Ci risiamo. Come ogni stagione imbocchiamo la parte del tabellone di Coppa Italia più accidentata che ci costringe ad affrontare nel momento decisivo uno dei nostri acerrimi nemici. E come ogni anno, la sfida capita in un momento cruciale con il solito pensiero "o vinci e ti rialzi, o perdi e sprofondi". Sia mai che ci tocchi affrontare la cenerentola di turno che, complice la regola della partita secca ai quarti di finale, riesce a fare l'impresa in casa di una grande. Sia mai che si possa affrontare una partita senza il carico emotivo tipico di queste sfide da "ci eravamo tanto odiati". Forse questo è il contrappasso che stiamo ancora subendo dalla nostra ultima Coppa Italia, vinta in una calda serata del Giugno romano contro un sorprendente Palermo (e per quanto mi bruci ancora la sconfitta Corini, Terlizzi, Makinwa, diciamo che non eravamo di fronte a una partita con il sangue agli occhi contro un nostro rivale storico). Fu spartiacque tra il nostro periodo più vincente e il nostro digiuno più lungo, interrotto solamente lo scorso Maggio. Da quel momento, la storia della coppa nazionale non ci ha visto nemmeno una volta arrivare nel suo atto finale
E allora, perchè non provare a interrompere questa catena di sfighe attraverso un rito propiziatorio? Proviamo a ripercorrere la sofferenza e la rabbia delle nostre ultime eliminazioni contro nemici storici (chi più, chi meno). Mettetevi comodi, riproducete in sottofondo il brano "Sta Andando Tutto Male" del maestro Bini (non a caso, grande interista) e stringete tra le mani una bambola voodoo gentilmente offerta dalla mamma del nostro ex numero 9. Magari il rito funziona... O al massimo saremo più pronti a sopportare l'ennesima delusione di questa #CrisiInter edizione 2022.
Inter - Roma, semifinale di ritorno stagione 2012/13
La saga quasi epica dell'ultima parte del decennio appena concluso era ormai solo un ricordo: questa sfida tra "vecchi nemici" ha il sapore di quei film che cercano per forza di continuare un filone già concluso, con un cast in parte rimaneggiato (in peggio) e in parte con gli stessi protagonisti ma attempati. La grande amarezza per quella eliminazione non era tanto per il blasone dell'avversario quanto perché nella partita di ritorno abbiamo segnato il gol più bello del secolo, che valeva da solo l'assegnazione diretta della Coppa: il trionfale triangolo di tacchi di prima orchestrato dal magico trio Rocchi-Alvarez-Jonathan.
Inter-giuve, semifinale di ritorno stagione 2015/2016
Mentre dall'altra parte il Milan affrontava in semifinale nientemeno che l'Alessandria, noi eravamo costretti a scontrarci contro quelli là dopo aver perso 3-0 nella gara di andata. Il ritorno ce lo giochiamo con Carrizo in porta e un tridente delle meraviglie Perisic-Eder-Ljajic sostenuto da una vera e propria diga di ignoranza a centrocampo: Brozovic-Medel-Kondogbia. Non so quanti di voi si sarebbero immaginati di finire la partita 3 a 0 sulle ali del duo croato Brozovic-Perisic, ma sicuramente tutti noi abbiamo avuto lo stesso pensiero al momento del fischio al 120'. Abbiamo pure rischiato di segnare un quarto gol sia nei minuti regolamentari che nei supplementari... Il resto è storia: la traversa di Palacio, le movenze di Carrizo sulla linea, il rigore di Nagatomo che ci tiene in vita fino all'ultimo e poi l'ennesimo gol loro che ci elimina dopo una lunghissima notte di inutili speranze . E ci è toccato pure subire quell'infamata del "Più bello così" che per fortuna a distanza di anni siamo riusciti a vendicare.
Milan-Inter, quarto di finale 2017/18
In quel freddo 27 Dicembre ho avuto pure la sfortuna di esserci: è stata sicuramente la notte in cui ci siamo accorti del cambio di passo tattico di Cancelo, autore di una grandissima gara, ma anche della conferma di quanto fosse scarso Joao Mario. Forse sospinto dallo spirito natalizio, il nostro "più bello che intelligente" (un premio a chi coglie la citazione) ha deciso di regalare un momento di gloria a quel raccomandato del cugino di Donnarumma permettendogli così di giustificare il suo misero stipendio da 1 milione di euro. E ancora ricordo quell'urlo strozzato per il gol di Ranocchia, annullato (purtroppo giustamente) per fuorigioco...
giuve-Inter semifinale di ritorno 2020/21
Dopo aver conquistato la semifinale grazie alla magia di Eriksen del 97' contro il Milan, ci tocca affrontare sempre quelli là. Gara d'andata che sembra mettersi già sul binario giusto con un gol di Lautaro, ma poi ci pensano Calvarese con il suo fetish per i tuffi di Cuadrado (prequel dello schifo che vedremo poi qualche mese dopo nella partita di campionato a Torino) e infine un pasticcio tra Bastoni e Handanovic, con quest'ultimo che decide di provare l'ebbrezza di un'uscita fuori dai pali scegliendo il momento meno opportuno. Nel ritorno, il Maestro Pirlo dopo aver origliato una delle varie cene avvenute (realmente) tra Allegri e Agnelli, mette in campo i dettami del suo imminente successore NON-giocando la partita e portando così a casa la qualificazione. Noi ovviamente soffriamo sia tatticamente che psicologicamente una situazione del genere, condannandoci all'ennesima eliminazione.
Cosa ci aspetterà invece da questa doppia sfida contro i cari cuginastri? Ma poi, che senso ha giocare una competizione con tutte le gare ad eliminazione diretta tranne le semifinali? E fino a quando dovremo aspettare prima di trovare un avversario abbordabile in semifinale? Ma forse, nemmeno quello ci darebbe la garanzia di passare il turno: d'altronde ci ricordiamo tutti come l'abbiamo rischiata pure con il Pordenone...
Speriamo che questo rito funzioni. Nel caso, qualcuno ha il numero della mamma di Lukaku? Chiedo per un amico...
Ci risiamo. Come ogni stagione imbocchiamo la parte del tabellone di Coppa Italia più accidentata che ci costringe ad affrontare nel momento decisivo uno dei nostri acerrimi nemici. E come ogni anno, la sfida capita in un momento cruciale con il solito pensiero "o vinci e ti rialzi, o perdi e sprofondi". Sia mai che ci tocchi affrontare la cenerentola di turno che, complice la regola della partita secca ai quarti di finale, riesce a fare l'impresa in casa di una grande. Sia mai che si possa affrontare una partita senza il carico emotivo tipico di queste sfide da "ci eravamo tanto odiati". Forse questo è il contrappasso che stiamo ancora subendo dalla nostra ultima Coppa Italia, vinta in una calda serata del Giugno romano contro un sorprendente Palermo (e per quanto mi bruci ancora la sconfitta Corini, Terlizzi, Makinwa, diciamo che non eravamo di fronte a una partita con il sangue agli occhi contro un nostro rivale storico). Fu spartiacque tra il nostro periodo più vincente e il nostro digiuno più lungo, interrotto solamente lo scorso Maggio. Da quel momento, la storia della coppa nazionale non ci ha visto nemmeno una volta arrivare nel suo atto finale
E allora, perchè non provare a interrompere questa catena di sfighe attraverso un rito propiziatorio? Proviamo a ripercorrere la sofferenza e la rabbia delle nostre ultime eliminazioni contro nemici storici (chi più, chi meno). Mettetevi comodi, riproducete in sottofondo il brano "Sta Andando Tutto Male" del maestro Bini (non a caso, grande interista) e stringete tra le mani una bambola voodoo gentilmente offerta dalla mamma del nostro ex numero 9. Magari il rito funziona... O al massimo saremo più pronti a sopportare l'ennesima delusione di questa #CrisiInter edizione 2022.
Inter - Roma, semifinale di ritorno stagione 2012/13
La saga quasi epica dell'ultima parte del decennio appena concluso era ormai solo un ricordo: questa sfida tra "vecchi nemici" ha il sapore di quei film che cercano per forza di continuare un filone già concluso, con un cast in parte rimaneggiato (in peggio) e in parte con gli stessi protagonisti ma attempati. La grande amarezza per quella eliminazione non era tanto per il blasone dell'avversario quanto perché nella partita di ritorno abbiamo segnato il gol più bello del secolo, che valeva da solo l'assegnazione diretta della Coppa: il trionfale triangolo di tacchi di prima orchestrato dal magico trio Rocchi-Alvarez-Jonathan.
Inter-giuve, semifinale di ritorno stagione 2015/2016
Mentre dall'altra parte il Milan affrontava in semifinale nientemeno che l'Alessandria, noi eravamo costretti a scontrarci contro quelli là dopo aver perso 3-0 nella gara di andata. Il ritorno ce lo giochiamo con Carrizo in porta e un tridente delle meraviglie Perisic-Eder-Ljajic sostenuto da una vera e propria diga di ignoranza a centrocampo: Brozovic-Medel-Kondogbia. Non so quanti di voi si sarebbero immaginati di finire la partita 3 a 0 sulle ali del duo croato Brozovic-Perisic, ma sicuramente tutti noi abbiamo avuto lo stesso pensiero al momento del fischio al 120'. Abbiamo pure rischiato di segnare un quarto gol sia nei minuti regolamentari che nei supplementari... Il resto è storia: la traversa di Palacio, le movenze di Carrizo sulla linea, il rigore di Nagatomo che ci tiene in vita fino all'ultimo e poi l'ennesimo gol loro che ci elimina dopo una lunghissima notte di inutili speranze . E ci è toccato pure subire quell'infamata del "Più bello così" che per fortuna a distanza di anni siamo riusciti a vendicare.
Milan-Inter, quarto di finale 2017/18
In quel freddo 27 Dicembre ho avuto pure la sfortuna di esserci: è stata sicuramente la notte in cui ci siamo accorti del cambio di passo tattico di Cancelo, autore di una grandissima gara, ma anche della conferma di quanto fosse scarso Joao Mario. Forse sospinto dallo spirito natalizio, il nostro "più bello che intelligente" (un premio a chi coglie la citazione) ha deciso di regalare un momento di gloria a quel raccomandato del cugino di Donnarumma permettendogli così di giustificare il suo misero stipendio da 1 milione di euro. E ancora ricordo quell'urlo strozzato per il gol di Ranocchia, annullato (purtroppo giustamente) per fuorigioco...
giuve-Inter semifinale di ritorno 2020/21
Dopo aver conquistato la semifinale grazie alla magia di Eriksen del 97' contro il Milan, ci tocca affrontare sempre quelli là. Gara d'andata che sembra mettersi già sul binario giusto con un gol di Lautaro, ma poi ci pensano Calvarese con il suo fetish per i tuffi di Cuadrado (prequel dello schifo che vedremo poi qualche mese dopo nella partita di campionato a Torino) e infine un pasticcio tra Bastoni e Handanovic, con quest'ultimo che decide di provare l'ebbrezza di un'uscita fuori dai pali scegliendo il momento meno opportuno. Nel ritorno, il Maestro Pirlo dopo aver origliato una delle varie cene avvenute (realmente) tra Allegri e Agnelli, mette in campo i dettami del suo imminente successore NON-giocando la partita e portando così a casa la qualificazione. Noi ovviamente soffriamo sia tatticamente che psicologicamente una situazione del genere, condannandoci all'ennesima eliminazione.
Cosa ci aspetterà invece da questa doppia sfida contro i cari cuginastri? Ma poi, che senso ha giocare una competizione con tutte le gare ad eliminazione diretta tranne le semifinali? E fino a quando dovremo aspettare prima di trovare un avversario abbordabile in semifinale? Ma forse, nemmeno quello ci darebbe la garanzia di passare il turno: d'altronde ci ricordiamo tutti come l'abbiamo rischiata pure con il Pordenone...
Speriamo che questo rito funzioni. Nel caso, qualcuno ha il numero della mamma di Lukaku? Chiedo per un amico...
🗨 Buon anno a tutti cosa ci potrebbe essere di meglio che cominciare il 2025 contro Gasperini che vuole vendicarsi (tra le altre 10468 cose) del 4-0 di settembre? Perché vogliamo far partire il nuovo anno in maniera così sciagurata? 🗨 Forse però iniziare l'anno con Angelo che inveisce contro i tecnici per farsi aprire […]
SOMMER 7 - Se possiamo parlare di Inter cinica e spietata nel secondo tempo, in cui torna a segnare perfino Lautaro, lo dobbiamo soprattutto a questo omino qui, che tra una sciata ed una cavalcata trova il perfetto tempo di uscita sui piedi di Pavoletti. Meritevole di premio di produzione 2024, che nel gergo demoniaco […]
Primo tempo 5’ - oh scusate ho ancora il porceddu sullo stomaco da Natale 8’ - anche augello, meno male 10’ - VELO ✅ 10' - Calha ha trovato un rasoio sotto l'albero, Luperto direi di no 12' - Velo n.2Al terzo possiamo vendere fazzoletti 15’ - Benissimo Scuffet che ha deciso di tornare forte […]
🫚 Cioè oh anni a parlare di emancipazione e non esiste un'emoji del panettone per fare l'elenco nell'articolo? Cioè mi mettete lo zenzero e non il panettone? Manco il pandoro? Va bene che sotto le feste ho mangiato come un maiale e devo dimagrire ma qui si tratta di fare figuracce col pubblico, ora devo […]
SOMMER 7 - Gli regaliamo mezzo voto in più, perchè al 17' del secondo tempo sull'occasione di Nico Paz ci sono venuti in mente tutti i punti persi dai tempi di Inter Bells, mentre Yannerino resta freddo come un ghiacciaio svizzero e si butta sui piedi degli avversari come Heidi sulle pecorelle. Se domani potremo […]
0’ - Dopo le parole del Presidente Giuseppe Marotta nel prepartita sono pronto ad andare anche all’Inferno PRIMO TEMPO: 3’ - attacchiamo dal lato sbagliato e ho pure visto belotti, cominciamo male 4’ - Ciao Nico Paz, ti andrebbe di rimanere qui per sempre? 6' - Fallo fischiato con un minuto di ritardo. Nel frattempo […]