la sua ultima partita a questi livelli era stata contro la Roma in Coppa Italia. Ieri ha fatto da regista offensivo, punta di rapina, incontrista e lottatore. Avrebbe dovuto uscire per fare posto a Caicedo, ma Calha era più stremato di lui ed allora Edin ha stretto i denti e tirato fino alla fine.
Eravamo in ansia che non segnasse, ora siamo in ansia che ritorni anatroccolo.

CORREA 6.5 – Anche la lontra è tornata, e noi che siamo suoi fan dall’arrivo in agosto non possiamo che godercela finalmente.
Lontreggia come solo lui sa fare fino al limite dell’area, poi un poco si perde nell’ultimo passaggio, o nelle conclusioni ancora poco efficaci, però a noi (che pure siamo molto di parte) pare che sia anche merito suo se il Cigno ha giocato così bene.
La nostra lontra è riuscita ad eliminare l’ansia per l’assenza di Lauti, anche se rimane sempre quella che il Tucu possa farsi male. Quella mi sa che è ineliminabile.

D’AMBROSIO 7.5 – Quando il gioco si fa duro, i Daddi33 cominciano a giocare. E così The Immortal risponde VABBUO’ quando Farris gli dice che entrerà al posto di De Vrij. Oltre a difendere con la solita maestria, Daddo si lancia ripetutamente in avanti in cerca di gloria, e non la trova davvero per poco, costringendo Montipò alla deviazione miracolosa sul palo. MANNAGG' A CHELLA ZOCCOL’ E GIULETTA!

GOSENS 6.5 – Vorremmo tutti che Robin cominciasse da titolare una partita, ma con un Perry in queste condizioni è difficile che accada nelle prossime partite. Però è bello vederlo impegnarsi e soffrire con la nostra maglia, lui che con gli altri colori nerazzurri pareva perfetto ed impenetrabile all’ansia. Ora invece pare calato perfettamente nella parte di essere interista, come quando si dispera dopo aver tirato una mozzarella al volo su assist di Calha.

VIDAL 6.5 – Entra El King e di solito l’ansia raddoppia, perchè di solito si occupa di controllare Gagliardini invece del trequartista avversario (come se tra l’altro ci fosse bisogno di marcare il Gaglia).
E invece questa volta non solo non fa danni, ma addirittura si inventa un assist per Dambro che per poco non fa il 3 a 0. La sua partita finisce qui, poi se desculpa ma doveva andare a girare l’asado.

BASTONI 6.5 – Entra a sostituire Dimarco, dato che tra Dima e DD33 passavano più tempo in area avversaria che nella propria. Con Sandrino la difesa si aggiusta, oramai sono finiti i tempi dell’apprendistato quando aveva da imparare da Genitore 1 Skri e Gentore 2 Stefan.
Veterano a 23 anni.
NEXT STAGE: Beppe Bergomi, ma occorrerebbe farsi crescere i baffoni. Chissà se Azzurra è d’accordo.

GAGLIARDINI 6 – Entra nel finale al posto di Calha, su dieci palloni toccati 6 sono di testa. Del resto ha solo seguìto il consiglio di Farris: A GAGLIA, PIJALA DE TESTA PURE RASOTERRA CHE E’ MEJO PE TUTTI!

MISTER SIMO 8 – Le partite paiono facili dopo che le vinci, eppure dovevano essere più semplici quelle contro Genoa e Sassuolo e poi sappiamo com’è andata a finire.
Simo si prende i suoi rischi facendo partire Dimarco e Correa titolari ed il risultato gli dà ragione. I suoi uomini chiudono la partita nel primo tempo e l'Inter non corre mai seri rischi di rimonta.
Simo dovrebbe essere tranquillo eppure basta guardarlo in viso nel post-partita (le rughe, i capelli che iniziano a farsi bianchi, la faccia sbattuta da troppe notti insonni), per capire che ormai è uno di noi.

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