19/12/2016

Sassuolo-Inter: di tutto e di più!

 

Lo sapevamo, la trasferta di Sassuolo non sarebbe stata una partita facile.

Se l’Inter ci ha insegnato qualcosa in questi anni, è che la parola “favorita” non è associabile al nostro meraviglioso nome.

Che poi non è nemmeno tutta colpa dei giocatori, loro ci provano anche ad arrivare concentrati e tranquilli alle partite che necessitano di tali componenti, ma c’è sempre qualcosa che spunta fuori, che sia la polemica della curva, che sia l’agente di un ex-calciatore montenegrino...

L’Inter che abbiamo ammirato al Mapei Stadium è quanto di più vicino ad un camaleonte si possa ammirare in Serie A, ma non come quelli bianconeri, quelli di Torino, che sanno addirittura cambiare modulo passando da un’azione difensiva ad una offensiva, facendolo alla perfezione.. Noi siamo quel camaleonte che, a metà tra il ramo e la foglia, colora il suo mantello di verde e marrone, a parti invertite, e la preda se lo pappa: nel primo tempo l’annunciato 343 in realtà è un 4231 di deboeriana memoria, ma dietro si balla esattamente come nel primo tempo contro il Genoa: su tutti, due svarioni di Murillo fanno perdere almeno 10 anni di vita al piccolo Pinamonti, seduto davanti alla TV.

In mezzo al campo si alternano giocate di prima, in velocità, che esaltano i tifosi, a pasticci inspiegabili e confusione. In tutto ciò, si assiste ad un Melo che si esalta nella confusione, ad un Brozovic sottotono, ad un Perisic completamente fuori fase ed un Candreva in versione Ciuchino per il malcapitato Dell’Orco: è la sua spina nel fianco.

Sassuolo-Inter: di tutto e di più! 1 Ranocchiate
Candreva sfugge in velocità a Dell'Orco, che lo trattiene palesemente per la maglia

Icardi vede pochi palloni, ne tiene ancora meno. Le occasioni migliori, in tutto questo, sono per Mazzitelli e Defrel da una parte, e per Candreva (palo su deviazione prima e buona risposta di Consigli poi) ed il capitano nerazzurro, che su un meraviglioso cross dell’ex biancoceleste (uno dei pochissimi ben fatti di tutta la partita), la gira di testa ad un centimetro dal palo.

Al ritorno in campo non c’è neanche il tempo di giudicare se le parole di Pioli abbiano fatto effetto, chè, su un rilancio sbagliato della difesa neroverde, Icardi e Joao Mario confezionano un azione che porta al tiro del portoghese, ribadito in gol da una sassata di Candreva dopo la parata di Consigli.

Il gol, come spesso accaduto, mette ansia alla squadra, anziché tranquillizzarla; a questo si aggiungono i cambi di Di Francesco, che inserendo Matri e Missiroli prova a rendere più pericolosi i suoi: tutto ciò si traduce in un ottimo intervento di Handa su Sensi e su un Sassuolo che conquista campo, mentre l’Inter non riesce a ripartire in contropiede. Pioli dovrà lavorare molto ancora su questo aspetto.

Il finale è denso di episodi: il Sassuolo che preme, l’Inter che sbaglia due volte sottoporta con un Perisic sempre più appannato, il rosso (esagerato) a Felipe Melo, che salterà la Lazio assieme a Joao Mario, diffidato ed ammonito. Nel finale, dopo un gollonzo sfiorato da Iemmello su rinvio di Miranda, c’è tempo per il tanto agognato esordio di Gabigol, che non avendo minuti a disposizione per entrare nel tabellino dei marcatori, quanto meno lascia traccia facendosi ammonire, calciando a gioco fermo e guadagnando qualche secondo.

Il triplice fischio arriva come una liberazione per i tifosi e per Pioli, che sperava di evitare le domande sul 96 brasiliano facendolo entrare...Tutto inutile.

L’Inter torna a vincere a Sassuolo, lo fa soffrendo e lottando, dimostrando a sprazzi bel gioco, ma ancora tanta, troppa mancanza di personalità, soprattutto nel gestire il vantaggio. Melo ha dimostrato di poter essere il frangiflutti che ci serve in mancanza di Medel, ma paga ancora una volta il peso della sua fama. Benino Joao Mario, che in posizione avanzata è svincolato da compiti difensivi, ma si dimostra spesso frettoloso e poco lucido.

Sugli scudi Candreva, alla faccia di chi gufava per un suo nuovo litigio con Pioli, in risalita Ansaldi dopo alcune prestazioni negative. Male Murillo e Perisic, menzione speciale per Banega che, subentrato per Joao Mario, dimostra come al solito di avere intelligenza calcistica superiore ma anche un totale ribrezzo per la fase difensiva, scansandosi da un contrasto sulla linea laterale... Io lo amo anche per questo.

di Federico Viafora

Sassuolo-Inter: di tutto e di più!

 

Lo sapevamo, la trasferta di Sassuolo non sarebbe stata una partita facile.

Se l’Inter ci ha insegnato qualcosa in questi anni, è che la parola “favorita” non è associabile al nostro meraviglioso nome.

Che poi non è nemmeno tutta colpa dei giocatori, loro ci provano anche ad arrivare concentrati e tranquilli alle partite che necessitano di tali componenti, ma c’è sempre qualcosa che spunta fuori, che sia la polemica della curva, che sia l’agente di un ex-calciatore montenegrino...

L’Inter che abbiamo ammirato al Mapei Stadium è quanto di più vicino ad un camaleonte si possa ammirare in Serie A, ma non come quelli bianconeri, quelli di Torino, che sanno addirittura cambiare modulo passando da un’azione difensiva ad una offensiva, facendolo alla perfezione.. Noi siamo quel camaleonte che, a metà tra il ramo e la foglia, colora il suo mantello di verde e marrone, a parti invertite, e la preda se lo pappa: nel primo tempo l’annunciato 343 in realtà è un 4231 di deboeriana memoria, ma dietro si balla esattamente come nel primo tempo contro il Genoa: su tutti, due svarioni di Murillo fanno perdere almeno 10 anni di vita al piccolo Pinamonti, seduto davanti alla TV.

In mezzo al campo si alternano giocate di prima, in velocità, che esaltano i tifosi, a pasticci inspiegabili e confusione. In tutto ciò, si assiste ad un Melo che si esalta nella confusione, ad un Brozovic sottotono, ad un Perisic completamente fuori fase ed un Candreva in versione Ciuchino per il malcapitato Dell’Orco: è la sua spina nel fianco.

Sassuolo-Inter: di tutto e di più! 2 Ranocchiate
Candreva sfugge in velocità a Dell'Orco, che lo trattiene palesemente per la maglia

Icardi vede pochi palloni, ne tiene ancora meno. Le occasioni migliori, in tutto questo, sono per Mazzitelli e Defrel da una parte, e per Candreva (palo su deviazione prima e buona risposta di Consigli poi) ed il capitano nerazzurro, che su un meraviglioso cross dell’ex biancoceleste (uno dei pochissimi ben fatti di tutta la partita), la gira di testa ad un centimetro dal palo.

Al ritorno in campo non c’è neanche il tempo di giudicare se le parole di Pioli abbiano fatto effetto, chè, su un rilancio sbagliato della difesa neroverde, Icardi e Joao Mario confezionano un azione che porta al tiro del portoghese, ribadito in gol da una sassata di Candreva dopo la parata di Consigli.

Il gol, come spesso accaduto, mette ansia alla squadra, anziché tranquillizzarla; a questo si aggiungono i cambi di Di Francesco, che inserendo Matri e Missiroli prova a rendere più pericolosi i suoi: tutto ciò si traduce in un ottimo intervento di Handa su Sensi e su un Sassuolo che conquista campo, mentre l’Inter non riesce a ripartire in contropiede. Pioli dovrà lavorare molto ancora su questo aspetto.

Il finale è denso di episodi: il Sassuolo che preme, l’Inter che sbaglia due volte sottoporta con un Perisic sempre più appannato, il rosso (esagerato) a Felipe Melo, che salterà la Lazio assieme a Joao Mario, diffidato ed ammonito. Nel finale, dopo un gollonzo sfiorato da Iemmello su rinvio di Miranda, c’è tempo per il tanto agognato esordio di Gabigol, che non avendo minuti a disposizione per entrare nel tabellino dei marcatori, quanto meno lascia traccia facendosi ammonire, calciando a gioco fermo e guadagnando qualche secondo.

Il triplice fischio arriva come una liberazione per i tifosi e per Pioli, che sperava di evitare le domande sul 96 brasiliano facendolo entrare...Tutto inutile.

L’Inter torna a vincere a Sassuolo, lo fa soffrendo e lottando, dimostrando a sprazzi bel gioco, ma ancora tanta, troppa mancanza di personalità, soprattutto nel gestire il vantaggio. Melo ha dimostrato di poter essere il frangiflutti che ci serve in mancanza di Medel, ma paga ancora una volta il peso della sua fama. Benino Joao Mario, che in posizione avanzata è svincolato da compiti difensivi, ma si dimostra spesso frettoloso e poco lucido.

Sugli scudi Candreva, alla faccia di chi gufava per un suo nuovo litigio con Pioli, in risalita Ansaldi dopo alcune prestazioni negative. Male Murillo e Perisic, menzione speciale per Banega che, subentrato per Joao Mario, dimostra come al solito di avere intelligenza calcistica superiore ma anche un totale ribrezzo per la fase difensiva, scansandosi da un contrasto sulla linea laterale... Io lo amo anche per questo.

di Federico Viafora

Notizie flash

Ultimi articoli

14/12/2025
Genoa - Inter nel tempo di un caffè

PRIMO TEMPO: 5' - CHE STA SUCCEDENDO?BISSECK NON DA CALCIO D'ANGOLO?!MA DAVVERO FATE?! 10' - Che assist Lauti 16' - Non solo i corner, pure le punizioni corteDobbiamo aver commesso qualche peccato capitale per meritarci questa merda 21' - 10 veli e quasi gol!Mi state togliendo ogni certezza minuto dopo minuto 23' - Alla doppietta […]

10/12/2025
Inter – Liverpool, il pagellone che non sa pareggiare

SOMMER 6 – Non so cosa abbia fatto Yann, o cosa gli abbia tolto Kolarov (preferisco non saperlo), fatto sta che Sommerino riacquisisce la capacità di uscire dalla porta, ferma le azioni avversarie e para spavaldo come se fosse Onana (RIPIGL#). Purtroppo è inutile ai fini del risultato finale, perchè il signor Zwayer passerà il […]

09/12/2025
Inter - Liverpool nel tempo di un caffè

0' -Akanji: Mister non sto beneChivu: Kolarov vai col suppostone!Akanji: sto benissimo PRIMO TEMPO: 3' -SOMMER È USCITOSQUILLINO LE TROMBE 10' - CALHANOGLU È USCITO 😭😭😭😭 11' - Vai Piotr scelgo te! 13' - Dai l'ha solo sfiorato 18' - mica male sta Salernitana(Lo so che è il Liverpool, ma sto cercando di convincere Lauti) […]

07/12/2025
Inter-Como, il pagellone transilvano-catalano

SOMMER 7: Si dice che nel Quartier Generale Comasco l'abbiano preparata così: "allora, muchachos, l'Inter è una squadra fortissima ma il loro portiere ha gli stessi riflessi di un babbo natale di plastica appeso a un balcone, con tanto di scaletta incorporata. Voi tirate in porta e qualcosa succederà!"Ed è così che i terribili monelli […]

06/12/2025
Inter - Como nel tempo di un caffè

0’ - temete più la partita di oggi oppure il Liverpool? E perché proprio l’incredibile corazzata chiamata Como? PRIMO TEMPO: 2’ - 2 minuti, 2 grandi occasioni, 0 gol. Possiamo cambiare copione, amici dell’Inter?Aspetta ma ho un dejavuHo già scritto recentemente questa cosaIn una partita di Champion molto molto recente...Naaa, mi starò sbagliando 3' - […]

04/12/2025
Inter – Venezia, il pagellone che non teme la goleada

PEPO 7  – Vorrei chiarire subito che si tratta di un voto di bentornato per Giuseppi. Ritengo giusto, anzi doveroso metterlo a proprio agio dopo tutto quello che gli è capitato. Per esempio, Sommer ha fatto di tutto tra ottobre e novembre per farcelo rimpiangere. La prossima volta anche meno, Yann, ma capisco che quando […]

linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram