28/05/2023

Inter – Atalanta, il Pagellone LuLacentrico

ONANA 9 –  Dopo aver fermato i tiri di Højlund e Koopmeiners (maledetto Gasp, faresti giocare Schrœdinger pur di mettere in difficoltà noi poveri redattori) Andrè credeva che il suo compito fosse finito, purtroppo non aveva fatto i conti con un Pasalic di sfondamento e soprattutto Muriel, che ha un conto aperto con noi dai tempi della Sampdoria (non so perchè, forse nella sua vita precedente era Santillana).
A quel punto Andrè ha un’idea geniale, e pur di non far assegnare il gol a Luis preferisce deviarselo in porta da solo.
Secondo il nostro Pagellon Calculator, gli vale almeno mezzo voto in più.

DAMBRO 8 – Controlla da par suo le mezze punte avversarie, poi su mischione da corner Pasalic prende palla, prato, gamba di Dambro. Il VAR controlla attentamente le immagini, ma si possono contare solo 8 pezzi di malleolo di SpiderDaddo e il regolamento dice chiaramente che sotto i 10 non è fallo contro l’Inter (Marelli conferma).
Dambro non batte ciglio e ricomincia a giocare, si accorge che gli manca una caviglia solo a 7 minuti dalla fine, quando chiede il cambio.

ACERBI 9 – Ora pare che Inzaghi abbia chiesto a Gasp il favore di far giocare Højlund unica punta, così che Ciccio possa abituarsi ad Haaland. I due sono tutti e due biondi, scandinavi, brufolosi a hanno pure un nome simile.
Non pare però che lo abbiano spiegato al danese dell’Atalanta, che è stato tutto il tempo a chiedersi come mai Acerbi gli gridasse in continuazione:
“ERLING MALEDETTO VICHINGO NON PASSERAI MAI!”

BASTONI  9.5
Con Genitore 1 finito in panchina e Genitore 2 ormai disperso non si sa dove, c’è il pericolo che Sandrino resti senza guida proprio nel periodo della pubertà.
Farris lo ha preso sotto la sua ala.
“Sandrì, allora mi raccomando, quelli giocano un sistema ibrido, nun si sa mai chi te trovi davanti: po esse Ederson, Koopmeiners, Pasalic, certe volte addirittura Toloi...”
“OK MAXI IO ESCO A DOPO”
“MA NDO CAZZO VAI?”
“Avanti, no? La LuLa ha bisogno di me!”
“SANDRI’ TORNA NDIETROOOO!”

DUMFRIES 7.5 – Da quando il Mister e Farris hanno invertito i controlli dei polpacci da BACKWARD a FORWARD, Fifino è tornato magicamente a passare in avanti. Il problema è che ora non va mai indietro, neanche quando dovrebbe.
“Ma insomma Maxi, non c’è modo di impostarlo in maniera più flessibile?”
“Eh, no, Simò, dal PSV hanno detto che abbiamo il modello base”
“E con Denzel ha parlato?”
(dallo spogliatoio si sente
“FIFINO SMASH ZAPPACOSTA!”)
“Mah, Simò, io me lo terrei così...

CALHANOGLU 9.5 – E’ inutile girarci attorno, la cialda è tornata creoccantissima. Se è mancato il gol è stato solo per via del VAR (ma insomma Cefe, nel 2023 siamo ancora legati a questa regola medievale del fuorigioco?) e di Sportiello in versione Ter Consiglien. Tutto il resto è perfetto: aperture, contrasti e calci piazzati. E’ possibile metterlo in sonno criogenico fino al 9 giugno e preservarlo in questa condizione psico-fisica?

BROZOVIC 9 – Da un po’ di partite Brozo è meno ossessionato dal possesso palla, dopo quasi dieci anni forse ha cominciato forse a fidarsi un po’ di più dei compagni (diciamo che ieri l’assenza di Gaglia ha aiutato) oppure si è reso conto che non serve avere il pallone sempre fra i piedi per essere epic.
E infatti ogni tocco di palla è poesia, fino all’atto di altruismo estremo che regala il 21° gol al Toro.

BARELLA 10 – Dopo due minuti parte una barbogia urticante che spacca la porta di Sportiello. Del resto Nico fa solo gol brutti, tipo quello contro la Cremonese o il Barcellona.
Da lì comincia la sua solita partita da ossesso: non riescono a tenerlo nè De Roon nè Ederson, ad un certo punto mi pare di aver visto pure Gasp scendere in campo e cercare di contrastarlo. Qualcuno mormora che seduto sul suo divano Presidenziale, Mattarella si sia alzato in piedi ad esclamare:
NON LO PRENDONO PIU’

DIMARCO 8.5 – Ormai lo sanno tutti che le sue partite durano 65/70 minuti, ma è un tempo sufficiente per vedergli fare 5 tiri in porta, 18 cross, tre punizioni, 6 corner.
Gasp tenta la carta estrema “Pere che il polpelmo faccia Maelhe”, ma neanche quella funziona. Inarrestabile.

LULA 100 – Si muovono come una cosa sola, come un pianeta con il suo satellite, ma si scambiano di continuo le posizioni. Giocano l’uno per l’altro e tutti e due per fortuna con l’Inter. La squadra è ormai LuLacentrica, perchè loro la fanno girare e tutti corrono in funzione di Rome e del Toro.
E’ una bromance che poi si trasforma in romance con noi che li ammiriamo estasiati, sudare e segnare sotto una pioggia che speriamo sia di auspicio per quello che sta per accadere fra due settimane e che non oso nemmeno nominare.

GOSENS 8 – Nella partita che Gaglia avrebbe voluto regalarsi come ultima al Meazza contro la sua ex squadra, è Robin a tenere alta la bandiera degli ex. Le sue corse (e l’eco dei suoi no) ed i suoi sguardi di ghiaccio bollente verso la panchina orobica ci dicono forse che è rimasta della ruggine con Gasp. Strano, perchè Gasp di solito non porta rancore verso nessuno.
Al termine della partita i due però fanno pace e Robin lascia un messaggio di affetto al suo ex allenatore
Sei
Uno
Che
Ammiro

DZEKO 8 – Questa cosa di essere costretti a giocare in 11 e che non si possa fare eccezioni con il Cigno è un’altra di quelle storture del mondo del calcio a cui il nostro amico Cefe dovrebbe porre rimedio. Certo, capisco che ora abbia altre priorità, tipo assicurarsi che alcune squadre non partecipino alle Coppe europee per qualche anno.

 DE VRIJ & DARMY 9  – Avere a disposizione Stefan e Darmy in panchina e poterli fare entrare per far rifiatare gli altri difensori è un lusso a cui non ero abituato da tempo, e mi dà un senso di tranquillità che credo di non avere mai provato. È grave?

ASLLANI 10 – Con tutti quei cellulari accesi ad illuminare l’ultima notte di San Siro della stagione, se fosse entrato il destro di Kris lo stadio sarebbe esploso come una supernova. L’avremmo chiamata Champagne Supernova, come la canzone dei fratelli Gallagher che tanto ci vogliono bene.

MR. DEMON 8 – “Allora mi raccomando ragassi, veniamo da una partita difficile contro la Fiorentina, mi raccomando un approccio tranquillo a difendere il pareggio almeno per il primo tempo...”
“Certo, mister!”

Risultato: 2 a 0 dopo 3 minuti.

Ma il nostro mister aveva previsto tutto. CHE COSA SEI DEMONE, MAGO DELLA PSICOLOGIA INVERSA!

Inter – Atalanta, il Pagellone LuLacentrico

ONANA 9 –  Dopo aver fermato i tiri di Højlund e Koopmeiners (maledetto Gasp, faresti giocare Schrœdinger pur di mettere in difficoltà noi poveri redattori) Andrè credeva che il suo compito fosse finito, purtroppo non aveva fatto i conti con un Pasalic di sfondamento e soprattutto Muriel, che ha un conto aperto con noi dai tempi della Sampdoria (non so perchè, forse nella sua vita precedente era Santillana).
A quel punto Andrè ha un’idea geniale, e pur di non far assegnare il gol a Luis preferisce deviarselo in porta da solo.
Secondo il nostro Pagellon Calculator, gli vale almeno mezzo voto in più.

DAMBRO 8 – Controlla da par suo le mezze punte avversarie, poi su mischione da corner Pasalic prende palla, prato, gamba di Dambro. Il VAR controlla attentamente le immagini, ma si possono contare solo 8 pezzi di malleolo di SpiderDaddo e il regolamento dice chiaramente che sotto i 10 non è fallo contro l’Inter (Marelli conferma).
Dambro non batte ciglio e ricomincia a giocare, si accorge che gli manca una caviglia solo a 7 minuti dalla fine, quando chiede il cambio.

ACERBI 9 – Ora pare che Inzaghi abbia chiesto a Gasp il favore di far giocare Højlund unica punta, così che Ciccio possa abituarsi ad Haaland. I due sono tutti e due biondi, scandinavi, brufolosi a hanno pure un nome simile.
Non pare però che lo abbiano spiegato al danese dell’Atalanta, che è stato tutto il tempo a chiedersi come mai Acerbi gli gridasse in continuazione:
“ERLING MALEDETTO VICHINGO NON PASSERAI MAI!”

BASTONI  9.5
Con Genitore 1 finito in panchina e Genitore 2 ormai disperso non si sa dove, c’è il pericolo che Sandrino resti senza guida proprio nel periodo della pubertà.
Farris lo ha preso sotto la sua ala.
“Sandrì, allora mi raccomando, quelli giocano un sistema ibrido, nun si sa mai chi te trovi davanti: po esse Ederson, Koopmeiners, Pasalic, certe volte addirittura Toloi...”
“OK MAXI IO ESCO A DOPO”
“MA NDO CAZZO VAI?”
“Avanti, no? La LuLa ha bisogno di me!”
“SANDRI’ TORNA NDIETROOOO!”

DUMFRIES 7.5 – Da quando il Mister e Farris hanno invertito i controlli dei polpacci da BACKWARD a FORWARD, Fifino è tornato magicamente a passare in avanti. Il problema è che ora non va mai indietro, neanche quando dovrebbe.
“Ma insomma Maxi, non c’è modo di impostarlo in maniera più flessibile?”
“Eh, no, Simò, dal PSV hanno detto che abbiamo il modello base”
“E con Denzel ha parlato?”
(dallo spogliatoio si sente
“FIFINO SMASH ZAPPACOSTA!”)
“Mah, Simò, io me lo terrei così...

CALHANOGLU 9.5 – E’ inutile girarci attorno, la cialda è tornata creoccantissima. Se è mancato il gol è stato solo per via del VAR (ma insomma Cefe, nel 2023 siamo ancora legati a questa regola medievale del fuorigioco?) e di Sportiello in versione Ter Consiglien. Tutto il resto è perfetto: aperture, contrasti e calci piazzati. E’ possibile metterlo in sonno criogenico fino al 9 giugno e preservarlo in questa condizione psico-fisica?

BROZOVIC 9 – Da un po’ di partite Brozo è meno ossessionato dal possesso palla, dopo quasi dieci anni forse ha cominciato forse a fidarsi un po’ di più dei compagni (diciamo che ieri l’assenza di Gaglia ha aiutato) oppure si è reso conto che non serve avere il pallone sempre fra i piedi per essere epic.
E infatti ogni tocco di palla è poesia, fino all’atto di altruismo estremo che regala il 21° gol al Toro.

BARELLA 10 – Dopo due minuti parte una barbogia urticante che spacca la porta di Sportiello. Del resto Nico fa solo gol brutti, tipo quello contro la Cremonese o il Barcellona.
Da lì comincia la sua solita partita da ossesso: non riescono a tenerlo nè De Roon nè Ederson, ad un certo punto mi pare di aver visto pure Gasp scendere in campo e cercare di contrastarlo. Qualcuno mormora che seduto sul suo divano Presidenziale, Mattarella si sia alzato in piedi ad esclamare:
NON LO PRENDONO PIU’

DIMARCO 8.5 – Ormai lo sanno tutti che le sue partite durano 65/70 minuti, ma è un tempo sufficiente per vedergli fare 5 tiri in porta, 18 cross, tre punizioni, 6 corner.
Gasp tenta la carta estrema “Pere che il polpelmo faccia Maelhe”, ma neanche quella funziona. Inarrestabile.

LULA 100 – Si muovono come una cosa sola, come un pianeta con il suo satellite, ma si scambiano di continuo le posizioni. Giocano l’uno per l’altro e tutti e due per fortuna con l’Inter. La squadra è ormai LuLacentrica, perchè loro la fanno girare e tutti corrono in funzione di Rome e del Toro.
E’ una bromance che poi si trasforma in romance con noi che li ammiriamo estasiati, sudare e segnare sotto una pioggia che speriamo sia di auspicio per quello che sta per accadere fra due settimane e che non oso nemmeno nominare.

GOSENS 8 – Nella partita che Gaglia avrebbe voluto regalarsi come ultima al Meazza contro la sua ex squadra, è Robin a tenere alta la bandiera degli ex. Le sue corse (e l’eco dei suoi no) ed i suoi sguardi di ghiaccio bollente verso la panchina orobica ci dicono forse che è rimasta della ruggine con Gasp. Strano, perchè Gasp di solito non porta rancore verso nessuno.
Al termine della partita i due però fanno pace e Robin lascia un messaggio di affetto al suo ex allenatore
Sei
Uno
Che
Ammiro

DZEKO 8 – Questa cosa di essere costretti a giocare in 11 e che non si possa fare eccezioni con il Cigno è un’altra di quelle storture del mondo del calcio a cui il nostro amico Cefe dovrebbe porre rimedio. Certo, capisco che ora abbia altre priorità, tipo assicurarsi che alcune squadre non partecipino alle Coppe europee per qualche anno.

 DE VRIJ & DARMY 9  – Avere a disposizione Stefan e Darmy in panchina e poterli fare entrare per far rifiatare gli altri difensori è un lusso a cui non ero abituato da tempo, e mi dà un senso di tranquillità che credo di non avere mai provato. È grave?

ASLLANI 10 – Con tutti quei cellulari accesi ad illuminare l’ultima notte di San Siro della stagione, se fosse entrato il destro di Kris lo stadio sarebbe esploso come una supernova. L’avremmo chiamata Champagne Supernova, come la canzone dei fratelli Gallagher che tanto ci vogliono bene.

MR. DEMON 8 – “Allora mi raccomando ragassi, veniamo da una partita difficile contro la Fiorentina, mi raccomando un approccio tranquillo a difendere il pareggio almeno per il primo tempo...”
“Certo, mister!”

Risultato: 2 a 0 dopo 3 minuti.

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