06/02/2023

Inter – Milan, il Pagellone della vittoria del calcio antico

ONANA Senza Voto – Ora, io derby ne ho visto qualcuno,  e faccio fatica a ricordarne uno in cui il nostro portiere non è mai stato impegnato. Come dite, quello di venti giorni fa? Vabbè, dai, le finali del Campionato d’Arabia non contano.
Comincio a pensare che Andrè sia una specie di portafortuna, grazie a lui non prendiamo un tiro in porta (e ovviamente gol) dal tiraggir di Okereke, che sono solo due partite fa ma in una stagione come questa è un record.
Ora, Andrè, la prossima è contro la Samp, penultima in campionato, solo 8 gol segnati in 20 partite, forte candidata alla prossima penalizzazione.
Ci sarebbero i presupposti addirittura per il terzo clean sheet consecutivo, che vogliamo fà?  

Inter – Milan, il Pagellone della vittoria del calcio antico 1 Ranocchiate

L’apprendistato di Andrè prosegue benissimo.

NUMERO 37   6 – Tutti a prendersela con Stefanino per il mancato arrivo di rinforzi nel mercato invernale, e nessuno si è accorto che l’ultimo giorno abbiamo preso questo Numero 37, da una sconosciuta squadra slovacca. Mister Scimo ha avuto grande coraggio nel farlo esordire in un derby, e dobbiamo dire che il ragazzo non si è comportato male. Peccato sia con noi solo in prestito secco, del resto non tutti sono da Inter.

ACERBI 7.5  
– Non so se è successo anche a voi, ma ogni tanto sento un dolore nella zona del costato, da entrambi i lati. Avrò fatto una dozzina di visite specialistiche, ogni volta da un medico diverso, poi qualche giorno fa uno di loro mi ha detto:
“Scusi, ma lei è interista?”
“Sì, dottore, ma cosa c’entra?”
“C’entra eccome! Ora le faccio vedere la radiografia: vede questi due punti ai lati della cassa toracica?”
“Sì”
“A furia di guardare le partite dell’Inter in apnea, le stanno spuntando le branchie”
“E’ grave?”
“Direi di no, però cerchi di non trattenere il respiro troppo a lungo”
“Non è così semplice, dottore”
“Le insegno un trucco: ogni volta che tocca il pallone Ciccio Acerbi, ne approfitti per tirare il fiato”
“Sarà mica interista anche lei, dottore?”
“Cosa glielo fa pensare?” ha detto il dottore uscendo dalla stanza mentre agitava la coda da pesce rosso.

BASTONI 7 – Sandrino è ormai diventato grande, non dorme più nel lettone con Genitore 1 e Genitore 2 da quando se ne sono andati ognuno per conto suo. Lo zio Ciccio ha detto che può uscire con il cuginetto Fede, ma di guardare bene prima di attraversare la linea di centrocampo.
“Non c’è sempre il signor Origi che ti fa fare quello che vuoi”
“Va bene, zio”
“E non accettare caramelle da Messias”
“Posso giocare con SaeleKoso?”
“Ok, ma poi restituiscilo al signor Pioli”
“Non riesco a rimontarlo giusto, zio”
“Nemmeno il signor Pioli”

DARMIAN 8

Padre Darmy il derby è finito
Theo è scappato, cancellato, battuto,
Sulla fascia destra non c’è più nessuno
Solo Leao che piange in silenzio e Pioli
Buono per parlare, buono per rosicare,
Insultare Calha che li sta per purgare
Mentre i cugini perdono
 e a dormire non ci vogliono andare

MKHITARYAN 7 – Altra partita di corsa, sacrificio e tanta legna. Niente di nuovo rispetto alle ultime settimane. Però ieri non era una giornata come le altre, e la svolta arriva attorno al 71’, quando il quarto uomo alza la lavagnetta dei cambi.
Mkhi neanche guarda, pronto a giocare fino al 95’ per le centesima volta consecutiva.
E invece sulla lavagnetta c’è proprio il suo numero, il ventidue.
Mentre incredulo si avvia per dare il cambio a Brozo, foschi pensieri affollano la mente di Henrikh:
“E se il mister si fosse sbagliato?
O magari ha sbagliato il quarto uomo?
E se dopo che esco i ragazzi si trovano in difficoltà e hanno bisogno di me?
Chi li aiuterà, chi rincorrerà gli avversari?”
Poi però tutto passa non appena si accomoda in panchina, così comoda, così accoglien... ronf... ronf...
Shhh... festeggiate piano!

CALHANOGLU 8 – Calha sembra si stia perfezionando ogni giorno di più prendendo il meglio da chi l’ha preceduto: la precisione di Veron, la garra di Vecino, la fantasia di Djorkaeff.
Mentre i cuginastri lo insultano, dipinge un corner sulla testa di Lauti, interrompendo il coro della Curva Sud proprio nel momento in cui ci stavano rivelando importanti informazioni.
Ora che Brozo è ritornato e i derby stagionali sono finiti, non vorremmo che si interrompesse l’incantesimo, ma quegli occhietti vispi e pieni di soddisfazione che abbiamo ammirato al 95’ ci fanno ben sperare.

BARELLA 7.5 – Si dice che il corpo del calabrone non sia adatto al volo, eppure lui non lo sa e vola lo stesso. Allo stesso modo si dice che non sia possbile per un centrocampista coniugare qualità e quantità, ma poi vedi Nico recuperare in palleggio su Theo che non riesce nemmeno a fargli fallo, e stravincere il confronto con Tonali che ieri non ha capito manco dove si trovava. E allora capisci che è come quella storia che giochiamo un calcio antico, anni ’60: sono tutte cazzate.

DIMARCO 6.5 – Stavolta Fede non ripete la prestazione della Coppa d’Arabia, ma forse certe cose funzionano solo a Riyadh, o forse non ha voluto umiliare Davidino, che poverino già tiene i problemi suoi (domenica scorsa Berardi non aveva avuto la stessa sensibilità).
Del resto correre sulla fascia sinistra senza nessuno che ti contrasta alla fine può anche risultare poco gratificante.
A volte si è così superiori che ci si può permettere di essere magnanimi; non è questa la forma più estrema di umiliazione?

DZEKO 7 – Con Big Rom che morde il freno e migliora di giorno in giorno, Edin ha capito che si avvicina il momento in cui avremo meno bisogno di lui.
Ieri allora si è dedicato a stancare i centrali rossoneri portandoli  a spasso per la trequarti, prodigo di consigli:
“Stia attento, signor Kalulu, vicino alla linea laterale c’è una fossa, l’ha scavata Dimarco, poi gliela faccio coprire.
Signor Gabbia, non calpesti i tulipani che poi Fifino si arrabbia.
Signor Kjaer, lo sa che non riesce ad anticipare il Toro sui corner, perchè non va giocare con Gagliardini a bordo campo?”
“Grazie per i consigli, signor Cigno, ci può slegare adesso?”

LAUTARO 10 – Negli ultimi minuti di gioco a Lauti sono venuti in mente i suoi primi giorni a Milano, quando tutta la squadra giocava per il 9, quello che ora pare si trovi ad Instanbul.
Un giorno anche io avrò la squadra che gioca per me!, pensava il Toro, mentre scalpitava per un posto in squadra e doveva accontentarsi di trasformare in gol gli assist di Dalbert.
Ieri quel sogno si è avverato: su 10 tiri, più della metà sono venuti da lui, un gol segnato ed un altro annullato solo perchè tiene il ciuffo più lungo del dovuto.
La pelota siempre al diez, recita un detto argentino, dove di diez se ne intendono.
Viva el Toro, viva el Capitano!

LUKAKU 7 – Entra al posto del Cigno e dopo qualche minuto segna, ma Thiaw va giù come un fuscello e l’arbitro annulla.
Impara a dosare la forza, giovane padawan, e ne vedremo delle belle!

GOSENS 7 – Un paio di recuperi, di cui uno in sforbiciata su Saelekoso, ci fanno capire che Robin è tornato in condizione, la sua forma strepitosa non era solo rivalsa contro Gasperini.
Peccato si possa giocare solo in 11.

BROZO 7.5
 – Ritorna Epic, prima partita dopo la trasferta di Bergamo e pare ricominciare esattamente da dove aveva lasciato:

Corsa instancabile
Lanci illuminanti
Sbracciate a caso

Bentornato EPIC!

GAGLIARDINI 8
–  Sostituisce Calha, in modo da fare avere al Turco il suo momento di gloria, ai milanini il loro momento di rosicamento e tenere i compagni svegli e attenti negli ultimi minuti. E tutto solo con il suo ingresso. Come faremo senza di te DIO5?

ASLLANI 10 – Entra solo al 94’, è il minuto più bello della partita.

MISTER SIMO 9 – Ammiro Scimo mentre ripete sempre le stesse cose nelle interviste post-partita. Il suo sguardo tradisce i suoi veri pensieri mentre dice che la partita è stata complessa, i ragazzi sono stati bravi e non abbiamo rimpianti. In realtà vorrebbe dire
VI ABBIAMO ASFALTATI ANCORA UNA VOLTA MALEDETTI! MA COME ABBIAMO FATTO A PERDERE UNO SCUDETTO CONTRO UNA BANDA DEL GENERE!

Inter – Milan, il Pagellone della vittoria del calcio antico

ONANA Senza Voto – Ora, io derby ne ho visto qualcuno,  e faccio fatica a ricordarne uno in cui il nostro portiere non è mai stato impegnato. Come dite, quello di venti giorni fa? Vabbè, dai, le finali del Campionato d’Arabia non contano.
Comincio a pensare che Andrè sia una specie di portafortuna, grazie a lui non prendiamo un tiro in porta (e ovviamente gol) dal tiraggir di Okereke, che sono solo due partite fa ma in una stagione come questa è un record.
Ora, Andrè, la prossima è contro la Samp, penultima in campionato, solo 8 gol segnati in 20 partite, forte candidata alla prossima penalizzazione.
Ci sarebbero i presupposti addirittura per il terzo clean sheet consecutivo, che vogliamo fà?  

Inter – Milan, il Pagellone della vittoria del calcio antico 2 Ranocchiate

L’apprendistato di Andrè prosegue benissimo.

NUMERO 37   6 – Tutti a prendersela con Stefanino per il mancato arrivo di rinforzi nel mercato invernale, e nessuno si è accorto che l’ultimo giorno abbiamo preso questo Numero 37, da una sconosciuta squadra slovacca. Mister Scimo ha avuto grande coraggio nel farlo esordire in un derby, e dobbiamo dire che il ragazzo non si è comportato male. Peccato sia con noi solo in prestito secco, del resto non tutti sono da Inter.

ACERBI 7.5  
– Non so se è successo anche a voi, ma ogni tanto sento un dolore nella zona del costato, da entrambi i lati. Avrò fatto una dozzina di visite specialistiche, ogni volta da un medico diverso, poi qualche giorno fa uno di loro mi ha detto:
“Scusi, ma lei è interista?”
“Sì, dottore, ma cosa c’entra?”
“C’entra eccome! Ora le faccio vedere la radiografia: vede questi due punti ai lati della cassa toracica?”
“Sì”
“A furia di guardare le partite dell’Inter in apnea, le stanno spuntando le branchie”
“E’ grave?”
“Direi di no, però cerchi di non trattenere il respiro troppo a lungo”
“Non è così semplice, dottore”
“Le insegno un trucco: ogni volta che tocca il pallone Ciccio Acerbi, ne approfitti per tirare il fiato”
“Sarà mica interista anche lei, dottore?”
“Cosa glielo fa pensare?” ha detto il dottore uscendo dalla stanza mentre agitava la coda da pesce rosso.

BASTONI 7 – Sandrino è ormai diventato grande, non dorme più nel lettone con Genitore 1 e Genitore 2 da quando se ne sono andati ognuno per conto suo. Lo zio Ciccio ha detto che può uscire con il cuginetto Fede, ma di guardare bene prima di attraversare la linea di centrocampo.
“Non c’è sempre il signor Origi che ti fa fare quello che vuoi”
“Va bene, zio”
“E non accettare caramelle da Messias”
“Posso giocare con SaeleKoso?”
“Ok, ma poi restituiscilo al signor Pioli”
“Non riesco a rimontarlo giusto, zio”
“Nemmeno il signor Pioli”

DARMIAN 8

Padre Darmy il derby è finito
Theo è scappato, cancellato, battuto,
Sulla fascia destra non c’è più nessuno
Solo Leao che piange in silenzio e Pioli
Buono per parlare, buono per rosicare,
Insultare Calha che li sta per purgare
Mentre i cugini perdono
 e a dormire non ci vogliono andare

MKHITARYAN 7 – Altra partita di corsa, sacrificio e tanta legna. Niente di nuovo rispetto alle ultime settimane. Però ieri non era una giornata come le altre, e la svolta arriva attorno al 71’, quando il quarto uomo alza la lavagnetta dei cambi.
Mkhi neanche guarda, pronto a giocare fino al 95’ per le centesima volta consecutiva.
E invece sulla lavagnetta c’è proprio il suo numero, il ventidue.
Mentre incredulo si avvia per dare il cambio a Brozo, foschi pensieri affollano la mente di Henrikh:
“E se il mister si fosse sbagliato?
O magari ha sbagliato il quarto uomo?
E se dopo che esco i ragazzi si trovano in difficoltà e hanno bisogno di me?
Chi li aiuterà, chi rincorrerà gli avversari?”
Poi però tutto passa non appena si accomoda in panchina, così comoda, così accoglien... ronf... ronf...
Shhh... festeggiate piano!

CALHANOGLU 8 – Calha sembra si stia perfezionando ogni giorno di più prendendo il meglio da chi l’ha preceduto: la precisione di Veron, la garra di Vecino, la fantasia di Djorkaeff.
Mentre i cuginastri lo insultano, dipinge un corner sulla testa di Lauti, interrompendo il coro della Curva Sud proprio nel momento in cui ci stavano rivelando importanti informazioni.
Ora che Brozo è ritornato e i derby stagionali sono finiti, non vorremmo che si interrompesse l’incantesimo, ma quegli occhietti vispi e pieni di soddisfazione che abbiamo ammirato al 95’ ci fanno ben sperare.

BARELLA 7.5 – Si dice che il corpo del calabrone non sia adatto al volo, eppure lui non lo sa e vola lo stesso. Allo stesso modo si dice che non sia possbile per un centrocampista coniugare qualità e quantità, ma poi vedi Nico recuperare in palleggio su Theo che non riesce nemmeno a fargli fallo, e stravincere il confronto con Tonali che ieri non ha capito manco dove si trovava. E allora capisci che è come quella storia che giochiamo un calcio antico, anni ’60: sono tutte cazzate.

DIMARCO 6.5 – Stavolta Fede non ripete la prestazione della Coppa d’Arabia, ma forse certe cose funzionano solo a Riyadh, o forse non ha voluto umiliare Davidino, che poverino già tiene i problemi suoi (domenica scorsa Berardi non aveva avuto la stessa sensibilità).
Del resto correre sulla fascia sinistra senza nessuno che ti contrasta alla fine può anche risultare poco gratificante.
A volte si è così superiori che ci si può permettere di essere magnanimi; non è questa la forma più estrema di umiliazione?

DZEKO 7 – Con Big Rom che morde il freno e migliora di giorno in giorno, Edin ha capito che si avvicina il momento in cui avremo meno bisogno di lui.
Ieri allora si è dedicato a stancare i centrali rossoneri portandoli  a spasso per la trequarti, prodigo di consigli:
“Stia attento, signor Kalulu, vicino alla linea laterale c’è una fossa, l’ha scavata Dimarco, poi gliela faccio coprire.
Signor Gabbia, non calpesti i tulipani che poi Fifino si arrabbia.
Signor Kjaer, lo sa che non riesce ad anticipare il Toro sui corner, perchè non va giocare con Gagliardini a bordo campo?”
“Grazie per i consigli, signor Cigno, ci può slegare adesso?”

LAUTARO 10 – Negli ultimi minuti di gioco a Lauti sono venuti in mente i suoi primi giorni a Milano, quando tutta la squadra giocava per il 9, quello che ora pare si trovi ad Instanbul.
Un giorno anche io avrò la squadra che gioca per me!, pensava il Toro, mentre scalpitava per un posto in squadra e doveva accontentarsi di trasformare in gol gli assist di Dalbert.
Ieri quel sogno si è avverato: su 10 tiri, più della metà sono venuti da lui, un gol segnato ed un altro annullato solo perchè tiene il ciuffo più lungo del dovuto.
La pelota siempre al diez, recita un detto argentino, dove di diez se ne intendono.
Viva el Toro, viva el Capitano!

LUKAKU 7 – Entra al posto del Cigno e dopo qualche minuto segna, ma Thiaw va giù come un fuscello e l’arbitro annulla.
Impara a dosare la forza, giovane padawan, e ne vedremo delle belle!

GOSENS 7 – Un paio di recuperi, di cui uno in sforbiciata su Saelekoso, ci fanno capire che Robin è tornato in condizione, la sua forma strepitosa non era solo rivalsa contro Gasperini.
Peccato si possa giocare solo in 11.

BROZO 7.5
 – Ritorna Epic, prima partita dopo la trasferta di Bergamo e pare ricominciare esattamente da dove aveva lasciato:

Corsa instancabile
Lanci illuminanti
Sbracciate a caso

Bentornato EPIC!

GAGLIARDINI 8
–  Sostituisce Calha, in modo da fare avere al Turco il suo momento di gloria, ai milanini il loro momento di rosicamento e tenere i compagni svegli e attenti negli ultimi minuti. E tutto solo con il suo ingresso. Come faremo senza di te DIO5?

ASLLANI 10 – Entra solo al 94’, è il minuto più bello della partita.

MISTER SIMO 9 – Ammiro Scimo mentre ripete sempre le stesse cose nelle interviste post-partita. Il suo sguardo tradisce i suoi veri pensieri mentre dice che la partita è stata complessa, i ragazzi sono stati bravi e non abbiamo rimpianti. In realtà vorrebbe dire
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