Non so se sia più pazza la nostra amata inter o io che mi son preso la briga di scrivere quello che probabilmente è il prepartita più complicato degli ultimi quattro anni. Con Spalletti ci sono stati alti e bassi ma le aspettative erano quelle che erano; Abbiamo conquistato la champions per due anni di fila e va bene così. Il biennio Conte ha avuto sì dei bassi ma principalmente molti alti; Abbiamo vinto lo scudetto dopo dieci anni e va bene così. Dopo questi quattro anni ci sono stati dei bruschi cambiamenti in estate che ci han fatto credere nella mediocrità, ma grazie a un'inaspettata forza della nostra squadra e al suicidio sportivo di altre siamo arrivati al giorno del derby della Madonnina, il 5 Febbraio, da primi in classifica, e tra le 18:39 e le 19:31 di quello stesso giorno eravamo padroni di Milano, primi in classifica a +7, qualificati agli ottavi di champions, il tutto ottenuto tramite un gioco scoppiettante. Mantenendo come sempre la calma che mi contraddistingue mi chiedo semplicemente COMEEE CAZZO SIA POSSIBILEEEEE CHE DOPO NEMMENO DUE MESI SIAMO TERZI IN CLASSIFICA A SEI PUNTI DAL MILAAAAAAAAN FUORI DALLA CHAMPIONS IN MANIERA KAFKIANA LA JUVENTUUS A -1 CHE CI SUPERERA' DOMENICA GLI ATTACCANTI CHE NON SEGNANO NEMMENO A PORTA VUOTAAA NON BATTIAMO IL GENOA, LA FIORENTINA, IL TORINO NESSUNOOOO E IN PIU E' SCOPPIATA LA TERZA GUERRA MONDIALEEE E L'ITALIAAAA E' USCITA CON LA MACEDONIAAAAAAA DEL NOOOORD.
Non ci son parole, o meglio ce ne sarebbero alcune ma non sono accettate socialmente, e quindi giaccio qui, inerme, senza sapere cosa scrivere per questa partita anche perché questa non è una partita come le altre, è JUVENTUS - INTER, e sarebbe importante pure se avessimo già vinto lo scudetto.
Niente da fare brati e sestre... ho il blocco dello scrittore (oddio scrittore, avvocato...), non riesco a tramutare in testo le mille emozioni, principalmente negative, che ho su questa partita e quindi ho pensato che il modo migliore per parlarne fosse sfruttare grandi artisti che ci hanno preceduto. Ladies and gentlemen, anzi, sestries and bratimen: ecco a voi il derby d'Italia descritto attraverso l'arte.
MUSICA: 🎶"Peeeeerderee il caaaaampionaaaaatooo quando si fa domenica seeeeeera, quando gli spaaaaalti gli ultraaas non li coooloraaaaan, rischi di impazziiiiiiiree, può scoppiartiiii il cuoreee, perdere uno scudetto e avere voglia di morireeeeeeee. Lasciamiiiii gridaaaare, rinnegar lo Spiaaaze, prendere a sassateeee tutti i cileni (e Cuadrado, che fa sempre bene) ancora in campooo, li faròòò cadere ad uno a uno, spezzerò le gambe dell'amigo, e piangeròòò di continuooo."🎶 - Massimo Ranieri, perdere l'amore, 1988.
Massimo Ranieri scrisse questa canzone d'amore per il festival di Sanremo: un componimento che parla di una relazione intensa e straziante volta al termine in maniera tardiva e burrascosa. Allo stesso modo il rapporto tra l'Inter e lo scudetto dopo questa sconfitta con la Juventus volgerà al termine, in una maniera altrettanto dolorosa e, come dice la canzone, parte della colpa sarà da additare ai due cileni che combineranno qualcosa di stupido e di Cuadrado che come al solito simulerà ad arte. Almeno Ranieri attraverso questa espressione di dolore vinse il festival; Noi soffriremo e basta, e a vincere sarà l'altra squadra di Milano. What a scenario.
POESIA: "Ei fu, siccome immobile, dato l'inutil tentativo, stesse il portiere immemore, sbuffando per il tiro, così percossa, attonita, la dirigenza in tribuna sta."
Muta pensando all'ultima partita del portiere fatale.. Nè sa quando una simile orma di piè mortale la sua meravigliosa parata laser a salvarci verrà." - Alessandro Manzoni, 5 Maggio, 1821
Duecentouno anni fa Alessandro Manzoni scrisse questa poesia in cui si immaginò le ultime ore della vita di Napoleone, uno dei più incredibili personaggi della storia dell'umanità ormai abbandonato al suo destino nell'isola di Sant'Elena, e allo stesso modo il nostro capitano e portiere, dopo aver fissato inesorabilmente il pallone infilarsi alle sue spalle, deciderà di abbandonare la squadra. La nostra dirigenza seduta allo Juventus stadium, colta a fissare il vuoto davanti a sé, inizierà a domandarsi chi sarà il degno erede di Handanovic per ripartire l'anno prossimo con un nuovo, fallimentare, progetto. Non serve che io dica che la poesia si intitola 5 Maggio, giusto per rendere ancora più beffarda la nostra disfatta.
PITTURA: Sono le 23:00. La partita è finita da dieci minuti. Lo stadio inizia a svuotarsi e così fa anche il bar. Son rimasti soltanto gli amici juventini che si offrono giri di shots e birra ululando come non mai. Sul maxischermo del bar passano le immagini dei gol di Vlahovic e Morata ma tu e i tuoi amici non vi accorgete di niente. Siete immobili, attoniti. Siete Napoleone sull'isola di Sant'Elena, siete Ranieri dopo la separazione con l'amata. Fissate il vuoto. Diventa vostro amico. A un certo punto un sussulto. La testa che rotea a sinistra. Notate sul bancone del bar l'assenzio. Non avete più niente da perdere. Chiamate con un cenno il cameriere. Già ha capito. Dopo 10 minuti siete tristi e ubriachi, con un principio di cirrosi epatica in più. Avete appena perso il derby d'Italia, la schedina, lo scudetto. La tristezza è tanta. A fine XIX secolo il pittore impressionista Degas dipinse questa tela chiamata l'assenzio, per evidenziare come a Parigi gli artisti bohemien e in generale tutti i cittadini si stiano abbandonando a vizi logoranti e distruttivi, come può essere il consumo dell'assenzio. Questi due attori dipinti, seppur vicini fisicamente, son lontani mentalmente, ognuno pensa a sé stesso ed è prigioniero del bar e dei vizi che si porta dietro. Hanno toccato il fondo e forse nel profondo lo sanno... sono esattamente la metafora di ciò che saremo noi dopo la partita.
CINEMA: "Ricorda chi eravamo". L'ordine più semplice che un allenatore possa dare. "Ricorda perché siamo stati campioni d'Italia". Lui non desiderava tributi, o canzoni (PIOLIII IS ON FIREEE), o monumenti, o dichiarazioni pre derby di Calabria. Il suo desiderio era semplice: "ricorda chi eravamo", così mi ha detto. Era la sua speranza, se un bambino appassionato dovesse arrivare in questo luogo, negli innumerevoli secoli di là da venire, possano tutti i nostri cori sussurrarti dalle tribune senza età. "Va' a dire a tutti gli appassionati, ragazzino, che qui, secondo le regole del calcio, noi abbiamo vinto". E così il nostro trionfo è arrivato. E i suoi giocatori hanno vinto. Appena un anno fa. A lungo ho pensato alle parole del mio allenatore, AGGHIACCIANDI, parole di vittoria. Il tempo gli ha dato ragione, perché da gobbo Juventino a comandante nerazzurro si è tramandata la notizia che il prode Conte e i suoi 24 giocatori, così lontani dal pubblico, hanno dato la vita, non solo per l'Inter, ma per tutta la lega calcio e per la speranza difesa di questa Italia. Ora, qui su questo aspro frammento di manto erboso chiamato Juventus Stadium, i cavalli di Allegri affrontano la loro disfatta! Lì davanti i tifosi si raccolgono, è nero il terrore che afferra saldo i loro cuori, con dita di ghiaccio; conoscono molto bene gli impietosi orrori che hanno sofferto per il fallo tattico e il gol di Sanchez, e ora fissano il manto erboso dello stadio dove ci sono 11 giocatori alla testa dell'intero popolo nerazzurro! I bookmaker ci danno sfavoriti di sole 3 volte! Buon segno per tutti gli interisti. Quest'oggi noi riscattiamo il campionato con la mone-ball e contro la juventinità e lo vinciamo in un futuro più radioso di quanto si possa immaginare. Dite grazie, oh giocatori, ai prodi tifosi. Alla vittoria! - Delio, 300, 2007.
Nel 2007 Zack Snyder diresse il colossal 300, un film storico ispirato alla battaglia delle Termopili: un battaglione dell'armata, i famosi 300 appunto (per gli Juventini sono 302), guidati da Leonida, sacrificarono eroicamente la loro vita per rallentare l'inesorabile avanzata persiana. Morirono nel farlo, ma inflissero danni enormi e rovinarono i piani dei nemici e così facendo entrarono nella leggenda.
So bene che questo prepartita, specchio dell'anima degli interisti, è stato all'insegna del disfattismo e del pessimismo, ma so anche che dal fondo non si può che risalire. Vero, abbiamo perso il derby. Vero, siamo usciti dalla champions. Vero, siamo terzi in classifica e con il morale sotto i piedi. Ma è anche vero che noi siamo la pazza Inter, che noi siamo i campioni d'Italia, e quale occasione migliore della partita conosciuta proprio come il derby d'Italia per dimostrarlo nuovamente. Abbiamo vissuto il 5 Maggio, i derby di champions con il Milan, la finale di Europa League ma non abbiamo mai mollato e siamo sempre risorti, fedeli fino all'ultimo a questi colori. Mi sono immaginato il comandante SPIAZE, nei panni di Delio, che prima della partita ricorda alla squadra che solo l'anno prima gli stessi giocatori, guidati da Antonio Conte nei panni di Leonida avevano vinto lo scudetto e avevano trionfato. Perché non dovrebbe risuccedere, perché non dovremmo risorgere dalle ceneri? I bilanci, le accuse e i processi si faranno alla fine, ma intanto domenica sera c'è LA PARTITA, uniamoci tutti insieme a tifare per la nostra Inter. Difendiamo il TRICOLORE sul petto! Buon Juventus - Inter a tutti amici, che il Sommo ce la mandi buona!
Non so se sia più pazza la nostra amata inter o io che mi son preso la briga di scrivere quello che probabilmente è il prepartita più complicato degli ultimi quattro anni. Con Spalletti ci sono stati alti e bassi ma le aspettative erano quelle che erano; Abbiamo conquistato la champions per due anni di fila e va bene così. Il biennio Conte ha avuto sì dei bassi ma principalmente molti alti; Abbiamo vinto lo scudetto dopo dieci anni e va bene così. Dopo questi quattro anni ci sono stati dei bruschi cambiamenti in estate che ci han fatto credere nella mediocrità, ma grazie a un'inaspettata forza della nostra squadra e al suicidio sportivo di altre siamo arrivati al giorno del derby della Madonnina, il 5 Febbraio, da primi in classifica, e tra le 18:39 e le 19:31 di quello stesso giorno eravamo padroni di Milano, primi in classifica a +7, qualificati agli ottavi di champions, il tutto ottenuto tramite un gioco scoppiettante. Mantenendo come sempre la calma che mi contraddistingue mi chiedo semplicemente COMEEE CAZZO SIA POSSIBILEEEEE CHE DOPO NEMMENO DUE MESI SIAMO TERZI IN CLASSIFICA A SEI PUNTI DAL MILAAAAAAAAN FUORI DALLA CHAMPIONS IN MANIERA KAFKIANA LA JUVENTUUS A -1 CHE CI SUPERERA' DOMENICA GLI ATTACCANTI CHE NON SEGNANO NEMMENO A PORTA VUOTAAA NON BATTIAMO IL GENOA, LA FIORENTINA, IL TORINO NESSUNOOOO E IN PIU E' SCOPPIATA LA TERZA GUERRA MONDIALEEE E L'ITALIAAAA E' USCITA CON LA MACEDONIAAAAAAA DEL NOOOORD.
Non ci son parole, o meglio ce ne sarebbero alcune ma non sono accettate socialmente, e quindi giaccio qui, inerme, senza sapere cosa scrivere per questa partita anche perché questa non è una partita come le altre, è JUVENTUS - INTER, e sarebbe importante pure se avessimo già vinto lo scudetto.
Niente da fare brati e sestre... ho il blocco dello scrittore (oddio scrittore, avvocato...), non riesco a tramutare in testo le mille emozioni, principalmente negative, che ho su questa partita e quindi ho pensato che il modo migliore per parlarne fosse sfruttare grandi artisti che ci hanno preceduto. Ladies and gentlemen, anzi, sestries and bratimen: ecco a voi il derby d'Italia descritto attraverso l'arte.
MUSICA: 🎶"Peeeeerderee il caaaaampionaaaaatooo quando si fa domenica seeeeeera, quando gli spaaaaalti gli ultraaas non li coooloraaaaan, rischi di impazziiiiiiiree, può scoppiartiiii il cuoreee, perdere uno scudetto e avere voglia di morireeeeeeee. Lasciamiiiii gridaaaare, rinnegar lo Spiaaaze, prendere a sassateeee tutti i cileni (e Cuadrado, che fa sempre bene) ancora in campooo, li faròòò cadere ad uno a uno, spezzerò le gambe dell'amigo, e piangeròòò di continuooo."🎶 - Massimo Ranieri, perdere l'amore, 1988.
Massimo Ranieri scrisse questa canzone d'amore per il festival di Sanremo: un componimento che parla di una relazione intensa e straziante volta al termine in maniera tardiva e burrascosa. Allo stesso modo il rapporto tra l'Inter e lo scudetto dopo questa sconfitta con la Juventus volgerà al termine, in una maniera altrettanto dolorosa e, come dice la canzone, parte della colpa sarà da additare ai due cileni che combineranno qualcosa di stupido e di Cuadrado che come al solito simulerà ad arte. Almeno Ranieri attraverso questa espressione di dolore vinse il festival; Noi soffriremo e basta, e a vincere sarà l'altra squadra di Milano. What a scenario.
POESIA: "Ei fu, siccome immobile, dato l'inutil tentativo, stesse il portiere immemore, sbuffando per il tiro, così percossa, attonita, la dirigenza in tribuna sta."
Muta pensando all'ultima partita del portiere fatale.. Nè sa quando una simile orma di piè mortale la sua meravigliosa parata laser a salvarci verrà." - Alessandro Manzoni, 5 Maggio, 1821
Duecentouno anni fa Alessandro Manzoni scrisse questa poesia in cui si immaginò le ultime ore della vita di Napoleone, uno dei più incredibili personaggi della storia dell'umanità ormai abbandonato al suo destino nell'isola di Sant'Elena, e allo stesso modo il nostro capitano e portiere, dopo aver fissato inesorabilmente il pallone infilarsi alle sue spalle, deciderà di abbandonare la squadra. La nostra dirigenza seduta allo Juventus stadium, colta a fissare il vuoto davanti a sé, inizierà a domandarsi chi sarà il degno erede di Handanovic per ripartire l'anno prossimo con un nuovo, fallimentare, progetto. Non serve che io dica che la poesia si intitola 5 Maggio, giusto per rendere ancora più beffarda la nostra disfatta.
PITTURA: Sono le 23:00. La partita è finita da dieci minuti. Lo stadio inizia a svuotarsi e così fa anche il bar. Son rimasti soltanto gli amici juventini che si offrono giri di shots e birra ululando come non mai. Sul maxischermo del bar passano le immagini dei gol di Vlahovic e Morata ma tu e i tuoi amici non vi accorgete di niente. Siete immobili, attoniti. Siete Napoleone sull'isola di Sant'Elena, siete Ranieri dopo la separazione con l'amata. Fissate il vuoto. Diventa vostro amico. A un certo punto un sussulto. La testa che rotea a sinistra. Notate sul bancone del bar l'assenzio. Non avete più niente da perdere. Chiamate con un cenno il cameriere. Già ha capito. Dopo 10 minuti siete tristi e ubriachi, con un principio di cirrosi epatica in più. Avete appena perso il derby d'Italia, la schedina, lo scudetto. La tristezza è tanta. A fine XIX secolo il pittore impressionista Degas dipinse questa tela chiamata l'assenzio, per evidenziare come a Parigi gli artisti bohemien e in generale tutti i cittadini si stiano abbandonando a vizi logoranti e distruttivi, come può essere il consumo dell'assenzio. Questi due attori dipinti, seppur vicini fisicamente, son lontani mentalmente, ognuno pensa a sé stesso ed è prigioniero del bar e dei vizi che si porta dietro. Hanno toccato il fondo e forse nel profondo lo sanno... sono esattamente la metafora di ciò che saremo noi dopo la partita.
CINEMA: "Ricorda chi eravamo". L'ordine più semplice che un allenatore possa dare. "Ricorda perché siamo stati campioni d'Italia". Lui non desiderava tributi, o canzoni (PIOLIII IS ON FIREEE), o monumenti, o dichiarazioni pre derby di Calabria. Il suo desiderio era semplice: "ricorda chi eravamo", così mi ha detto. Era la sua speranza, se un bambino appassionato dovesse arrivare in questo luogo, negli innumerevoli secoli di là da venire, possano tutti i nostri cori sussurrarti dalle tribune senza età. "Va' a dire a tutti gli appassionati, ragazzino, che qui, secondo le regole del calcio, noi abbiamo vinto". E così il nostro trionfo è arrivato. E i suoi giocatori hanno vinto. Appena un anno fa. A lungo ho pensato alle parole del mio allenatore, AGGHIACCIANDI, parole di vittoria. Il tempo gli ha dato ragione, perché da gobbo Juventino a comandante nerazzurro si è tramandata la notizia che il prode Conte e i suoi 24 giocatori, così lontani dal pubblico, hanno dato la vita, non solo per l'Inter, ma per tutta la lega calcio e per la speranza difesa di questa Italia. Ora, qui su questo aspro frammento di manto erboso chiamato Juventus Stadium, i cavalli di Allegri affrontano la loro disfatta! Lì davanti i tifosi si raccolgono, è nero il terrore che afferra saldo i loro cuori, con dita di ghiaccio; conoscono molto bene gli impietosi orrori che hanno sofferto per il fallo tattico e il gol di Sanchez, e ora fissano il manto erboso dello stadio dove ci sono 11 giocatori alla testa dell'intero popolo nerazzurro! I bookmaker ci danno sfavoriti di sole 3 volte! Buon segno per tutti gli interisti. Quest'oggi noi riscattiamo il campionato con la mone-ball e contro la juventinità e lo vinciamo in un futuro più radioso di quanto si possa immaginare. Dite grazie, oh giocatori, ai prodi tifosi. Alla vittoria! - Delio, 300, 2007.
Nel 2007 Zack Snyder diresse il colossal 300, un film storico ispirato alla battaglia delle Termopili: un battaglione dell'armata, i famosi 300 appunto (per gli Juventini sono 302), guidati da Leonida, sacrificarono eroicamente la loro vita per rallentare l'inesorabile avanzata persiana. Morirono nel farlo, ma inflissero danni enormi e rovinarono i piani dei nemici e così facendo entrarono nella leggenda.
So bene che questo prepartita, specchio dell'anima degli interisti, è stato all'insegna del disfattismo e del pessimismo, ma so anche che dal fondo non si può che risalire. Vero, abbiamo perso il derby. Vero, siamo usciti dalla champions. Vero, siamo terzi in classifica e con il morale sotto i piedi. Ma è anche vero che noi siamo la pazza Inter, che noi siamo i campioni d'Italia, e quale occasione migliore della partita conosciuta proprio come il derby d'Italia per dimostrarlo nuovamente. Abbiamo vissuto il 5 Maggio, i derby di champions con il Milan, la finale di Europa League ma non abbiamo mai mollato e siamo sempre risorti, fedeli fino all'ultimo a questi colori. Mi sono immaginato il comandante SPIAZE, nei panni di Delio, che prima della partita ricorda alla squadra che solo l'anno prima gli stessi giocatori, guidati da Antonio Conte nei panni di Leonida avevano vinto lo scudetto e avevano trionfato. Perché non dovrebbe risuccedere, perché non dovremmo risorgere dalle ceneri? I bilanci, le accuse e i processi si faranno alla fine, ma intanto domenica sera c'è LA PARTITA, uniamoci tutti insieme a tifare per la nostra Inter. Difendiamo il TRICOLORE sul petto! Buon Juventus - Inter a tutti amici, che il Sommo ce la mandi buona!
0’ - Dopo le parole del Presidente Giuseppe Marotta nel prepartita sono pronto ad andare anche all’Inferno PRIMO TEMPO: 3’ - attacchiamo dal lato sbagliato e ho pure visto belotti, cominciamo male 4’ - Ciao Nico Paz, ti andrebbe di rimanere qui per sempre? 6' - Fallo fischiato con un minuto di ritardo. Nel frattempo […]
Ⓜ️ Ma sì dai, quasi quasi ci stiamo prendendo gusto a giocare di lunedì. Poi è pure quasi Natale. Ⓜ️ Cari proprietari straricchi del Como, Nico Paz come regalo sotto l'albero lo gradiremmo piu delle 50€ di nonna. Tanto a voi che vi cambia? Ⓜ️ Tikus con Bare come me con il cuginetto piccolo la […]
MARTINEZ SECONDO 6.5 - Non segna, ma nel suo caso essendo un portiere è anche normale.Tocca pochissimi palloni, ma essendo il nostro portiere è anche normale.Poi però la "legge Sommer" tocca anche a lui e quindi eccoci qui a parlare di una bellissima parata fatta al novantesimo su Tourè, fratello segreto di Hagrid. DARMY 6 […]
0' - Abbiamo appena verificato l'esistenza di Peppino Martinez.Ahimè, anche quella di Arna PRIMO TEMPO: 3' - Taremi si è dimenticato di saltare 5' - Rigore dal nulla 7’ - E così come è arrivato così se ne è andato.non c’è più la Marotta league di una volta 15’ - Queste partite di giovedì hanno […]
Weo neanche il tempo di goderci la super goleada distruggi-stagione e la caterva di complimenti da parte di tutti meno dei milanisti che ancora sostengono che abbiamo culo che già scendiamo in campo. E cosa c'è di meglio di un turno di Coppa Italia per rovinare il mood? L'anno scorso di quest tempi segnava il […]
SOMMER 6 – Un paio di interventi per scaldarsi nei primi venti minuti, poi la paura sull’occasione di Noslin. Sembra l’inizio di una serata impegnativa, poi Farris lo manda a comprare un quintale di bitume ed un rullo compressore. Quando Yann torna, l’Olimpico si è trasformato in un circuito di Formula 1, con Fifino che […]