Cari amici di Ranocchiate, Giulietta è proprio ‘na zoccola!
Si, lo so, l’ho “toccata piano” come si usa dire, ma ci tenevo proprio: perché questa storia che con le squadre di bassa classifica siamo più imbranati di un gruppo di nerd in uno strip club ha anche un po' rotto.
Giocare il lunedì è già di per sé una cosa che mi disturba: è piacevole avere qualcosa da seguire nel giorno più odiato della settimana, ma il gioco non vale la candela; amo il relax domenicale pre, post e durante la partita, una piccola gioia tutta da vivere in un solo fantastico giorno.
Sarà per questo che il sommo ultimamente non gioca, magari alle divinità è proibito lavorare durante la domenica, o magari è uno di quei vecchi casi di raccomandazioni che tutti bene conosciamo.
Big Luciano si annoiava a fare scelte, per cui ha riconfermato in blocco quelli che hanno giocato Martedì.
E la volta prima ancora.
E quella prima ancora.
Forse un po' di turnover non sarebbe un’idea malvagia, forse è anche vero che mercoledì faremo zapping fra le partite degli altri, per cui non è il caso di preoccuparsi più di tanto.
Soprattutto se abbiamo D’Ambrosio e Nagatomo dalla nostra.
Inizia la partita e la voglia di iniziare il riscaldamento zappingaro è tanta: è difficile vedere due squadre che si impegnano tanto per non giocare, ma i 22 in campo quest’oggi sembrano gli uomini giusti: la cosa più interessante vista nei primi 30 minuti è stata Spalletti con lo sguardo allucinato di chi sembra stia vedendo dragoni ed arcobaleni di fronte a lui.
E succedeva nel prepartita.
Poi, di colpo, Candreva azzecca un cross perfetto a pescare un liberissimo Borja Barbuto che deve solo appoggiarla in rete: lì inizi a fare lo sborone, a dire agli amici che era solo questione di tempo, ma nel profondo del tuo panico riesci a respirare di nuovo; siamo in vantaggio.
Ti culli nella speranza che le cose possano andare bene, questa volta. Magari siamo ormai maturi.
No.
Non lo siamo.
Avete mai assistito ad una catastrofe?
Accade tutto talmente in fretta che non si ha nemmeno il tempo di capire ciò che i nostri sensi tentano di comunicarci: siamo fregati.
D’Ambrosio decide che rilanciare in avanti con l’avversario a due passi da lui sia una mossa saggia, la palla carambola dentro l’area verso lo smarcatissimo Cerci e poi accade: Samir, il nostro uomo di ghiaccio, si improvvisa Superman per deviare via il pallone, ma finisce per travolgere l’ex giocatore del calcio che conta.
VARiabile implacabile, è calcio di rigore.
Entra il Pazzo proprio per tirare il rigore e, come la legge di Murphy vuole, segna.
“OK, NIENTE PANICO”, è quello che ho urlato al mio gatto, poi misteriosamente scappato via.
Nel frattempo, però, Candreva improvvisamente torna a fare cross degni della bellezza della Bindi.
Prima ridevo, scherzavo, ero l’anima della situazione in cui mi trovavo.
Inesorabilmente, sono diventato serio come una dichiarazione dei redditi.
E poi nulla. Perisic ha soltanto calciato un tiro carico di tanta prepotenza slava. TANTA, credetemi.
Così, come fosse FIFA.
Ovviamente poi è finita che abbiamo sudato questi 3 punti fino all’ultimo secondo, perché a momenti il Verona la pareggiava, ma tutto è andato per il meglio.
Tutto molto bello quindi….
…si, ma Karamoh?!
Sarà troppo forte per giocare forse.