A cura di Luigi M. Cardella
Caro diario,
come avrai senz’altro capito, i tempi non sono dei migliori. Mi piacerebbe sapere che il campionato sia finito e che una nuova stagione stia iniziando con tanti nuovi propositi perché quel detto “una volta caduti non ci si può che rialzare” mi sta sembrando tutto tranne che veritiero.
Non si voleva arrivare secondi e nemmeno vincere 25 giornate, risultati improbabili ma non impossibili per la rosa, bensì semplicemente rispettare una maglia storica e un tifo così forte e folle da battere record su record tra gli spalti e dietro gli schermi. Ci si era quasi riusciti, quasi cancellando la figuraccia in EL, ma hanno voluto demolire tutto.
Mi è sembrata, facendomi passare questo paragone, una bolla speculativa: 19 gol subiti, 40 fatti e un bottino di 38 punti in 18 partite. Non sono numeri esorbitanti ma sarebbero bastati, se mantenuti, a farmi guardare le ultime partite con grande speranza per la stagione che verrà. Invece, come una bolla vuole, boom!
Sono stato accondiscendente nel far passare il risultato contro la Sampdoria come “normale” e lo sarò nell’interpretare le parole di D’Ambrosio: per una forte delusione si può avere un corto circuito, essendo questi ragazzi umani come noi tifosi e rappresentando una delusione l’impossibilità di accedere alla competizione europea maggiore. Il problema diventa quando non c’è carisma, perché solo qualcuno lo possiede: Kondogbia, Miranda, Medel, sono giocatori sui quali abbiamo costruito quei risultati positivi e sono i giocatori che, forse con la piccola eccezione del francese, stanno mancando all’Inter.
Come si può affermare che giocatori come Miranda e Medel non abbiano carisma questo non lo so neanche io, ma se alla prima difficoltà ti abbatti e continui il trend negativo non hai personalità.
A tal punto non mi resta che immaginare, come ho visto fare alla Juventus di inizio anno, che i giocatori più esperti, forti caratterialmente e che ci tengono di più alla maglia spronino i più deboli. Forse l’Inter giocatori con queste caratteristiche ne ha pochi come ho già detto (per me Icardi, rinnovo arricchito o meno, è uno che ai nostri colori ci tiene) e quindi l’ultima soluzione possibile sarebbe quella figura tanto bistratta che è l’allenatore (a meno che non si vogliano comprare 5/6 giocatori da far diventare “senatori” con il tempo e già dal forte carisma rivoluzionando sempre tutto l’organico).
Non ho mai visto, se non con Mancini, una tale razionalità ed emotività piatta (ci vorrebbe un’analisi psicologica per comprendere cosa significhi) dopo sconfitte sonore e indegne. Pioli è un bravo allenatore ma, a meno che non si applichi quel calciomercato succitato, deve cambiare aria in favore di qualcuno che ricordi a chi si abbatte che rimane un buon giocatore, che deve rispettare la maglia e che deve amare i tifosi che si sacrificano economicamente e non solo.
Ci vorrebbe un allenatore che pur simile per intelligenza e furbizia a un gatto sappia essere aggressivo come una tigre.
Aspettando tempi migliori…buonanotte