23/03/2019

La battaglia di Appiano - Parte 2

Ecco il link alla prima parte per chi se la fosse persa. 

In tutto questo si sono fatte le 11.30:
Arriva Nainggolan.

"DAJE REGA' P******O" e si lancia nella mischia picchiando tutti senza sapere il motivo della rissa.
Dopotutto da quand'è che serve un motivo? "AOOOO TROPPO MAGGICO STO POSTO"

Spalletti intanto è andato nel suo ufficio a prendere un cerottino di My little pony per Joao.
Improvvisamente diventa tutto buio, guarda dalla finestra e vede che in cielo è ricomparso il Marchio Nero della CRISI INTER, che sovrasta minacciosamente la Pinetina.

Oh no di nuovo. Si salvi chi può.

Torna indietro al campo di allenamento e si trova davanti una scena terribile. Tutti i giocatori sono ricoperti di pioggia, fango e sangue e continuano a colpirsi senza pietà.

"BRAVI ragazzi noi si fa team building! Avanti così!"

La battaglia di Appiano va avanti per ore ed ore, fino al tramonto, ma nessuna delle bande sembra riuscire ad avere la meglio. Serve una svolta per interrompere questo status quo.

E Dalbert non ha ancora preso il pallone.

La svolta arriva in serata, quando fuori dai cancelli della Pinetina arriva il pulmino dei nazionali. Ha un colore mimetico e una minacciosissima targa HR.

"Fateci entrare!" urla Ivan il Terribile.
"Per motivi di sicurezza voi dovete restare fuori" informano i custodi.
"MAI! Vai Brate! Idemooo"

Brozo al volante spinge sull'acceleratore, sfonda il cancello e attraversa a tutta velocità la pinetina fino al campo di allenamento.

"No dai non possiamo investirlo, ci sono anche altri compagni nella mischia oltre a lui. Fermiamoci qui e proseguiamo a piedi" suggerisce saggiamente Handanovic.

"Handa ma tu non avevi detto addio anni fa alla nazionale?"

"Ma che cazzo vuoi io sono il capitano, faccio quello che voglio"

La banda balcanica procede di corsa verso il campo.
Ma a un certo punto un membro della compagnia cade a terra.
"SIME, NO!! ALZATI!"
"Non posso Ivan, non ce la faccio. Andate..avanti...senza di me..."
"Vrsa non possiamo lasciarti qui!"
"È l'unica cosa da fare", dice Vrsaljko strisciando in lacrime, "andate e vincete questa battaglia per me".

Dopo questo toccante momento la banda prosegue di corsa, poi camminando, poi di nuovo di corsa. poi cammina di nuovo, poi corre di nuovo, poi cammina, corsetta leggera, cammina, sbuffa un po', corre, cammina.
"Brate, ma se ce ne freghiamo e andiamo tutti all'Arsenal?"
Ma alla fine si decidono e coprono finalmente tutti i 200 metri che li separavano dalla destinazione.

Un forte tuono annuncia l'arrivo di Perisic & co.
Improvvisamente tutti interrompono il combattimento e si voltano verso i tre slavi.

Nessuno sa bene cosa fare o dire.

CONTINUA CLICCANDO QUI PER LEGGERE IL CAPITOLO FINALE

La battaglia di Appiano - Parte 2

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In tutto questo si sono fatte le 11.30:
Arriva Nainggolan.

"DAJE REGA' P******O" e si lancia nella mischia picchiando tutti senza sapere il motivo della rissa.
Dopotutto da quand'è che serve un motivo? "AOOOO TROPPO MAGGICO STO POSTO"

Spalletti intanto è andato nel suo ufficio a prendere un cerottino di My little pony per Joao.
Improvvisamente diventa tutto buio, guarda dalla finestra e vede che in cielo è ricomparso il Marchio Nero della CRISI INTER, che sovrasta minacciosamente la Pinetina.

Oh no di nuovo. Si salvi chi può.

Torna indietro al campo di allenamento e si trova davanti una scena terribile. Tutti i giocatori sono ricoperti di pioggia, fango e sangue e continuano a colpirsi senza pietà.

"BRAVI ragazzi noi si fa team building! Avanti così!"

La battaglia di Appiano va avanti per ore ed ore, fino al tramonto, ma nessuna delle bande sembra riuscire ad avere la meglio. Serve una svolta per interrompere questo status quo.

E Dalbert non ha ancora preso il pallone.

La svolta arriva in serata, quando fuori dai cancelli della Pinetina arriva il pulmino dei nazionali. Ha un colore mimetico e una minacciosissima targa HR.

"Fateci entrare!" urla Ivan il Terribile.
"Per motivi di sicurezza voi dovete restare fuori" informano i custodi.
"MAI! Vai Brate! Idemooo"

Brozo al volante spinge sull'acceleratore, sfonda il cancello e attraversa a tutta velocità la pinetina fino al campo di allenamento.

"No dai non possiamo investirlo, ci sono anche altri compagni nella mischia oltre a lui. Fermiamoci qui e proseguiamo a piedi" suggerisce saggiamente Handanovic.

"Handa ma tu non avevi detto addio anni fa alla nazionale?"

"Ma che cazzo vuoi io sono il capitano, faccio quello che voglio"

La banda balcanica procede di corsa verso il campo.
Ma a un certo punto un membro della compagnia cade a terra.
"SIME, NO!! ALZATI!"
"Non posso Ivan, non ce la faccio. Andate..avanti...senza di me..."
"Vrsa non possiamo lasciarti qui!"
"È l'unica cosa da fare", dice Vrsaljko strisciando in lacrime, "andate e vincete questa battaglia per me".

Dopo questo toccante momento la banda prosegue di corsa, poi camminando, poi di nuovo di corsa. poi cammina di nuovo, poi corre di nuovo, poi cammina, corsetta leggera, cammina, sbuffa un po', corre, cammina.
"Brate, ma se ce ne freghiamo e andiamo tutti all'Arsenal?"
Ma alla fine si decidono e coprono finalmente tutti i 200 metri che li separavano dalla destinazione.

Un forte tuono annuncia l'arrivo di Perisic & co.
Improvvisamente tutti interrompono il combattimento e si voltano verso i tre slavi.

Nessuno sa bene cosa fare o dire.

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