23/10/2022

Fiorentina - Inter, il Pagellone all’ultimo respiro

ONANOVIĆ 8 – Oggi dobbiamo andare contro il nostro Pagellon Calculator, che vieterebbe di dare voti sopra la sufficienza ad un portiere che ha subìto 3 gol su 4 tiri totali degli avversari nello specchio.
Il voto però non rispecchia la prestazione di Andrè durante la partita, ma si riferisce all’abbraccio tra lui e Samir dopo il gol del 2 a 0, al quale hanno fatto seguito i consigli di Samir. Ci fa piacere questo clima di collaborazione tra i nostri due numeri 1, ed il nuovo ruolo di mental coach assunto da Handa. Purtroppo non abbiamo a disposizione l’audio di Samir, ma è ragionevole avanzare qualche ipotesi su cosa abbia detto ad Andrè:
1. Abbattete Dimarco prima del 30’
2. Andrè, su Ikonè usa la forza!
3. Tanto alla fine ci pensa il treno armeno

SKRINIAR 7.5 – Capitan Vichingo ce la mette tutta, ma ad un certo punto gli attaccanti viola spuntano da ogni dove e paiono moltiplicarsi: Ikonè, Kouamè, Cabral, Jovic, Barak.
Da vero interista, Skri sa che non c’è soddisfazione in una vittoria tranquilla, ed infatti a molti era rimasto l’amaro in bocca dopo il 2 a 0 alla Salernitana.
“E’ questo quello che avete imparato? Vincere le partite con un comodo clean sheet? Ma cosa stiamo diventando, l’Atalanta forse? Noi siamo l’Inter, dobbiamo forgiarci nella sofferenza, segnare all’ultimo respiro, lasciare una scia di infartuati sui divani, voglio i reparti di cardiologia intasati prima della mezzanotte! IDEEEMOOOOOOO”

DE VRIJ 6 – Anche lui non fa mancare mai l’impegno, e nemmeno l’esperienza, ma pare gli manchi la cazzimma dei bei tempi, quando lui e Skri facevano coppia fissa.
Mentre Skri si esalta nella lotta, Stefan ha la faccia di chi vorrebbe stare da tutt’altra parte, il modo in cui si gira sui tiri avversari con le mani dietro la schiena ci dice chiaramente che ritiene un’occasione mancata trovarsi a Firenze e non andare in giro per musei, fare shopping a Ponte Vecchio, girare per cantieri a crogiolarsi al sole di questo tiepido autunno.
Forza Stefan, ancora qualche settimana e poi una meritata vacanza al sole di Doha!

ACERBI 6.5 – Ciccio un po’ di esperienza ce l’ha anche lui, però tra la trasferta di Barcellona e quella di Firenze credo che abbia cominciato a rendersi conto cosa vuol dire giocare con la nostra maglia, e probabilmente finora non aveva mai vissuto nulla di simile.
Comniciamo a scorgere qualche filo argenteo nella sua chioma, qualche ruga in più sul viso.
Il ragazzo si sta rendendo conto di dove è capitato, e quando avrà raggiunto la piena consapevolezza non sarà più un ragazzo.

DARMIAN 6.5 –
“Padre, vorrei confessare i miei peccati”
“Scusi, non possiamo fare dopo la partita? Sto giocando”
“La prego, è importante!”
“E va bene, signor Ikonè, ma dobbiamo fare in fretta”
“Ecco, ho peccato di invidia nei confronti del mio compagno di squadra Nico Gonzales”
“E perchè mai?”
“Lui gioca titolare, sarà convocato ai Mondiali con l’Argentina, mentre a me tocca stare in panchina, e giocare inutili partite di Conference o Coppa Italia!”
“Guardi, signor Ikonè, che la Conference è un torneo di tutto rospetto, non faccia il supponente, arrogante, prepotente, scusi mi sono lasciato prendere la mano. Facciamo così, adesso parlo con il suo collega e vediamo se riesco a trovare una soluzione”
“Grazie Padre Darmy!”
[...]
“Tutto risolto, ha visto, ora può giocare in campionato e fare tutto il resto della partita”
“Un’ultima cosa, Padre”
“Ok, ma che sia l’ultima”
“Posso fare un tiro in porta? Uno solo, promesso, ma mi aiuterebbe tanto ad aumentare la mia autostima”
“Va bene, dai, provi dal lato del signor Acerbi, gli racconti una barzelletta e vedrà che avrà la sua occasione. Lo faccia ridere, mi raccomando”
“Sempre sia lodato, Padre Darmy!”

MKHITARYAN 8 – DLIN DLON! Stazione di Santa Maria Novella. E’ in arrivo da Erevan il treno Mkhi, ha fermato nelle stazioni di: San Siro, Udine, Plzen, Barcellona, Sassuolo.
Finalmente a destinazione dopo aver attivato lo scambio Venuti-Terraciano.
Armeno stavolta je l’hanno passata.

CALHANOGLU 7 – Nonostante non siamo ai livelli raggiunti contro Barça e Salernitana, continuiamo a vederlo sfornare cialde croccantissime. Al di là della prestazione, mi preme evidenziare due importanti cambiamenti in corso nell’atteggiamento del nostro TurcoVenti:
1. è in atto un processo di LAUTAROBARELLIZZAZIONE, che lo induce a difendere i compagni al primo accenno di rissa. Se da una parte vorremmo vederlo calmo per evitare di lasciare la squadra in dieci (anche solo per pietà del Mister, che già collassa ad ogni cartellino giallo), dall’altra Hakan riesce a fomentare il nostro innegabile desiderio di gridare ad Italiano “TI PIACCIONO GLI UNO CONTRO UNO, EH? CALHA FA PURE 1 CONTRO DIECI!”
2. Il secondo cambiamento è nella direzione di una DARMIANIZZAZIONE, facendo sì che Hakan sia pervaso da un’altruismo estremo nei confronti dei suoi compagni di squadra, tale da lasciar battere il rigore a Lauti. Il che ha messo a dura prova il nostro cuore già in frantumi.

BARELLA 10 – Dopo il gol al volo contro la Cremonese, l’inserimento mortale a Barcellona, il dribbling contro la Salernitana, Mbare decide di esibirsi nel gol di trivela in caduta, roba che nemmeno Quaresma sotto l’effetto di LSD potrebbe immaginare. Ci sarebbe anche un quasi assist per il gol del treno armeno, ma lì si è messo in mezzo quell’invidioso di Venuti e gli ha rubato la scena.
Quello a cui stiamo assistendo fa parte del resto di una strategia dei piccoli passi, per fare in modo che, al ritorno in squadra di Epic, Mbare possa esibirsi nel suo vero obiettivo: LA CATAPULTA INFERNALE IN AVVITAMENTO CARPIATO, coefficiente 3.5.
Sarebbe bellissimo se a commentarla fosse Bizzotto.

DIMARCO 5 - Fede è interista prima ancora di essere un calciatore. E da interista conosce bene la nostra storia e i nostri avversari più temibili.
E sa benissimo che Jack Bonaventura è una delle nostre nemesi, dai tempi in cui giocava con l’Atalanta e poi quell’altra squadra con le righe rosse e nere di cui adesso non mi viene il nome.
Quindi comprendiamo senza dubbio il suo desiderio di vendetta, che incarna quello di noi tifosi.
“Però te devi dà na calmata, Federì”
“Scusi signor Farris, ma non lo sopporto”
“Guarda che t’è annata bene che Valeri nun t’ha cacciato. Io non lo so che stava a guardà e nun lo vojo sapè. Ma nun lo fa più!”
“Ok, ci proverò”
“No, Federì! CE DEVI RIUSCI’! sinnò te manno da Juric a fa er sostituto de Lazaro!”

CORREA Non Giudicabile – Dovremmo ricorrere all’insieme dei numeri immaginari, o ancora meglio a quello dei numeri irrazionali, ma forse ancora non riusciremmo a definire la prestazione del Tucu, che al momento non è nè carne (da griglia) nè pesce (lontra), nè cerchio, nè botte (anche se in molti vorrebbero dargliele), nè bianco nè nero (per fortuna).
Ha raggiunto il massimo grado di ineffabilità (Joaquin non si può definire, possiamo solo dire ciò che non è), e meriterebbe una laurea in Metafisica honoris causa, anche se noi ci accontenteremmo piuttosto di un diploma in Dribblologia.

LAUTI ∞ – Fa un assist per Mbare dopo 1 minuto, si mette in proprio e segna da solo prima del quarto d’ora, si procura un rigore e lo segna spaccando la porta nel secondo tempo.
Che cosa deve fare di più? Spicciarci casa?
Gli vorremmo solo chiedere il motivo di quelle pause di 6-7 partite di fila in cui non riesce a imbroccarne una, poi (essendo toro) si incazza, e continua a sbagliare ed incazzarsi in un loop che pare infinito, e che di solito si interrompe quando deve affrontare Barcellona o Liverpool o qualche altra squadra di alieni.
Fossi nel mister, ogni tanto organizzerei un’amichevole contro la selezione Godzilla and friends.

DZEKO 8 – Vero che si trattava di sostituire un fantasma ed è difficile fare di peggio, ma il nostro Cigno imprime subito una svolta alla partita, pure giocando da fermo. Dipinge calcio e dirige le azioni degli ultimi due gol.
Milenkovic sviene accanto a lui quando viene toccato nell’azione del 3 a 4, e il mio unico commento a proposito è: ma questo doveva prendere il posto di Skri? No perchè io lo vedrei meglio con gli scoloriti.

GOSENS 7 – Entra al posto di Dimarco al grido inzaghiano “CAMBIATE I QUINTI!”, e riesce quanto meno ad evitare interventi a gamba tesa in area di rigore senza motivo. Robin ha corsa, è in grande condizione ed avrebbe tutto per fare una prestazione memorabile, sfruttando il contropiede. C’è solo un piccolo inconveniente: non gli passano mai la palla.
SOTTOSCRIVI ANCHE TU LA PETIZIONE “PASSATELA A ROBIN MALEDETTI!” su Ranocchiate.petition.org

FIFINO/BELLANOVA 6.5 – Entrano nella girandola dei cambi dei terzini, trovandosi in un’inedita coppia sulla destra. Non si accordano su chi debba stare davanti e chi dietro, e finiscono per intralciarsi. Raoul entra al posto di Lauti, e questo ci riporta indietro infausti ricordi di cambi terzino/centravanti che speravamo di aver rimosso. Siamo sopravvissuti anche a questo, allora forse è davvero arrivata la svolta.

MISTER SIMO 8 – Comincio a temere che il mister abbia fatto un patto con il Diavolo (no, non stiamo parlando dei cugini, ma proprio di quello con le corna ed il ghigno malefico... no, non Suma, insomma poi vi faccio un disegnino). La squadra vince ma lui è sempre più cupo, con sempre meno energia in panchina, ormai non riesce nemmeno ad esultare.
Insomma, come noi che abbiamo guardato la partita. Forse è semplicemente diventato interista.
Un voto di incoraggiamento alla resilienza. Siamo con te Scimo!

Fiorentina - Inter, il Pagellone all’ultimo respiro

ONANOVIĆ 8 – Oggi dobbiamo andare contro il nostro Pagellon Calculator, che vieterebbe di dare voti sopra la sufficienza ad un portiere che ha subìto 3 gol su 4 tiri totali degli avversari nello specchio.
Il voto però non rispecchia la prestazione di Andrè durante la partita, ma si riferisce all’abbraccio tra lui e Samir dopo il gol del 2 a 0, al quale hanno fatto seguito i consigli di Samir. Ci fa piacere questo clima di collaborazione tra i nostri due numeri 1, ed il nuovo ruolo di mental coach assunto da Handa. Purtroppo non abbiamo a disposizione l’audio di Samir, ma è ragionevole avanzare qualche ipotesi su cosa abbia detto ad Andrè:
1. Abbattete Dimarco prima del 30’
2. Andrè, su Ikonè usa la forza!
3. Tanto alla fine ci pensa il treno armeno

SKRINIAR 7.5 – Capitan Vichingo ce la mette tutta, ma ad un certo punto gli attaccanti viola spuntano da ogni dove e paiono moltiplicarsi: Ikonè, Kouamè, Cabral, Jovic, Barak.
Da vero interista, Skri sa che non c’è soddisfazione in una vittoria tranquilla, ed infatti a molti era rimasto l’amaro in bocca dopo il 2 a 0 alla Salernitana.
“E’ questo quello che avete imparato? Vincere le partite con un comodo clean sheet? Ma cosa stiamo diventando, l’Atalanta forse? Noi siamo l’Inter, dobbiamo forgiarci nella sofferenza, segnare all’ultimo respiro, lasciare una scia di infartuati sui divani, voglio i reparti di cardiologia intasati prima della mezzanotte! IDEEEMOOOOOOO”

DE VRIJ 6 – Anche lui non fa mancare mai l’impegno, e nemmeno l’esperienza, ma pare gli manchi la cazzimma dei bei tempi, quando lui e Skri facevano coppia fissa.
Mentre Skri si esalta nella lotta, Stefan ha la faccia di chi vorrebbe stare da tutt’altra parte, il modo in cui si gira sui tiri avversari con le mani dietro la schiena ci dice chiaramente che ritiene un’occasione mancata trovarsi a Firenze e non andare in giro per musei, fare shopping a Ponte Vecchio, girare per cantieri a crogiolarsi al sole di questo tiepido autunno.
Forza Stefan, ancora qualche settimana e poi una meritata vacanza al sole di Doha!

ACERBI 6.5 – Ciccio un po’ di esperienza ce l’ha anche lui, però tra la trasferta di Barcellona e quella di Firenze credo che abbia cominciato a rendersi conto cosa vuol dire giocare con la nostra maglia, e probabilmente finora non aveva mai vissuto nulla di simile.
Comniciamo a scorgere qualche filo argenteo nella sua chioma, qualche ruga in più sul viso.
Il ragazzo si sta rendendo conto di dove è capitato, e quando avrà raggiunto la piena consapevolezza non sarà più un ragazzo.

DARMIAN 6.5 –
“Padre, vorrei confessare i miei peccati”
“Scusi, non possiamo fare dopo la partita? Sto giocando”
“La prego, è importante!”
“E va bene, signor Ikonè, ma dobbiamo fare in fretta”
“Ecco, ho peccato di invidia nei confronti del mio compagno di squadra Nico Gonzales”
“E perchè mai?”
“Lui gioca titolare, sarà convocato ai Mondiali con l’Argentina, mentre a me tocca stare in panchina, e giocare inutili partite di Conference o Coppa Italia!”
“Guardi, signor Ikonè, che la Conference è un torneo di tutto rospetto, non faccia il supponente, arrogante, prepotente, scusi mi sono lasciato prendere la mano. Facciamo così, adesso parlo con il suo collega e vediamo se riesco a trovare una soluzione”
“Grazie Padre Darmy!”
[...]
“Tutto risolto, ha visto, ora può giocare in campionato e fare tutto il resto della partita”
“Un’ultima cosa, Padre”
“Ok, ma che sia l’ultima”
“Posso fare un tiro in porta? Uno solo, promesso, ma mi aiuterebbe tanto ad aumentare la mia autostima”
“Va bene, dai, provi dal lato del signor Acerbi, gli racconti una barzelletta e vedrà che avrà la sua occasione. Lo faccia ridere, mi raccomando”
“Sempre sia lodato, Padre Darmy!”

MKHITARYAN 8 – DLIN DLON! Stazione di Santa Maria Novella. E’ in arrivo da Erevan il treno Mkhi, ha fermato nelle stazioni di: San Siro, Udine, Plzen, Barcellona, Sassuolo.
Finalmente a destinazione dopo aver attivato lo scambio Venuti-Terraciano.
Armeno stavolta je l’hanno passata.

CALHANOGLU 7 – Nonostante non siamo ai livelli raggiunti contro Barça e Salernitana, continuiamo a vederlo sfornare cialde croccantissime. Al di là della prestazione, mi preme evidenziare due importanti cambiamenti in corso nell’atteggiamento del nostro TurcoVenti:
1. è in atto un processo di LAUTAROBARELLIZZAZIONE, che lo induce a difendere i compagni al primo accenno di rissa. Se da una parte vorremmo vederlo calmo per evitare di lasciare la squadra in dieci (anche solo per pietà del Mister, che già collassa ad ogni cartellino giallo), dall’altra Hakan riesce a fomentare il nostro innegabile desiderio di gridare ad Italiano “TI PIACCIONO GLI UNO CONTRO UNO, EH? CALHA FA PURE 1 CONTRO DIECI!”
2. Il secondo cambiamento è nella direzione di una DARMIANIZZAZIONE, facendo sì che Hakan sia pervaso da un’altruismo estremo nei confronti dei suoi compagni di squadra, tale da lasciar battere il rigore a Lauti. Il che ha messo a dura prova il nostro cuore già in frantumi.

BARELLA 10 – Dopo il gol al volo contro la Cremonese, l’inserimento mortale a Barcellona, il dribbling contro la Salernitana, Mbare decide di esibirsi nel gol di trivela in caduta, roba che nemmeno Quaresma sotto l’effetto di LSD potrebbe immaginare. Ci sarebbe anche un quasi assist per il gol del treno armeno, ma lì si è messo in mezzo quell’invidioso di Venuti e gli ha rubato la scena.
Quello a cui stiamo assistendo fa parte del resto di una strategia dei piccoli passi, per fare in modo che, al ritorno in squadra di Epic, Mbare possa esibirsi nel suo vero obiettivo: LA CATAPULTA INFERNALE IN AVVITAMENTO CARPIATO, coefficiente 3.5.
Sarebbe bellissimo se a commentarla fosse Bizzotto.

DIMARCO 5 - Fede è interista prima ancora di essere un calciatore. E da interista conosce bene la nostra storia e i nostri avversari più temibili.
E sa benissimo che Jack Bonaventura è una delle nostre nemesi, dai tempi in cui giocava con l’Atalanta e poi quell’altra squadra con le righe rosse e nere di cui adesso non mi viene il nome.
Quindi comprendiamo senza dubbio il suo desiderio di vendetta, che incarna quello di noi tifosi.
“Però te devi dà na calmata, Federì”
“Scusi signor Farris, ma non lo sopporto”
“Guarda che t’è annata bene che Valeri nun t’ha cacciato. Io non lo so che stava a guardà e nun lo vojo sapè. Ma nun lo fa più!”
“Ok, ci proverò”
“No, Federì! CE DEVI RIUSCI’! sinnò te manno da Juric a fa er sostituto de Lazaro!”

CORREA Non Giudicabile – Dovremmo ricorrere all’insieme dei numeri immaginari, o ancora meglio a quello dei numeri irrazionali, ma forse ancora non riusciremmo a definire la prestazione del Tucu, che al momento non è nè carne (da griglia) nè pesce (lontra), nè cerchio, nè botte (anche se in molti vorrebbero dargliele), nè bianco nè nero (per fortuna).
Ha raggiunto il massimo grado di ineffabilità (Joaquin non si può definire, possiamo solo dire ciò che non è), e meriterebbe una laurea in Metafisica honoris causa, anche se noi ci accontenteremmo piuttosto di un diploma in Dribblologia.

LAUTI ∞ – Fa un assist per Mbare dopo 1 minuto, si mette in proprio e segna da solo prima del quarto d’ora, si procura un rigore e lo segna spaccando la porta nel secondo tempo.
Che cosa deve fare di più? Spicciarci casa?
Gli vorremmo solo chiedere il motivo di quelle pause di 6-7 partite di fila in cui non riesce a imbroccarne una, poi (essendo toro) si incazza, e continua a sbagliare ed incazzarsi in un loop che pare infinito, e che di solito si interrompe quando deve affrontare Barcellona o Liverpool o qualche altra squadra di alieni.
Fossi nel mister, ogni tanto organizzerei un’amichevole contro la selezione Godzilla and friends.

DZEKO 8 – Vero che si trattava di sostituire un fantasma ed è difficile fare di peggio, ma il nostro Cigno imprime subito una svolta alla partita, pure giocando da fermo. Dipinge calcio e dirige le azioni degli ultimi due gol.
Milenkovic sviene accanto a lui quando viene toccato nell’azione del 3 a 4, e il mio unico commento a proposito è: ma questo doveva prendere il posto di Skri? No perchè io lo vedrei meglio con gli scoloriti.

GOSENS 7 – Entra al posto di Dimarco al grido inzaghiano “CAMBIATE I QUINTI!”, e riesce quanto meno ad evitare interventi a gamba tesa in area di rigore senza motivo. Robin ha corsa, è in grande condizione ed avrebbe tutto per fare una prestazione memorabile, sfruttando il contropiede. C’è solo un piccolo inconveniente: non gli passano mai la palla.
SOTTOSCRIVI ANCHE TU LA PETIZIONE “PASSATELA A ROBIN MALEDETTI!” su Ranocchiate.petition.org

FIFINO/BELLANOVA 6.5 – Entrano nella girandola dei cambi dei terzini, trovandosi in un’inedita coppia sulla destra. Non si accordano su chi debba stare davanti e chi dietro, e finiscono per intralciarsi. Raoul entra al posto di Lauti, e questo ci riporta indietro infausti ricordi di cambi terzino/centravanti che speravamo di aver rimosso. Siamo sopravvissuti anche a questo, allora forse è davvero arrivata la svolta.

MISTER SIMO 8 – Comincio a temere che il mister abbia fatto un patto con il Diavolo (no, non stiamo parlando dei cugini, ma proprio di quello con le corna ed il ghigno malefico... no, non Suma, insomma poi vi faccio un disegnino). La squadra vince ma lui è sempre più cupo, con sempre meno energia in panchina, ormai non riesce nemmeno ad esultare.
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