Ed eccoci. Alla fine ci siamo. Siamo arrivati alla resa dei conti. La partita che tutti sognano di giocare ma AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
La domanda è come ci siamo arrivati? Con che tipo di equilibrio mentale? Con quale emozione dominante? Lo scopriremo nelle prossime righe.
Io intanto vi dico che ho scavato una buca in giardino per il telefono.
1️⃣ Depresso
Dopo lunedì, non ha dato segni di ripresa. Come pensa di poterne uscire gli viene in mente la sensazione post finale 2023 e sprofonda di nuovo nell'oblio. "Tanto finiamo a zero titoli". Inutile dire che il polverone riguardo al valzer delle panchine che hanno alzato i giornali italiani lo sta affossando. E se se ne va Inzaghi chi prendiamo? Non è rimasto nessuno.
Iniziate gli strizzaggi.
2️⃣ Pauroso
Mille giorni di interviste dei nostri e ogni volta che alitano sale il terrore che dicano cose fuori dal classico "daremo il 120%".
Con Tikus e la cosa di alzarla ha avuto direttamente un conato di vomito. Ma d'altronde, chi non ha avuto almeno un conato di vomito per l'ansia in questi ultimi giorni? Chi non ha cambiato almeno un paio di mutande con un odore diciamo non troppo piacevole e un colore poco allegro?
3️⃣ Ansioso
Crede di vivere in un loop spazio-temporale, la settimana prima della finale secondo i suoi calcoli è durata più di due mesi perché è ormai un mesetto che non ha più unghie da rosicchiare e ha speso circa 300€ di gomme da masticare.
Scrolla di continuo il feed di tutti i social a cui è iscritto alla ricerca di buone notizie, ma niente, solo interviste inutili, Conte che rimane a Napoli, Allegri al Milan o Gasp alla Roma, che in questo momento, perdonatemi, ma sono tutte uguali. Ugualmente inutili.
4️⃣ Scaramantico
Ha già preparato i vestiti che indossava contro il Barcellona, ma poi gli è venuto in mente che non deve fare nulla di quello che ha fatto due anni fa. Il problema è che non ricorda nemmeno la cena di ieri, figuriamoci cosa fece in una serata di giugno del 2023. Allora prova la giocata, rimette in moto i neuroni, deve ricordare qualcosa di QUEL 22 maggio.
Il rischio di diventare il primo di questa lista è concreto. Coraggio.
P.S. Io facevo la Cresima. Il ristorante dove eravamo è pieno.
5️⃣ Orgoglioso
Non contano i trofei, ma il fatto che siamo arrivati in fondo a tutte le competizioni. Come andrà andrà, non siamo mica ju*****ni noi.
Però quando le coppe prendono strade lontane da Milano la notte non si dorme. Perché andarci vicini va bene solo se giochi a bocce.
Sport sottovalutatissimo comunque.
6️⃣ Esaltato
Ha pronta la bandiera, la maglia, il cappello, gli occhiali e la sciarpa per andare a festeggiare in Duomo. Dice dall'inizio della competizione che la vinceremo e ora ne è convinto. Ma gli amici nerazzurri l'hanno un pochino allontanato.
Eh oh. Dobbiamo sopravvivere.
7️⃣ Fortunato
Ha comprato i biglietti per la finale pur essendo andato soltanto tre volte allo stadio in tutta la sua vita e darà la colpa alla birra di Monaco quando lo scopriranno che non conosce nessuno dei calciatori in rosa. Ha saputo della vittoria col Barça dal collega milanista che la mattina lo guardava in cagnesco ma lui sarà lì. A fare il tifo per loro.
E allora daje.
Per tutti quei chilometri.
Per tutte quelle ansie.
Per tutte le notti insonni.
Per tutte le gioie.
Per tutte le urla e le paroline colorite.
Per tutte le emozioni.
Per te.
Per noi.
Forza!