Cari amici di Ranocchiate, ultimamente sto valutando questo schema secondo cui dormire 5 ore a notte è più che sufficiente; peccato che dopo partite come quelle di ieri, per mantenere i nervi saldi, avrei bisogno dei recuperi di Orsato (mi sarebbero stati utili anche ai tempi del liceo, sarei riuscito a non arrivare in ritardo ogni mattina).
Ma partiamo da qualche rapida considerazione.
E’ stato uno dei derby più attesi degli ultimi tempi, perchè vuoi per meriti dell’una o per demeriti dell’altra squadra, era da qualche tempo che non ci si ritrovava ad osservare una partita in cui Inter e Milan si contendessero, in una sfida testa a testa, un comune obiettivo: fa un po' di tristezza pensare che queste due squadre fossero in competizione per l’accesso alla Europa League, mentre fino a pochi anni fa l’oggetto della disputa era lo scudetto.
Onestamente, non sapevo cosa aspettarmi da questa partita: all’angolo nerazzurro troviamo una squadra che, nelle ultime uscite, è sembrata più adatta al palcoscenico di Zelig, piuttosto che a quello della Serie A; all’angolo rossonero, invece, troviamo una squadra contraddittoria sotto tanti punti di vista, allenata da un mister capace di spremere il meglio da un’annata in cui anche per poter andare al bagno “si aspettava il closing”, che a differenza nostra però continua ad offrire prestazioni più o meno costanti, senza mai strafare.
Inter-Milan è stata in effetti una partita che può ben riassumere le stagioni di entrambe le squadre: tante occasioni da una parte e dall’altra, un risultato che pone allo stesso livello (così come testimonia la stessa classifica) una squadra come la nostra, capace di grandi prestazioni e di grandi debacle, ed una squadra che riesce a fare, ma con quell’alone del “vorrei ma non posso” sempre pronto ad aleggiare nel momento in cui la difficoltà aumenta.
Detto ciò, qualche appunto sparso:
E’ stato il primo derby cinese, oltre che il primo giocato alle 12.30: lo spettacolo non ne ha risentito, ma forse l’orologio di Orsato non era dei più affidabili.
Pare che le due compagini siano pronte a montare le tipiche lanterne rosse cinesi su San Siro, rendendolo di fatto oltre allo stadio in cui le due squadre disputeranno le partite, anche una enorme rivendita all’ingrosso.
Ho letto di tante presunte “giustificazioni” del comportamento adottato su Orsato sul perché si sia passati da 5 a 7 minuti: ora, mi rendo conto che si sia perso tanto tempo, è un gioco a cui gioca qualunque squadra che vince con il minimo scarto; meno sono state le volte che ho visto giocare 7 e dico 7 minuti di recupero.
Poi più mi sforzo, più non riesco a comprendere oltre i 2 minuti di recupero sul recupero, i 5 minuti già precedentemente assegnati: sarà un po' di insano quanto normale (dopo una partita del genere) complottismo che viene a galla, ma continuo a pensare di aver visto tante, ma veramente tante partite con perdite di tempo infinite, mentre è la prima volta che vedo un recupero così elastico.
Ultimo appunto su Pioli, che sembra scegliere i cambi da fare tramite estrazione casuale, piuttosto che attraverso scelte ponderate.
C’est la vie, avessi voluto rodermi meno il fegato avrei potuto tifare qualunque altra squadra.
Ma è pur vero che le cose banali a noi non sono mai piaciute.
Detto questo, l’ora di pranzo si avvicina e, per ricordare il buon Alberto Sordi, c’è il cibo che inizia a provocarmi: meglio andare a mettere le cose in chiaro.