Cari amici di Ranocchiate, altro giro, altro post-partita con cui cerchiamo di raccontarvi cercando di farvi fare (e farci) due risate sulla partita che si è appena giocata: è che far ridere oggi sarebbe un po' come cercare di raccontare barzellette ad un funerale.
Io stesso stamattina mi sono alzato con un broncio tale da farmi ricordare i tempi in cui mio fratello aspettava che finissi di mangiare la zuppa che a lui non piaceva, scambiava i piatti approfittando della mia incapacità ad oppormi (avrò avuto 3 anni, per intenderci), per poi uscirsene indenne dalla grinfie di mia madre con una faccia da bronzo tale da far sembrare Berlusconi una persona umile e con i piedi per terra.
Eppure sembrava una domenica così tranquilla, di quelle in cui sfoghi tutte le pressioni della settimana guardando la beneamata guadagnare 3 punti contro una di quelle squadre che sembra avere il biglietto di andata e ritorno dalla Serie B, il Crotone di mister Nicola.
Eppure…
Eppure siamo riusciti a perdere anche oggi, contro ogni pronostico: non fossimo una squadra strana sin dall’alba dei tempi, verrebbe da pensare che stiamo cercando di guadagnare i fondi necessari alla prossima campagna acquisti giocando sistematicamente alla Snai le squadre che giocano contro di noi; ah, quanto suonano lontani i tempi in cui Aldo e Giovanni parlando di rischi nella vita, dicevano di aver giocato il 2 fisso ad Inter Cagliari…
Siamo entrati in campo con la stessa supponenza ed arroganza con cui vanno in spiaggia i body builder, sicuri di ottenere un risultato positivo contro una squadra del calibro dei pitagorici.
Invece loro, come fossero operai appena ricaricati dal panino con la mortazza e dalla birra più ignorante trovata al discount vicino al cantiere, hanno fatto i fatti contro i nostri “bellocci”; che si sa, se c’è una legge che sta trovando sempre più conferma nel mondo dello sport, è che non sempre vince il più forte, ma chi cerca con più forza la vittoria.
Certo che non ricordavo che Diego Milito e Diego Costa si fossero reincarnati in Diego Falcinelli: avranno fatto una fusione per “nomosi”.
Ok dai scusate, potevo evitarla questa.
Fatto sta che viene davvero difficile scrivere due parole in fila per commentare una partita che palesemente non abbiamo giocato, in cui si è palesato che non è stato solo Brozovic a farci pagare contro la Samp (anche se rimane un ottimo pallavolista).
Seconda sconfitta di fila, secondo rigore fischiato contro per un fallo di mano abbastanza palese (anche se alquanto involontario, riguardando i vari replay) e, soprattutto, secondo gol consecutivo di Danilo D’Ambrosio, uno che ha sicuramente capito come fare a non demeritare grazie alla tanta umiltà e generosità che dimostra in campo.
Il treno per la Champion’s è partito mentre cercavamo di rincorrerlo, ma se totalizzi la miseria di 1 punto in 3 partite (contro Torino, Samp e Crotone, mica Barça,Real e Bayern), vuol dire che un po' ce lo meritiamo.
Le parole stanno a zero dopo una non prestazione come quella di oggi, verrebbe voglia di prendere a calci nel sedere tutti i calciatori da oggi fino a sabato, giornata in cui ci toccherà giocare contro i cugini milanisti, che tanto per far capire le loro intenzioni hanno invece strapazzato il Palermo (altra squadra che lotta per non retrocedere) per ben 4 reti a 0.
Tutto molto bello insomma, più o meno come la sicurezza in campo dimostrata ad esempio da Kondogbia ieri: ma ci tengo ad essere chiaro, credo non sia il caso di stigmatizzare singolarmente i nostri giocatori, abbiamo fatto pena, collettivamente.
In chiusura, permettetemi di spezzare una lancia a favore di Pioli: credo che nessuno si aspettasse che ci riuscisse a portare allo scudetto, è venuto per dare una raddrizzata ad una squadra che non riusciva nemmeno a tirare in porta con De Boer, e la nostra posizione attuale continua ad essere figlia delle pessime prestazioni della prima parte di stagione; provate voi a lavorare con la stessa abnegazione di sempre, sapendo di avere letteralmente le giornate “contate”.
Non molliamo un cazzo, prendendo spunto dal Crotone.
Non esiste provare, ma fare o non fare.
Ieri abbiamo preso la nostra scelta, ora cerchiamo di far ridere meno i nostri avversari e di più i nostri tifosi, che non meritano di vedere prestazioni come quella appena disputatasi.
AMALA