Cari amici di Ranocchiate, non ci resta che piangere (o ridere, fate voi).
Ogni qualvolta arriva il weekend e la beneamata sta per scendere in campo, ho ormai paura: si parli di Napoli o di Crotone, ormai non so più cosa credere.
2 punti in 6 partite sono punteggi raggiungibili da squadre che lottano per non retrocedere, non da Inter.
E’ stata una domenica tranquilla: ho mangiato in buona compagnia, ho imprecato parecchio per il fantacalcio…le solite cose, insomma; poi arriva sera, e quel fantastico mix tra ansia e agonia incomincia a presentarsi alla porta, manco fosse l’imbucato al party dell’anno.
Formazioni ufficiali: Miranda fuori per infortunio, Ansaldi non recupera, giocano quindi
Handanovic
D’Ambrosio Medel Murillo Nagatomo
Voci di corridoio narrano che gli attaccanti del Napoli, conosciuti i loro avversari in campo, abbiano riso per circa 30 minuti, altri dicono che hanno tirato un sospiro di sollievo: Sainsbury e Gabigol ancora in panchina.
A centrocampo abbiamo potuto ammirare le gesta di Riccardo Gagliardini (perché il Gaglia delle ultime giornate non può essere lui, sarà il cugino da parte di sorella) e dell’ormai conclamato Marcelo Brozovic, il cui apporto più importante, nelle ultime partite in cui è stato chiamato in causa, è stato il record mondiale di svogliatezza, traguardo raggiunto con pigrizia e bacio accademico di Vucinic, altro che decideva di giocare poche volte, la maggior parte contro di noi.
In attacco Antonio Tiro&crosso Candreva, Joao Mario ed Eder (che sarà anche quel che sarà, ma almeno quando gioca lotta sempre) a sostegno di Maurito (o almeno, così dovrebbe essere, ormai sono sempre più le partite in cui gli unici palloni giocabili che questo ragazzo riesce a toccare la domenica sono gli airbag di Wanda).
Abbiamo saputo di un ritiro in settimana, iniziato, poi interrotto, poi corso di torte con Carrizo ed ammazzacaffè per digerire il tutto.
Sono frustrato, lo ammetto.
Abbiamo certamente giocato partite peggiori rispetto alla partita di ieri, in cui comunque giocavamo contro una delle potenze di questa Serie A, che qualche minimo grattacapo è riuscito a crearlo persino al Real Madrid, seppur l’epilogo è stato poi dei più prevedibili.
Da una parte una squadra che poteva (e doveva) ottenere dei risultati migliori, dall’altra il Napoli.
E per cosa abbiamo perso? Per Nagacata.
Sempre generoso il nostro Yuto, ha riconosciuto la difficoltà del Napoli a riuscire a sbloccare la partita, ed ha confezionato un assist per Callejon che ha ricordato da vicino le migliori giocate di uno di quelli che se finisse ancora a Milano, anche di passaggio, sarebbe vittima di un pestaggio: Vratislav Gresko.
Tempi diversi, squadre diverse: nel 2002 c’era in gioco uno scudetto, ieri la dignità, perché altro non ci è rimasto.
Da amante del calcio, spero solo che le ultime giornate possano essere vetrina per quelli che il campo, per vari motivi, lo hanno visto ben poco, come ad esempio il buon Andreolli, rispolverato dai meandri dello spogliatoio nerazzurro, esattamente come quando ho quasi tutti i vestiti da lavare e tiro fuori la felpa che utilizzavo in seconda media.
D’altronde, a questo punto arrivati, cosa abbiamo da perdere?