14/09/2022

Viktoria Plzen - Inter, il Pagellone della prova generale per l'EL

ONANA 8 – Lunedì Andrès era ad Appiano ad allenarsi, quando mr. Scimo gli comunica che avrebbe giocato titolare.
Poco dopo si avvicina Samir e gli fa: “Sai, ti invidio, Andrès”
“Non ti preoccupare Samir, tu giocherai in campionato”
“Lo so, ma avrei voluto tanto giocare l'Europa League...”
“La Champions vuoi dire?”
“La Champions è solo un passaggio, Andrès! Tu davvero credi che l’Inter abbia la remota possibilità di arrivare tra le prime due?”
“E’ vero, è difficile, ma dobbiamo provarci! Noi siamo l’INTER!”
“Ahahahahah, apprezzo la tua ingenuità, mi sembra di rivedermi quando giocavo con il Treviso e la Regina Elisabetta si era insediata da poco. Vedi, Andrès, ne abbiamo discusso tutti noi veterani della squadra, puntiamo al terzo posto nel girone”
“Ma così finiamo in Europa League!”
“Appunto! Ci pensi?”
“Sì, una tragedia...”
“Ma quale tragedia! Stadi squinternati in posti introvabili su google maps, pubblico ostile che ti lancia di tutto, hotel di terza categoria con colazione ai topi morti inclusa! E’ il sogno di tutta la squadra! E sai dove si gioca la finale?”
“Non ne ho idea, Samir”
“Alla Puskás Aréna di Budapest! Uno sputo da Plzen, perciò è importante che domani facciamo le prove generali! Mi raccomando, concentrato”
“Ok, Samir, ti prometto che se arriviamo in fondo alla Europa League, a Budapest giocherai tu”
Segue abbraccio fraterno, con Andrès che inizia a rimpiangere Amsterdam.

SKRINIAR 7 – Skri sente aria di casa, e stritola i volenterosi fabbri del Viktoria come una ruspa. Gioca prima a destra, poi a sinistra quando entra Dambro, ma il risultato non cambia. Vorrebbe fare qualcosa di più, ma con il passare del tempo i cechi (che hanno scarsa dimestichezza con il pallone ma non sono stupidi) gli stanno sempre più lontano, ed allora finisce anche lui a sognare di giocare in Ungheria il 31 Maggio, per la finale di Europa League.

ACERBI 7.5 – Eravamo pronti a prenderlo tutti in giro. Per il soprannome ero indeciso tra Hyena Ridens e Joker Face, ma Francesco aveva altri programmi. Per tutta la giornata di lunedì Farris gli ha fatto vedere tutte le VHS (i potenti mezzi du Suning!) con le partite del Sommo, ricordandogli in continuazione:
“Hai preso il posto di Ranocchia in squadra, fatti valere!”
Ed allora la partita di Acerbi non poteva che essere tutta anticipi, contrasti ed incursioni nell’area avversaria in acrobazia.
Daje Francé, il percorso per avvicinarsi alla vetta è ancora lungo. Ma, come dice il saggio, tu continua a salire.

BASTONI 7 – Sandrino ha ormai accettato il fatto che Genitore Skri e Genitore Stefan sono destinati ad una separazione consensuale, con Skri che ha scelto la carriera e Stefan la cura del giardino, il pianoforte e l’ispezione dei cantieri.
Verranno occasioni in cui Stefan tornerà a calcare il prato di gioco, ma saranno sempre più rare. Ora c’è lo zio Franci al centro della difesa che pare abbastanza affidabile (se non fosse che a volte ride a sproposito, come in quel film su Joker che ha fatto tanto spaventare Sandrino) ed allora Basto parte come un tempo a dare supporto in avanti, cosa che ultimamente faceva solo Dimarco.
Viene ammonito per aver detto all'arbitro: “Forse è il caso di espellere il fabbro che ha falciato Mbare?”
“Ma come si permette ad insinuare che io non sappia fare il mio lavoro? Ecco, si prenda un giallo”
Dopo dieci secondi l’arbitro viene richiamato dal VAR e Bucha viene espulso.

DUMFRIES 7.5 – Finalmente Fifino è tornato!
Quando c’è uno spazio che si apre, Denzelone è sempre pronto a buttarcisi a capofitto. E di spazi ieri se ne sono aperti parecchi. Si è divorato alcune occasioni (una di testa), ma al momento giusto ha messo in moto la locomotiva e si è lanciato sull’assist del Cigno con forza cieca di baleno (cit.).
Alcuni lo hanno visto addirittura sorridere, ma le foto che circolano sono chiaramente fotomontaggi. La sua era una smorfia di stanchezza dopo la corsa, così come quella di Acerbi era una risata nervosa in una serata infausta di qualche mese fa.

MKHITARYAN 6.5 – Non poteva mancare Henrikh nella partita di ieri. Se c’è un uomo che deve guidarci alla conquista della EL, quello è certamente lui, che l’anno scorso ha vinto addirittura una Conference. Nello spogliatoio tutti lo guardavano con ammirazione, Samir con devozione assoluta, e Calha è stato felice di lasciargli la maglia da titolare.
Maestro, guidaci nel difficile percorso che ci attende, tu che vieni da Erevan e hai trionfato a Baku, passando per i fiordi di Bodo, indicaci la via.
Pare che nella piazza sulla capoccia, che Micky nasconde con un triste riportino, in realtà sia tatuata la Via che conduce alla conquista della Europa League.

BROZOVIC 7 – Anche a Brozo l’aria di Plzen ha giovato. Certo, ha contribuito pure il gol segnato al Torino al 90’. E forse anche il profumo di Pilsner che giungeva dalle birrerie attorno allo stadio.
Insomma, nonostante l’aggressività dei simpatici spaccamattoni cechi, il nostro ognicentrocampista è tornato a disegnare calcio, sbuffare come un treno a vapore ed sbracciare contro i suoi compagni. Ma tutti sanno che fa così quando è contento.
“Mister, posso restare qui qualche giorno?”
“Ma no, Brozo, domenica abbiamo il lunch match contro l’Udinese”
“Prometto di allenarmi nei campi qui vicino”
“E quando vorresti tornare ad Appiano?”
“Se parto domenica mattina ci vediamo direttamente a Udine”
“Ovviamente verresti a piedi”
“Di corsa, mister, di corsa”.

BARELLA 7 – Quando il gioco si fa duro, Barella è il primo a crollare. Rantola come se lo avessero mitragliato, ma ormai i compagni non si preoccupano e non entrano nemmeno i massaggiatori.
“Maledetti, mi hanno distrutto! Brozo, ma non mi assiste nessuno?”
“Mbare, dai, sono fatti così, sono cechi”
“E ma la caviglia l’hanno vista benissimo!”

GOSENS 6.5 – Entra nell’azione dell’1 a 0, quando tocca il pallone per ben due volte. Poi, oh, eravamo già al 20’, non vorrete mica che si stanchi?

DZEKO 8.5 – Si vede che la prospettiva della Europa League ha ringalluzzito anche Edin, che predilige le atmosfere mitteleuropee e si trasforma in Cigno a tutti gli effetti. Un gol, un assist e almeno altre 3 occasioni che potevano rendere il risultato più rotondo.
Tuttavia, i rischi di goleada sono sempre dietro l’angolo e Dzeko ha dovuto dosare le proprie forze.
Sarebbe lui il Man of the Match, ma gli viene preferito Brozo. Certo, scegliendo Brozo come MVP si va sempre sul sicuro, ma ieri era quasi impossibile non dare il premio ad Edin.
Sul tavolo dei giudici sono state trovate tracce di salame ed un paio di freccette. Il cerchio si stringe attorno al possibile corruttore.

CORREA 5.5 – Un altro assist per Correa, che se si guardano i freddi numeri (cioè, gol e assist) pare stia facendo la stagione migliore della sua vita.
Però se si guarda al resto, non c’è molto da essere soddisfatti. Pare che i campi di EL siano inadatti a grigliare l’asado, e questo è fonte di grande preoccupazione nella Lontra, che ritiene più adatta la Champions. Tutto ciò ha creato contrasti nello spogliatoio con i compagni nati al di là dei Balcani, e quindi Correa a deciso di limitarsi al minimo indispensabile sul campo come forma di protesta.
Grazie per fornirci esempi di disobbedienza civile sul campo, El TucuLontraGandhi.

D’AMBROSIO 6.5 – Appena viene ammonito Bastoni, scatta in mr. Scimo l’allarme cartellino giallo, e fa subito entrare Dambro.
“Ma è sicuro, Mister? Loro sono rimasti in dieci!”
“ENTRAAAAA”
Si posiziona sulla destra, e sogna anche lui di trovarsi alla Puskàs Arèna tra 9 mesi.

GAGLIARDINI 7 - Se dobbiamo prepararci alla EL, è bene tenere pronti i nostri uomini più adatti. RG5 fornisce tutte le caratteristiche per affrontare la competizione nel migliore dei modi. Inclusa quella di falciare gli avversari a 30 secondi dall’ingresso in campo e rimediare un giallo.

LAUTARO + CALHANOGLU 6 – Entrano insieme a RG5 subito dopo il raddoppio di Fifino. Sanno che ormai c’è poco da fare e lo fanno egregiamente

ASLLANI 10 – Ormai lo sapete che il voto per Kristjan è quello, indipendentemente dalla prestazione e dai minuti giocati. Questa cosa che debba entrare al posto di Brozo un po’ ci secca, ma del resto anche Barella e Calha meriterebbero di stare sempre in campo.
Non si può giocare in 12?

MISTER SIMO 7.5 – Molti lo hanno preso in giro per le sue dichiarazioni post-partita (povero cucciolo, succede troppo spesso), ma è vero che l’Inter è la prima squadra italiana a vincere in trasferta a Plzen. E’ il momento di dirlo che SONO QUESTE LE TRASFERTE CHE CONTANO, ALTRO CHE MONACO E BARCELLONA!
Il turn over ha funzionato, tranne che nei confronti di Asllani, e questo secondo il nostro Pagellon Calculator gli costa mezzo punto.
Il sorriso a fine partita nasconde la gioia di poter andare a fare il gradasso sui peggio campi di Europa League! Lui e Farris alfieri dell’interismo nell’Europa che conta, con RG5 come arma segreta. Tempi trionfali ci attendono.

Viktoria Plzen - Inter, il Pagellone della prova generale per l'EL

ONANA 8 – Lunedì Andrès era ad Appiano ad allenarsi, quando mr. Scimo gli comunica che avrebbe giocato titolare.
Poco dopo si avvicina Samir e gli fa: “Sai, ti invidio, Andrès”
“Non ti preoccupare Samir, tu giocherai in campionato”
“Lo so, ma avrei voluto tanto giocare l'Europa League...”
“La Champions vuoi dire?”
“La Champions è solo un passaggio, Andrès! Tu davvero credi che l’Inter abbia la remota possibilità di arrivare tra le prime due?”
“E’ vero, è difficile, ma dobbiamo provarci! Noi siamo l’INTER!”
“Ahahahahah, apprezzo la tua ingenuità, mi sembra di rivedermi quando giocavo con il Treviso e la Regina Elisabetta si era insediata da poco. Vedi, Andrès, ne abbiamo discusso tutti noi veterani della squadra, puntiamo al terzo posto nel girone”
“Ma così finiamo in Europa League!”
“Appunto! Ci pensi?”
“Sì, una tragedia...”
“Ma quale tragedia! Stadi squinternati in posti introvabili su google maps, pubblico ostile che ti lancia di tutto, hotel di terza categoria con colazione ai topi morti inclusa! E’ il sogno di tutta la squadra! E sai dove si gioca la finale?”
“Non ne ho idea, Samir”
“Alla Puskás Aréna di Budapest! Uno sputo da Plzen, perciò è importante che domani facciamo le prove generali! Mi raccomando, concentrato”
“Ok, Samir, ti prometto che se arriviamo in fondo alla Europa League, a Budapest giocherai tu”
Segue abbraccio fraterno, con Andrès che inizia a rimpiangere Amsterdam.

SKRINIAR 7 – Skri sente aria di casa, e stritola i volenterosi fabbri del Viktoria come una ruspa. Gioca prima a destra, poi a sinistra quando entra Dambro, ma il risultato non cambia. Vorrebbe fare qualcosa di più, ma con il passare del tempo i cechi (che hanno scarsa dimestichezza con il pallone ma non sono stupidi) gli stanno sempre più lontano, ed allora finisce anche lui a sognare di giocare in Ungheria il 31 Maggio, per la finale di Europa League.

ACERBI 7.5 – Eravamo pronti a prenderlo tutti in giro. Per il soprannome ero indeciso tra Hyena Ridens e Joker Face, ma Francesco aveva altri programmi. Per tutta la giornata di lunedì Farris gli ha fatto vedere tutte le VHS (i potenti mezzi du Suning!) con le partite del Sommo, ricordandogli in continuazione:
“Hai preso il posto di Ranocchia in squadra, fatti valere!”
Ed allora la partita di Acerbi non poteva che essere tutta anticipi, contrasti ed incursioni nell’area avversaria in acrobazia.
Daje Francé, il percorso per avvicinarsi alla vetta è ancora lungo. Ma, come dice il saggio, tu continua a salire.

BASTONI 7 – Sandrino ha ormai accettato il fatto che Genitore Skri e Genitore Stefan sono destinati ad una separazione consensuale, con Skri che ha scelto la carriera e Stefan la cura del giardino, il pianoforte e l’ispezione dei cantieri.
Verranno occasioni in cui Stefan tornerà a calcare il prato di gioco, ma saranno sempre più rare. Ora c’è lo zio Franci al centro della difesa che pare abbastanza affidabile (se non fosse che a volte ride a sproposito, come in quel film su Joker che ha fatto tanto spaventare Sandrino) ed allora Basto parte come un tempo a dare supporto in avanti, cosa che ultimamente faceva solo Dimarco.
Viene ammonito per aver detto all'arbitro: “Forse è il caso di espellere il fabbro che ha falciato Mbare?”
“Ma come si permette ad insinuare che io non sappia fare il mio lavoro? Ecco, si prenda un giallo”
Dopo dieci secondi l’arbitro viene richiamato dal VAR e Bucha viene espulso.

DUMFRIES 7.5 – Finalmente Fifino è tornato!
Quando c’è uno spazio che si apre, Denzelone è sempre pronto a buttarcisi a capofitto. E di spazi ieri se ne sono aperti parecchi. Si è divorato alcune occasioni (una di testa), ma al momento giusto ha messo in moto la locomotiva e si è lanciato sull’assist del Cigno con forza cieca di baleno (cit.).
Alcuni lo hanno visto addirittura sorridere, ma le foto che circolano sono chiaramente fotomontaggi. La sua era una smorfia di stanchezza dopo la corsa, così come quella di Acerbi era una risata nervosa in una serata infausta di qualche mese fa.

MKHITARYAN 6.5 – Non poteva mancare Henrikh nella partita di ieri. Se c’è un uomo che deve guidarci alla conquista della EL, quello è certamente lui, che l’anno scorso ha vinto addirittura una Conference. Nello spogliatoio tutti lo guardavano con ammirazione, Samir con devozione assoluta, e Calha è stato felice di lasciargli la maglia da titolare.
Maestro, guidaci nel difficile percorso che ci attende, tu che vieni da Erevan e hai trionfato a Baku, passando per i fiordi di Bodo, indicaci la via.
Pare che nella piazza sulla capoccia, che Micky nasconde con un triste riportino, in realtà sia tatuata la Via che conduce alla conquista della Europa League.

BROZOVIC 7 – Anche a Brozo l’aria di Plzen ha giovato. Certo, ha contribuito pure il gol segnato al Torino al 90’. E forse anche il profumo di Pilsner che giungeva dalle birrerie attorno allo stadio.
Insomma, nonostante l’aggressività dei simpatici spaccamattoni cechi, il nostro ognicentrocampista è tornato a disegnare calcio, sbuffare come un treno a vapore ed sbracciare contro i suoi compagni. Ma tutti sanno che fa così quando è contento.
“Mister, posso restare qui qualche giorno?”
“Ma no, Brozo, domenica abbiamo il lunch match contro l’Udinese”
“Prometto di allenarmi nei campi qui vicino”
“E quando vorresti tornare ad Appiano?”
“Se parto domenica mattina ci vediamo direttamente a Udine”
“Ovviamente verresti a piedi”
“Di corsa, mister, di corsa”.

BARELLA 7 – Quando il gioco si fa duro, Barella è il primo a crollare. Rantola come se lo avessero mitragliato, ma ormai i compagni non si preoccupano e non entrano nemmeno i massaggiatori.
“Maledetti, mi hanno distrutto! Brozo, ma non mi assiste nessuno?”
“Mbare, dai, sono fatti così, sono cechi”
“E ma la caviglia l’hanno vista benissimo!”

GOSENS 6.5 – Entra nell’azione dell’1 a 0, quando tocca il pallone per ben due volte. Poi, oh, eravamo già al 20’, non vorrete mica che si stanchi?

DZEKO 8.5 – Si vede che la prospettiva della Europa League ha ringalluzzito anche Edin, che predilige le atmosfere mitteleuropee e si trasforma in Cigno a tutti gli effetti. Un gol, un assist e almeno altre 3 occasioni che potevano rendere il risultato più rotondo.
Tuttavia, i rischi di goleada sono sempre dietro l’angolo e Dzeko ha dovuto dosare le proprie forze.
Sarebbe lui il Man of the Match, ma gli viene preferito Brozo. Certo, scegliendo Brozo come MVP si va sempre sul sicuro, ma ieri era quasi impossibile non dare il premio ad Edin.
Sul tavolo dei giudici sono state trovate tracce di salame ed un paio di freccette. Il cerchio si stringe attorno al possibile corruttore.

CORREA 5.5 – Un altro assist per Correa, che se si guardano i freddi numeri (cioè, gol e assist) pare stia facendo la stagione migliore della sua vita.
Però se si guarda al resto, non c’è molto da essere soddisfatti. Pare che i campi di EL siano inadatti a grigliare l’asado, e questo è fonte di grande preoccupazione nella Lontra, che ritiene più adatta la Champions. Tutto ciò ha creato contrasti nello spogliatoio con i compagni nati al di là dei Balcani, e quindi Correa a deciso di limitarsi al minimo indispensabile sul campo come forma di protesta.
Grazie per fornirci esempi di disobbedienza civile sul campo, El TucuLontraGandhi.

D’AMBROSIO 6.5 – Appena viene ammonito Bastoni, scatta in mr. Scimo l’allarme cartellino giallo, e fa subito entrare Dambro.
“Ma è sicuro, Mister? Loro sono rimasti in dieci!”
“ENTRAAAAA”
Si posiziona sulla destra, e sogna anche lui di trovarsi alla Puskàs Arèna tra 9 mesi.

GAGLIARDINI 7 - Se dobbiamo prepararci alla EL, è bene tenere pronti i nostri uomini più adatti. RG5 fornisce tutte le caratteristiche per affrontare la competizione nel migliore dei modi. Inclusa quella di falciare gli avversari a 30 secondi dall’ingresso in campo e rimediare un giallo.

LAUTARO + CALHANOGLU 6 – Entrano insieme a RG5 subito dopo il raddoppio di Fifino. Sanno che ormai c’è poco da fare e lo fanno egregiamente

ASLLANI 10 – Ormai lo sapete che il voto per Kristjan è quello, indipendentemente dalla prestazione e dai minuti giocati. Questa cosa che debba entrare al posto di Brozo un po’ ci secca, ma del resto anche Barella e Calha meriterebbero di stare sempre in campo.
Non si può giocare in 12?

MISTER SIMO 7.5 – Molti lo hanno preso in giro per le sue dichiarazioni post-partita (povero cucciolo, succede troppo spesso), ma è vero che l’Inter è la prima squadra italiana a vincere in trasferta a Plzen. E’ il momento di dirlo che SONO QUESTE LE TRASFERTE CHE CONTANO, ALTRO CHE MONACO E BARCELLONA!
Il turn over ha funzionato, tranne che nei confronti di Asllani, e questo secondo il nostro Pagellon Calculator gli costa mezzo punto.
Il sorriso a fine partita nasconde la gioia di poter andare a fare il gradasso sui peggio campi di Europa League! Lui e Farris alfieri dell’interismo nell’Europa che conta, con RG5 come arma segreta. Tempi trionfali ci attendono.

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