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Le trasferte, in Terza Categoria, creano sempre qualche preoccupazione in più delle partite di casa. Poco cambia che negli ultimi anni la tecnologia è venuta in aiuto ai giovani calciatori, con navigatori, mappe e telefoni.
Nei paesini che ospitano queste grandi competizioni, la domenica pomeriggio ci saranno sempre macchine stra cariche di persone e borsoni che vagheranno per il centro con il finestrino abbassato: “SCUSI SIGNORA, PER IL CAMPO SPORTIVO??”
Così è andata anche mercoledì, quando da quartiere San Siro si doveva partite alla volta di Mon… di Mon… insomma si doveva andare in trasferta.
Conte arriva al campo, scende dalla macchina, pulisce il baule. Ci sono varie tipologie di esemplari da trasferta. I primi sono quelli che “Mister io vado direttamente là”. Non importa in che regione si trovi il campo, non importa in che Stato, continente od emisfero. Questa razza di giocatori la domenica si metterà sempre alla guida del proprio SUV nero, musica a palla, macchina perfettamente pulita, per recarsi al campo ovunque esso si trovi.
La seconda categoria sono quelli del “Oh raga se avete bisogno un passaggio, io ho un posto”. Questi partono a bordo di utilitarie dalle dubbie prestazioni. Baule minuscolo “Scusate raga, la roba di mia moglie”, macchina sporca e se ha cinque posti, vedrete che ci salirete almeno in sette.
Ultima categoria, i poveri della faccenda, i “Mister c’è posto sul pulmino?”. Questi di solito sono i giovani neopatentati ed i nuovi appena arrivati. Entrano in un pulmino di terza mano che ha il contakilometri bloccato su 999.999 da almeno sei anni. La quarta marcia non entra, appena lo accendi, al terzo tentativo, un enorme fumo blu invade il parcheggio. Seggiolini rotti e portellone che non si chiude, tenuto agganciato dallo scotch.
In questo pulmino futuristico, guidato da Ausilio, ecco il mister e Zanetti. Dietro Darmian, Padelli, Hakimi. Ultima fila per i bulli del gruppo. Gaglia, Brozo e Perry. “Dai Pieeeer sgasa sgasaaaaa” questo l’urlo che accompagna ogni ripartenza dal semaforo, con la banda croata che urla e si abbassa i pantaloni ad ogni macchina che sorpassa il povero arrancante pulmino.
“Zitti Zitti che adesso entriamo in Germania, qua la trasferta è lunga, ma dove cazzo siamo, dai Piero siamo in ritardo” urla Conte abbastanza teso dal ritardo che si sta accumulando. Il pulmino sfreccia per le autostrade tedesche, alla velocità dei 52 km/h. Da dietro si alza il coro “Autiiiiista Autiiiiista Autista dal cuore gentil… AUTOGRILL AUTOGRILL”. Padelli che sta giocando col telefonino sorride “Questa fa sempre ridere…”
Zanetti canta anche lui e ricorda “Ai miei tempi avevamo agganciato al pulmino la griglia. Estava el Cuchu che teneva la carne argentina, y Samuel che era addetto a grigliare, poi El pricipe Diego che faceva i piatti mentre yo preparavo el mate. Bei tempi”.
Ausilio intanto borbotta “Mister dobbiamo fermarci a fare gasolio. Pupi hai i soldi che ti ha dato la società?” Zanetti tira fuori dalla tasca un 10 euro “Marotta mi ha dato questi e mi ha detto di portargli il resto”.
Si fermano in un autogrill tedesco. “Ragazzi mi raccomando 10 minuti e ripartiamo” urla Conte, ma già tutti sono scesi tranne Darmian “Io mister sto qua che studio un po’, sa ho l’esame dopodomani”. La banda entra in autogrill. Perry e Brozo sono davanti ai peluches e ai giornaletti porno che fanno tanto ridere, Padelli ordina un camogli, Hakimi corre su e giù per il corridoio. “Raga messaggio di Handanovic, è già arrivato al campo” borbotta Gaglia. Intanto volano per terra due sacchi di pop corn da esposizione. Silenzio, tutti si girano a fissare i due croati. Brozo sbraccia: “OH PERRY BORGA DROIAAA CAZO CALCI I POP CORN”. Perisic fa un doppio passo alla cassiera che arriva infuriata e scappa dalla porta.
Il viaggio riparte, Conte ha una certa fretta. Si esce dall’autostrada “Dove sta il campo dove sta, non capisco niente con questi nomi tedeschi.” Ausilio imbocca due vie, sbaglia, fa un’inversione a U mentre dal fondo si canta: “Se facciamo l’incidente muore solo il conducenteeeeee”. Padelli ride “questa fa sempre ridere”. Ausilio tira due insulti. “Ehi Piero fermati che chiedo alla signora” interviene Pupi.
Il pulmino accosta, da dietro 3 colpi di clacson. “OH LA FRECCIA NON VAAA” Ausilio ha perso la calma. Calma che non ha perso Zanetti “Sorry miss, yo soy Zanetti el capitano. Donde està l’Estadio?” la signora guarda stranita il vice presidente. “Pupi ma questa è tedesca fai parlare Perisic che ha fatto l’erasmus qua” urla Conte.
Zanetti si sposta. Perisic saluta con un tedesco elegante. Poi la domanda “was dhssfofn Stadium?” la signora esclama “Eh?”. Pernacchia generale di tutto il pulmino e sgasata, si fa per dire, per scappare via tra le risate generali. Dopo altri due vicoli ciechi ecco che Maps indica lo stadio.
Ore 20.35. Conte urla “Dai cambiatevi qua al volo che siamo in ritardo cazzo daiiiii”. Ore 20.50 il pulmino parcheggia. I giocatori corrono dentro e fanno il loro ingresso in campo. Eriksen, arrivato in orario era pronto per giocare titolare. Conte urla: “Che cazzo fai lì? Fuori! Siamo arrivati in tempo, ti sarebbe piaciuto eh”. Eriksen torna in panchina borbottando: “What the hell parrucchino”.
Comincia il match. Ausilio entra in ritardo. Zanetti chiede: “Ma dove hai parchesciato?”. Ausilio: “Ah qua vicino, ma non si chiudeva il lucchetto della porta così ho staccato la batteria, in questi posti non si sa mai…”