HANDANOVIC 8 – Sono passati ormai i tempi in cui Samir ciondolava per l’area piccola come un umarell che osserva i cantieri. Finalmente sono iniziate le partite decisive, quelle che probabilmente decideranno la stagione.
E sono cominciati a circolare anche video intitolati “ONANA BEST SKILLS AND SAVES”, recapitati al nostro Handa in forma anonima e formato VHS. E qui Samir ha capito che è forse il caso di abbandonare, almeno temporaneamente, le parate laser a darsi una mossa, in tutti i sensi (no, Stefanino, non dicevamo a te).
Ed effettivamente Samir è l’unico della nostra difesa a muoversi nell’azione del gol del pareggio, mentre gli altri suoi compagni giocano a 1, 2, 3 Immobile! Purtroppo non è più tanto abituato alle uscite, e infatti il suo intervento è una mezza ciofeca. Ma il nostro portierone, nella nuova versione Onanovic, non si scompone, e nel secondo tempo esce in maniera tempestiva sui piedi dell’attacante biancoceleste salvando il risultato.
SKRINIAR 108 – La partita era cominciata bene in difesa, senza grandi traumi. Le capienti tasche di Skri erano pronte ad ospitare anche Immobile, insieme a Pedro e Felipe Anderson. Poi però al 35’ accade il fattaccio. Cataldi fa la mossa del giaguaro e su assist di Pairetto prima finta di passare indietro e poi i grida: “Ciro, tua!” scagliando un lancio senza troppe pretese.
Dalla panchina nerazzurra si alza un grido “Occhio, Immobile!”. E’ la Lontra che conosce i movimenti del centravanti laziale ed avvisa i suoi compagni in campo. Si dimentica però di specificare che non si tratta di un aggettivo qualificativo: centrocampisti e difensori pensano di dover giocare a Un, Due, Tre, Stella! in una puntata di Squinter Game e si fermano per un paio di secondi che saranno cruciali a determinare il pareggio dei biancocelesti.
Skri però non si disunisce e nel secondo tempo disinnesca tutti i tentativi avversari. Poi, nel momento di maggiore pressione offensiva, si spinge in avanti ed inagura il nuovo schema inzaghiano “da terzo a terzo” incornando l’assist di Sandrino per una vittoria dopo le feste che non si verificava dal Triassico. Con il partner Genitore 2 in difficoltà e Sandrino sempre in avanti, si fa il mazzo per tre e diventa insuperabile.
DE VRIJ 6 – E’ il primo a fermarsi nell’azione del pareggio di Immobile, e l’ultimo purtroppo a riprendersi. Quando incrocia la sua ex squadra è come se SuperStefan ricevesse una dose di kriplotite endovena. Fa di tutto per contrastarla, ma sa che alla fine dovrà soccombere. Solo con la sua immensa classe e forza di volontà riesce a tenere botta, ma si vede che non è brillante come al solito. E dire che mister Simone aveva la soluzione lì a portata di panchina: sarebbe bastato far giocare Froggy titolare ed avrebbe risparmiato a Stefanone tutta questa sofferenza.
BASTONI 10100 – “Ormai sono grande!” dice orgoglioso a Genitore 1 Skri e Genitore 2 Stefan. Skri, premuoroso, ogni tanto gli grida “Stai troppo fuori area, Sandrino!”, lui cerca di obbedire e va sempre più in area. Quella avversaria, però.
Alla fine ha ragione lui. Prima raccoglie una respinta da corner e tira una mina nell’angolino, dove nemmeno Strakosha in versione Neuer riesce ad arrivare. Poi, dopo i tentativi falliti da Fifino e Perry ad inizio ripresa, capisce che è il momento di inventarsi qualcosa e col suo magico piedino disegna un assist perfetto per Genitore 1.
Si trova un po’ ovunque in campo: abbiamo già in casa il vice Brozo e il vice Calha. Segna e fa segnare.
Se non fosse per l’età sarebbe uno dei candidati più forti per il dopo Mattarella.
DUMFRIES 9 – Non è più il momento delle incertezze difensive e delle imprecisioni in attacco. Da quando il governo nerazzurro ha varato il piano di ricrescita dell’Agricoltura, il nostro fifinissmo Olandese Trebbiante ara le fasce del Meazza avanti e indietro, travolgendo i Pedro e i Marusic che si trovano sulla sua strada. Il tutto condito da cross al bacio come quello per Lauti nel primo tempo che per pochissimo (potremmo dire il c*lo di Strakosha, ma siamo troppo educati) non frutta il vantaggio.
Un giorno nasceranno tulipani sulle corsie laterali di San Siro: si piegheranno quando passa Fifino, ma si avvinghieranno alle gambe degli avversari quando proveranno a contrastarlo.
GAGLIARDINI 8 –
“Mister, allora gioco al posto di Calha, dovrò smistare palloni, battere le punizioni, tirare da fuori area... Non vedo l’ora!”
“Gaglia, marca a uomo Milinkovic-Savic. Ti chiedo solo questo”
“Ma Mister, Calha fa molto di più, io voglio mettere in mostra le mie qualità nascoste!”
A questo punto Simone ha avuto un brivido, seguito da un colpo di genio: “Sai, Roby, ho allenato Milinkovic per tanti anni ed ho scoperto che il suo vero nome è Sergio Melengoni. E’ nato a Santa Margherita Ligure”
“Non mi dica altro, Mister”.
Gaglia cambia espressione ed esegue gli ordini di Simone. Si attacca a Sergej come una sanguisuga e lo segue ovunque. Testimoni affidabili ci dicono di averli visti nelle ultime ore a Formello, con RG5 che gli impedisce anche di andare in bagno. Dopo il caso Djiokovic, una nuova grana per il governo serbo.
BROZOVIC 10 – Il centro di smistamento palloni apre alle 20.45 e resterà in funzione per circa 90 minuti. Garantisce che i palloni vengano lanciati da tutte le posizioni del campo verso tutti i compagni di squadra. E’ in grado di percorrere almeno 20 KM a partita. Si alimenta a musica croata e freccette.
ATTTENZIONE!: non è presente un pulsante di spegnimento. Ogni 30 secondi mulina le braccia in ogni direzione, si consiglia di mantenersi a distanza di sicurezza.
TELEFONARE ORE PASTI E CHIEDERE DI EPIC. Offrire RINNOV# il prima possibile.
BARELLA 7 – Era dal 17 dicembre che non metteva piede in campo, avendo saltato la sfida col Torino per squalifica. La lunga sosta lo ha rigenerato dal punto di vista psicologico, perchè è tornato meno nervoso e falloso, ma ce lo ha restituito un po’ meno efficace in campo, dato che dopo il cross quasi perfetto per Perry nel primo tempo sparisce un po’ dalla partita.
Nel caso di Mbare nervosismo ed efficacia vanno di pari passo, ed è per questo che lui e Brozo si capiscono al volo. Allora speriamo di vederlo più incazzoso a partire da mercoledì. Gli basterà osservare un paio di sbracciate di Epic e si rimetterà subito in pari.
PERISIC 10 – Ormai vedere Perry sfrecciare a sinistra non fa più notizia, tranne per Hysai che temiamo avrà bisogno di supporto morale per le prossime settimane. Ha un paio di occasioni da gol, sulla seconda, clamorosa, Luis Felipe si immola salvando temporaneamente il risultato. Nell’intervallo fa due sessioni di kickboxing, una di salto in lungo ed tre di corsa ad ostacoli, stabilendo il record croato sui 110m.
Viene sostituito con Dimarco perchè alle 22.30 aveva una sessione di triathlon.
SANCHEZ 7.5 – Alexini porta a spasso la difesa laziale per tutto il campo, facendo da cicerone a Luis Felipe e Radu: “Qui è dove Brozo si allena a freccette, qui Fifino tiene il suo aratro, mentre tra le due panchine potete osservare la Panda di Vidal”.
“E la Lamborghini?”
“Nel mio corazon”.
LAUTARO 7 – Partita sfortunata per Lauti, il cui gol al 17’ viene annullato perchè l’unghia del suo alluce è più lunga di quella di Luis Felipe. AL 28’, una sua girata al volo su cross di Fifino viene respinta dalla mano di Stakosha rimasto fermo sulla linea di porta.
A quel punto capisce che non è partita e si isola organizzando un asado con Vidal. Quando il Mister li scopre li punisce entrambi: Lautaro viene sostituito con Dzeko e Vidal viene mandato in campo.
VIDAL 6 – Entra al posto di Mbare ma continua a pensare all’asado. Gioca distrattamente, perchè Parolo a bordo campo gli dice che Sarri vuole rigargli la Panda parcheggiata fra le due panchine.
Allora si fa ammonire, ma avrebbe in realtà voluto farsi cacciare per poter controllare meglio la Panda. E pure l’asado, anche se in quel caso Lauti dava buone garanzie.
DARMIAN 6 – Sostituisce Fifino e trova la fascia già arata. Si intristisce, capendo che ormai ha perso il posto. Poi si intristisce ancora di più perchè ha commesso peccato di pensiero contro Fifino augurandogli di prendere un raffreddore.
Si rivolge al Mister in lacrime: “Perdonami, Padre, perchè ho peccato”
“Ok, ma vedi di difendere porca di quella TR***!”
Per espiare i peccati di Simone, si autocondanna alla panchina per le prossime tre partite.
DZEKO 6 – Entra al posto di Lautaro e vorrebbe segnare contro la Lazio da ex giallorosso. Però non gli arriva mai un pallone, e allora cerca di innervosire Sarri spegnendogli i mozziconi di sigaretta.
DIMARCO 7 – Entrato al posto di Perry, guadagna un prezioso calcio di punizione su fallo di Zaccagni che era già ammonito. L’arbitro va da Zaccagni per ammonirlo ma poi si ricorda di averlo già ammonito due volte in precedenza. “Tu non dovresti essere qui!” “Ma infatti mo tra poco me ne vado” gli fa Zaccagni, e Pairetto se ne va contento.
CORREA 7 – Entra pimpante contro la sua ex squadra e fa un paio di cose egregie guadagnando secondi preziosi. Eravamo sicuri che al triplice fischio avrebbe festeggiato insieme a Luis Felipe saltandogli sulle spalle. Invece se ne va assieme a Dzeko e Luis ci rimane malissimo. Un voto in meno, Lontra, non si deludono gli amici!
MISTER SIMONE 88 – Ottava vittoria di fila e conferma come capolista, come mai sei stato quando allenavi la squadra di quel tirchione di Lotito: tu gli chiedevi di comprare Brozo e Barella e lui e Tare tornavano con Akpa-Opro e Basic. Da noi è tutto diverso. Vendono Hakimi e Lukaku e tu umile chiedi Karsdorp e Petagna. Invece arrivano Fifino più Dzeko e Correa! Non solo un attaccante come si deve, ma addirittura due!
Da allora il Mister si è impregnato di interismo, ha dato alla squadra un gioco mai visto prima e responsabilizzato giocatori che con AnDonio si sarebbero goduti il bergorso dalla panchina fino a maggio inoltrato. Ora ha anche battuto la sua ex squadra, e noi sentiamo di doverlo amare per sempre!
Idemo Scimo!