02/02/2021

INTER – JUVENTUS DI COPPA ITALIA: I PRECEDENTI TRA JIMMY FONTANA, BALOTELLI E SFOTTÒ SULLA LAVAGNA.

La Coppa Italia per il tifoso bambino interista medio, non è mai stata fonte di grandi emozioni. Ma per me invece è sempre stata una competizione amata. Vado a spiegare. La Coppa Italia è trasmessa in chiaro e nei primi anni 2000, quando Sky ce l’avevano in pochi ed io seguivo i risultati della Serie A la domenica pomeriggio su Rai Due sullo schermo impolverato dell’oratorio, questa era un’autentica benedizione. Era l’occasione per vedere l’Inter in TV finalmente. E poco importava che in campo ci fossero le seconde linee con lo stadio semivuoto. L’Inter è l’Inter. La Coppa Italia ha acquisito per me ancora più valore quando nel 2004 fu il primo trofeo (glorioso Birra Moretti a parte) che vidi alzare al cielo dai nerazzurri. L’anno dopo fu anche l’occasione per andare al Meazza per la prima volta per un Inter – Lazio 1-0 decisa da Stankovic. Inutile dire che poi grazie al Mancio, alla Coppa Italia ci siamo affezionati.

Inter – Juventus 2003/04. (a 2-2 r 2-2; 4-5 dcr)

 Il primo precedente da cui passiamo è un dolorosissimo Derby d’Italia della stagione 2003/04. L’Inter del dopo Cuper, con Alberto Zaccheroni in panca si presenta al doppio scontro forte del 3-1 rifilato ai bianconeri in trasferta in Serie A al Delle Alpi. La qualificazione si gioca sul filo del rasoio. Pareggio all’andata a Torino 2-2, Adriano infila Chimenti dopo 2 minuti su invenzione di Recoba (MAMMA MIA CHINOOOO), dopo 4 minuti Di Vaio la pareggia su papera di Toldo (anche in quegli anni avevamo la brutta abitudine di farci male da soli). L’Imperatore ci riporta sull’1-2 con un’incornata sotto porta, ma sempre quel diavoletto di Di Vaio ci blocca sul 2-2 finale. Tutto nella norma insomma. Il giorno dopo alle elementari interisti e juventini ci sfidiamo con occhiatacce, chi con la maglia di Di Vaio, io con quella di Vieri, chi con quella di Del Piero. Ma nulla di che. Ritorno al Meazza. Al 6° minuto il solito Adriano beffa Chimenti in uscita, Tudor la pareggia, poi Del Piero trafigge un volenteroso Jimmy Fontana di testa. Al 94esimo la Pazza Inter colpisce con l’artiglio che graffia: un coraggioso Lele Adani, madre de Dios, la butta dentro e ci manda all’extra time. Il mio idolo Vieri tradisce, Miccoli no, ed eccomi condannato agli sfottò del giorno dopo dal quale ovviamente ci si poteva solo difendere con “MA IN CAMPIONATO AVETE PERSO EH DOPPIETTA DI CRUZ CHI SE NE FREGA DELLA COPPAAAAA”

Inter – Juventus 2007/08 (a 2-2 r 3-2)

Quattro anni dopo eccoci di nuovo Zebra contro Biscione. La Juve è appena riemersa dal fango della Serie B, in mano a Claudio Ranieri la rivalità è più alta che mai. La doppia sfida di Coppa Italia rappresenta un altro pretesto per scornarci il giorno dopo e sfottere l’autista dell’autobus che alle 6 e 30 della mattina mi aspettava sempre leggendo Tuttosport salutandomi con un “HEY INTERISTA”. Inutile dire che anche questa sfida è molto equilibrata. Da una parte i bianconeri alternano gente come Belardi tra i pali, Grygera (?) Boumsong (????)  ad un attacco protagonista della finale del mondiale di Germania appena giocata con Del Piero, Iaquinta e poi il subentrato Trezeguet. L’Inter del Mancio risponde col tandem argentino Crespo – Cruz. Proprio quest’ultimo la sblocca al 7° su pennellata di Pelè (MAMMA MIA PELÈ). Al 28esimo sempre El Jardinero timbra puntuale il 2-0 su assist stavolta dalla sinistra di Cesar (MAMMA MIA CESAR). Ma noi siamo Pazzi e nemmeno il tempo di dire “Oh 2-0 benebene” che Del Piero come al solito ci punisce. All’85esimo poi la beffa, proprio lui, proprio Boumsong (chi???) incorna sotto la traversa fregando il buon Toldone. Anche lì il giorno dopo qualche mugugno tra una versione e l’altra e un “ci rivediamo a Torino”. All’Olimpico di Torino però va in scena lo SHOW. Il Mancio butta titolare con Cruz un giovanissimo Mario Balotelli, che dopo 9 minuti su lancio di Maniche (MAMMA MIA MANICHE) se la porta avanti di spalletta e calcia facendo rimbalzare a terra il pallone: 1-0. Io incredulo davanti alla TV, e questo da dove viene? Tuttavia anche in questo caso dobbiamo pagare la tassa Del Piero che pareggia, ed al 30esimo Iaquinta ribalta il match. Sbuffi davanti allo schermo. Perché Ibra non gioca, perché sempre ste maledette riserve, perché domani mattina la gogna pubblica? Ma al 37esimo (senza nemmeno usare il VAR allora sconosciuto) la Juve paga la sua tassa Cruz che pareggia dal dischetto.  Nel secondo tempo poi capolavoro di Balotelli: riceve palla spalle alla porta, tiene lontano Legrottaglie col fisico, lo usa come perno e scarica la palla all’incrocio dei pali. Doppietta ed apoteosi, un marziano bresciano è appena sceso sul mondo Inter. Salto sul divano. Juve sconfitta ed eliminata. Il giorno dopo sulla lavagna campeggerà un 45 grande come tutta la superfice con tanto di risultato e sfottò al secchioncello Juventino. Il prof di latino entra, la guarda, sorride, gongola essendo interista e commenta sul futuro roseo del campione attualmente in Serie B al Monza.

INTER – JUVENTUS DI COPPA ITALIA: I PRECEDENTI TRA JIMMY FONTANA, BALOTELLI E SFOTTÒ SULLA LAVAGNA. 1 Ranocchiate

Inter – Juventus 2009/10 (2-1)

Due anni dopo ecco l’Inter del Triplete affrontare la Juve di Ciro Ferrara. Stavolta è partita secca e le partite secche, soprattutto contro la Juve e soprattutto quando sei favorito, fanno sempre una certa paura. Mourinho davanti propone la strana coppia Pandev – Balotelli, forse memore della sua doppietta due anni prima, con a supporto un ispiratissimo Sneijder. Ciro, cala dal mazzo il duo toda fantasia Diego ed Amauri. Proprio Diego, salta Cambiasso e calcia una mozzarella Santa Lucia, Toldo, che si aspettava il tiro della tigre probabilmente non so mica io che è successo, viene ingannato e la palla gli scappa dalle mani scivolandogli sotto le gambe: 0-1. Mou prende appunti nervoso davanti alla panca “Toldo pronto per la pensione” pare abbia scritto. Intanto gli animi si scaldano. Un fallo di mano solare in area bianconera non viene sanzionato (MAVAA? FIRST TIME?) Materazzi viene ammonito per proteste, Oriali insegue l’arbitro protestando (MAVAA?) mentre Mourinho lo accompagna negli spogliatoi con un sorrisetto beffardo alla sua maniera. Nella ripresa però una punizione deviata di Wes diventa buona per Lucio che come un trattore butta in porta il giovane Chiellini con palla, tifosi, zolle, panini, parastinchi e imprecazioni di Buffon. Quando ormai tutto sembra pronto per i supplementari, Thiago Motta tira da fuori, Buffon respinge corto apparecchiando la tavola a Balotelli, che si ricorda che far gol alla Juve in Coppa Italia è tanto bello e quindi fa 2-1 senza esultare perché “cazo sono preso male sempre porca putana vi strozzo tutti vafanculo”. Mou invece esulta eccome, saltellando davanti alla panchina con la strada spianata verso il trionfo finale.

Juventus – Inter 2015/16 (a 3-0 r 0-3; 5-3 dcr)

Qui ormai siamo giunti alla storia recente. Archiviati i nostalgici Toldo, Del Piero, Vieri, Cruz e Trezeguet, il Derby d’Italia torna protagonista nel doppio scontro nella semifinale del torneo. La Juve schiaccia sassi di Allegri, finalista di Champions dell’anno prima è la giusta favorita. Il Mancio bis, esperto di Coppa Italia, si presenta allo Stadium con grande arroganza e soprattutto ignoranza calando il tridente Ljajic, Jovetic, Biabiany (lo so che avete i brividi a leggerlo, prendetevi del tempo per respirare). Felipe Melo in cabina di regia (OK ADESSO VI SENTIRETE MANCARE LA TERRA SOTTO AI PIEDI. MANCIO MA DAVVERO HAI MESSO QUESTA FORMAZIONE???) con Kondogbia e capitan Medel ad aiutarlo (…………………………………). Davanti a Pogba e compagni quello dello Stadium è un sonoro 3-0, di quelli brutti brutti, che non lascia speranza alcuna. Doppietta di Morata, espulsione di Murillo e Dybala che chiude la baracca. Io che ero già d’accordo per andare a vedere il ritorno al Meazza con dei miei amici di fede bianconera, alzo bandiera bianca chiedendo pietà, e cestinando l’ipotesi per non soffrire ancora. Scelta nefasta perché quell’Inter tira fuori il DNA da pazza esibendosi in 120 minuti di delirio puro e strapazzando una Juve convinta di fare una passeggiata di salute. Pronti via Medel sportella male l’ex di turno, il Profè Hernanes, e regala la palla ad un giovane Brozovic (BAREEEEEEEE) che stoppa e calcia insaccando alle spalle di Neto. Quel gol blocca i bianconeri e dà coraggio alla nostra gang di slavi. La Juve sbanda, Eder e Ljajic versione indemoniata mettono a ferro e fuoco l’area di rigore bianconera. Nella ripresa sempre Eder versione Super Sayan di Terzo livello, scende sulla destra mettendo un cioccolatino per Perisic che deve solo spingere in porta. A quel punto siamo tutti impazziti davanti alla televisione. Il salotto diventa una bolgia, qualsiasi cosa dotata di capacità aerodinamica viene fatta volare. Il palo di Zaza sembra la nostra consacrazione, Rugani poco dopo stende in area di rigore un Perisic letteralmente indomabile (che nell’euforia prende pure per il collo Cuadrado). Il Brate Brozo fa 3-0 ribaltando la partita dell’andata. Sembra tutto troppo bello, troppo fantastico. Ma alla lotteria dei rigori, come nel 2004, Palacio prende la traversa, Bonucci no. Tuttosport ci sfotte il giorno dopo “Più bello così”. Qualche settimana dopo la Juve sarà eliminata dal Bayern per erroraccio di Evra all’ultimo respiro... Eh si, più bello così.

INTER – JUVENTUS DI COPPA ITALIA: I PRECEDENTI TRA JIMMY FONTANA, BALOTELLI E SFOTTÒ SULLA LAVAGNA.

La Coppa Italia per il tifoso bambino interista medio, non è mai stata fonte di grandi emozioni. Ma per me invece è sempre stata una competizione amata. Vado a spiegare. La Coppa Italia è trasmessa in chiaro e nei primi anni 2000, quando Sky ce l’avevano in pochi ed io seguivo i risultati della Serie A la domenica pomeriggio su Rai Due sullo schermo impolverato dell’oratorio, questa era un’autentica benedizione. Era l’occasione per vedere l’Inter in TV finalmente. E poco importava che in campo ci fossero le seconde linee con lo stadio semivuoto. L’Inter è l’Inter. La Coppa Italia ha acquisito per me ancora più valore quando nel 2004 fu il primo trofeo (glorioso Birra Moretti a parte) che vidi alzare al cielo dai nerazzurri. L’anno dopo fu anche l’occasione per andare al Meazza per la prima volta per un Inter – Lazio 1-0 decisa da Stankovic. Inutile dire che poi grazie al Mancio, alla Coppa Italia ci siamo affezionati.

Inter – Juventus 2003/04. (a 2-2 r 2-2; 4-5 dcr)

 Il primo precedente da cui passiamo è un dolorosissimo Derby d’Italia della stagione 2003/04. L’Inter del dopo Cuper, con Alberto Zaccheroni in panca si presenta al doppio scontro forte del 3-1 rifilato ai bianconeri in trasferta in Serie A al Delle Alpi. La qualificazione si gioca sul filo del rasoio. Pareggio all’andata a Torino 2-2, Adriano infila Chimenti dopo 2 minuti su invenzione di Recoba (MAMMA MIA CHINOOOO), dopo 4 minuti Di Vaio la pareggia su papera di Toldo (anche in quegli anni avevamo la brutta abitudine di farci male da soli). L’Imperatore ci riporta sull’1-2 con un’incornata sotto porta, ma sempre quel diavoletto di Di Vaio ci blocca sul 2-2 finale. Tutto nella norma insomma. Il giorno dopo alle elementari interisti e juventini ci sfidiamo con occhiatacce, chi con la maglia di Di Vaio, io con quella di Vieri, chi con quella di Del Piero. Ma nulla di che. Ritorno al Meazza. Al 6° minuto il solito Adriano beffa Chimenti in uscita, Tudor la pareggia, poi Del Piero trafigge un volenteroso Jimmy Fontana di testa. Al 94esimo la Pazza Inter colpisce con l’artiglio che graffia: un coraggioso Lele Adani, madre de Dios, la butta dentro e ci manda all’extra time. Il mio idolo Vieri tradisce, Miccoli no, ed eccomi condannato agli sfottò del giorno dopo dal quale ovviamente ci si poteva solo difendere con “MA IN CAMPIONATO AVETE PERSO EH DOPPIETTA DI CRUZ CHI SE NE FREGA DELLA COPPAAAAA”

Inter – Juventus 2007/08 (a 2-2 r 3-2)

Quattro anni dopo eccoci di nuovo Zebra contro Biscione. La Juve è appena riemersa dal fango della Serie B, in mano a Claudio Ranieri la rivalità è più alta che mai. La doppia sfida di Coppa Italia rappresenta un altro pretesto per scornarci il giorno dopo e sfottere l’autista dell’autobus che alle 6 e 30 della mattina mi aspettava sempre leggendo Tuttosport salutandomi con un “HEY INTERISTA”. Inutile dire che anche questa sfida è molto equilibrata. Da una parte i bianconeri alternano gente come Belardi tra i pali, Grygera (?) Boumsong (????)  ad un attacco protagonista della finale del mondiale di Germania appena giocata con Del Piero, Iaquinta e poi il subentrato Trezeguet. L’Inter del Mancio risponde col tandem argentino Crespo – Cruz. Proprio quest’ultimo la sblocca al 7° su pennellata di Pelè (MAMMA MIA PELÈ). Al 28esimo sempre El Jardinero timbra puntuale il 2-0 su assist stavolta dalla sinistra di Cesar (MAMMA MIA CESAR). Ma noi siamo Pazzi e nemmeno il tempo di dire “Oh 2-0 benebene” che Del Piero come al solito ci punisce. All’85esimo poi la beffa, proprio lui, proprio Boumsong (chi???) incorna sotto la traversa fregando il buon Toldone. Anche lì il giorno dopo qualche mugugno tra una versione e l’altra e un “ci rivediamo a Torino”. All’Olimpico di Torino però va in scena lo SHOW. Il Mancio butta titolare con Cruz un giovanissimo Mario Balotelli, che dopo 9 minuti su lancio di Maniche (MAMMA MIA MANICHE) se la porta avanti di spalletta e calcia facendo rimbalzare a terra il pallone: 1-0. Io incredulo davanti alla TV, e questo da dove viene? Tuttavia anche in questo caso dobbiamo pagare la tassa Del Piero che pareggia, ed al 30esimo Iaquinta ribalta il match. Sbuffi davanti allo schermo. Perché Ibra non gioca, perché sempre ste maledette riserve, perché domani mattina la gogna pubblica? Ma al 37esimo (senza nemmeno usare il VAR allora sconosciuto) la Juve paga la sua tassa Cruz che pareggia dal dischetto.  Nel secondo tempo poi capolavoro di Balotelli: riceve palla spalle alla porta, tiene lontano Legrottaglie col fisico, lo usa come perno e scarica la palla all’incrocio dei pali. Doppietta ed apoteosi, un marziano bresciano è appena sceso sul mondo Inter. Salto sul divano. Juve sconfitta ed eliminata. Il giorno dopo sulla lavagna campeggerà un 45 grande come tutta la superfice con tanto di risultato e sfottò al secchioncello Juventino. Il prof di latino entra, la guarda, sorride, gongola essendo interista e commenta sul futuro roseo del campione attualmente in Serie B al Monza.

INTER – JUVENTUS DI COPPA ITALIA: I PRECEDENTI TRA JIMMY FONTANA, BALOTELLI E SFOTTÒ SULLA LAVAGNA. 2 Ranocchiate

Inter – Juventus 2009/10 (2-1)

Due anni dopo ecco l’Inter del Triplete affrontare la Juve di Ciro Ferrara. Stavolta è partita secca e le partite secche, soprattutto contro la Juve e soprattutto quando sei favorito, fanno sempre una certa paura. Mourinho davanti propone la strana coppia Pandev – Balotelli, forse memore della sua doppietta due anni prima, con a supporto un ispiratissimo Sneijder. Ciro, cala dal mazzo il duo toda fantasia Diego ed Amauri. Proprio Diego, salta Cambiasso e calcia una mozzarella Santa Lucia, Toldo, che si aspettava il tiro della tigre probabilmente non so mica io che è successo, viene ingannato e la palla gli scappa dalle mani scivolandogli sotto le gambe: 0-1. Mou prende appunti nervoso davanti alla panca “Toldo pronto per la pensione” pare abbia scritto. Intanto gli animi si scaldano. Un fallo di mano solare in area bianconera non viene sanzionato (MAVAA? FIRST TIME?) Materazzi viene ammonito per proteste, Oriali insegue l’arbitro protestando (MAVAA?) mentre Mourinho lo accompagna negli spogliatoi con un sorrisetto beffardo alla sua maniera. Nella ripresa però una punizione deviata di Wes diventa buona per Lucio che come un trattore butta in porta il giovane Chiellini con palla, tifosi, zolle, panini, parastinchi e imprecazioni di Buffon. Quando ormai tutto sembra pronto per i supplementari, Thiago Motta tira da fuori, Buffon respinge corto apparecchiando la tavola a Balotelli, che si ricorda che far gol alla Juve in Coppa Italia è tanto bello e quindi fa 2-1 senza esultare perché “cazo sono preso male sempre porca putana vi strozzo tutti vafanculo”. Mou invece esulta eccome, saltellando davanti alla panchina con la strada spianata verso il trionfo finale.

Juventus – Inter 2015/16 (a 3-0 r 0-3; 5-3 dcr)

Qui ormai siamo giunti alla storia recente. Archiviati i nostalgici Toldo, Del Piero, Vieri, Cruz e Trezeguet, il Derby d’Italia torna protagonista nel doppio scontro nella semifinale del torneo. La Juve schiaccia sassi di Allegri, finalista di Champions dell’anno prima è la giusta favorita. Il Mancio bis, esperto di Coppa Italia, si presenta allo Stadium con grande arroganza e soprattutto ignoranza calando il tridente Ljajic, Jovetic, Biabiany (lo so che avete i brividi a leggerlo, prendetevi del tempo per respirare). Felipe Melo in cabina di regia (OK ADESSO VI SENTIRETE MANCARE LA TERRA SOTTO AI PIEDI. MANCIO MA DAVVERO HAI MESSO QUESTA FORMAZIONE???) con Kondogbia e capitan Medel ad aiutarlo (…………………………………). Davanti a Pogba e compagni quello dello Stadium è un sonoro 3-0, di quelli brutti brutti, che non lascia speranza alcuna. Doppietta di Morata, espulsione di Murillo e Dybala che chiude la baracca. Io che ero già d’accordo per andare a vedere il ritorno al Meazza con dei miei amici di fede bianconera, alzo bandiera bianca chiedendo pietà, e cestinando l’ipotesi per non soffrire ancora. Scelta nefasta perché quell’Inter tira fuori il DNA da pazza esibendosi in 120 minuti di delirio puro e strapazzando una Juve convinta di fare una passeggiata di salute. Pronti via Medel sportella male l’ex di turno, il Profè Hernanes, e regala la palla ad un giovane Brozovic (BAREEEEEEEE) che stoppa e calcia insaccando alle spalle di Neto. Quel gol blocca i bianconeri e dà coraggio alla nostra gang di slavi. La Juve sbanda, Eder e Ljajic versione indemoniata mettono a ferro e fuoco l’area di rigore bianconera. Nella ripresa sempre Eder versione Super Sayan di Terzo livello, scende sulla destra mettendo un cioccolatino per Perisic che deve solo spingere in porta. A quel punto siamo tutti impazziti davanti alla televisione. Il salotto diventa una bolgia, qualsiasi cosa dotata di capacità aerodinamica viene fatta volare. Il palo di Zaza sembra la nostra consacrazione, Rugani poco dopo stende in area di rigore un Perisic letteralmente indomabile (che nell’euforia prende pure per il collo Cuadrado). Il Brate Brozo fa 3-0 ribaltando la partita dell’andata. Sembra tutto troppo bello, troppo fantastico. Ma alla lotteria dei rigori, come nel 2004, Palacio prende la traversa, Bonucci no. Tuttosport ci sfotte il giorno dopo “Più bello così”. Qualche settimana dopo la Juve sarà eliminata dal Bayern per erroraccio di Evra all’ultimo respiro... Eh si, più bello così.

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