ONANA 7 – La serata comincia con Musa Barrow (uno dei tanti che sembra avere un conto aperto con noi) che sfiora il gol, poi un tiro di Arna viene respinto con le cosce da Andrè, con un intervento che ricorda il sacrificio di Dambro in un derby di qualche anno fa. La differenza è che questa volta Andrè non ci rimette i gioielli di famiglia.
Colpo di fortuna, direte voi. Invece, di lì a poco Orsolini mira quello spazio compreso tra il secondo ed il terzo anello tanto caro a Candrew e Guarin, dei quali deve essere chiaramente un fan. Il tiro viene intercettato da Lykogiannis, un altro che ce l’ha con noi dai tempi di Cagliari, ma probabilmente anche da prima, sicuramente Georgatos gli avrà parlato male di noi.
Andrè è la prima volta nella sua carriera che prende un gol segnato letteralmente di fondoschiena, cerca di usare la parata laser secondo le lezioni del suo mental coach Samir, ma ormai è troppo tardi. Ripensa ai gol di Rabiot e Fagioli, ed arriva alla conclusione che si prospetta un’altra serata di melma.
Proprio nel momento del maggiore disfattismo, la partita svolta e ne facciamo 6.
Andrè si gira verso Samir e gli chiede:
“Is this Pazza Inter?”
“Yes”
“I want more”
SKRINIAR 8 – Chi si attendeva un duello all’ultimo sangue tra Skri ed Arna è stato accontentato. In parte, perchè Skri gli sradica un paio di volte il pallone dai piedi ed Arna reagisce come se fosse la controfigura di Ibra, beccandosi un giallo. Il duello finisce lì, perchè Arna da lì in poi diventa inoffensivo e finisce per fare da tappezzeria al Meazza.
Thiagone allora cerca di sparigliare il gioco mandando in campo il MITT Zirkzee, il quale però ha un’aria inoffensiva e fricchettona e pare più interessato a nascondere i pettirossi tra i capelli piuttsto che creare problemi alla nostra difesa.
Skri non deve nemmeno ruggire e passa il secondo tempo a godersi lo spettacolo, preoccupandosi solo nell’ultimo quarto d’ora quando si manifesta la goleada e nubi minacciose cominciano ad intravedersi in direzione Bergamo: i sortilegi del mago Gasp sono iniziati, ma il capitano è pronto.
ACERBI 7 – Questa volta per Ciccio è una partita tranquilla: Skri si occupa di Arna, Basto di Orsolini e Musa Barrow, a parte l’exploit iniziale, si marca per lo più da solo. A volte i compagni lo sorprendono a girare con le mani dietro la schiena, ispezionando il campo di San Siro e lamentandosi delle buche e della scarsa manutenzione.
Stefan, dalla panchina, approva commosso.
BASTONI 7 –
“Ehi, signor Orsolini?”
“Cosa vuoi, Sandrino? Non vedi che sto lavorando?”
“Zio Ciccio mi ha detto che devo starle vicino. Anche il prof Mone quando ha assegnato i compiti”
“Ok, stai vicino ma lasciami tirare”
“Eh no, mi sa che non funziona così. Poi zio e il prof si arrabbiano. E mi mandano dal Preside Beppe che mi toglie le merendine”
“Allora facciamo così. Fammi fare un tiro solo, lo mando fuori così non si arrabbia nessuno”
“Fuori come la testa del sig. Zazzaroni?”
“Di più, fuori come un cross di Candreva”
“Ok. Promesso? Ehi, ma ha preso Lupogianni! Non vale così! PAPASKRIIIIII!”
DUMFRIES 7 – Comincia pure lui maluccio, del resto ogni volta che si affaccia in avanti Lykogiannis gli grida “Kostic!”, e Fifino subito indietreggia. Poi, da uno scontro con l’indegno erede di Georgatos, nasce il casuale assist per il pareggio.
Da quel punto in poi Denzelone torna a fifineggiare sulla fascia, come ai vecchi tempi, anzi proprio come in occasione del match dello scorso anno che lo vide brillare per la prima volta.
Il culmine lo raggiunge all’inizio del secondo tempo, quando addirittura dribbla il suo diretto avversario e pennella un cross perfetto di nuovo per il Cigno, il quale centra la traversa forse per l’emozione, o per l’incredulità, o perchè saggiamente voleva evitare il rischio goleada.
Ora non sappiamo se questo rappresenti un nuovo inizio per Fifino, il cui rendimento finora è stato un po’ altalenante (come quello della squadra, del resto). Magari lo scopriremo già dalla trasferta di Bergamo, o dal Mondiale che sta per cominciare.
Il nostro sogno è quello di vederlo di nuovo arare le fasce, far sbocciare tulipani al suo passaggio, riempire i nostri cuori che (fif)inneggiano al suo nome.
MKHITARYAN 6.5 – “Abbiamo bisogno ancora del tuo contributo” gli aveva detto il mister prima della partita, e Micky aveva pensato ai contributi per la pensione, del resto fa parte del team Cigno (sono lui, Edin e Stefanone) e l’INPS è sempre l’argomento principale delle loro conversazioni.
Nel secondo tempo rimane in campo mentre tutti escono e viene pure cambiato di ruolo, passando a fare il falso nueve.
"Cambio di ruolo, alla mia età, mentre i compagni più giovani escono dal campo. Non c’è più rispetto per gli anziani!”
CALHANOGLU 8 – Assist e gol. La partita perfetta per Calha, che ormai si è calato nel nuovo ruolo di regista. Poi però lascia il campo al Direttore d’Orchestra, e noi ci chiediamo se proprio non ci sia la possibilità di averne due, di direttori, dalla prossima in avanti.
BARELLA 7 - Pensavamo di esserci abituati a vederlo andare giù e rialzarsi subito dopo più pimpante di prima. Ieri, però, la botta sembrava seria e Mone gli ha chiesto più di una volta se volesse il cambio. Mbare è sembrato titubante, e noi abbiamo visto la nostra vita scorrerci davanti con le immagini di RG5 titolare nella trasferta di Bergamo. Pareva un film di quelli epici di una volta, “Gaglia contro Gasp”, ma poi arrivava Koopmeiners e si trasformava in un horror.
Ci siamo svegliati sudati, con Nico che diceva che era tutto ok.
Ci caschiamo sempre.
DIMARCO 10 – Man of the match, piedino fatato, capello bicolore, punizione radente, festeggiamento irridente, dribbling ubriacante, siparietto con Brozo sfottente, doppietta sorprendente.
Dima è tutto questo e molto di più, è soprattutto pazzo come la sua Inter e ne condivide esaltazioni e frustrazioni. Tutta la manfrina nata dopo il fallo su Lauti è stata creata dai giocatori del Bologna perchè sapevano benissimo a chi sarebbe toccato battere la punizione. Ed allora chiedevano al VAR di riguardare l’azione sperando che il fallo fosse in area.
DZEKO 9 – Tutti a parlare della sua presunta lentezza, o scarsa mobilità. E invece il Cigno fa sua la frase attribuita a Gandalf:
“Un centravanti non è mai in ritardo, Fifino Dumfries. Nè in anticipo. Arriva precisamente quando intende farlo. E spacca la porta di Skorupski”
LAUTI 8.5 – Mezzo voto in più per avere scatenato la rissa con Medel che ha messo il Pitbull fuori gioco. Altro mezzo voto in più per aver fatto arrabbiare il signor Marelli, secondo il quale il fallo non c’era.
Poi il resto viene da sè, compreso il gol di rapina che chiude la partita già nel primo tempo.
Toro, se fai una cosa del genere anche contro Gasp, ti prometto che facciamo festeggiare il compleanno di Agustina una volta a settimana.
BROZO 9 – Tutti ad esaltare Calha (certo, noi compresi), poi bastano un paio di movimenti e si aprono linee di passaggio che nessuno non solo vedeva, ma nemmeno immaginava. Epic is back, non possiamo rimandare i mondiali e godercelo un altro poco?
GOSENS 7 – Entra e segna. Ma quello di cui aveva appena preso il posto ne aveva fatti 2. In più Robin fa il gol che sancisce in maniera inequivocabile la goleada.
Per la serie: come essere guardati male quando fai di tutto per farti apprezzare.
BELLANOVA 6 –
“Buonasera Thiago”
“Buonasera, Mone, come va?”
“Bene, grazie. Senta, la partita è ormai finita, posso liberare un poco Raoul sulla fascia? Lo faccio scorrazzare qualche minuto”
“Va bene, ma niente assist o gol”
“Certo, ci mancherebbe. Però tenga Lykogiannis a bada, che con quel nome mi spaventa il cucciolo”
ASLLANI 10 – Entra insieme a Brozo e Gagliardini. Con in più Micky a fare da falso nueve. Un centrocampo da sogno.
E Kris ripaga con un’azione da cineteca. Consapevole del disastro che si sarebbe scatenato in caso di 7 a 1, decide di prendere il palo. A 20 anni ha già capito tutto!
GAGLIARDINI 7 –
“Mister Farris, è in Liguria Bologna?”
“NO!”
“Uffi, che sono entrato a fare? Posso giocare con le caviglie di Schouten?”
“Va bene, ma poi rimettile a posto”
“Mister, mi sa che le ho invertite”
“E gli hai fatto pure un piacere, Robè”
MISTER SCIMO 8 – L’Intercity per Piacenza era già prenotato, la lettera di scuse a Lotito pure. Ed anche un pensierino per Tare. Ma soprattutto la lettera di addio a tifosi e squadra:
Cari ragassi, le cose erano andate così bene lo scorso anno, Coppa Italia più Supercoppa, grande spettacolo in campionato, ribalta sulla scena europea.
MA IO PENSO CHEEEE certe cose non possono durare per sempre, alcune storie d’amore fanno dei giri immensi e poi impazziscono. Tra la trasferta di Lezze, derby, doppio confronto con Barzellona, Fiorentina, Juventus ero oltre l’orlo della crisi di nervi, ero proprio nel baratro della follia. Per sopravvivere devo lasciarvi, mi si spezza il cuore ma non posso andare avanti così.
Un abbraccio a tutti.
PS: Salutatemi Handanoviz, di cui non ricordo parate
Aveva appena infilato la lettera nella busta, quando è arrivato il pareggio di Dzeko.
“Salve, volevo disdire l’Intercity per Piazenza... No, no parto più, il mio cuore è ancora con questa banda di pazzi...”