07/03/2017

La strategia di Zhang dietro Cagliari-Inter

A cura di Patrick Pecora

Cari amici di Ranocchiate, si torna a giocare alle 15 e l’appuntamento è di quelli che si devono assolutamente vincere. Il Cagliari ha una media punti da Europa League in casa, ma il giovane Zhang ha la strategia giusta per provare a fermare il bomber della squadra sarda: Marco Hollywood Borriello.

Meglio però andare con ordine, altrimenti Kondogbia si confonde.

E’ stata una settimana poco movimentata nel beneamato ambiente: poche parole, tanti fatti, sono stati accostati a noi per la prossima stagione soltanto Aguero, Griezmann e Braccobaldo Bau (con quest’ultimo in forte dubbio per via delle ruggini con Medel, che tempo addietro gli rubò la cagna); scontata la squalifica (ed i classici 5 minuti di vergogna all’angolo della stanza) torna abile e arruolabile Miranda, pronto a provare ancora una volta la Catapulta Infernale con suo fratello Mario.

Ma è proprio quando tutto sembra già stabilito che arriva la sorpresa in vista della partita: Banega decide di giocare! Si, avete capito bene, è lui a decidere se giocare o meno, non Pioli.

Per essere precisi, ovviamente, il buon Stefano ha sempre la possibilità di decidere se schierarlo o meno, ma Ever non ha mai fatto mancare di capire quando gli andava di giocare e quando no: è uno di quelli a cui piace assaporare i momenti, guardarsi attorno in una bella giornata primaverile e passeggiare lungo la via che si ritrova davanti; peccato che di solito la via è un campo di calcio con altri 19 giocatori che corrono e sudano come pinguini accaldati.

Ma questa è un’altra storia: la verità spiccia è che lui avrebbe voluto fare il portiere, ma al primo provino sostenuto si è tuffato dopo 70 minuti.

Ma torniamo a noi.

Si torna al 4-2-3-1 e parte subito la bottiglia di champagne.

E’ tornato il magico duo: il terrore delle ali, i quasi intercettatori di palloni, coloro che hanno ridisegnato il concetto stesso di terzini!

Perché se sai attaccare di solito non sai difendere bene o viceversa, ma se sei D’Ambrosio ed Ansaldi non sai fare nessuna delle due cose, e lì sono uccelli senza zucchero per tutti.

Ricordate la strategia di Zhangino?

Steven arriva a Cagliari con un plotone di donne talmente nutrito da poter essere degno di Bobo Vieri, tutte pronte ad alzare la maglietta ogni qual volta il bomberone napoletano cerca di inquadrare la porta.

Occhio a Banega, che ha bevuto una lattina di Red Bull e sembra fare riscaldamento allo stesso ritmo dei compagni, infatti dopo pochi minuti riesce ad inventare un passaggio geniale per Perisic che stoppa di sinistro e tira col destro: ultimamente il croato dà l’impressione di poter segnare anche con la terza gamba, ma non chiamandosi Diakitè si limita ad usare le due convenzionali.

A qualche minuto di distanza, avviene una cosa talmente inaspettata da far sembrare l’Apocalisse una roba prevedibile: Banega (ancora lui) segna! Su punizione!
Segniamo su punizione! Sul serio!

Da qui in poi sorge spontanea la domanda: e la nostra difesa?
Fino a questo momento regge bene, ma sul 2-0 lo scarto sembra esagerato ed accade ciò che deve accadere: con una strategia difensiva lasciata in eredità da sua maestà Ranocchia, Borriello riesce a concentrarsi sulla partita per circa 20 secondi e buca Handanovic, con conseguenti imprecazioni poco carine rivolte agli dei sloveni.

O almeno credo, Samir ha una sola espressione standard che utilizza per tutte le occasioni, da una rapina appena subita alle grandi occasioni come il matrimonio.

Fine primo tempo e tanto rammarico per Mauro: il capitano è in crisi, sa bene che se non riuscirà a farsi notare stasera Wanda potrebbe essere sposata con Borriello e decide di dare una svolta alla partita: lavora un ottimo pallone per il 3 a 1 di Perisic, si guadagna un rigore e lo realizza anche 4-1 e la prorompente Nara lo aspetta già nel letto.

Il tutto si conclude con la gioia per il “normal man” di questa squadra di squilibrati: SEGNA GAGLIARDINI.

Il resto è poca roba, unico elemento degno di nota è che Eder entra in tempo per prendere il voto, cosa che disturba e non poco il fantacalcio che provo a portare avanti con gli amici, da sempre fonte continua di blasfemie.

Oggi abbiamo vinto come le grandi squadre, in maniera normale e roboante.

Si, lo so, fa strano anche a me scrivere di una partita del genere, ma pare possa capitare di vincere le partite senza complicarsi la vita

Fonti affidabili danno Banega in terapia intensiva a fine partita, per recuperare dallo sforzo compiuto quest’oggi.

Adesso pronti per lo scontro diretto con “l’Atalanta dei miracoli” dell’ex un tantinello avvelenato, Gasperini: per batterli dobbiamo essere più ignoranti di Petagna e Gomez
Poco male, ci affideremo alla epicità di Brozovic o a quel qualcosa che Kondogbia sa dare.
Che poi non è molto chiaro cosa sia che può dare Geoffrey, ma spero abbia a che fare col calcio.

AMALA

 

 

 

La strategia di Zhang dietro Cagliari-Inter

A cura di Patrick Pecora

Cari amici di Ranocchiate, si torna a giocare alle 15 e l’appuntamento è di quelli che si devono assolutamente vincere. Il Cagliari ha una media punti da Europa League in casa, ma il giovane Zhang ha la strategia giusta per provare a fermare il bomber della squadra sarda: Marco Hollywood Borriello.

Meglio però andare con ordine, altrimenti Kondogbia si confonde.

E’ stata una settimana poco movimentata nel beneamato ambiente: poche parole, tanti fatti, sono stati accostati a noi per la prossima stagione soltanto Aguero, Griezmann e Braccobaldo Bau (con quest’ultimo in forte dubbio per via delle ruggini con Medel, che tempo addietro gli rubò la cagna); scontata la squalifica (ed i classici 5 minuti di vergogna all’angolo della stanza) torna abile e arruolabile Miranda, pronto a provare ancora una volta la Catapulta Infernale con suo fratello Mario.

Ma è proprio quando tutto sembra già stabilito che arriva la sorpresa in vista della partita: Banega decide di giocare! Si, avete capito bene, è lui a decidere se giocare o meno, non Pioli.

Per essere precisi, ovviamente, il buon Stefano ha sempre la possibilità di decidere se schierarlo o meno, ma Ever non ha mai fatto mancare di capire quando gli andava di giocare e quando no: è uno di quelli a cui piace assaporare i momenti, guardarsi attorno in una bella giornata primaverile e passeggiare lungo la via che si ritrova davanti; peccato che di solito la via è un campo di calcio con altri 19 giocatori che corrono e sudano come pinguini accaldati.

Ma questa è un’altra storia: la verità spiccia è che lui avrebbe voluto fare il portiere, ma al primo provino sostenuto si è tuffato dopo 70 minuti.

Ma torniamo a noi.

Si torna al 4-2-3-1 e parte subito la bottiglia di champagne.

E’ tornato il magico duo: il terrore delle ali, i quasi intercettatori di palloni, coloro che hanno ridisegnato il concetto stesso di terzini!

Perché se sai attaccare di solito non sai difendere bene o viceversa, ma se sei D’Ambrosio ed Ansaldi non sai fare nessuna delle due cose, e lì sono uccelli senza zucchero per tutti.

Ricordate la strategia di Zhangino?

Steven arriva a Cagliari con un plotone di donne talmente nutrito da poter essere degno di Bobo Vieri, tutte pronte ad alzare la maglietta ogni qual volta il bomberone napoletano cerca di inquadrare la porta.

Occhio a Banega, che ha bevuto una lattina di Red Bull e sembra fare riscaldamento allo stesso ritmo dei compagni, infatti dopo pochi minuti riesce ad inventare un passaggio geniale per Perisic che stoppa di sinistro e tira col destro: ultimamente il croato dà l’impressione di poter segnare anche con la terza gamba, ma non chiamandosi Diakitè si limita ad usare le due convenzionali.

A qualche minuto di distanza, avviene una cosa talmente inaspettata da far sembrare l’Apocalisse una roba prevedibile: Banega (ancora lui) segna! Su punizione!
Segniamo su punizione! Sul serio!

Da qui in poi sorge spontanea la domanda: e la nostra difesa?
Fino a questo momento regge bene, ma sul 2-0 lo scarto sembra esagerato ed accade ciò che deve accadere: con una strategia difensiva lasciata in eredità da sua maestà Ranocchia, Borriello riesce a concentrarsi sulla partita per circa 20 secondi e buca Handanovic, con conseguenti imprecazioni poco carine rivolte agli dei sloveni.

O almeno credo, Samir ha una sola espressione standard che utilizza per tutte le occasioni, da una rapina appena subita alle grandi occasioni come il matrimonio.

Fine primo tempo e tanto rammarico per Mauro: il capitano è in crisi, sa bene che se non riuscirà a farsi notare stasera Wanda potrebbe essere sposata con Borriello e decide di dare una svolta alla partita: lavora un ottimo pallone per il 3 a 1 di Perisic, si guadagna un rigore e lo realizza anche 4-1 e la prorompente Nara lo aspetta già nel letto.

Il tutto si conclude con la gioia per il “normal man” di questa squadra di squilibrati: SEGNA GAGLIARDINI.

Il resto è poca roba, unico elemento degno di nota è che Eder entra in tempo per prendere il voto, cosa che disturba e non poco il fantacalcio che provo a portare avanti con gli amici, da sempre fonte continua di blasfemie.

Oggi abbiamo vinto come le grandi squadre, in maniera normale e roboante.

Si, lo so, fa strano anche a me scrivere di una partita del genere, ma pare possa capitare di vincere le partite senza complicarsi la vita

Fonti affidabili danno Banega in terapia intensiva a fine partita, per recuperare dallo sforzo compiuto quest’oggi.

Adesso pronti per lo scontro diretto con “l’Atalanta dei miracoli” dell’ex un tantinello avvelenato, Gasperini: per batterli dobbiamo essere più ignoranti di Petagna e Gomez
Poco male, ci affideremo alla epicità di Brozovic o a quel qualcosa che Kondogbia sa dare.
Che poi non è molto chiaro cosa sia che può dare Geoffrey, ma spero abbia a che fare col calcio.

AMALA

 

 

 

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