09/10/2022

Sassuolo – Inter, il Pagellone delle prime volte

ONANA 8 – Prima volta da titolare in Serie A per il nostro Andreone, che per il momento pare abbia vinto il ballottaggio con Samir. Però il mister si sa com’è fatto, ci vuole poco a fargli cambiare idea, ed allora Onana ha deciso di godersi il momento di gloria e titolarità finchè dura.
Ha deciso di festeggiare esibendosi in una serie di parate con i piedi, non sappiamo esattamente perchè, del resto martedì aveva optato per le uscite spericolate (e mortacci sua ci stava pure costando caro), la prossima chissà cosa ci tocca: salti da un palo all’altro come Ed Werner? Colpo dello scorpione à la Higuita? Colpo della strega in stile Handanovic?
Non si sa, per il momento ci godiamo la gioia di vedere un portiere che si tuffa.

D’AMBROSIO 7 – Non era la prima volta quest’anno che Dambro giocava con la fascia di capitano al braccio, era già successo contro il Bayern. Però era la prima volta che gli toccava affrontare in marcatura Laurientè, uno di quei MITT che il Sassuolo scova in squadre di seconda fascia, li compra per due spicci al mercatino dell’usato e poi li rivende a prezzi inauditi un paio di anni dopo.
Dambro ci mette tutta la sua esperienza, sudore, lacrime, fatica e bestemmie in Caivanese stretto, ma alla fine deve soccombere. Laurentiè non segna, ma The Immortal rimedia un cartellino giallo e sa già che per lui la partita finisce lì.
Le inflessibili leggi inzaghiane prevedono la sostituzione immediata e DD33 deve abbandonare il campo al 58’, ma può orgogliosamente rivendicare che finchè c’era lui il Sassuolo non aveva segnato.

ACERBI 7.5 – Forse non la prima volta, però sicuramente una delle poche volte in cui l’ex di turno ce l’avevamo noi. Segnare contro la squadra con cui ha giocato per 5 anni sarebbe stato troppo, e nonostante ogni ex che ne abbia l’occasione ci segni contro ad ogni possibile opportunità, noi restiamo sentimentalisti e siamo contenti così.
Mi sono sorpreso notando che vedendo Ciccio in campo ho un senso di tranquillità (relativa, sono pur sempre interista) che non mi sarei mai aspettato vedendo giocare con la nostra maglia uno che nessuno voleva ad agosto.

BASTONI 6.5 – Sandrino ha avuto una settimana difficile, per via di quella foto in cui porta Gavi a spasso come fosse un chihuahua, e da allora è partita dalla Catalogna una cagnara senza fine con velatissime minacce di fargliela pagare mercoledì prossimo al Camp Nou. E meno male che al Barça gioca ancora Busquets, quello che faceva cucù mentre veniva espulso Thiagone.
Da uno che è stato allevato da Genitore Skri ed ha preso il posto in squadra di zio Godin, non ci aspettavamo di vederlo preoccupato o scosso, anzi quando dopo pochi minuti ha fatto una progressione di 80 metri abbiamo pensato che forse andrebbe insultato più spesso.
E per questo lo abbiamo insultato quando si è perso Frattesi nell’azione del pareggio.

DUMFRIES 9 – Prima volta anche per Denzelone, che torna ad essere finalmente Fifino in questa stagione. Nasce tutto da una conversazione di qualche giorno fa con Padre Darmy.
“Padre, non riesco più a giocare ai livelli dello scorso anno, cosa mi sta succedendo?”
“Non sei in pace con te stesso, Denzel, pensa ai tuoi peccati”
“Non saprei, forse ho guardato male Barella dopo un suo rimprovero?”
“No, Mbare se la prende con tutti, e poi tu guardi tutti allo stesso modo”
“Allora forse non ho difeso abbastanza i miei compagni?”
“Ma no, Fifi, hai quasi ucciso Theo nell’ultimo derby, e nonostante si dovrebbe porgere l’altra guancia, non mi sento di condannarti per questo”
“Allora non so, Padre, non mi viene in mente niente”
“Cosa hai mangiato ieri sera, Denzel?”
“Vabbè pasta, pesto e pollo come negli ultimi due mes... oh porca pupazza!”
“Lo vedi, basta fare un po’ di autocoscienza”
“Chiedo perdono, Padre, come posso rimediare?”
“Chiamo mr. Farris e ti faccio preparare una bella amatriciana. Ora torna ad arare la fascia”

CALHANOGLU 7 – Dopo le fatiche di coppa, e l’eurogol contro Ter Stegen, Calha ha cercato di ripetersi contro Consigli. E' andato a consultarsi nuovamente con Onana chiedendogli quale fosse il punto debole del portierone neroverde.
“Mi spiace, Hakan, contro di lui non abbiamo nessun potere. Però ho sentito dire che teme i rettili”
“Non vedo come questa informazione possa esserci utile”
“Dimentichi che abbiamo un geco in squadra?”
Ed a quel punto Calha ha capito chi sarebbe stato il match winner.

ASLLANI 10 – Intercettazione a bordo campo, panchina nerazzurra, ore 15.19.
Mister Scimo “Asla, attento, ti sta scappando, fermalo, fermalo”
Farris “Faje fallo! Oh bravo gli ha fatto fallo”
Mister Scimo “Ma cosa fa, signor arbitro! No, il giallo no, no, NOOOOOOOO!”

Sulla panchina scatta il YELLOW ALERT:
BZZ! BZZ! Yellow Alert! Yellow Alert! Ammonizione al 19’, PROCEDERE IMMEDIATAMENTE AL CAMBIO!
Tuttavia Kris fa gli occhioni dolci e Mister Simo lo tiene in campo fino alla fine del primo tempo. Sa però, come Dambro, che il suo destino è segnato.

Al proprio destino destino nessuno gli sfugge
Cercavi giustizia, trovasti la legge


E la legge inzaghiana non perdona.

BARELLA 7.5 – Dopo 3 minuti prende in piena faccia una pallonata di Laurientè, che vince il premio di MITT più antipatico della galassia.
Sarà stata la botta, o un temporaneo rinsavimento, o la paura di essere sostituito, ma (anche qui per la prima volta) Mbare ha evitato di sbracciare e litigare con i compagni, non è caduto nelle provocazioni degli avversari e si è concentrato a correre come un trottolino mbaroso (dudù dadadà).
Tutto ciò per evitare di farsi ammonire ed essere sostituito.
Infatti ha evitato il giallo.
Però il mister lo ha sostituito lo stesso.
Con Gagliardini.
Nutro il piccolo dubbio che Mbare tornerà a smadonnare alla prossima partita, anzi forse ha già cominciato negli spogliatoi.

DIMARCO 6.5 -
“Farris, ma cosa aveva oggi Dima? Mi è parso un po’ più spento del solito”
“Aspetta, Simò, che mo controllo il contachilometri. Fede viè qua un secondo... Essì, segna 70 Km”
“Ma di solito ne fa almeno 120, dobbiamo chiedere i danni a Juriz?”
“Simò, ma guarda che carburatore sporco.. gl’avevi fatto er tajando dopo il Barcellona?”
“Ennò, ma ti pare che posso fare tutto io?”
“Ce l’abbiamo un carburatore nuovo?”
“Ha detto Zhang che dopo aver pagato l’arbitro martedì non è rimasto niente, vedi se riesci a dargli una ripulita”

LAUTI Ma se non è sfiga questa io non so – Lo vogliamo chiamare Padre Darmy per un esorcismo fatto bene? Ieri non avrebbe segnato nemmeno con le mani, ci ha provato in tutti i modi e non possiamo che condividere la sua sofferenza, oltre che all’insofferenza verso Consigli, anche se a lui ormai siamo abituati.
Sappiamo pure che un giorno questo periodo finirà improvvisamente, e ritorneranno i gol a grappoli. Se solo succedesse a Barcellona ci toglieremmo qualche soddisfazione tra Xavi, Busquets, Gavi portato a spasso da Basto e Laporta che comincia a sudare freddo.

DZEKO Quota 101 – Comincia lisciando tutto il lisciabile e finisce in gloria. Tocca prima quota 100 e dopo addirittura 101. Ora dovrebbe stare a posto con l’INPS per un futuro sereno.
Con gli infortuni di Tucu e Rom, il momento della pensione è però ancora lontano. Se arrivasse a quota 104 gli darebbero pure l’accompagnatore, che speriamo sia Valentin Carboni.

MKHITARYAN 8.5 – Quando uno entra per portare a compimento la legge inzaghiana del cartellino giallo, o manda tutto in vacca o diventa l’MVP.
Visto che a mandare tutto in vacca ci stava già pensando il Toro (scusate per l’orrendo gioco di parole), Mkhi ha preso la strada del man-of-the-match, grazie all’assist per il Cigno.
Lo perdoniamo per aver preso il posto di Kris, che già sostituiva Epic.

SKRINIAR 7 – Il perchè non abbia preso lui la fascia da capitano ancora non l’ho capito. Ma come diceva il Sommo la fascia è solo un pezzo di stoffa, e la leadership è una qualità che si dimostra in campo. E Skri ne ha da vendere.

DARMIAN 6.5 – Quando Inzaghi e Farris hanno realizzato che Dimarco aveva il carburatore sporco, si sono girati verso la panchina: Gosens si è mimetizzato con le poltroncine, allora gli occhi dei mister sono finiti su Darmy, il jolly in grado di ricoprire qualsiasi ruolo. Fosse per lui andrebbe pure in porta, ma lì per il momento ci sono già abbastanza casini.
Entra e rimette in sesto la fascia sinistra, e non è un caso che da lì partirà l’azione del secondo gol.
Sia lodato Padra Darmy.

GAGLIARDINI 6 –
Entra in maniera abbastanza incomprensibile al posto di Mbare, che poverino aveva pure forzato la sua natura per non farsi ammonire. Basta la sua presenza per incutere timore nei neroverdi, che non si fanno più vedere dalle parti di Onana dopo il suo ingresso. Il mister vorrebbe metterlo in marcatura mercoledì prossimo su Busquets, per far capire al presuntuoso catalano che è arrivato l’inesorabile declino: da Thiago Motta a Gagliardini.

MISTER SIMO 8 – Anche oggi l’ha sfangata il mister, e per come è arrivata la vittoria chissà che non abbia cominciato a girare il vento.
Secondo me questa storia dei cambi dopo le ammonizioni gli sta prendendo un po’ troppo la mano, era iniziata come un gioco, ed ora procede inarrestabile.
Al punto che quando si è preso anche lui un cartellino giallo, si è avviato verso gli spogliatoi ed ha detto a Farris: “Continua tu, Massi, che io mi tengo pronto per la prossima”.

Sassuolo – Inter, il Pagellone delle prime volte

ONANA 8 – Prima volta da titolare in Serie A per il nostro Andreone, che per il momento pare abbia vinto il ballottaggio con Samir. Però il mister si sa com’è fatto, ci vuole poco a fargli cambiare idea, ed allora Onana ha deciso di godersi il momento di gloria e titolarità finchè dura.
Ha deciso di festeggiare esibendosi in una serie di parate con i piedi, non sappiamo esattamente perchè, del resto martedì aveva optato per le uscite spericolate (e mortacci sua ci stava pure costando caro), la prossima chissà cosa ci tocca: salti da un palo all’altro come Ed Werner? Colpo dello scorpione à la Higuita? Colpo della strega in stile Handanovic?
Non si sa, per il momento ci godiamo la gioia di vedere un portiere che si tuffa.

D’AMBROSIO 7 – Non era la prima volta quest’anno che Dambro giocava con la fascia di capitano al braccio, era già successo contro il Bayern. Però era la prima volta che gli toccava affrontare in marcatura Laurientè, uno di quei MITT che il Sassuolo scova in squadre di seconda fascia, li compra per due spicci al mercatino dell’usato e poi li rivende a prezzi inauditi un paio di anni dopo.
Dambro ci mette tutta la sua esperienza, sudore, lacrime, fatica e bestemmie in Caivanese stretto, ma alla fine deve soccombere. Laurentiè non segna, ma The Immortal rimedia un cartellino giallo e sa già che per lui la partita finisce lì.
Le inflessibili leggi inzaghiane prevedono la sostituzione immediata e DD33 deve abbandonare il campo al 58’, ma può orgogliosamente rivendicare che finchè c’era lui il Sassuolo non aveva segnato.

ACERBI 7.5 – Forse non la prima volta, però sicuramente una delle poche volte in cui l’ex di turno ce l’avevamo noi. Segnare contro la squadra con cui ha giocato per 5 anni sarebbe stato troppo, e nonostante ogni ex che ne abbia l’occasione ci segni contro ad ogni possibile opportunità, noi restiamo sentimentalisti e siamo contenti così.
Mi sono sorpreso notando che vedendo Ciccio in campo ho un senso di tranquillità (relativa, sono pur sempre interista) che non mi sarei mai aspettato vedendo giocare con la nostra maglia uno che nessuno voleva ad agosto.

BASTONI 6.5 – Sandrino ha avuto una settimana difficile, per via di quella foto in cui porta Gavi a spasso come fosse un chihuahua, e da allora è partita dalla Catalogna una cagnara senza fine con velatissime minacce di fargliela pagare mercoledì prossimo al Camp Nou. E meno male che al Barça gioca ancora Busquets, quello che faceva cucù mentre veniva espulso Thiagone.
Da uno che è stato allevato da Genitore Skri ed ha preso il posto in squadra di zio Godin, non ci aspettavamo di vederlo preoccupato o scosso, anzi quando dopo pochi minuti ha fatto una progressione di 80 metri abbiamo pensato che forse andrebbe insultato più spesso.
E per questo lo abbiamo insultato quando si è perso Frattesi nell’azione del pareggio.

DUMFRIES 9 – Prima volta anche per Denzelone, che torna ad essere finalmente Fifino in questa stagione. Nasce tutto da una conversazione di qualche giorno fa con Padre Darmy.
“Padre, non riesco più a giocare ai livelli dello scorso anno, cosa mi sta succedendo?”
“Non sei in pace con te stesso, Denzel, pensa ai tuoi peccati”
“Non saprei, forse ho guardato male Barella dopo un suo rimprovero?”
“No, Mbare se la prende con tutti, e poi tu guardi tutti allo stesso modo”
“Allora forse non ho difeso abbastanza i miei compagni?”
“Ma no, Fifi, hai quasi ucciso Theo nell’ultimo derby, e nonostante si dovrebbe porgere l’altra guancia, non mi sento di condannarti per questo”
“Allora non so, Padre, non mi viene in mente niente”
“Cosa hai mangiato ieri sera, Denzel?”
“Vabbè pasta, pesto e pollo come negli ultimi due mes... oh porca pupazza!”
“Lo vedi, basta fare un po’ di autocoscienza”
“Chiedo perdono, Padre, come posso rimediare?”
“Chiamo mr. Farris e ti faccio preparare una bella amatriciana. Ora torna ad arare la fascia”

CALHANOGLU 7 – Dopo le fatiche di coppa, e l’eurogol contro Ter Stegen, Calha ha cercato di ripetersi contro Consigli. E' andato a consultarsi nuovamente con Onana chiedendogli quale fosse il punto debole del portierone neroverde.
“Mi spiace, Hakan, contro di lui non abbiamo nessun potere. Però ho sentito dire che teme i rettili”
“Non vedo come questa informazione possa esserci utile”
“Dimentichi che abbiamo un geco in squadra?”
Ed a quel punto Calha ha capito chi sarebbe stato il match winner.

ASLLANI 10 – Intercettazione a bordo campo, panchina nerazzurra, ore 15.19.
Mister Scimo “Asla, attento, ti sta scappando, fermalo, fermalo”
Farris “Faje fallo! Oh bravo gli ha fatto fallo”
Mister Scimo “Ma cosa fa, signor arbitro! No, il giallo no, no, NOOOOOOOO!”

Sulla panchina scatta il YELLOW ALERT:
BZZ! BZZ! Yellow Alert! Yellow Alert! Ammonizione al 19’, PROCEDERE IMMEDIATAMENTE AL CAMBIO!
Tuttavia Kris fa gli occhioni dolci e Mister Simo lo tiene in campo fino alla fine del primo tempo. Sa però, come Dambro, che il suo destino è segnato.

Al proprio destino destino nessuno gli sfugge
Cercavi giustizia, trovasti la legge


E la legge inzaghiana non perdona.

BARELLA 7.5 – Dopo 3 minuti prende in piena faccia una pallonata di Laurientè, che vince il premio di MITT più antipatico della galassia.
Sarà stata la botta, o un temporaneo rinsavimento, o la paura di essere sostituito, ma (anche qui per la prima volta) Mbare ha evitato di sbracciare e litigare con i compagni, non è caduto nelle provocazioni degli avversari e si è concentrato a correre come un trottolino mbaroso (dudù dadadà).
Tutto ciò per evitare di farsi ammonire ed essere sostituito.
Infatti ha evitato il giallo.
Però il mister lo ha sostituito lo stesso.
Con Gagliardini.
Nutro il piccolo dubbio che Mbare tornerà a smadonnare alla prossima partita, anzi forse ha già cominciato negli spogliatoi.

DIMARCO 6.5 -
“Farris, ma cosa aveva oggi Dima? Mi è parso un po’ più spento del solito”
“Aspetta, Simò, che mo controllo il contachilometri. Fede viè qua un secondo... Essì, segna 70 Km”
“Ma di solito ne fa almeno 120, dobbiamo chiedere i danni a Juriz?”
“Simò, ma guarda che carburatore sporco.. gl’avevi fatto er tajando dopo il Barcellona?”
“Ennò, ma ti pare che posso fare tutto io?”
“Ce l’abbiamo un carburatore nuovo?”
“Ha detto Zhang che dopo aver pagato l’arbitro martedì non è rimasto niente, vedi se riesci a dargli una ripulita”

LAUTI Ma se non è sfiga questa io non so – Lo vogliamo chiamare Padre Darmy per un esorcismo fatto bene? Ieri non avrebbe segnato nemmeno con le mani, ci ha provato in tutti i modi e non possiamo che condividere la sua sofferenza, oltre che all’insofferenza verso Consigli, anche se a lui ormai siamo abituati.
Sappiamo pure che un giorno questo periodo finirà improvvisamente, e ritorneranno i gol a grappoli. Se solo succedesse a Barcellona ci toglieremmo qualche soddisfazione tra Xavi, Busquets, Gavi portato a spasso da Basto e Laporta che comincia a sudare freddo.

DZEKO Quota 101 – Comincia lisciando tutto il lisciabile e finisce in gloria. Tocca prima quota 100 e dopo addirittura 101. Ora dovrebbe stare a posto con l’INPS per un futuro sereno.
Con gli infortuni di Tucu e Rom, il momento della pensione è però ancora lontano. Se arrivasse a quota 104 gli darebbero pure l’accompagnatore, che speriamo sia Valentin Carboni.

MKHITARYAN 8.5 – Quando uno entra per portare a compimento la legge inzaghiana del cartellino giallo, o manda tutto in vacca o diventa l’MVP.
Visto che a mandare tutto in vacca ci stava già pensando il Toro (scusate per l’orrendo gioco di parole), Mkhi ha preso la strada del man-of-the-match, grazie all’assist per il Cigno.
Lo perdoniamo per aver preso il posto di Kris, che già sostituiva Epic.

SKRINIAR 7 – Il perchè non abbia preso lui la fascia da capitano ancora non l’ho capito. Ma come diceva il Sommo la fascia è solo un pezzo di stoffa, e la leadership è una qualità che si dimostra in campo. E Skri ne ha da vendere.

DARMIAN 6.5 – Quando Inzaghi e Farris hanno realizzato che Dimarco aveva il carburatore sporco, si sono girati verso la panchina: Gosens si è mimetizzato con le poltroncine, allora gli occhi dei mister sono finiti su Darmy, il jolly in grado di ricoprire qualsiasi ruolo. Fosse per lui andrebbe pure in porta, ma lì per il momento ci sono già abbastanza casini.
Entra e rimette in sesto la fascia sinistra, e non è un caso che da lì partirà l’azione del secondo gol.
Sia lodato Padra Darmy.

GAGLIARDINI 6 –
Entra in maniera abbastanza incomprensibile al posto di Mbare, che poverino aveva pure forzato la sua natura per non farsi ammonire. Basta la sua presenza per incutere timore nei neroverdi, che non si fanno più vedere dalle parti di Onana dopo il suo ingresso. Il mister vorrebbe metterlo in marcatura mercoledì prossimo su Busquets, per far capire al presuntuoso catalano che è arrivato l’inesorabile declino: da Thiago Motta a Gagliardini.

MISTER SIMO 8 – Anche oggi l’ha sfangata il mister, e per come è arrivata la vittoria chissà che non abbia cominciato a girare il vento.
Secondo me questa storia dei cambi dopo le ammonizioni gli sta prendendo un po’ troppo la mano, era iniziata come un gioco, ed ora procede inarrestabile.
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