SOMMER 6.5 – Ecco cosa ha fatto Yann negli 80 minuti successivi al colpo di testa di Pasalic:
ha rassettato le zolle dello Gewiss Stadium;
ha studiato l’apertura orobica di scacchi, giungendo alla conclusione che si può facilmente contrastare con la difesa piacentina;
ha dato una mano per i preparativi della parata di San Patrizio di Chicago;
ha raccolto le lacrime di Gasperini e mandato un messaggino al Misder “Ehi, qui il campo lo hanno bagnato”.
BENJI 6.5 – Quella pratica per fargli segnare il primo gol in nerazzurro è ancora ferma da qualche parte, allora Benji si accontenta di fermare Lookman che allo Stadium pareva Attila in libera uscita, e poi di portare a passeggio Maldini Jr, ricordandogli di fare i bisognini vicino alla panchina di Gasp.
ACE 7.5 – Si dice che Vieri segnasse il suo letto a Madrid con le tacche delle sue conquiste femminili. Ace invece nella sua stanzetta ha i poster dei centravanti a cui non ha fatto vedere palla. Ecco, Retegui mettetelo in quell’angolino, tra Haaland e il gigante belga senza nome.
BASTONI 6.5 – Quando non è Mone a far uscire Sandrino prima del tempo, ci pensa il signor Massa, con due ammonizioni nel giro di un quarto d’ora. Che poi la seconda non ci fosse e si trattasse piuttosto di un fallo dell’avversario è tutto un evidente piano della Marotta League per dare una parvenza di regolarità a questo campionato falZato!
FIFI 6.5 –
“Mister sto bene non mi cambi!”
“Ma se la gamba non si muove...”
“Ma è la sinistra, non mi è mai servita a niente!”
“Dai Fifi, non riesci a fare nemmeno un passo...”
“Farris , presto, daje co lo Svitol!”
Purtroppo lo Svitol nuovo non l’hanno trovato, quello in uso era stato consumato tutto per Dzeko. Anche scassato, ci siamo affezionati al nostro uomo bionico.
MKHITARYAN 7 – Ogni volta che Mkhi rinasce dopo un periodo di (apparente) flessione, c’è da qualche parte del mondo un Alvaro Pereira che tenta di crossare, un Sensi a cui si blocca il soleo, un Gagliardini che viene schierato titolare al posto di Eriksen.
Mkhi si nutre di tutte le ingiustizie che abbiamo subito nel passato. Per questo si candida alla vita eterna.
CALHA 7 – Sradica palloni, rilancia l’azione, fa assist al bacio. Torna a dare quel tocco di crunch alle ricette del Demone. Un crunch al sapore di fuga.
BARELLA 7 – Quando il ritmo si alza, Bare non si tira mai indietro. E trova un assist che nemmeno io dal divano avrei mai immaginato, figuriamoci lui dal campo. Dobbiamo proprio mandarlo in Nazionale per aumentare la nostra ansia anche nelle due settimane di pausa?
C. AVGVSTVS IX –
Sabato notte Carlos ha fatto un sogno. Camminava da solo nella Val Seriana, e ad un tratto sentì una voce tra le nubi:
“Augustus! Augustus! AUGU’! E nnamo!”
“Dimmi, mio Signore”
“In hoc signo vinces”
“Quale signo, Signò?”
“LA CAPOCCIA! Domani vai in area all’8’ del secondo tempo e vedi de segnà, sinò te faccio vedè l’Alpi Orobiche da dentro”
“Signore, con il dovuto rispetto la sua voce mi ricorda quella di Mr. Farris...”
“Ma te pare, Augù! Deve esse stata a pajata che te sei magnato a cena”
THURAM 6.5 – Gli ultimi 3 dei trecentomila legni di questa stagione sono suoi, per cui ci sentiamo di dirgli sommessamente: LA VUOI FINIRE CON QUESTA BAR CHALLENGE E TORNI A SEGNARE? Grazie.
LAUTI 7 – E’ tornato Atalanta-man. E’ proprio vero che Lauti segna solo contro le squadrette.
FRATMA 6 – Entra subito nel vivo dell’azione. E nel chitemmuort dei nostri cuori dopo il gol del KO divorato.
BISTECK 7 – Farris gli dice “entra e spacca sulla fascia”, ma lui capisce “spazza” e comincia a farlo da par suo. Anche davanti alla porta.
TUCU, TARE & KRIS 6 – Quando puoi fare entrare contemporaneamente Er Lontra, Er Palo, Er Secco e non rischiare niente, allora è la dimostrazione definitiva che hai vinto la sfida su tutti i fronti.
MR. DEMON 8 – Il calcio è quello sport in cui si gioca in 11 contro 11, a volte si finisce 10 contro 10, ma alla fine vince sempre il Demone contro Gasp.
Questo non vuole dire che la nostra ansia si sia placata, anzi forse si è moltiplicata guardando alle prossime partite che ci attendono, a tutti i nostri convocati nella maledetta pausa nazionali, agli sterni ridotti ai minimi termini.
Ma è un’ansia positiva.
Agli altri lasciamo la tranquillità del rosicamento.