18/01/2017

Inter-Bologna: Non serve chiamarsi Gabigol per fare le rovesciate

Cari amici di Ranocchiate, quanta fatica abbiamo fatto questa sera.
Onestamente non mi aspettavo di dover soffrire così tanto per portare a casa il risultato, ma è pur vero che a questi livelli nessuno regala nulla e, in questo senso, questa partita ne è la dimostrazione.

L’Inter, schierata con il 4-3-3 per l’occasione, nonostante il turnover non rinuncia a schierare una formazione “competitiva” dal punto di vista agonistico, in un match che vede il rientro in campo di Medel (bentornato Gary) e l’esordio dal 1° minuto del numero 96, Gabriel “Gabigol” Barbosa (FINALMENTE!).

Perdonerete l’esultanza, ma è la pura curiosità di un tifoso a parlare.
Momento di delusione, Andrea non gioca: condividiamo fra di noi un momento di commossa partecipazione emotiva.

La partita inizia inclinandosi subito sui binari nerazzurri, con Gagliardini e Kondogbia che continuano a convincere, Gabigol che cerca di toccare più palloni possibili e di dribblare anche i compagni rimasti in panchina: è una partita bloccata come ci si aspettava.
All’improvviso Murillo, con una rovesciata stratosferica su calcio d’angolo di Joao Mario sigla il vantaggio nerazzurro al 34° minuto: forse dovremmo schierarlo punta.
39° minuto 2-0 Inter siglato da Rodrigo Palacio su assist filtrante millimetrico dello stesso Joao Mario e l’Inter sembra in pieno controllo della partita: ma che gusto ci sarebbe, senza un po' di dramma?
Attenzione: le seguenti righe potrebbero urtare la sensibilità dei tifosi più impressionabili...ma siamo tutti interisti, per cui continuate pure.
In una trama che farebbe impallidire persino Stephen King, il Bologna riaccende le speranze siglando una rete su una disattenzione difensiva della nostra retroguardia (chiselosarebbemaiaspettato,ndr.): le squadre vanno al riposo sul 2-1.

Nel secondo tempo l’Inter prova a legittimare il risultato con incursioni incessanti, il Bologna regge botta (e ringrazia Joao Mario a cui oggi proprio non andava di segnare): al minuto 72, fuori gli sfiniti Palacio e Gabriel Barbosa, dentro Icardi e Candreva; neanche il tempo di veder all’opera i due titolarissimi che il Bologna riesce a siglare il gol del pareggio con un invidiabile terzo tempo ad opera di Donsah.
La beneamata prova a reagire, ma per Joao Mario, che ha le più nitide occasioni dai gol fra i piedi, oggi sotto porta non è serata.

Si va ai supplementari.

Nell’extra-time arriva il gol della vittoria siglato dal nuovo entrato Antonio Candreva, che beneficia di una deviazione involontaria di Oikonomou che spiazza Da Costa: fuori di questo poco o nulla da entrambe le parti, si porta a casa un’altra vittoria.
Però quanta fatica.

I nerazzurri continuano a dimostrare “carattere” e grinta fino al 90° ed anche oltre, riacciuffando con lucidità e determinazione una vittoria che sembrava stesse per sfuggire di mano: tra le note liete sicuramente la prestazione solida del centrocampo nerazzurro, che se per quanto riguarda Kondogbia e Gagliardini vede due giocatori ordinati e concreti, fa assistere anche ad una partita da croce e delizia ad opera di Joao Mario, capace di fornire due assist ma di sbagliare gol semplici sottoporta; bene anche l’attacco, capace di segnare due gol senza nessuno dei 3 titolari al seppur “modesto” ma combattivo Bologna (anche se poi a risolverla è il solito Candreva).
Discorso diverso da fare invece per la difesa: la preziosità tattica di Miranda si è sentita soprattutto nell’assenza di oggi, seppur il buon Medel e l’impegno di Murillo non sfigurino dopotutto; i terzini di nuovo in difficoltà, con D’Ambrosio ed Ansaldi autori di due prestazioni opache.
E, certamente, Carrizo non è Handanovic (anche se sarei molto curioso di assaggiare le torte preparate dal portiere argentino, come recentemente appreso da una nota trasmissione tv).

In ultima analisi, abbiamo dei limiti tanto tattici quanto di fiducia che alcuni giocatori, come appunto Miranda ed Handanovic, aiutano a mascherare: in questo senso, Gagliardini potrebbe non essere stato l’investimento giusto parlando di “punti deboli”, ma l’impressione è che il ragazzo sia nato per valorizzare questo centrocampo, operando da frangiflutti tra difesa e attacco.

Bella la voglia di “far bene” dimostrata da Gabriel, che al momento dell’uscita trasmette la delusione per non essere riuscito ad incidere come vorrebbe: sono cose che alla lunga ripagheranno noi quanto lui.
Anche per oggi siamo riusciti a portare punti a casa, soffrendo come solo noi sappiamo soffrire: ora testa al Palermo per “spezzare il fiato”.

Chi si ferma è perduto.

A cura di Patrick Pecora

Inter-Bologna: Non serve chiamarsi Gabigol per fare le rovesciate

Cari amici di Ranocchiate, quanta fatica abbiamo fatto questa sera.
Onestamente non mi aspettavo di dover soffrire così tanto per portare a casa il risultato, ma è pur vero che a questi livelli nessuno regala nulla e, in questo senso, questa partita ne è la dimostrazione.

L’Inter, schierata con il 4-3-3 per l’occasione, nonostante il turnover non rinuncia a schierare una formazione “competitiva” dal punto di vista agonistico, in un match che vede il rientro in campo di Medel (bentornato Gary) e l’esordio dal 1° minuto del numero 96, Gabriel “Gabigol” Barbosa (FINALMENTE!).

Perdonerete l’esultanza, ma è la pura curiosità di un tifoso a parlare.
Momento di delusione, Andrea non gioca: condividiamo fra di noi un momento di commossa partecipazione emotiva.

La partita inizia inclinandosi subito sui binari nerazzurri, con Gagliardini e Kondogbia che continuano a convincere, Gabigol che cerca di toccare più palloni possibili e di dribblare anche i compagni rimasti in panchina: è una partita bloccata come ci si aspettava.
All’improvviso Murillo, con una rovesciata stratosferica su calcio d’angolo di Joao Mario sigla il vantaggio nerazzurro al 34° minuto: forse dovremmo schierarlo punta.
39° minuto 2-0 Inter siglato da Rodrigo Palacio su assist filtrante millimetrico dello stesso Joao Mario e l’Inter sembra in pieno controllo della partita: ma che gusto ci sarebbe, senza un po' di dramma?
Attenzione: le seguenti righe potrebbero urtare la sensibilità dei tifosi più impressionabili...ma siamo tutti interisti, per cui continuate pure.
In una trama che farebbe impallidire persino Stephen King, il Bologna riaccende le speranze siglando una rete su una disattenzione difensiva della nostra retroguardia (chiselosarebbemaiaspettato,ndr.): le squadre vanno al riposo sul 2-1.

Nel secondo tempo l’Inter prova a legittimare il risultato con incursioni incessanti, il Bologna regge botta (e ringrazia Joao Mario a cui oggi proprio non andava di segnare): al minuto 72, fuori gli sfiniti Palacio e Gabriel Barbosa, dentro Icardi e Candreva; neanche il tempo di veder all’opera i due titolarissimi che il Bologna riesce a siglare il gol del pareggio con un invidiabile terzo tempo ad opera di Donsah.
La beneamata prova a reagire, ma per Joao Mario, che ha le più nitide occasioni dai gol fra i piedi, oggi sotto porta non è serata.

Si va ai supplementari.

Nell’extra-time arriva il gol della vittoria siglato dal nuovo entrato Antonio Candreva, che beneficia di una deviazione involontaria di Oikonomou che spiazza Da Costa: fuori di questo poco o nulla da entrambe le parti, si porta a casa un’altra vittoria.
Però quanta fatica.

I nerazzurri continuano a dimostrare “carattere” e grinta fino al 90° ed anche oltre, riacciuffando con lucidità e determinazione una vittoria che sembrava stesse per sfuggire di mano: tra le note liete sicuramente la prestazione solida del centrocampo nerazzurro, che se per quanto riguarda Kondogbia e Gagliardini vede due giocatori ordinati e concreti, fa assistere anche ad una partita da croce e delizia ad opera di Joao Mario, capace di fornire due assist ma di sbagliare gol semplici sottoporta; bene anche l’attacco, capace di segnare due gol senza nessuno dei 3 titolari al seppur “modesto” ma combattivo Bologna (anche se poi a risolverla è il solito Candreva).
Discorso diverso da fare invece per la difesa: la preziosità tattica di Miranda si è sentita soprattutto nell’assenza di oggi, seppur il buon Medel e l’impegno di Murillo non sfigurino dopotutto; i terzini di nuovo in difficoltà, con D’Ambrosio ed Ansaldi autori di due prestazioni opache.
E, certamente, Carrizo non è Handanovic (anche se sarei molto curioso di assaggiare le torte preparate dal portiere argentino, come recentemente appreso da una nota trasmissione tv).

In ultima analisi, abbiamo dei limiti tanto tattici quanto di fiducia che alcuni giocatori, come appunto Miranda ed Handanovic, aiutano a mascherare: in questo senso, Gagliardini potrebbe non essere stato l’investimento giusto parlando di “punti deboli”, ma l’impressione è che il ragazzo sia nato per valorizzare questo centrocampo, operando da frangiflutti tra difesa e attacco.

Bella la voglia di “far bene” dimostrata da Gabriel, che al momento dell’uscita trasmette la delusione per non essere riuscito ad incidere come vorrebbe: sono cose che alla lunga ripagheranno noi quanto lui.
Anche per oggi siamo riusciti a portare punti a casa, soffrendo come solo noi sappiamo soffrire: ora testa al Palermo per “spezzare il fiato”.

Chi si ferma è perduto.

A cura di Patrick Pecora

Notizie flash

Ultimi articoli

31/05/2025
Paris Saint Germain - Inter, 7 tipi di interista in finale di Champions prepartita

Ed eccoci. Alla fine ci siamo. Siamo arrivati alla resa dei conti. La partita che tutti sognano di giocare ma AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA La domanda è come ci siamo arrivati? Con che tipo di equilibrio mentale? Con quale emozione dominante? Lo scopriremo nelle prossime righe. Io intanto vi dico che ho scavato una buca in giardino per […]

29/05/2025
Siam pronti alla morte, la finale chiamò

Cari amici di Ranocchiate, come state?Io insommina. Insommina. Ultimamente c’é una cosa che mi sta mettendo in difficoltà: il tempo.Pare che col passare di questo tempo ci si avvicini sempre più alla finale e questa cosa sta iniziando a mettere a dura prova i miei nervi. Già di per sé non é facile alzarsi e […]

24/05/2025
Como – Inter, il pagellone di un finale già scritto

YANN 6.5 – Ieri aveva quello sguardo disincantato che avevamo tutti noi, la consapevolezza di esserci giocati tutte le opportunità e la fatica di capire la necessità di questa partita, tra fuochi d’artificio e premiazioni già allestite da un’altra parte.Però non ha fatto passare nemmeno uno spillo, nemmeno nel recupero, quando forse una gioia al […]

23/05/2025
Como - Inter nel tempo di un caffè prevedibile

0' - Ritardo perchè a Fuorigrotta stanno sparando pure le bombe a idrogeno. PRIMO TEMPO: 2' - Le nuove regole prevedono niente punizioni per noi 14' - Al terzo minuto c'era stato un salvataggio sulla linea, poi più nulla 17' - Strefezza e quella somiglianza con Politano 20’ - forza Stefanino, facciamo il nostro. Senza […]

23/05/2025
Como - Inter, 10 delusioni prepartita

😞 Ultimo giorno da campioni d'Italia. E la notizia buona è che l'anno prossimo non avremo coccardine sulla maglia a rovinare lo stiling. 😞 Ci portiamo avanti. Nessuna illusione. Il Napoli vincerà una partita bella che segnata e noi soffriremo come cani randagi nella location VIP del lago di Como. Però vorrei sapere chi sarà […]

19/05/2025
Inter – Lazio, il pagellone delle occasioni sprecate

YANN 6.5 -  Nel primo tempo ci illude che gli dei del calcio siano dalla nostra parte, con l’intervento salvifico sul biondino islandese, ma poi noi decidiamo di ribellarci alle divinità e soprattutto Baroni decide di fare entrare Pedropedropedropedropè, che credo ci segni contro ininterrottamente dal 2009 e continuerà a farlo fino al 2033, giusto […]

linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram