L'Inter è ospite in trasferta a Crotone per la prima volta nella storia e decide di rendere onore a questo avvenimento epico indossando la maglia Sprite delle grandi occasioni. Dopotutto noi siamo ancora in piena "rincorsa Champions" che in realtà è più un "cerchiamo di evitarci i preliminari di Europa League".
Che poi per quale motivo una persona sana di mente debba negarsi la gioia di un Inter-Stajrnan o di un Inter-Vaslui lo dobbiamo ancora capire.
Fatto sta che Pioli sceglie la formazione perfetta per chi vuole perdere apposta, e cioè quella con tutti i titolari in campo.
Schieriamo in campo i veterani Handa e D'Ambrosio (che dopo quelle che hanno passato un tripletino se lo meritano anche loro, non necessariamente come Zanetti ma anche uno piccolino ci andrebbe bene lo stesso), in mezzo la solidissima coppia difensiva Murillo-Miranda, Ansaldi che qui ancora non era andato al Toro quindi faceva schifo, centrocampo di qualità con Medel e Kondogbia, in avanti Candreva, Banega, Perisic e Icardi che sulla carta non sarebbero nemmeno male ma ormai giocano con la stessa intensità e voglia di Candreva, Banega, Perisic e Icardi.
Scusate. non ci veniva in mente nessun altro paragone più irriverente.
Inizia subito male con una galoppata di Aleandro Rosi, storico incubo per tutti gli interisti, l'unico uomo che è riuscito a far rizzare i capelli anche a Javier Zanetti, altro che il ciuffetto fuori posto di Mattarella…
Al minuto diciotto percussione offensiva di Trotta, letteralmente tre dei nostri giocatori cadono giù come lattine in un tiro al bersaglio del luna park (eh si è la similitudine più azzeccata con questa maglia addosso). Prima va giù Murillo, poi va giù Miranda, poi anche Medel va giù in area e l'arbitro assegna rigore per fallo di mano. Già solo considerando la lunghezza di Medel da sdraiato ci voleva sfiga per andare a colpirlo, poi addirittura parlare di braccio "lontano" dal corpo sembra difficile visto che nel caso di Medel con quelle zampetta da bulldog francese al massimo potevano essere 9 centimetri, ma fatto sta che l'arbitro assegna il rigore (grande classico contro le neopromosse) e Falcinelli segna il gol dell'1-0.
Ora a questo punto ripensando a una sconfitta contro il Crotone verrebbe spontaneo dire "ma no ma in realtà ce la siamo giocata però poi alla fine hanno segnato loro e non c'era più tempo" E INVECE AL VENTIDUESIMO ERAVAMO GIA' SOTTO 2-0. Doppietta di Falcinelli.
Un ottimista potrebbe dire che così c'è ancora tutto il tempo per recuperarla ma in realtà siamo dei miracolati per essere andati a riposo solo sul 2-0. Il Crotone sfiora più volte il tris mentre la nostra unica occasione da gol capita ad Ansaldi, col pallone che probabilmente lo avrà portato a casa come souvenir qualche infermiere dell'ospedale San Giovanni di Dio lì di fronte
Durante l'intervallo Pioli si inventa qualche mossa per ribaltarla ma l'esito più o meno è lo stesso delle sue mosse nello scorso derby. Entrano Palacio ed Eder e passiamo-alla-difesa-a-3. Credo che non sia mai successo nulla di buono nella storia dell'umanità dopo aver pronunciato o anche solo pensato quelle ultime cinque parole e infatti continuiamo a far schifo.
Il Crotone per fortuna inizia a rallentare un po', anche perché non può sembrare per sempre il Barça con Falcinelli Luis Suarez e l'ex mitt Crisetig come Xavi. Noi invece in compenso continuiamo a sembrare lattine di Sprite. La riapriamo giusto per illuderci e soffrire ancora un po' con l'eterno Danilo D'Ambrosio, poi proprio Panzerotto colpisce il palo da fuori area con Cordaz battuto.
Potremmo stare a raccontarvi dei tentativi per raddrizzare una partita storta ma direi che il finale tanto lo sappiamo già tutti. L'unica cosa degna di essere menzionata è al minuto 59 e 34'': L'aggancio-assist-mossa dello scorpione volante di Geoffrey Kondogbia, una delle mosse più belle nella storia del calcio, grazie al talento strabiliante del nostro eroe con la 7 che sicuramente non potremo mai dimenticare (Quindi è inutile che ci provate a farlo).
La festa del pubblico rossoblu e la salvezza del Crotone a fine campionato comunque rimarrà una delle pagine più belle ed emozionanti della Serie A, quindi dai, almeno possiamo dire di essere stati utili a qualcosa e a qualcuno in quella stagione tremenda.
L'Inter è ospite in trasferta a Crotone per la prima volta nella storia e decide di rendere onore a questo avvenimento epico indossando la maglia Sprite delle grandi occasioni. Dopotutto noi siamo ancora in piena "rincorsa Champions" che in realtà è più un "cerchiamo di evitarci i preliminari di Europa League".
Che poi per quale motivo una persona sana di mente debba negarsi la gioia di un Inter-Stajrnan o di un Inter-Vaslui lo dobbiamo ancora capire.
Fatto sta che Pioli sceglie la formazione perfetta per chi vuole perdere apposta, e cioè quella con tutti i titolari in campo.
Schieriamo in campo i veterani Handa e D'Ambrosio (che dopo quelle che hanno passato un tripletino se lo meritano anche loro, non necessariamente come Zanetti ma anche uno piccolino ci andrebbe bene lo stesso), in mezzo la solidissima coppia difensiva Murillo-Miranda, Ansaldi che qui ancora non era andato al Toro quindi faceva schifo, centrocampo di qualità con Medel e Kondogbia, in avanti Candreva, Banega, Perisic e Icardi che sulla carta non sarebbero nemmeno male ma ormai giocano con la stessa intensità e voglia di Candreva, Banega, Perisic e Icardi.
Scusate. non ci veniva in mente nessun altro paragone più irriverente.
Inizia subito male con una galoppata di Aleandro Rosi, storico incubo per tutti gli interisti, l'unico uomo che è riuscito a far rizzare i capelli anche a Javier Zanetti, altro che il ciuffetto fuori posto di Mattarella…
Al minuto diciotto percussione offensiva di Trotta, letteralmente tre dei nostri giocatori cadono giù come lattine in un tiro al bersaglio del luna park (eh si è la similitudine più azzeccata con questa maglia addosso). Prima va giù Murillo, poi va giù Miranda, poi anche Medel va giù in area e l'arbitro assegna rigore per fallo di mano. Già solo considerando la lunghezza di Medel da sdraiato ci voleva sfiga per andare a colpirlo, poi addirittura parlare di braccio "lontano" dal corpo sembra difficile visto che nel caso di Medel con quelle zampetta da bulldog francese al massimo potevano essere 9 centimetri, ma fatto sta che l'arbitro assegna il rigore (grande classico contro le neopromosse) e Falcinelli segna il gol dell'1-0.
Ora a questo punto ripensando a una sconfitta contro il Crotone verrebbe spontaneo dire "ma no ma in realtà ce la siamo giocata però poi alla fine hanno segnato loro e non c'era più tempo" E INVECE AL VENTIDUESIMO ERAVAMO GIA' SOTTO 2-0. Doppietta di Falcinelli.
Un ottimista potrebbe dire che così c'è ancora tutto il tempo per recuperarla ma in realtà siamo dei miracolati per essere andati a riposo solo sul 2-0. Il Crotone sfiora più volte il tris mentre la nostra unica occasione da gol capita ad Ansaldi, col pallone che probabilmente lo avrà portato a casa come souvenir qualche infermiere dell'ospedale San Giovanni di Dio lì di fronte
Durante l'intervallo Pioli si inventa qualche mossa per ribaltarla ma l'esito più o meno è lo stesso delle sue mosse nello scorso derby. Entrano Palacio ed Eder e passiamo-alla-difesa-a-3. Credo che non sia mai successo nulla di buono nella storia dell'umanità dopo aver pronunciato o anche solo pensato quelle ultime cinque parole e infatti continuiamo a far schifo.
Il Crotone per fortuna inizia a rallentare un po', anche perché non può sembrare per sempre il Barça con Falcinelli Luis Suarez e l'ex mitt Crisetig come Xavi. Noi invece in compenso continuiamo a sembrare lattine di Sprite. La riapriamo giusto per illuderci e soffrire ancora un po' con l'eterno Danilo D'Ambrosio, poi proprio Panzerotto colpisce il palo da fuori area con Cordaz battuto.
Potremmo stare a raccontarvi dei tentativi per raddrizzare una partita storta ma direi che il finale tanto lo sappiamo già tutti. L'unica cosa degna di essere menzionata è al minuto 59 e 34'': L'aggancio-assist-mossa dello scorpione volante di Geoffrey Kondogbia, una delle mosse più belle nella storia del calcio, grazie al talento strabiliante del nostro eroe con la 7 che sicuramente non potremo mai dimenticare (Quindi è inutile che ci provate a farlo).
La festa del pubblico rossoblu e la salvezza del Crotone a fine campionato comunque rimarrà una delle pagine più belle ed emozionanti della Serie A, quindi dai, almeno possiamo dire di essere stati utili a qualcosa e a qualcuno in quella stagione tremenda.
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