02/10/2022

Inter – Roma, il Pagellone della migliore prestazione stagionale

HANDANOVIC 10 – Quale altro voto potremmo dare al nostro portierone? Resosi conto che quei cattivoni dei tifosi nerazzurri lo prendono in giro per via delle sue parate laser, Samir ha deciso dare il via ad una nuova performance: buttarsi mandandosi la palla in porta.
Siamo a livelli altissimi, al punto che pure Fabio Balaso, libero della Nazionale di volley, vorrebbe lasciargli il posto.
Vai Samir, siamo tutti con te!

Inter – Roma, il Pagellone della migliore prestazione stagionale 1 Ranocchiate

BASTONI 9.5 – Se Handa è riuscito nella sua peffomance, il merito è anche di Basto, che ha lasciato tirare Dybala in solitudine. Il lavoro di team è fondamentale, e Sandrino ieri ha ripetuto quanto di buono già aveva fatto vedere a Udine. Anche se il livello raggiunto dal guru De Vrij è inarrivabile.

SKRINIAR 9 – Nella giornata dei colpi di genio, pure Skri ne ha uno al 75’: dato che ormai si era capito che era in grado di fermare senza problemi gli attaccanti della Roma, ha deciso di fermarsi e far saltare da solo Smalling, sicuro che la nostra super difesa non avrebbe avuto problemi. Non è andata benissimo, ma è stata pur sempre la nostra migliore prestazione stagionale.

ACERBI 7 – Il voto è di stima perchè Francesco è ancora nuovo, però bisogna dire che non abbiamo visto la fantasia dei suoi colleghi di reparto nel proporre qualcosa di inaspettato: chiusure precise, inserimenti in avanti, lanci sulle fasce. Che noia!

DUMFRIES 8 – Alcuni si chiedono come mai Fifino continui ad avere richieste da mezza Europa nonostante non giochi una partita decente dal Pleistocene.
Sarà per il sorriso irresistibile, o l’ormai conclamata esperienza culinaria, anche se io sospetto sia per come Denzelone batte le rimesse laterali: lunghi secondi di concentrazione, presa ferma, sguardo fisso sui compagni, rincorsa e pallone che finisce immancabilmente agli avversari.

CALHANOGLU 7.5 – C’è stato un periodo nel secondo tempo, anche abbastanza lungo, in cui il pubblico spingeva e il gol del vantaggio era nell’aria. Ad un certo punto Lauti ha conquistato una punizione dal limite e sul pallone è andato Calha, ed ha posizionato il pallone sul punto di battuta con l’aria di chi sa prendersi le proprie responsabilità, ha guardato verso la curva nord prima di tirare con la fiducia di chi l’avrebbe messa all’incrocio.
Ed in effetti all’incrocio la palla è finita, ma dei pali, e lì tutto lo stadio ha compreso che il gol era sì nell’aria, ma a segnarlo sarebbe stata la Roma.

ASLLANI 10 – Nel momento più buio degli ultimi anni, quando ormai la crisi Inter non arriva all’improvviso ma comincia ad essere la norma, l’unico raggio di luce arriva dal nostro Kristjan, ed è bello che ci sia ancora un Kris nel nostro destino, seppure aumenta la nostra nostalgia per un possibile duo (Chris e Kris) con cui avremmo dominato il mondo.
Asllani pare abbia sempre giocato con noi, ieri lo ha fatto con una naturalezza ed una grazia che hanno riempito i nostri occhi di cuoricini.
Ha sfiorato anche il gol del 2 a 1, e quello è stato un altro indizio che ieri non era giornata, ed il momento sarebbe venuto presto in cui avremmo pagato tutte le occasioni sprecate.
Però Kris rimane, e se dobbiamo conservare una memoria positiva dello scempio sportivo che stiamo vivendo, lasciateci almeno lui.

BARELLA ±7 – Mbare ci sta ormai abituando a queste prestazioni schizofreniche, passa da un assist sublime a Dimarco ad un’apertura assassina che porta al pareggio di Dybala. (Stavolta a punirci non è un ex, ma uno che avrebbe potuto giocare con noi ma lo abbiamo rifiutato. Ci stiamo decisamente evolvendo).
La sua schizofrenia si riflette poi nell’atteggiamento di nervosismo verso i compagni, che vengono insultati costantemente perchè non capiscono quello che lui vuole che facciano. Poi magari un secondo dopo batte le mani.
Credo che la mancanza di Brozo lo stia segnando parecchio, ora deve sbracciare per sè stesso e per Epic. Se magari si concentrasse a giocare magari non sarebbe proprio male.

DIMARCO 8 – Viene dalla consacrazione in Nazionale, dove ci ha portato allo straordinario traguardo della fase finale di Nations League. Segna pure ieri, con una mozzarella di destro così indecente da ingannare Rui Patricio, e noi ci illudiamo per la centesima volta di portare a casa la partita, dimenticando che in 3 sconfitte su quattro siamo stati noi a passare in vantaggio.
Continua a sbattersi per tutta la partita e per tutto il campo, non sempre con lucidità, ma del resto io avevo perso lucidità già dopo la peffommance di Samir, e stavo seduto sul divano e non a fare avanti e dietro sulla fascia sinistra.
Lascia il posto a Valentin Carboni, nell’assalto finale armati di MITT e buona volontà.

DZEKO 9 – Anche lui ci aveva illuso dopo soli 10 minuti, con quello che sarebbe stato il terzo gol contro la sua ex squadra. E meno male che ci si era trovato bene, a Roma.
Il VAR però non conosce sentimenti, o forse sì e non voleva ferire quelli dei giallorossi.
Fa quello che può, che magari non è tantissimo, ma sempre con eleganza e classe.
Anche quando si scontra con Gosens che lo anticipa in uno degli attacchi finali.

LAUTARO 8 – Dopo un primo tempo sonnacchioso, nella ripresa ad un certo punto comincia a sfuggire ai difensori avversari che lo falciano in continuazione.
Ma i tori non si arrendono, e credo che ne abbia fatto ammonire almeno 3.
Poi si ferma quasi all’improvviso, e dopo il vantaggio giallorosso ha la faccia di chi vorrebbe mandare tutto in vacca. Ma chiamandosi Toro, riesce a contenersi.

BELLANOVA 9 – Nella giornata nazionale dei mittini, Raoul entra e sembra dare una svolta alla partita. Ma dopo un’occasione sciupata in area e un cross su cui Gosens e Dzeko si scontrano, si demoralizza pure lui.


CORREA -3 - Entra e comincia a giocare a nascondino. Ha vinto lui, ancora non l’hanno trovato.

MKHITARYAN 7 – Quando vede il cartellino giallo sventolato in faccia a Kris, capisce che è arrivato il suo momento. Entra e cerca di ragionare sul campo, ma la partita è ormai deragliata verso la Crisi Permanente.

GOSENS -3 – Arriva secondo a nascondino nella gara vinta da Correa. Lui viene trovato da Dzeko che lo prende a capocciate su cross di Bellanova. Peccato perchè fino a quel momento si era nascosto benissimo.

VALENTIN CARBONI 10 – Con quel nome da tanguero, ci fa sognare per qualche istante che sia possibile una improbabile rimonta. Almeno c’è qualcuno che mantiene viva la speranza.

MISTER SIMO 10 – La casa nerazzurra va a fuoco, ma abbiamo fatto la migliore prestazione stagionale. Chissà le altre...

Inter – Roma, il Pagellone della migliore prestazione stagionale

HANDANOVIC 10 – Quale altro voto potremmo dare al nostro portierone? Resosi conto che quei cattivoni dei tifosi nerazzurri lo prendono in giro per via delle sue parate laser, Samir ha deciso dare il via ad una nuova performance: buttarsi mandandosi la palla in porta.
Siamo a livelli altissimi, al punto che pure Fabio Balaso, libero della Nazionale di volley, vorrebbe lasciargli il posto.
Vai Samir, siamo tutti con te!

Inter – Roma, il Pagellone della migliore prestazione stagionale 2 Ranocchiate

BASTONI 9.5 – Se Handa è riuscito nella sua peffomance, il merito è anche di Basto, che ha lasciato tirare Dybala in solitudine. Il lavoro di team è fondamentale, e Sandrino ieri ha ripetuto quanto di buono già aveva fatto vedere a Udine. Anche se il livello raggiunto dal guru De Vrij è inarrivabile.

SKRINIAR 9 – Nella giornata dei colpi di genio, pure Skri ne ha uno al 75’: dato che ormai si era capito che era in grado di fermare senza problemi gli attaccanti della Roma, ha deciso di fermarsi e far saltare da solo Smalling, sicuro che la nostra super difesa non avrebbe avuto problemi. Non è andata benissimo, ma è stata pur sempre la nostra migliore prestazione stagionale.

ACERBI 7 – Il voto è di stima perchè Francesco è ancora nuovo, però bisogna dire che non abbiamo visto la fantasia dei suoi colleghi di reparto nel proporre qualcosa di inaspettato: chiusure precise, inserimenti in avanti, lanci sulle fasce. Che noia!

DUMFRIES 8 – Alcuni si chiedono come mai Fifino continui ad avere richieste da mezza Europa nonostante non giochi una partita decente dal Pleistocene.
Sarà per il sorriso irresistibile, o l’ormai conclamata esperienza culinaria, anche se io sospetto sia per come Denzelone batte le rimesse laterali: lunghi secondi di concentrazione, presa ferma, sguardo fisso sui compagni, rincorsa e pallone che finisce immancabilmente agli avversari.

CALHANOGLU 7.5 – C’è stato un periodo nel secondo tempo, anche abbastanza lungo, in cui il pubblico spingeva e il gol del vantaggio era nell’aria. Ad un certo punto Lauti ha conquistato una punizione dal limite e sul pallone è andato Calha, ed ha posizionato il pallone sul punto di battuta con l’aria di chi sa prendersi le proprie responsabilità, ha guardato verso la curva nord prima di tirare con la fiducia di chi l’avrebbe messa all’incrocio.
Ed in effetti all’incrocio la palla è finita, ma dei pali, e lì tutto lo stadio ha compreso che il gol era sì nell’aria, ma a segnarlo sarebbe stata la Roma.

ASLLANI 10 – Nel momento più buio degli ultimi anni, quando ormai la crisi Inter non arriva all’improvviso ma comincia ad essere la norma, l’unico raggio di luce arriva dal nostro Kristjan, ed è bello che ci sia ancora un Kris nel nostro destino, seppure aumenta la nostra nostalgia per un possibile duo (Chris e Kris) con cui avremmo dominato il mondo.
Asllani pare abbia sempre giocato con noi, ieri lo ha fatto con una naturalezza ed una grazia che hanno riempito i nostri occhi di cuoricini.
Ha sfiorato anche il gol del 2 a 1, e quello è stato un altro indizio che ieri non era giornata, ed il momento sarebbe venuto presto in cui avremmo pagato tutte le occasioni sprecate.
Però Kris rimane, e se dobbiamo conservare una memoria positiva dello scempio sportivo che stiamo vivendo, lasciateci almeno lui.

BARELLA ±7 – Mbare ci sta ormai abituando a queste prestazioni schizofreniche, passa da un assist sublime a Dimarco ad un’apertura assassina che porta al pareggio di Dybala. (Stavolta a punirci non è un ex, ma uno che avrebbe potuto giocare con noi ma lo abbiamo rifiutato. Ci stiamo decisamente evolvendo).
La sua schizofrenia si riflette poi nell’atteggiamento di nervosismo verso i compagni, che vengono insultati costantemente perchè non capiscono quello che lui vuole che facciano. Poi magari un secondo dopo batte le mani.
Credo che la mancanza di Brozo lo stia segnando parecchio, ora deve sbracciare per sè stesso e per Epic. Se magari si concentrasse a giocare magari non sarebbe proprio male.

DIMARCO 8 – Viene dalla consacrazione in Nazionale, dove ci ha portato allo straordinario traguardo della fase finale di Nations League. Segna pure ieri, con una mozzarella di destro così indecente da ingannare Rui Patricio, e noi ci illudiamo per la centesima volta di portare a casa la partita, dimenticando che in 3 sconfitte su quattro siamo stati noi a passare in vantaggio.
Continua a sbattersi per tutta la partita e per tutto il campo, non sempre con lucidità, ma del resto io avevo perso lucidità già dopo la peffommance di Samir, e stavo seduto sul divano e non a fare avanti e dietro sulla fascia sinistra.
Lascia il posto a Valentin Carboni, nell’assalto finale armati di MITT e buona volontà.

DZEKO 9 – Anche lui ci aveva illuso dopo soli 10 minuti, con quello che sarebbe stato il terzo gol contro la sua ex squadra. E meno male che ci si era trovato bene, a Roma.
Il VAR però non conosce sentimenti, o forse sì e non voleva ferire quelli dei giallorossi.
Fa quello che può, che magari non è tantissimo, ma sempre con eleganza e classe.
Anche quando si scontra con Gosens che lo anticipa in uno degli attacchi finali.

LAUTARO 8 – Dopo un primo tempo sonnacchioso, nella ripresa ad un certo punto comincia a sfuggire ai difensori avversari che lo falciano in continuazione.
Ma i tori non si arrendono, e credo che ne abbia fatto ammonire almeno 3.
Poi si ferma quasi all’improvviso, e dopo il vantaggio giallorosso ha la faccia di chi vorrebbe mandare tutto in vacca. Ma chiamandosi Toro, riesce a contenersi.

BELLANOVA 9 – Nella giornata nazionale dei mittini, Raoul entra e sembra dare una svolta alla partita. Ma dopo un’occasione sciupata in area e un cross su cui Gosens e Dzeko si scontrano, si demoralizza pure lui.


CORREA -3 - Entra e comincia a giocare a nascondino. Ha vinto lui, ancora non l’hanno trovato.

MKHITARYAN 7 – Quando vede il cartellino giallo sventolato in faccia a Kris, capisce che è arrivato il suo momento. Entra e cerca di ragionare sul campo, ma la partita è ormai deragliata verso la Crisi Permanente.

GOSENS -3 – Arriva secondo a nascondino nella gara vinta da Correa. Lui viene trovato da Dzeko che lo prende a capocciate su cross di Bellanova. Peccato perchè fino a quel momento si era nascosto benissimo.

VALENTIN CARBONI 10 – Con quel nome da tanguero, ci fa sognare per qualche istante che sia possibile una improbabile rimonta. Almeno c’è qualcuno che mantiene viva la speranza.

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