01/11/2018

Life on Mario

Avete presente quando per tutta la settimana preparate il vostro solito weekend da passare con solo amici maschi, molti videogame, poche ragazze e ancora meno igiene intima? Ecco, ora immaginate che poco prima dell’arrivo dei vostri amici vi arrivi una telefonata da lei, Joana, la ragazza portoghese dalla stupenda pelle d’ebano e dal passo felpato che vi ha fatto innamorare facendovela annusare per un anno e mezzo per poi sparire in Erasmus in Inghilterra, e che questa vi chieda di uscire, così all’improvviso. Ovviamente se avete più di due neuroni comunicanti fingete una colica renale con i vostri amici per passare la serata con lei ad ammirare sognanti la sua fronte lucida.  La serata di lunedì è stata pressappoco così anche per me. Un’intera settimana a preparare un articolo sulle meravigliose gesta di Icardi nel Derby, sulla mossa del coccodrillo del croato più epico del mondo al Camp Nou e sul ritorno della Garra Charrua a Roma, quando alle 19:30 sul gruppo di Ranocchiate appare una notizia che avrebbe fatto infartare pure il tipo col cuore di latta del Mago di Oz: Joao Mario titolare. Sul gruppo parte il delirio più totale. Gente che gridava al miracolo, gente che volava dalle finestre. In confronto i festeggiamenti per lo sbarco sulla luna sembravano un brunch domenicale del circolo del Burraco.

Ovviamente tutte le buone intenzioni riguardo al parlare delle partite della settimana vanno allegramente a puttane ed eccoci qui a parlare del meraviglioso Joao. Ubi maior, minor cessat come si suole dire. Sì, ok, tutto bellissimo, ma in tutto questo, come ha giocato Joao? Non ne ho la minima idea. Sono stati 50 minuti di puro esoterismo. Ogni pallone toccato, ogni scatto col culo all’infuori, ogni primo piano sul suo sguardo mi ha mandato in un mondo parallelo neanche fosse una pasticca di Crystal Meth. Per 50 minuti sono tornato con la mente al post Inter-Juve dell’anno di grazia di Frank de Boer, quando si pensava di aver trovato un portoghese fortissimo, quasi più forte di Quaresma. Nitidamente riapparivano nella mia mente le frasi da bar dette con gli amici: “ragazzi qua abbiamo preso un fenomeno”, “questo ha un’intelligenza tattica che non vedevo dai tempi del Cuchu”, “ragazzi, e pensate che non è ancora esploso Gabigol, vedo un grande futuro di fronte a noi. E meno male che non abbiamo preso quel Gabriel Jesus che mi sa proprio di bidone”.

Ovviamente nessuna di queste cose si è minimamente trasformata in realtà. Tuttavia, questa nuova Inter ci sta regalando storie di redenzione e ritorni degne delle migliori narrazioni evangeliche. Nel vangelo secondo Luciano nessuno è mai veramente dannato. Ed è per questo che, dopo aver redento Brozovic, riesumato Borja, riportato al goal AK87 e aver resuscitato il delfino Joao è arrivato il momento di realizzare l’ultimo grande sogno: Riportare a casa Guarin. Ma forse i tempi non sono ancora maturi per questo. Il Giaguaro è l’eroe che San Siro merita, ma non quello di cui ha bisogno in questo momento. Per ora, limitiamoci a godere della rinnovata magnificenza di JM10, in attesa del grande #RITORN.

Is there life on Mars?”

Questo si chiedeva David Bowie nel lontano 1973. A distanza di 45 anni questa domanda risulta del tutto secondaria rispetto alla grande questione emersa in questi giorni. C’è vita su Mario? Solo il tempo ce lo dirà, ma una cosa è certa. Il popolo di Ranocchiate ci ha sempre creduto e non smetterà mai di farlo. Lavoriamo per realizzare i vostri sogni.

P.s. Avete notato che un ragazzo, un meraviglioso ragazzo, che non ha in nessun modo alcun tipo di relazione con chi sta scrivendo ve lo giuro, nelle interviste di Ranocchiate aveva predetto tutto?

P.p.s Se non avete ancora visto le nostre interviste e non vi siete iscritti al canale YouTube vi apparirà lo spirito malvagio di Alvaro Pereira, poi non dite che non vi ho avvisato.

Life on Mario

Avete presente quando per tutta la settimana preparate il vostro solito weekend da passare con solo amici maschi, molti videogame, poche ragazze e ancora meno igiene intima? Ecco, ora immaginate che poco prima dell’arrivo dei vostri amici vi arrivi una telefonata da lei, Joana, la ragazza portoghese dalla stupenda pelle d’ebano e dal passo felpato che vi ha fatto innamorare facendovela annusare per un anno e mezzo per poi sparire in Erasmus in Inghilterra, e che questa vi chieda di uscire, così all’improvviso. Ovviamente se avete più di due neuroni comunicanti fingete una colica renale con i vostri amici per passare la serata con lei ad ammirare sognanti la sua fronte lucida.  La serata di lunedì è stata pressappoco così anche per me. Un’intera settimana a preparare un articolo sulle meravigliose gesta di Icardi nel Derby, sulla mossa del coccodrillo del croato più epico del mondo al Camp Nou e sul ritorno della Garra Charrua a Roma, quando alle 19:30 sul gruppo di Ranocchiate appare una notizia che avrebbe fatto infartare pure il tipo col cuore di latta del Mago di Oz: Joao Mario titolare. Sul gruppo parte il delirio più totale. Gente che gridava al miracolo, gente che volava dalle finestre. In confronto i festeggiamenti per lo sbarco sulla luna sembravano un brunch domenicale del circolo del Burraco.

Ovviamente tutte le buone intenzioni riguardo al parlare delle partite della settimana vanno allegramente a puttane ed eccoci qui a parlare del meraviglioso Joao. Ubi maior, minor cessat come si suole dire. Sì, ok, tutto bellissimo, ma in tutto questo, come ha giocato Joao? Non ne ho la minima idea. Sono stati 50 minuti di puro esoterismo. Ogni pallone toccato, ogni scatto col culo all’infuori, ogni primo piano sul suo sguardo mi ha mandato in un mondo parallelo neanche fosse una pasticca di Crystal Meth. Per 50 minuti sono tornato con la mente al post Inter-Juve dell’anno di grazia di Frank de Boer, quando si pensava di aver trovato un portoghese fortissimo, quasi più forte di Quaresma. Nitidamente riapparivano nella mia mente le frasi da bar dette con gli amici: “ragazzi qua abbiamo preso un fenomeno”, “questo ha un’intelligenza tattica che non vedevo dai tempi del Cuchu”, “ragazzi, e pensate che non è ancora esploso Gabigol, vedo un grande futuro di fronte a noi. E meno male che non abbiamo preso quel Gabriel Jesus che mi sa proprio di bidone”.

Ovviamente nessuna di queste cose si è minimamente trasformata in realtà. Tuttavia, questa nuova Inter ci sta regalando storie di redenzione e ritorni degne delle migliori narrazioni evangeliche. Nel vangelo secondo Luciano nessuno è mai veramente dannato. Ed è per questo che, dopo aver redento Brozovic, riesumato Borja, riportato al goal AK87 e aver resuscitato il delfino Joao è arrivato il momento di realizzare l’ultimo grande sogno: Riportare a casa Guarin. Ma forse i tempi non sono ancora maturi per questo. Il Giaguaro è l’eroe che San Siro merita, ma non quello di cui ha bisogno in questo momento. Per ora, limitiamoci a godere della rinnovata magnificenza di JM10, in attesa del grande #RITORN.

Is there life on Mars?”

Questo si chiedeva David Bowie nel lontano 1973. A distanza di 45 anni questa domanda risulta del tutto secondaria rispetto alla grande questione emersa in questi giorni. C’è vita su Mario? Solo il tempo ce lo dirà, ma una cosa è certa. Il popolo di Ranocchiate ci ha sempre creduto e non smetterà mai di farlo. Lavoriamo per realizzare i vostri sogni.

P.s. Avete notato che un ragazzo, un meraviglioso ragazzo, che non ha in nessun modo alcun tipo di relazione con chi sta scrivendo ve lo giuro, nelle interviste di Ranocchiate aveva predetto tutto?

P.p.s Se non avete ancora visto le nostre interviste e non vi siete iscritti al canale YouTube vi apparirà lo spirito malvagio di Alvaro Pereira, poi non dite che non vi ho avvisato.

Notizie flash

Ultimi articoli

14/09/2025
Juventus – Inter, il pagellone che punta ad una salvezza tranquilla

SOMMER 4 –Inter – Torino: Clean sheet.Inter – Udinese: 2 gol subiti, di cui uno da Atta al primo gol in A.Juve – Inter: 4 gol presi di cui 2 da Kelly ed Adzic al loro primo gol in A.Da quanto ci risulta, quello di Lelly Kelly è anche il primo gol segnato in A […]

13/09/2025
Juventus - Inter nel tempo di un caffè turco

PRIMO TEMPO: 2’ - la Ref Cam è brutta, ma mai quanto questo corner corto di Hakan Dai Svegliati Chalanoglu 4' - Quanto vorrei essere un Thuram 14’ - statistica “curiosa”: Lelly Kelly non aveva mai segnato in A. Indovinate con chi ha trovato il primo gol?! 17' - Quanti punti mancano alla salvezza? 20' […]

13/09/2025
J******s - Inter, 10 pensieri pre-crisInter

😶‍🌫️ Ritorna il prepartita in formato articolo dopo i primi due in formato post; e non sappiamo quale sarà il formato del prossimo. Davvero. Perché non siamo ancora entrati nel mood "ansia per nuova stagione" e non ci stiamo capendo niente. Così non ci capite niente neanche voi. Praticamente noi siamo il mercato dell'Inter ma […]

01/09/2025
Inter-Udinese, il pagellone al gusto di cianuro

SOMMER: Ricominciamo con le solite comiche, rigore subito (ovviamente per fallo di mano in area) e a seguire primo gol in Serie A del baby fenomeno di turno. Il menù è completo. Adesso sinceramente non so cosa dire, speriamo che il nuovo amichetto svizzero Akanji possa portare un po' di solidità in più la dietro. […]

31/08/2025
Inter-Udinese nel tempo di un caffè corretto lacrime

PRE-PARTITA: Potrei dilungarmi con una accurata disamina tattica della partita ma per fare prima vi dico solo: ARRIVIAMO DA UNA GOLEADA, serve altro? 5' Non credo sia normale che l'udinese mi spaventi più del Liverpool, ma non è colpa mia se quando giocano contro di noi a volte le due squadre coincidono 3' E infatti […]

26/08/2025
Inter – Torino, il pagellone ingiocabile

SOMMER 6.5 – Entra in campo con l’aria di chi preferirebbe essere al Sestriere a cogliere stelle alpine, bere latte appena munto e tirare fino a tardi in compagnia della Hunziker. Invece gli tocca difendere i pali dal tridente Simeone/Ngonge/Vlasic, zero tiri in tre, o forse un paio ma di quelli che avrebbe parato anche […]

linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram