27/11/2021

L'Inter in gita a Venezia

Cari Brati, io sono sempre stato solito immaginare lo spogliatoio interista come una classe di alunni del più diroccato ed ignorante istituto professionale, alla stregua di quelli presenti nella periferia di Caracas (che poi è effettivamente la scuola che ha frequentato Guarin🕊).

L'Inter in gita a Venezia 1 Ranocchiate
Un minuto di silenzio per i piccioni del terzo anello

Quindi ho pensato: perché non fargli fare, al quinto anno, una bella gita...a Venezia? Immergiamoci...

Gli alunni (ovviamente tutti maschi, come nei migliori ITIS) sono una banda di simpatici ignorantoni che, non si sa grazie a quale aiuto divino, sono riusciti a passare lo scorso anno scolastico in DAD come i migliori della scuola.

Quest'anno però il professore salentino super pagato che li aveva condotti alla promozione se n'è andato a causa dell'addio del suo cocco e di quel simpatico ragazzo marocchino che correva tanto. (NON SI INVESDE NELLA SGUOLAAA!!!!).

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Il prof Conte all'arrivo all'ITIS Angelo Moratti

Al suo posto è arrivato un nuovo prof, un po’ strano, che fino all’anno prima insegnava in una scuola romana in cui tutti i dipendenti erano sottopagati e nella quale non si investivano soldi da decenni.

Erano pochi quelli che si fidavano di lui, ma, tra lo scetticismo generale, il prof. Simone Inzaghi detto Mone è riuscito comunque a far passare agli alunni il primo test europeo dopo un decennio e sta anche riuscendo a fargli mantenere una buona media in italiano.

Come premio per il passaggio del test europeo il preside Zhang ha voluto premiare i ragazzi portandoli in gita a Venezia.

La classe ha accolto la notizia con grande fermento, smorzato solo dalla delusione di Arturito Vidal che sperava in una bella gita ad Amsterdam e di Stefano Sensi che invece avrebbe tanto voluto andare con i suoi amichetti a DisneyWorld.
Ma nonostante ciò, la classe si preparava a vivere tre giorni di follia nella città lagunare (d’altronde, con gente tipo Brozo in classe non si può certo pensare di passare una gita normale).

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Brozo dopo la prima notte a Venezia

La partenza è fissata per giovedì 25, giorno della settimana storicamente dedicato ai grandi i test nell'Europa che conta e che invece anche quest’anno è libero da impegni importanti. La partenza è fissata alle prime luci dell’alba presso la sede della scuola, l'ITIS Angelo Moratti.
Tutti erano infreddoliti e ancora mezzo addormentati, tanto che si stavano quasi per dimenticare Nicolino Barella, ritrovato solo grazie a Brozo, che, non vedendo il suo amico, ha cominciato a urlare "Bareeee dove seiiiii" e lo ha poi ritrovato, ancora in after dalla sera prima, nel bagno del piano terra dove aveva passato la notte.

Recuperato Nicolino, i ragazzi salgono finalmente sul pullman occupando posti "tattici".
Alla destra del prof si siede Don Matteo Darmian che sfrutta la sveglia all'alba per recitare qualche rosario, che, dice, "non recitavo da quando ero in seminario".

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Don Matteo ai tempi del Seminario

Dall'altra parte del bus, invece, si siede il trio Calha - Sanchez - Vidal che si occupa di far partire i cori durante il viaggio (con annesso momento di imbarazzo quando Hakan, in un attimo di confusione, pensando di essere ancora con la sua vecchia classe dell’ITIS Silvio B. fa partire "Pioli is on fire").

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Calha prima di cambiare scuola

Vicino al trio delle meraviglie, invece, ci sono Lauti e il Tucu Correa con la chiara intenzione di passare l'intero viaggio a farsi selfie con le canzoni reggaeton spagnole di sottofondo. 

Dopo qualche ora la classe arriva finalmente a destinazione, pronta a vedere la città, anche se alcuni, come Handa e Kolarov, gli anziani ripetenti, borbottano pensando solo a quanto sarebbe stato bello rimanere a casa a vedere Netflix sul divano sotto le coperte. 

Giunti in hotel, il rappresentante di classe (ovviamente Frog) si occupa di dividere gli alunni nelle varie camere in base alle loro personalità. Tutti gli alunni sono sistemati in camere doppie, ma il lungimirante capoclasse ne ha fatta preparare anche una matrimoniale con lettino aggiunto per l’allegra famigliola composta dalla coppia Skri - Stefan e dal figlioletto Basto.

La gita prosegue poi nei giorni seguenti senza particolari intoppi oltre alle classiche proteste dei più trasgressivi del gruppo che non avevano nessuna voglia di visitare mostre e musei.

Durante la notte, invece, il gruppo si divideva: i "tranquilli" come Darmian, Frog, Handa, Sensi e D'Ambrosio rientravano in hotel non oltre le 23, i "casinisti" come Dimarco, Bare, Calha, Arturo e Alexis andavano con una panda a noleggio (Arturo non riusciva più a farne a meno) nei migliori nightclub e infine i Brati come Brozo, Perry, Edin, Kolarov e Radu avevano organizzato, non si sa bene come, una bisca clandestina con le più losche figure dell'ambiente lagunare.

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Ma questo solo per due notti perché, nella serata di sabato la classe doveva giocare una partita contro dei pari età in un abbattutissimo campetto della periferia veneziana.
Ancora distrutti dalla serata precedente, i nostri eroi si avviarono verso il campo con la stessa voglia con la quale un lavoratore si alza al lunedì mattina. A render tutto ancor più epico ci pensò la pioggia che quella sera non smetteva di tormentare la laguna veneta.

Sotto il diluvo universale le due squadre si avviarono verso gli spogliatoi.
Il prof. Inzaghi, dotato della classica tuta da professore di ginnastica, si perse in uno sproloquio infinito per motivare i ragazzi, che n quel momento avevano voglia solo di essere sotto le coperte e di una bevanda calda.
Al momento dell'ingresso in campo i ragazzi milanesi incontrarono per la prima volta i coetanei veneziani e tra i loro sguardi si notava un comune interrogativo: ma questa partita la dobbiamo per forza giocare?*UFF SBUFF SBRACC*
Ma ormai non avevano scampo, l’arbitro stava per fischiare il calcio di inizio...

L'Inter in gita a Venezia

Cari Brati, io sono sempre stato solito immaginare lo spogliatoio interista come una classe di alunni del più diroccato ed ignorante istituto professionale, alla stregua di quelli presenti nella periferia di Caracas (che poi è effettivamente la scuola che ha frequentato Guarin🕊).

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Un minuto di silenzio per i piccioni del terzo anello

Quindi ho pensato: perché non fargli fare, al quinto anno, una bella gita...a Venezia? Immergiamoci...

Gli alunni (ovviamente tutti maschi, come nei migliori ITIS) sono una banda di simpatici ignorantoni che, non si sa grazie a quale aiuto divino, sono riusciti a passare lo scorso anno scolastico in DAD come i migliori della scuola.

Quest'anno però il professore salentino super pagato che li aveva condotti alla promozione se n'è andato a causa dell'addio del suo cocco e di quel simpatico ragazzo marocchino che correva tanto. (NON SI INVESDE NELLA SGUOLAAA!!!!).

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Il prof Conte all'arrivo all'ITIS Angelo Moratti

Al suo posto è arrivato un nuovo prof, un po’ strano, che fino all’anno prima insegnava in una scuola romana in cui tutti i dipendenti erano sottopagati e nella quale non si investivano soldi da decenni.

Erano pochi quelli che si fidavano di lui, ma, tra lo scetticismo generale, il prof. Simone Inzaghi detto Mone è riuscito comunque a far passare agli alunni il primo test europeo dopo un decennio e sta anche riuscendo a fargli mantenere una buona media in italiano.

Come premio per il passaggio del test europeo il preside Zhang ha voluto premiare i ragazzi portandoli in gita a Venezia.

La classe ha accolto la notizia con grande fermento, smorzato solo dalla delusione di Arturito Vidal che sperava in una bella gita ad Amsterdam e di Stefano Sensi che invece avrebbe tanto voluto andare con i suoi amichetti a DisneyWorld.
Ma nonostante ciò, la classe si preparava a vivere tre giorni di follia nella città lagunare (d’altronde, con gente tipo Brozo in classe non si può certo pensare di passare una gita normale).

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Brozo dopo la prima notte a Venezia

La partenza è fissata per giovedì 25, giorno della settimana storicamente dedicato ai grandi i test nell'Europa che conta e che invece anche quest’anno è libero da impegni importanti. La partenza è fissata alle prime luci dell’alba presso la sede della scuola, l'ITIS Angelo Moratti.
Tutti erano infreddoliti e ancora mezzo addormentati, tanto che si stavano quasi per dimenticare Nicolino Barella, ritrovato solo grazie a Brozo, che, non vedendo il suo amico, ha cominciato a urlare "Bareeee dove seiiiii" e lo ha poi ritrovato, ancora in after dalla sera prima, nel bagno del piano terra dove aveva passato la notte.

Recuperato Nicolino, i ragazzi salgono finalmente sul pullman occupando posti "tattici".
Alla destra del prof si siede Don Matteo Darmian che sfrutta la sveglia all'alba per recitare qualche rosario, che, dice, "non recitavo da quando ero in seminario".

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Don Matteo ai tempi del Seminario

Dall'altra parte del bus, invece, si siede il trio Calha - Sanchez - Vidal che si occupa di far partire i cori durante il viaggio (con annesso momento di imbarazzo quando Hakan, in un attimo di confusione, pensando di essere ancora con la sua vecchia classe dell’ITIS Silvio B. fa partire "Pioli is on fire").

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Calha prima di cambiare scuola

Vicino al trio delle meraviglie, invece, ci sono Lauti e il Tucu Correa con la chiara intenzione di passare l'intero viaggio a farsi selfie con le canzoni reggaeton spagnole di sottofondo. 

Dopo qualche ora la classe arriva finalmente a destinazione, pronta a vedere la città, anche se alcuni, come Handa e Kolarov, gli anziani ripetenti, borbottano pensando solo a quanto sarebbe stato bello rimanere a casa a vedere Netflix sul divano sotto le coperte. 

Giunti in hotel, il rappresentante di classe (ovviamente Frog) si occupa di dividere gli alunni nelle varie camere in base alle loro personalità. Tutti gli alunni sono sistemati in camere doppie, ma il lungimirante capoclasse ne ha fatta preparare anche una matrimoniale con lettino aggiunto per l’allegra famigliola composta dalla coppia Skri - Stefan e dal figlioletto Basto.

La gita prosegue poi nei giorni seguenti senza particolari intoppi oltre alle classiche proteste dei più trasgressivi del gruppo che non avevano nessuna voglia di visitare mostre e musei.

Durante la notte, invece, il gruppo si divideva: i "tranquilli" come Darmian, Frog, Handa, Sensi e D'Ambrosio rientravano in hotel non oltre le 23, i "casinisti" come Dimarco, Bare, Calha, Arturo e Alexis andavano con una panda a noleggio (Arturo non riusciva più a farne a meno) nei migliori nightclub e infine i Brati come Brozo, Perry, Edin, Kolarov e Radu avevano organizzato, non si sa bene come, una bisca clandestina con le più losche figure dell'ambiente lagunare.

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Ma questo solo per due notti perché, nella serata di sabato la classe doveva giocare una partita contro dei pari età in un abbattutissimo campetto della periferia veneziana.
Ancora distrutti dalla serata precedente, i nostri eroi si avviarono verso il campo con la stessa voglia con la quale un lavoratore si alza al lunedì mattina. A render tutto ancor più epico ci pensò la pioggia che quella sera non smetteva di tormentare la laguna veneta.

Sotto il diluvo universale le due squadre si avviarono verso gli spogliatoi.
Il prof. Inzaghi, dotato della classica tuta da professore di ginnastica, si perse in uno sproloquio infinito per motivare i ragazzi, che n quel momento avevano voglia solo di essere sotto le coperte e di una bevanda calda.
Al momento dell'ingresso in campo i ragazzi milanesi incontrarono per la prima volta i coetanei veneziani e tra i loro sguardi si notava un comune interrogativo: ma questa partita la dobbiamo per forza giocare?*UFF SBUFF SBRACC*
Ma ormai non avevano scampo, l’arbitro stava per fischiare il calcio di inizio...

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