Sembra che la società abbia imparato la lezione: Prima di iniziare una stagione, bisogna assicurarsi di avere in panchina un allenatore.
Alla fine la scelta è ricaduta su Luciano Spalletti, non che vi fossero chissà quali alternative.
Questo nome sembra essere stato ben accolto dalla stampa e dagli addetti ai lavori, mentre non ha scaldato particolarmente gli animi dei tifosi.
Forse ci si era abituati troppo bene con le telenovelas che portavano a Conte e Simeone, ma era più che prevedibile che finissero con un nulla di fatto. (Che sia di insegnamento anche per certi nomi di mercato che si stanno facendo...).
Il presente (e si spera anche il futuro!) si chiama Spalletti.
Tralasciando l'effetto "Prime Time" di Mourinhana memoria, al quale dovremo abituarci per forza, l'allenatore toscano viene criticato per il fatto di essere quello che nel gergo si chiama "eterno secondo".
Proprio su questa critica sarebbe il caso di fare alcune osservazioni:
1) In campo ci vanno i giocatori, la nostra rosa al momento è da quinto, forse quarto posto.
2) Veniamo da stagioni disastrose in cui chiudiamo rassegnati il campionato già a marzo. Riuscire a rosicchiare posizioni e qualificarsi in Champions League sarebbe un ottimo risultato. Questa squadra ha bisogno di un senso, un gruppo, una logica, e una mentalità, cose che un allenatore esperto e grintoso come Spalletti può riuscire a dare.
Aspettative maggiori, purtroppo, per il momento non sono realistiche. (Tranne se Zhang decidesse di aprire SERIAMENTE il portafogli e rifondare la rosa).
3) Spalletti nella sua carriera ha raggiunto buoni risultati, quando è stato "l'eterno secondo" è perché ha sempre avuto davanti squadre più forti. Quest'anno la Roma è arrivata a -4 punti dalla Juve, sopra anche allo stesso Napoli autore di un'ottima stagione. Diciamo che gli è sempre mancato il tempismo, speriamo che con noi possa ritrovarsi al posto giusto nel momento giusto.
Per noi che ambiamo a un ritorno in Champions League, avere un allenatore che è "addirittura" abituato a duellare con la prima in classifica non può che essere un fattore positivo.
Oltre alla parlantina toscana che rallegrerà i più nostalgici di Walter Mazzarri, Spalletti ha dalla sua una lunga esperienza nell'ambiente incandescente di Roma. Lavorare all'Inter non sarà sicuramente una passeggiata di piacere, ma mister Luciano pare già essere abituato a dare testate.
Un'altra esperienza importante nella sua carriera è quella allo Zenit. Certo il campionato russo non sarà uno dei più allettanti, ma almeno la sua esperienza è terminata con delle vittorie e non con dei "fuck off"
Per una società a dir poco esterofila come la nostra, è un'esperienza che nel curriculum torna sicuramente utile.
Sicuramente ci saranno tanti scontenti per questa decisione, ma al momento pare la più praticabile.
Ci sono quelli che dicono che non è un allenatore da grande squadra, però dovrebbero anche fermarsi un attimo a riflettere con obiettività, e chiedersi in questo momento quanti dei nostri giocatori sarebbero titolari nella sua ultima Roma.
Un ultimo appunto: non possiamo stare settimane a pregare Simeone o Conte. Chi vuole lavorare e vivere nell'ambiente Inter deve esserne contento. Non si pretende di firmare a occhi chiusi, però certi tira e molla sono anche poco lusinghieri per la dignità della squadra.
Evitando le piste estere, che hanno fatto tanto male al nostro Frank, e con Stramaccioni accasatosi allo Sparta Praga, quella di Spalletti non è che probabilmente la migliore delle strade possibili.
Buon lavoro Luciano, speriamo che tu possa regalarci una stagione ALMENO normale.
Sembra che la società abbia imparato la lezione: Prima di iniziare una stagione, bisogna assicurarsi di avere in panchina un allenatore.
Alla fine la scelta è ricaduta su Luciano Spalletti, non che vi fossero chissà quali alternative.
Questo nome sembra essere stato ben accolto dalla stampa e dagli addetti ai lavori, mentre non ha scaldato particolarmente gli animi dei tifosi.
Forse ci si era abituati troppo bene con le telenovelas che portavano a Conte e Simeone, ma era più che prevedibile che finissero con un nulla di fatto. (Che sia di insegnamento anche per certi nomi di mercato che si stanno facendo...).
Il presente (e si spera anche il futuro!) si chiama Spalletti.
Tralasciando l'effetto "Prime Time" di Mourinhana memoria, al quale dovremo abituarci per forza, l'allenatore toscano viene criticato per il fatto di essere quello che nel gergo si chiama "eterno secondo".
Proprio su questa critica sarebbe il caso di fare alcune osservazioni:
1) In campo ci vanno i giocatori, la nostra rosa al momento è da quinto, forse quarto posto.
2) Veniamo da stagioni disastrose in cui chiudiamo rassegnati il campionato già a marzo. Riuscire a rosicchiare posizioni e qualificarsi in Champions League sarebbe un ottimo risultato. Questa squadra ha bisogno di un senso, un gruppo, una logica, e una mentalità, cose che un allenatore esperto e grintoso come Spalletti può riuscire a dare.
Aspettative maggiori, purtroppo, per il momento non sono realistiche. (Tranne se Zhang decidesse di aprire SERIAMENTE il portafogli e rifondare la rosa).
3) Spalletti nella sua carriera ha raggiunto buoni risultati, quando è stato "l'eterno secondo" è perché ha sempre avuto davanti squadre più forti. Quest'anno la Roma è arrivata a -4 punti dalla Juve, sopra anche allo stesso Napoli autore di un'ottima stagione. Diciamo che gli è sempre mancato il tempismo, speriamo che con noi possa ritrovarsi al posto giusto nel momento giusto.
Per noi che ambiamo a un ritorno in Champions League, avere un allenatore che è "addirittura" abituato a duellare con la prima in classifica non può che essere un fattore positivo.
Oltre alla parlantina toscana che rallegrerà i più nostalgici di Walter Mazzarri, Spalletti ha dalla sua una lunga esperienza nell'ambiente incandescente di Roma. Lavorare all'Inter non sarà sicuramente una passeggiata di piacere, ma mister Luciano pare già essere abituato a dare testate.
Un'altra esperienza importante nella sua carriera è quella allo Zenit. Certo il campionato russo non sarà uno dei più allettanti, ma almeno la sua esperienza è terminata con delle vittorie e non con dei "fuck off"
Per una società a dir poco esterofila come la nostra, è un'esperienza che nel curriculum torna sicuramente utile.
Sicuramente ci saranno tanti scontenti per questa decisione, ma al momento pare la più praticabile.
Ci sono quelli che dicono che non è un allenatore da grande squadra, però dovrebbero anche fermarsi un attimo a riflettere con obiettività, e chiedersi in questo momento quanti dei nostri giocatori sarebbero titolari nella sua ultima Roma.
Un ultimo appunto: non possiamo stare settimane a pregare Simeone o Conte. Chi vuole lavorare e vivere nell'ambiente Inter deve esserne contento. Non si pretende di firmare a occhi chiusi, però certi tira e molla sono anche poco lusinghieri per la dignità della squadra.
Evitando le piste estere, che hanno fatto tanto male al nostro Frank, e con Stramaccioni accasatosi allo Sparta Praga, quella di Spalletti non è che probabilmente la migliore delle strade possibili.
Buon lavoro Luciano, speriamo che tu possa regalarci una stagione ALMENO normale.
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