Puntuale come un goal in rovesciata di testa di Zaniolo in una domenica di merda è arrivata anche quest’anno la #CrisiInter. Avendo a che fare con migliaia di tifosi ogni giorno abbiamo individuato le più comuni reazioni che avvengono all’interno della grande famiglia nerazzurra. Per questo ecco a voi i 10 interisti in tempo di crisi:
- Il disfattista: è il tifoso che già dopo il goal di Berardi alla prima giornata vedeva davanti a sé un futuro nefasto per l’intera umanità (e visto che il goal lo ha segnato BERARDI tutti i torti non li aveva). Lui non si incazza, si dispera. Dopo l’uscita dalla Champions si era scaricato già il calendario della Serie B 2019/20, che non si sa mai. Qualunque risultato abbia fatto la squadra se lo incontri il lunedì e gli domandi “Ehi allora, hai visto ieri i ragazzi?” la sua risposta sarà “a che serve, tanto poi si muore tutti”.
- Il Felipe Melo: è perennemente incazzato. Dopo una sconfitta vorrebbe entrare a gamba tesa su qualunque cosa a tinte nerazzurre gli passi di fianco. Ne ha una per tutti. “Candreva sei una merda!”, “Perisic ti spacco la testa!”, “Joao Mario non sei così bello!”. Riesce a incazzarsi pure quando l’Inter vince e tendenzialmente esulta ai goal mandando a fanculo tutto quello che gli passa di fianco.
- L’usciere: è la versione social del “Felipe Melo”. Unisce la rabbia a un sapiente utilizzo degli Hashtag, i quali finiscono tutti in “OUT”. Appena la partita si mette male l’usciere è già collegato con dodici smartphone su tutti i principali social pronto con i suoi “SpallettiOut”, “SuningOut”, “IcardiOut”, “GesùCristoOut”. Non ha nessun interesse a proporre nulla, prova solo un inspiegabile piacere erotico nello scrivere “Out”. Se doveste imbattervi in lui in un dibattito sui social ascoltate noi: Scappate.
- Il sovranista: è quello che ogni volta che le cose vanno male tira fuori la storia “Eh ma mancano gli italiani!!”. Sconfiggere il sovranista in una discussione è abbastanza semplice visto che facendogli notare che tra gli esponenti dell’italica stirpe ci sono Gagliardini e D’ambrosio tendenzialmente si calma. Alla peggio provate con la formazione del triplete, che lui, ovviamente, conosce come “tripletta”.
- Il pedofilo: è simile al sovranista, con la differenza che la sua risposta a qualsiasi problema sono i ragazzi della primavera. Allo stadio di questi ce ne sono almeno una decina in ogni settore. Appena uno sbaglia uno stop parte il grido “ma non c’è uno della primavera da mettere????”. Fino a qualche tempo fa bastava sussurragli nell’orecchio i nomi di Santon, Destro, Duncan, Obi e Faraoni per disinnescarlo, ma l’esplosione di Zaniolo lo ha fatto risorgere dalle tenebre. Avversario piuttosto temibile, assicuratevi di avere sempre con voi un santino di Longo per difendervi.
- Il terrapiattista: è l’uomo dei complotti. Non si è mai ripreso da calciopoli e vede un complotto in ogni cosa che riguarda l’Inter. Neanche la Var è riuscita a placarlo. Anzi egli sostiene che questa sia controllata da uno strano mix di juventini e rettiliani, controllati da Soros, tutti uniti per sabotare l’Inter. Quando provi a fargli notare che sono i giocatori che fanno schifo risponde: “non è che fanno schifo è che remano contro!!”. La sua mossa finale è il “MIOCUGGINO”. Quando è in difficoltà tira fuori la storia dell’amico della fidanzata del suocero del suo prozio acquisito che una volta ha conosciuto uno che gli ha detto di aver visto Icardi che insieme a D’ambrosio e Perisic sacrificavano agnelli al demonio per far venire la diarrea a Spalletti.
- Il berlusconiano: W LA FIGA!
- Il nostalgico: W MARIGA!
- Il Lele Adani: W BANEGA!
- Il fan di Ranocchiate: è un mix di tutte le cose dette finora. Soffre, si deprime, si incazza, si esalta. La sola differenza è che vive tutto questo con l’autoironia che solo un tifoso dell’Inter può avere. Talmente abituato a prendere cazzi in faccia da anni che ormai prende qualsiasi avvenimento cercandone il risvolto divertente. Questo non lo fa vivere assolutamente meglio, anzi, ma per lo meno nell’ora più buia trova sempre il modo di farsi una risata.