Terza giornata del girone F, 20 ottobre 2009: Inter-Dinamo Kiev.
Tre giorni prima i nerazzurri hanno rifilato cinque gol al Genoa, con, tra le altre, una rete di Stanković che è una delle poche cose impresse a fuoco nella mia scarsa memoria:
In Europa il cammino dell’Inter sembra più complicato. La squadra di Mourinho è al momento terza nel girone, dopo i due pareggi con Barcellona e Rubin Kazan.
Per l’ultima gara di andata l’Inter aspetta a San Siro la Dinamo Kiev di Andrij Shevchenko, ritornato nella sua prima squadra dopo l’esperienza al Chelsea e un breve ritorno in quella squadra che pare sia nostra congiunta. Bah.
Rispetto alla partita di Kazan, l’Inter ritrova Sneijder e Muntari, mentre sono ancora indisponibili Diego Milito e Thiago Motta. Assente per squalifica anche Mario Balotelli. Mourinho schiera quindi come unica punta Ranocch…ah no, Samuel Eto’o, che però non è al massimo della forma, così come Cambiasso. A disposizione di Mourinho Toldo, Cordoba, Materazzi, Santon, Mancini, Vieira e Suazo.
La Dinamo Kiev di Maurizio Gazzaev Costanzo è una squadra da non sottovalutare. Si presenta senza paura alla Scala del Calcio con il vecchio nemico dei nerazzurri Shevchenko e una squadra piena di nomi che fanno molto #mitt e con dei capelli messi peggio dei nostri dopo due mesi di quarantena con i parrucchieri chiusi.
Maurizio Gazzaev Costanzo
Insomma, ci sono tutte le premesse per una partita tosta, senza contare il fatto che quel giorno la Gazzetta titolava “INTER NON PUOI STECCARE”, i nerazzurri non vincono in Champions da un anno e “devono” interrompere la striscia negativa. Cosa potrebbe mai andare storto?
Eh, mica facile
Inter-Dinamo Kiev: la partita
Infatti gli ospiti partono subito forte, tempo tre minuti e fanno saltare le prime coronarie. Due minuti dopo arriva il primo gol degli ucraini. Calcio di punizione, la difesa sfiora il pallone ma non lo ferma, arriva a Mikhalik, solo come Brozo senza Perry, che fa finire il pallone in rete alle spalle di Julio Cesar.
L’Inter ci prova, ma anche la Dinamo non molla, finché il solito Stanković al trentacinquesimo, con un’azione partita da Sneijder, tra i migliori della serata, riesce a superare il portiere Bogush (che, grande classico, è tra i migliori in campo della Dinamo).
Ma il pareggio non dura a lungo.
Tempo cinque minuti e Lucio trova il raddoppio con un bel colpo di testa su calcio d’angolo. Un vero peccato che sia la porta sbagliata.
Vabbè, è comunque un gol sul campo.
A inizio ripresa l’Inter ritrova il pareggio con Samuel. Calcio d’angolo battuto da Wes e The Wall insacca di testa.
SAAAAAMUUUEEEEEEEEEL
Da qui il risultato non cambia, nonostante entrambe le squadre cerchino il gol del vantaggio, e le occasioni non mancano, per esempio con Suazo che la manda fuori di pochissimo, o Shevchenko che ci fa perdere qualche anno di vita. In pieno recupero ancora Suazo illude San Siro con una rete, annullata per fuorigioco.
L’Inter è adesso, con tre punti, ultima nel girone F.
“INTER, SI FA DURA”, dice la Gazzetta, ma non è certo impossibile.
Mancano ancora tre partite, quelle di ritorno, e si ripartirà proprio dalla Dinamo Kiev.
Terza giornata del girone F, 20 ottobre 2009: Inter-Dinamo Kiev.
Tre giorni prima i nerazzurri hanno rifilato cinque gol al Genoa, con, tra le altre, una rete di Stanković che è una delle poche cose impresse a fuoco nella mia scarsa memoria:
In loop
In Europa il cammino dell’Inter sembra più complicato. La squadra di Mourinho è al momento terza nel girone, dopo i due pareggi con Barcellona e Rubin Kazan.
Per l’ultima gara di andata l’Inter aspetta a San Siro la Dinamo Kiev di Andrij Shevchenko, ritornato nella sua prima squadra dopo l’esperienza al Chelsea e un breve ritorno in quella squadra che pare sia nostra congiunta. Bah.
Dai, Cuchu, non fare così
Rispetto alla partita di Kazan, l’Inter ritrova Sneijder e Muntari, mentre sono ancora indisponibili Diego Milito e Thiago Motta. Assente per squalifica anche Mario Balotelli. Mourinho schiera quindi come unica punta Ranocch…ah no, Samuel Eto’o, che però non è al massimo della forma, così come Cambiasso. A disposizione di Mourinho Toldo, Cordoba, Materazzi, Santon, Mancini, Vieira e Suazo.
La Dinamo Kiev di Maurizio Gazzaev Costanzo è una squadra da non sottovalutare. Si presenta senza paura alla Scala del Calcio con il vecchio nemico dei nerazzurri Shevchenko e una squadra piena di nomi che fanno molto #mitt e con dei capelli messi peggio dei nostri dopo due mesi di quarantena con i parrucchieri chiusi.
Maurizio Gazzaev Costanzo
Insomma, ci sono tutte le premesse per una partita tosta, senza contare il fatto che quel giorno la Gazzetta titolava “INTER NON PUOI STECCARE”, i nerazzurri non vincono in Champions da un anno e “devono” interrompere la striscia negativa. Cosa potrebbe mai andare storto?
Eh, mica facile
Inter-Dinamo Kiev: la partita
Infatti gli ospiti partono subito forte, tempo tre minuti e fanno saltare le prime coronarie. Due minuti dopo arriva il primo gol degli ucraini. Calcio di punizione, la difesa sfiora il pallone ma non lo ferma, arriva a Mikhalik, solo come Brozo senza Perry, che fa finire il pallone in rete alle spalle di Julio Cesar.
L’Inter ci prova, ma anche la Dinamo non molla, finché il solito Stanković al trentacinquesimo, con un’azione partita da Sneijder, tra i migliori della serata, riesce a superare il portiere Bogush (che, grande classico, è tra i migliori in campo della Dinamo).
Ma il pareggio non dura a lungo.
Tempo cinque minuti e Lucio trova il raddoppio con un bel colpo di testa su calcio d’angolo. Un vero peccato che sia la porta sbagliata.
Vabbè, è comunque un gol sul campo.
A inizio ripresa l’Inter ritrova il pareggio con Samuel. Calcio d’angolo battuto da Wes e The Wall insacca di testa.
SAAAAAMUUUEEEEEEEEEL
Da qui il risultato non cambia, nonostante entrambe le squadre cerchino il gol del vantaggio, e le occasioni non mancano, per esempio con Suazo che la manda fuori di pochissimo, o Shevchenko che ci fa perdere qualche anno di vita. In pieno recupero ancora Suazo illude San Siro con una rete, annullata per fuorigioco.
L’Inter è adesso, con tre punti, ultima nel girone F.
“INTER, SI FA DURA”, dice la Gazzetta, ma non è certo impossibile.
Mancano ancora tre partite, quelle di ritorno, e si ripartirà proprio dalla Dinamo Kiev.
YANN 7.5 – Una parata vera su Zappacosta, e una parata laser su Samardzic (a proposito, Lazar, dopo tanto tribolare siamo convinti che hai finalmente trovato la squadra adatta a te!), e zitto zitto, quatto quatto, Yann si porta a casa il secondo clean sheet. Come premio partita, tanto tempo a disposizione per pensare ai […]
0' - So cosa sperare, non so cosa aspettarmiPraticamente come ogni partita insomma, ma con un Gasp in più tra le variabili che governeranno il mio umore per il resto della serata PRIMO TEMPO: 2' - Darmy è così magnanimo che può permettersi anche di graziare Gasp.Ora basta però 3’ - THURAAAAAAAAAAAAAM#TIKUSTODJIMSITI E C'ABBRACCIAMO 4' […]
Premessa: non c'è un'emoji specifica per il carro quindi useremo tutto quello che la tastiera propone che possa assomigliare al concetto di "salire sul carro". E questo lo facciamo perché a parlare con qualsiasi tifoso interista pare di essere tornati in banter era o nell'estate 2021 quando abbiamo ceduto pure le colonne di San Siro. […]
SOMMER 6,5 - Dopo l'errore di Genova e con uno stipendio a rischio, sul 2-0 la missione dei suoi compagni è chiara: Yann ha bisogno dello stipendio."DAI RAGA BASTA DIFENDERE BENE FACCIAMOLO PARARE"Ma clean sheet fu.Il biglietto per oggi lo paghi comunque, ma magari con un altro clean sheet chissà... BENJI 6,5 - Vola come […]
PRIMO TEMPO: 0’ - Facciamo che non ansiamo almeno per una partita? 1’ - Che strano loro corrono ma io vedo Benji e sudo 5’ - DATE LA SANTITÀ A QUEST’UOMOOOOOSAN MATTEO DARMIANNON SIAMO DEGNI 10’ - Perché attacca anche il Lecce? 12' - Rafia, numero 8. Ho old vibes dell'Inter di Spalletti. Spirito di […]
💭 Questa cosa che dobbiamo inseguire già alla seconda giornata non so se mi toglie ansie o me le aggiunge. 💭 Diciamo che il precedente giovanotto argentino sconosciuto pagato 6.5 milioni ha fatto una carriera discreta. 💭 Quello che abbiamo visto tutti: Quello che avremmo voluto vedere in realtà: Chissà se Andonio lo sveglia o […]