SOMMER 6 – Gira voce che Yann sia in settimana bianca da più di una settimana, e che ieri in porta ci fosse un suo (indistinguibile) cartonato, che ha ormai superato Giuseppi nelle gerarchie chiviane. Lo manovra Ausilio con un telecomando i cui circuiti sono stati modificati da Kolarov. Insomma, il solito team spirit che si esalta in periodi di ristrettezza economica. Anche in queste condizioni precarie, il cartonato di Sommer è uscito meglio e più spesso dell’originale, ed ha inoltre spaventato Samardzic all’87’, ricordandogli che deve ancora saldare il conto della pensione in cui Ausilio lo aveva segreg... ehm ospitato ai tempi della trattativa con il paparino.
BISTECCONE 7 – Sguardo fiero in avanti, esuberanza fisica, contrasti decisi ma corretti, e soprattutto manuzze a posto, da quando Chivu gli ha nascosto tre / quattro tagliole nel pandoro, e Kolarov gli ha regalato una mano mozzata di Gresko ed il poco rassicurante bigliettino “Vratislav dorme coi pesci”.
AKANJI 6.5 – Dopo pochi minuti ha l’occasione di segnare il suo primo gol nerazzurro, ma il pallone sterza all’ultimo momento gridando “OGGI SOFFRIRETE FINO ALL’ULTIMO SECONDO!”. A quel punto Manu capisce come andrà la giornata, si limita a controllare Scamacca, e rimpiange gli agi di Manchester.
BASTO 6.5 – Come al solito, Jerry si fionda spesso in avanti alla ricerca di gloria, ma quando vede Bare lisciare un suo cross, si convince che sia meglio ingaggiare un duello con CDK, nonostante il belga abbia installato un paio di magneti negli scarpini, per cui è quasi impossibile strappargli il pallone. A quel punto su istruzione del Mister, segue l’antico adagio di zio Vlad “Se non puoi strappargli il pallone, strappagli il cuore” che è stato il promo del suo bestseller “101 per cucinare il cuore dei nemici appena impalati”, ma ieri Basto non ha dovuto spingersi fino a quel punto.
GIGI 6 – Primo tempo da turista, poi dopo aver imparato la differenza tra Bergamo Alta e Bergamo Bassa ed aver comprato un paio di souvenir tra cui un poster di Stromberg, si decide a giocare e va vicino al gol del vantaggio con una progressione degna del vecchio Glenn, la conclusione però ricorda più Petagna.
PIOTR 7.5 – La mia teoria è che il Napoli ci aveva fatto il pacco, spedendoci Petruzzo Zoleschi, poi un commando guidato da Di Gennaro e Darmy ha liberato il vero Piotr dalle segrete del Maschio Angioino riportandolo a Milano, il che spiegherebbe perchè Di Gennaro e Darmian stanno ancora in squadra. Oppure Kolarov aveva accumulato così tanti punti nella tessera dell’Esselunga da potersi permettere un upgrade. Fatto sta che la classe di Piotr quest’anno è commovente, la facilità di dribbling imbarazzante e la velocità di pensiero stratosferica. Insomma, sia Zielinski o Zoleschi, me lo terrei stretto.
CALHA 6.5 – La cialda è tornata e ieri ce ne siamo accorti, soprattutto in quelle situazioni in cui i Palladini si facevano minacciosi e serviva qualcuno che desse tranquillità al reparto arretrato. Ed alle nostre ansie, che vabbè sono irrecuperabili ma cominciano a farsi più piccole con Calha in copertura. Esiste anche in versione piumone per la notte?
BARE 6 – Proporrei uno scambio: facciamogli percorrere menio chilometri ma magari riesce ad essere più lucido sottoporta. Il problema è convincerlo a correre di meno, Bare ha un motore incorporato che non gira a meno di 13mila chilometri a partita. Lo staff tecnico sta considerando la possibilità di cambiare carburante, magari qualcosa meno forte del Cannonau, questo forse potrebbe aiutare la precisione negli ultimi venti metri.
DIMA 6.5 – Anche lui parte in quarta, cross a ripetizione, cambi gioco e corsa costante. Il problema è che a differenza di Bare il suo carburante finisce subito e nel secondo tempo comincia a sparare palloni a caso che forse sarebbero un ottimo metodo di allenamento per Sinner, ma nel caso dei nostri attaccanti non sono proprio l’ideale. Chivu lo cambia prima che si completi la trasformazione in Tonino Candreva.
TIKUS 6 – Poca voglia di correre, si muove a mala pena e le poche cose che fa pare siano compiute sotto minaccia. Insomma, sembro io durante queste vacanze mentre deambulo tra cucina e divano senza motivazione. Nonostante questo, segna un gol molto bello, e se non fosse stato per il culone di Lauti ce lo avrebbero pure convalidato. Diciamo che qui finiscono le analogie con il sottoscritto.
LAUTI 7.5 – Credo di averlo visto in ogni zona del campo, anche ein due posti diversi nello stesso momento, tra poco riuscirà a fare assist e gol nella stessa azione. Chivu sta considerando la possibilità di un intervento di riduzione del culone, secondo le prime stime dello staff ridurrebbe la frequenza di offside del 35%, ora bisogna solo vedere se a Kolarov sono avanzati abbastanza punti dell’Esselunga.
PIO 7 –
“Mio giovane Padawan, grande in te è la forza. Pronto ad entrare in campo sei. Entra e Djimsiti convinci a passartela”
Il resto è storia.
Pio però vorrebbe capire perchè a volte il Mister parla come Barella.
MKHI 6 – Entrato per far respirare la squadra, alla fine si fa prendere anche lui dalla frenesia e spara palloni in tribuna.
C. AVGVSTVS 6 – Lì dove c’era l’erba ora c’è una trinceeeeeaaaaaa, e l’ha alzata il nostro luogotenente venuto dal nuovo mondo.
DIOUF 6.5 – Un paio di progressioni ci fanno sognare, poi sul più bello perde il pallone e torniamo a soffrire, maledire il destino e staccare il divano a morsi. Insomma, una serata ordinaria.
FRAT 6 – Il futuro di Davidino è incerto come il ruolo in cui ha giocato ieri.
CRISTIAN 7 – Solito dominio del gioco, solita difficoltà nell’inquadrare la porta. Siamo sempre ad un passo dal baratro, indecisi se atterrare dopo un triplo salto mortale o sfracellarci al suolo. Senza rete, tra l’altro, perchè la possibilità di un pareggio pare non sia prevista in questa stagione (tranne quando si tratta di andare ai rigori).
Ovviamente non sappiamo come andrà a finire, se provo a pensare quante partite ancora mancano alla fine mi ritorna quel malessere che è un misto di ansia, angina, fibrillazione e bipolarismo che i medici per comodità definiscono interismo.
E di cui anche Cristian pare soffrire ormai da più di vent’anni.