Tutti noi ricordiamo per due motivi quel caldo mezzogiorno di inizio autunno. Il primo è l'inizio di una serie di maledizioni tragicomiche che ancora oggi non sono state spezzate del tutto: quella delle goleade, quella delle sfide col Sassuolo e delle partite a mezzogiorno. Il secondo invece è decisamente più romantico: al minuto 63 Ricky "Moviolone" Alvarez mette a sedere un avversario con un suo rarissimo guizzo fulmineo, palla tesa in area e zampata vincente del protagonista della più bella favola neroazzurra. Dopo 7 mesi di stop, Diego Alberto Milito impiega solo 10 minuti per porre fine al suo digiuno forzato. Mentre veniva assalito dai compagni, il suo sguardo commosso sembrava ripercorrere in un istante tutto il dolore, la paura e la sofferenza di chi era stato dato per finito. L'emozione che traspariva da quelle immagini era tale da riportare anche me indietro nel tempo a quella maledetta sera di Febbraio.
Un commosso Milito mentre Frog (qui irriconoscibile senza la fascia da Capitano) gli tira le orecchie senza alcun timore reverenziale.
Ero al primo anno di Medicina e stavo preparando il primo esame importante con Giovanni, che sarebbe diventato poi il mio grande compagno di avventure e sventure universitarie e neroazzurre. Stavamo per salutarci, quando improvvisamente suo padre fece irruzione con una frase che ancora oggi mi sembra di sentire:
"Si è rotto Milito"
Il tono era inequivocabile e non faceva presagire niente di buono. Scesi di corsa verso la TV: il replay era già stato trasmesso, quindi cercai su YouTube il solito video pirata in arabo con immagini pixelose ma sufficienti per capire la gravità della situazione. Al termine della partita non ci fu spazio per gioire di un 2-0 netto che mise in cassaforte la qualificazione. Nelle interviste, Mister Strama e giocatori non riuscirono a commentare la partita senza prima citare con preoccupazione la diagnosi appresa da poco:
"Rottura del crociato anteriore e del legamento collaterale laterale del ginocchio sinistro. Carriera a rischio"
Ma cos'è il legamento collaterale laterale?
I legamenti sono strutture cheeeee DOVRESTI GIÀ CONOSCERE DALL'ULTIMA LEZIONE DI ANATOMIA CON STEFANOINO SENSI!!!!! Se quel giorno hai preferito rimanere a casa a dormire perchè "tanto c'è Compare Girino che mi firma il foglio presenze" rimedia subito QUI : https://ranocchiate.com/lezioni-anatomia-legamento-collaterale-mediale/
dR.anocchio e Sensi arrabbiatissimi per la tua assenza a lezione!
Il legamento collaterale laterale è una componente importante dell’articolazione del ginocchio: collega la porzione laterale del femore distale con la testa del perone. La funzione è quella di dare stabilità in senso laterale all'articolazione in caso di forze rivolte dall’interno verso l’esterno sul ginocchio, impedendo alle superfici articolari di allontanarsi troppo e perdere del tutto il contatto, cosa che non consentirebbe più la corretta esecuzione dei movimenti. Questa struttura si lesiona più raramente e quasi sempre insieme a uno dei due crociati, legamenti che fanno passare erroneamente in secondo piano l'importanza dei collaterali.
Ma come è stato possibile questo infortunio?
Prima di proseguire, è necessario un breve accenno alle fasi della corsa. Per tutti coloro che nel test "valuta il tuo grado di pigrizia da 1 a 10" hanno ottenuto il punteggio "Recoba", è possibile leggere solo le parole in grassetto.
APPOGGIO: Fase di compressione: il piede destro tocca il terreno e il peso del corpo viene distribuito. L'arto sinistro è sospeso nella prima parte del recupero. Fase di spinta:completa estensione dell'arto destro: il piedespinge verso l'alto. L'arto sinistro ha iniziato la seconda parte del recupero. OSCILLAZIONE: Prima fase di recupero/fase di volo: piede destro stacca da terra. L'anca flettelacoscia e la gamba (flessa) avanza con un movimento "a pendolo". La fase di volo termina quando il piede sinistro tocca il suolo, terminando il ciclo della corsa del proprio lato. Seconda fase di recupero: la coscia completa la flessione; la gamba,ormai avanzata rispetto al corpo, si estende. Il piede prepara il contatto al suolo. In questa fase, l'arto sinistro sta completando la fase di spinta prima di entrare nella fase di volo.
Ultima precisazione: la GAMBAnon è tutto l'arto inferiore ma solo il segmento compreso tra il ginocchio e la caviglia.
Non fate arrabbiare di nuovo il dR.anocchio!!
Eccoci a quel maledetto minuto 7: Diego si sta avvicinando all'avversario seguendo le normali fasi della corsa.
Il piede sinistro esercita la spinta per la propulsione, l'arto destro inizia la seconda fase di recupero.
Fase di volo: entrambi i piedi sollevati. L'arto sinistro è nellaprima fase di recupero; l'arto destrocompletalaseconda estendendo la gamba. Il piede prepara l'appoggio.
Il piede destro, dopo l'appoggio, passa alla fase di spinta; l'arto sinistro sta per iniziare un movimento che non fa parte della normale sequenza della corsa.
Il nostro Principe, nel tentativo di intercettare il pallone, compie un gesto che non fa parte della normale sequenza della corsa: con uno slancio, estende completamente la gamba sinistra. Inoltre, l'arto (FRECCIA GIALLA) è orientato verso l'interno rispetto al tronco, movimento definito "adduzione", mentre il corpo (FRECCIA ROSSA), che sta mantenendo la normale sequenza e la direzione iniziale della corsa, si sbilancia leggermente verso sinistra per evitare di commettere fallo travolgendo il difensore (il leggero tocco dell'avversario avviene in una fase tardiva dell'episodio).
La gamba sinistra si estende completamente con uno slancio così intenso da trascinare il piede destro che, ancora fisso al suolo, non completa la fase di spinta.
L'estensione avviene solitamentealla fine della fase di volo e, inoltre, non in modo completo. Tutto ciò serve a distribuire uniformemente il peso del corpo all'appoggio.
Fase di volo anomala. La scarsa qualità video ci fa apprezzare il piede destro trascinatoorizzontalmente e perpendicolare al suolo.
Dopo questa fase di volo atipica, segue un appoggio altrettanto anomalo poichè il piede sinistro tocca il terreno con la parte più esterna a causa dell'adduzione iniziale e allo sbilanciamento del corpo verso sinistra: il peso non viene quindi distribuito uniformemente. Bisogna ricordare che Il resto del corpo sta mantenendo i movimenti e la direzione iniziale della corsa: la coscia "si aspetta di trovare" un appoggio stabile per poter scaricare uniformemente tutto il peso del corpo e continuare il ciclo della corsa.
Il piede affonda nel terreno sotto il peso del corpo.
Piede e gamba ruotano verso l'interno.
Il collaterale laterale si rompe e il ginochio cede.
Al momento dell'impatto, la coscia spinge quasi verticalmente verso il basso e fa affondare il piede. In seguito si può vedere la rotazione interna di gamba e piede, favorita sempre dall'adduzione e dallo sbilanciamento. Con il piede bloccato a terra, il peso del corpo non viene distribuito sulla pianta del piede e quindi determina un'inclinazione verso l'esterno dell'articolazione della caviglia. Con la gamba in questa posizione, il legamento collaterale laterale si tende per impedire l'allontanamento delle superfici articolare ma viene teso oltre al suo limite: la rottura è inevitabile e l'articolazione cede ulteriormente sotto il peso del corpo.
E il crociato anteriore?
Brevemente: piede e gamba sinistra sono ruotati verso l'interno mettono il crociato anteriore in tensione. Quando il peso del corpo determina l'inclinazione laterale della gamba , il legamento si tende oltre il suo limite, rompendosi.
PER ORA BASTA COSÌ, NON FATE I SECCHIONI!!! AVREMO MODO DI AFFRONTARE QUESTO ARGOMENTO IN SEGUITO.
Purtroppo quella con il Sassuolo fu l'unica partitacon a referto il nome di Milito (doppietta e assist per Cambiasso): una stagione che si concluderà con 18 presenze e pochi minuti, vissuta tra l'altro nell'ombra di un altro attaccante argentino che sarebbe da lì a poco entrato nei cuori di tutti i tifosi neroazzurri grazie alle sue incredibili doti tecniche: RUBEN BOTTA.
BELLISSIMO ED ELEGANTISSIMO
Nonostante l'altalenante rendimento post Triplete, sono certo che tutti noi ci ricorderemo con gioia di questo grande campione. E sicuramente tra qualche anno racconteremo ai nostri figli la favola del Principe NeroAzzurro che si caricò sulle spalle le paure di un intero Popolo conducendolo non solo lungo il cammino, ma soprattutto nelle 3 battaglie finali, in cui sconfisse i mostri che rappresentavano (e per alcuni, ancora rappresentano) gli incubi peggiori. Lo stesso Principe che dimostrò di essere diventato Re non solo nella notte di Madrid, ma anche in tutte quelle annate storte in cui, nonostante tutto, ha sempre dato l'anima per il suo Popolo. E rimase fedele anche quando, deposta la corona e svestito del mantello neroazzurro, tornò in terra natia per benedire e consacrare il suo successore, regalando un ultimo assist destinato a durare nel tempo e a regalare nuove gioie al suo amato Popolo.
Grazie di tutto, Principe NeroAzzurro 🖤💙
Riferimenti bibliografici
Netter's Sports Medicine di Christopher Madden, 2017 Orthopaedic Rehabilitation of the Athlete - Getting Back in the Game diReider - Davies - Provencher, 2015 Sports Injuries - Prevention, Treatment and Rehabilitation di Lars Peterson, 2017
Tutti noi ricordiamo per due motivi quel caldo mezzogiorno di inizio autunno. Il primo è l'inizio di una serie di maledizioni tragicomiche che ancora oggi non sono state spezzate del tutto: quella delle goleade, quella delle sfide col Sassuolo e delle partite a mezzogiorno. Il secondo invece è decisamente più romantico: al minuto 63 Ricky "Moviolone" Alvarez mette a sedere un avversario con un suo rarissimo guizzo fulmineo, palla tesa in area e zampata vincente del protagonista della più bella favola neroazzurra. Dopo 7 mesi di stop, Diego Alberto Milito impiega solo 10 minuti per porre fine al suo digiuno forzato. Mentre veniva assalito dai compagni, il suo sguardo commosso sembrava ripercorrere in un istante tutto il dolore, la paura e la sofferenza di chi era stato dato per finito. L'emozione che traspariva da quelle immagini era tale da riportare anche me indietro nel tempo a quella maledetta sera di Febbraio.
Un commosso Milito mentre Frog (qui irriconoscibile senza la fascia da Capitano) gli tira le orecchie senza alcun timore reverenziale.
Ero al primo anno di Medicina e stavo preparando il primo esame importante con Giovanni, che sarebbe diventato poi il mio grande compagno di avventure e sventure universitarie e neroazzurre. Stavamo per salutarci, quando improvvisamente suo padre fece irruzione con una frase che ancora oggi mi sembra di sentire:
"Si è rotto Milito"
Il tono era inequivocabile e non faceva presagire niente di buono. Scesi di corsa verso la TV: il replay era già stato trasmesso, quindi cercai su YouTube il solito video pirata in arabo con immagini pixelose ma sufficienti per capire la gravità della situazione. Al termine della partita non ci fu spazio per gioire di un 2-0 netto che mise in cassaforte la qualificazione. Nelle interviste, Mister Strama e giocatori non riuscirono a commentare la partita senza prima citare con preoccupazione la diagnosi appresa da poco:
"Rottura del crociato anteriore e del legamento collaterale laterale del ginocchio sinistro. Carriera a rischio"
Ma cos'è il legamento collaterale laterale?
I legamenti sono strutture cheeeee DOVRESTI GIÀ CONOSCERE DALL'ULTIMA LEZIONE DI ANATOMIA CON STEFANOINO SENSI!!!!! Se quel giorno hai preferito rimanere a casa a dormire perchè "tanto c'è Compare Girino che mi firma il foglio presenze" rimedia subito QUI : https://ranocchiate.com/lezioni-anatomia-legamento-collaterale-mediale/
dR.anocchio e Sensi arrabbiatissimi per la tua assenza a lezione!
Il legamento collaterale laterale è una componente importante dell’articolazione del ginocchio: collega la porzione laterale del femore distale con la testa del perone. La funzione è quella di dare stabilità in senso laterale all'articolazione in caso di forze rivolte dall’interno verso l’esterno sul ginocchio, impedendo alle superfici articolari di allontanarsi troppo e perdere del tutto il contatto, cosa che non consentirebbe più la corretta esecuzione dei movimenti. Questa struttura si lesiona più raramente e quasi sempre insieme a uno dei due crociati, legamenti che fanno passare erroneamente in secondo piano l'importanza dei collaterali.
Ma come è stato possibile questo infortunio?
Prima di proseguire, è necessario un breve accenno alle fasi della corsa. Per tutti coloro che nel test "valuta il tuo grado di pigrizia da 1 a 10" hanno ottenuto il punteggio "Recoba", è possibile leggere solo le parole in grassetto.
APPOGGIO: Fase di compressione: il piede destro tocca il terreno e il peso del corpo viene distribuito. L'arto sinistro è sospeso nella prima parte del recupero. Fase di spinta:completa estensione dell'arto destro: il piedespinge verso l'alto. L'arto sinistro ha iniziato la seconda parte del recupero. OSCILLAZIONE: Prima fase di recupero/fase di volo: piede destro stacca da terra. L'anca flettelacoscia e la gamba (flessa) avanza con un movimento "a pendolo". La fase di volo termina quando il piede sinistro tocca il suolo, terminando il ciclo della corsa del proprio lato. Seconda fase di recupero: la coscia completa la flessione; la gamba,ormai avanzata rispetto al corpo, si estende. Il piede prepara il contatto al suolo. In questa fase, l'arto sinistro sta completando la fase di spinta prima di entrare nella fase di volo.
Ultima precisazione: la GAMBAnon è tutto l'arto inferiore ma solo il segmento compreso tra il ginocchio e la caviglia.
Non fate arrabbiare di nuovo il dR.anocchio!!
Eccoci a quel maledetto minuto 7: Diego si sta avvicinando all'avversario seguendo le normali fasi della corsa.
Il piede sinistro esercita la spinta per la propulsione, l'arto destro inizia la seconda fase di recupero.
Fase di volo: entrambi i piedi sollevati. L'arto sinistro è nellaprima fase di recupero; l'arto destrocompletalaseconda estendendo la gamba. Il piede prepara l'appoggio.
Il piede destro, dopo l'appoggio, passa alla fase di spinta; l'arto sinistro sta per iniziare un movimento che non fa parte della normale sequenza della corsa.
Il nostro Principe, nel tentativo di intercettare il pallone, compie un gesto che non fa parte della normale sequenza della corsa: con uno slancio, estende completamente la gamba sinistra. Inoltre, l'arto (FRECCIA GIALLA) è orientato verso l'interno rispetto al tronco, movimento definito "adduzione", mentre il corpo (FRECCIA ROSSA), che sta mantenendo la normale sequenza e la direzione iniziale della corsa, si sbilancia leggermente verso sinistra per evitare di commettere fallo travolgendo il difensore (il leggero tocco dell'avversario avviene in una fase tardiva dell'episodio).
La gamba sinistra si estende completamente con uno slancio così intenso da trascinare il piede destro che, ancora fisso al suolo, non completa la fase di spinta.
L'estensione avviene solitamentealla fine della fase di volo e, inoltre, non in modo completo. Tutto ciò serve a distribuire uniformemente il peso del corpo all'appoggio.
Fase di volo anomala. La scarsa qualità video ci fa apprezzare il piede destro trascinatoorizzontalmente e perpendicolare al suolo.
Dopo questa fase di volo atipica, segue un appoggio altrettanto anomalo poichè il piede sinistro tocca il terreno con la parte più esterna a causa dell'adduzione iniziale e allo sbilanciamento del corpo verso sinistra: il peso non viene quindi distribuito uniformemente. Bisogna ricordare che Il resto del corpo sta mantenendo i movimenti e la direzione iniziale della corsa: la coscia "si aspetta di trovare" un appoggio stabile per poter scaricare uniformemente tutto il peso del corpo e continuare il ciclo della corsa.
Il piede affonda nel terreno sotto il peso del corpo.
Piede e gamba ruotano verso l'interno.
Il collaterale laterale si rompe e il ginochio cede.
Al momento dell'impatto, la coscia spinge quasi verticalmente verso il basso e fa affondare il piede. In seguito si può vedere la rotazione interna di gamba e piede, favorita sempre dall'adduzione e dallo sbilanciamento. Con il piede bloccato a terra, il peso del corpo non viene distribuito sulla pianta del piede e quindi determina un'inclinazione verso l'esterno dell'articolazione della caviglia. Con la gamba in questa posizione, il legamento collaterale laterale si tende per impedire l'allontanamento delle superfici articolare ma viene teso oltre al suo limite: la rottura è inevitabile e l'articolazione cede ulteriormente sotto il peso del corpo.
E il crociato anteriore?
Brevemente: piede e gamba sinistra sono ruotati verso l'interno mettono il crociato anteriore in tensione. Quando il peso del corpo determina l'inclinazione laterale della gamba , il legamento si tende oltre il suo limite, rompendosi.
PER ORA BASTA COSÌ, NON FATE I SECCHIONI!!! AVREMO MODO DI AFFRONTARE QUESTO ARGOMENTO IN SEGUITO.
Purtroppo quella con il Sassuolo fu l'unica partitacon a referto il nome di Milito (doppietta e assist per Cambiasso): una stagione che si concluderà con 18 presenze e pochi minuti, vissuta tra l'altro nell'ombra di un altro attaccante argentino che sarebbe da lì a poco entrato nei cuori di tutti i tifosi neroazzurri grazie alle sue incredibili doti tecniche: RUBEN BOTTA.
BELLISSIMO ED ELEGANTISSIMO
Nonostante l'altalenante rendimento post Triplete, sono certo che tutti noi ci ricorderemo con gioia di questo grande campione. E sicuramente tra qualche anno racconteremo ai nostri figli la favola del Principe NeroAzzurro che si caricò sulle spalle le paure di un intero Popolo conducendolo non solo lungo il cammino, ma soprattutto nelle 3 battaglie finali, in cui sconfisse i mostri che rappresentavano (e per alcuni, ancora rappresentano) gli incubi peggiori. Lo stesso Principe che dimostrò di essere diventato Re non solo nella notte di Madrid, ma anche in tutte quelle annate storte in cui, nonostante tutto, ha sempre dato l'anima per il suo Popolo. E rimase fedele anche quando, deposta la corona e svestito del mantello neroazzurro, tornò in terra natia per benedire e consacrare il suo successore, regalando un ultimo assist destinato a durare nel tempo e a regalare nuove gioie al suo amato Popolo.
Grazie di tutto, Principe NeroAzzurro 🖤💙
Riferimenti bibliografici
Netter's Sports Medicine di Christopher Madden, 2017 Orthopaedic Rehabilitation of the Athlete - Getting Back in the Game diReider - Davies - Provencher, 2015 Sports Injuries - Prevention, Treatment and Rehabilitation di Lars Peterson, 2017
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