09/03/2025

Inter – Monza, il pagellone del “Niente è impossibile per questa Inter!”

GIUSEPPI 6 – Giuseppi è un portiere intelligente, e che ieri fosse una partita anomala se ne era accorto già dopo aver visto un paio di miracoli del suo collega Turati, più un gol annullato a Lauti per quel maledetto vizio argentino di lasciarsi crescere le unghie, manco fosse un chitarrista di flamenco. Quindi, da portiere con un invidiabile QI, ha proceduto ad una rapida equazione:
Turati : Yascin = Mota & Keita Baldè : x
Risolvendo per x, otteniamo inevitabilmente Bebeto & Romario.
La matematica non tradisce mai, a differenza dei nostri ritmi cardiaci.

BENJI 5.5 – Da buon soldato rivoluzionario, ieri Benji è partito molto in stile Allonsanfàn, alla ricerca del suo primo gol nerazzurro. Snobbando però Keita Baldè, che tutto sommato veniva da mesi di inattività, che speranze volete che abbia contro un champion du monde.
Negli spogliatoi Farris lo ha preso da parte e gli ha spiegato con bei modi che gli ex non vanno mai snobbati. Modi così raffinati che Benji non è potuto ritornare in campo per il secondo tempo.

DE VRIJ 5.5 – Non è che Stefan non avesse chiari i rischi di giocare contro il Monza, figuriamoci, dopo 7 anni di Inter è ben consapevole di tutte le insidie. Però Dany Mota è per lui una sorta di kryptonite, e Mr. Nesta un Lex Luthor a cui sono ricresciuti i capelli.

ACE 6 –
Dopo un primo tempo così così come i suoi colleghi di reparto, Ace è rimasto in campo per il secondo tempo, forse per la sua giovane età, o più probabilmente perchè Mone non voleva sprecare un altro cambio. Fatto sta che è riuscito a rifarsi, anche perchè la prospettiva suggerita da Farris di finire a piazzale Lotto all’interno di un pilone della fermata del bus non lo attraeva particolarmente.

FIFINO 7
–  Torna ad arare la fascia destra, riesce a sovrastare Kyriakoso (mica uno qualunque, è dai tempi del Sassuolo che ci stritola l’apparato genito-urinario), non molla mai nonostante giochi di continuo da cinquecento partite ogni tre giorni, Europei inclusi.
Che vogliamo chiedere di più a Fifino? Un sorriso, please.

MKHI 6  – In una serata confusionaria, riesce a fare l’unica cosa buona della sua prestazione, che per una serie di coincidenze che sfidano la statistica e la meccanica quantistica è anche quella che dà il via alla remuntada: il traversone per Fifino che porta Arna a segnare è suo. Questo gli vale la sufficienza, e probabilmente le successive 30 partite da titolare, considerando anche l’assenza forzata di Piotr.

CALHA 7.5 – La Cialda scrocchia di nuovo sotto la spinta di un razzo missile che scartavetra i guanti a Turati, si infila negli angoli più remoti della sua porta e causa una serie di disturbi epatici e gastro-intestinali lungo l’asse Torino-Napule.

BARE 6
– C’è un limite all’ansia? No, specialmente a quella degli interisti, e Bare ieri sera pareva programmato per testarla di continuo, con giocate frenetiche anche al 2’ del primo tempo. Paradossalmente, si calma nella ripresa, a dimostrazione che non si può spiegare l’interismo con processi razionali. Ma questo lo sapevamo già.

BASTO 7 – Un’altra prestazione ad alto contenuto ero(t)ico. In occasione della Giornata Internazionale delle Donne, credo che ne abbia ingravidato un centinaio solo con lo sguardo.

ARNA 7 – Solo la storia potrà dire se questa partita avrà un significato particolare per la stagione. In ogni caso, è già entrata in quello che è rimasto dei nostri cuori, e quindi non temiamo di urlare: 45+1 ARNA: NIENTE E’ IMPOSSIBILE PER QUESTA INTER!

LAUTI 7 – Tra un pallone sfiorato con l’unghia e i miracoli di Turati, pareva essere un’altra giornata stregata per l’UomoCheAvrebbeDovutoEssereSqualificato. E invece alla fine arriva anche il suo gol, sebbene per le Lega sia autogol di Kyriakoso e Beppone abbia dovuto inviare corposi bonifici per convincere la terna arbitrale che non ci fosse fallo sul difensore, zittire il VAR e modificare l’immagine spingendo il pallone giusto oltre la linea. Senza dimenticare la manomissione dell’orologio del signor Zufferli.

C. AVGVSTVS VII – Monza divisa est in partes tres: Turati, Kyriakopoulos et Keita Baldè. Ma il cuore nerazzurro è diviso in parti infinite e la battaglia alla fine è vinta.
(De bello Remuntationis contra Nestam)

BISTECCONE 6.5 – Se avesse tirato lui al posto di Calha, altro che fare male ad un tifoso, a quest’ora il pallone avrebbe colpito il rigore di Lauti contro l’Ateltico.

PIOTR 6 Meno un polpaccio  – Entro e mi spacco in uno Zielinskio (nuova unità di tempo creata per definire il tempo minimo di infortunio).

TIKUS 6 – Non gli riesce il tiraggir alla Keita Baldè, allora decide di scaraventare il pallone sul palo solo davanti alla porta. Almeno conterà per il record stagionale di legni.

TUCU 6.5 – Come quelle bomboniere inutili che improvvisamente acquistano un senso quando le cambi di posizione, Tucu contribuisce alla causa meglio da mezzala che da punta. Corro a mettergli un centrino sotto.

MONE 8 – Una faticaccia. Questo dicono gli occhi cerchiati di questo povero diavolo, i suoi capelli sempre più grigi, l’eloquio incerto. 40 e passa partite stagionali sono tante, ed ancora non si vede il traguardo. Ma sotto quello sguardo dimesso si nasconde ancora un Demone dagli occhi di bragia, pronto a onquistare il mondo o a morire con esso.
E noi non possiamo fare a meno di attendere il suo prossimo incantesimo.
LET HIM COOK.

Inter – Monza, il pagellone del “Niente è impossibile per questa Inter!”

GIUSEPPI 6 – Giuseppi è un portiere intelligente, e che ieri fosse una partita anomala se ne era accorto già dopo aver visto un paio di miracoli del suo collega Turati, più un gol annullato a Lauti per quel maledetto vizio argentino di lasciarsi crescere le unghie, manco fosse un chitarrista di flamenco. Quindi, da portiere con un invidiabile QI, ha proceduto ad una rapida equazione:
Turati : Yascin = Mota & Keita Baldè : x
Risolvendo per x, otteniamo inevitabilmente Bebeto & Romario.
La matematica non tradisce mai, a differenza dei nostri ritmi cardiaci.

BENJI 5.5 – Da buon soldato rivoluzionario, ieri Benji è partito molto in stile Allonsanfàn, alla ricerca del suo primo gol nerazzurro. Snobbando però Keita Baldè, che tutto sommato veniva da mesi di inattività, che speranze volete che abbia contro un champion du monde.
Negli spogliatoi Farris lo ha preso da parte e gli ha spiegato con bei modi che gli ex non vanno mai snobbati. Modi così raffinati che Benji non è potuto ritornare in campo per il secondo tempo.

DE VRIJ 5.5 – Non è che Stefan non avesse chiari i rischi di giocare contro il Monza, figuriamoci, dopo 7 anni di Inter è ben consapevole di tutte le insidie. Però Dany Mota è per lui una sorta di kryptonite, e Mr. Nesta un Lex Luthor a cui sono ricresciuti i capelli.

ACE 6 –
Dopo un primo tempo così così come i suoi colleghi di reparto, Ace è rimasto in campo per il secondo tempo, forse per la sua giovane età, o più probabilmente perchè Mone non voleva sprecare un altro cambio. Fatto sta che è riuscito a rifarsi, anche perchè la prospettiva suggerita da Farris di finire a piazzale Lotto all’interno di un pilone della fermata del bus non lo attraeva particolarmente.

FIFINO 7
–  Torna ad arare la fascia destra, riesce a sovrastare Kyriakoso (mica uno qualunque, è dai tempi del Sassuolo che ci stritola l’apparato genito-urinario), non molla mai nonostante giochi di continuo da cinquecento partite ogni tre giorni, Europei inclusi.
Che vogliamo chiedere di più a Fifino? Un sorriso, please.

MKHI 6  – In una serata confusionaria, riesce a fare l’unica cosa buona della sua prestazione, che per una serie di coincidenze che sfidano la statistica e la meccanica quantistica è anche quella che dà il via alla remuntada: il traversone per Fifino che porta Arna a segnare è suo. Questo gli vale la sufficienza, e probabilmente le successive 30 partite da titolare, considerando anche l’assenza forzata di Piotr.

CALHA 7.5 – La Cialda scrocchia di nuovo sotto la spinta di un razzo missile che scartavetra i guanti a Turati, si infila negli angoli più remoti della sua porta e causa una serie di disturbi epatici e gastro-intestinali lungo l’asse Torino-Napule.

BARE 6
– C’è un limite all’ansia? No, specialmente a quella degli interisti, e Bare ieri sera pareva programmato per testarla di continuo, con giocate frenetiche anche al 2’ del primo tempo. Paradossalmente, si calma nella ripresa, a dimostrazione che non si può spiegare l’interismo con processi razionali. Ma questo lo sapevamo già.

BASTO 7 – Un’altra prestazione ad alto contenuto ero(t)ico. In occasione della Giornata Internazionale delle Donne, credo che ne abbia ingravidato un centinaio solo con lo sguardo.

ARNA 7 – Solo la storia potrà dire se questa partita avrà un significato particolare per la stagione. In ogni caso, è già entrata in quello che è rimasto dei nostri cuori, e quindi non temiamo di urlare: 45+1 ARNA: NIENTE E’ IMPOSSIBILE PER QUESTA INTER!

LAUTI 7 – Tra un pallone sfiorato con l’unghia e i miracoli di Turati, pareva essere un’altra giornata stregata per l’UomoCheAvrebbeDovutoEssereSqualificato. E invece alla fine arriva anche il suo gol, sebbene per le Lega sia autogol di Kyriakoso e Beppone abbia dovuto inviare corposi bonifici per convincere la terna arbitrale che non ci fosse fallo sul difensore, zittire il VAR e modificare l’immagine spingendo il pallone giusto oltre la linea. Senza dimenticare la manomissione dell’orologio del signor Zufferli.

C. AVGVSTVS VII – Monza divisa est in partes tres: Turati, Kyriakopoulos et Keita Baldè. Ma il cuore nerazzurro è diviso in parti infinite e la battaglia alla fine è vinta.
(De bello Remuntationis contra Nestam)

BISTECCONE 6.5 – Se avesse tirato lui al posto di Calha, altro che fare male ad un tifoso, a quest’ora il pallone avrebbe colpito il rigore di Lauti contro l’Ateltico.

PIOTR 6 Meno un polpaccio  – Entro e mi spacco in uno Zielinskio (nuova unità di tempo creata per definire il tempo minimo di infortunio).

TIKUS 6 – Non gli riesce il tiraggir alla Keita Baldè, allora decide di scaraventare il pallone sul palo solo davanti alla porta. Almeno conterà per il record stagionale di legni.

TUCU 6.5 – Come quelle bomboniere inutili che improvvisamente acquistano un senso quando le cambi di posizione, Tucu contribuisce alla causa meglio da mezzala che da punta. Corro a mettergli un centrino sotto.

MONE 8 – Una faticaccia. Questo dicono gli occhi cerchiati di questo povero diavolo, i suoi capelli sempre più grigi, l’eloquio incerto. 40 e passa partite stagionali sono tante, ed ancora non si vede il traguardo. Ma sotto quello sguardo dimesso si nasconde ancora un Demone dagli occhi di bragia, pronto a onquistare il mondo o a morire con esso.
E noi non possiamo fare a meno di attendere il suo prossimo incantesimo.
LET HIM COOK.

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