11/04/2021

Inter Cagliari, il prepartita contro i facili entusiasmi

"Drobbo Endusiasmo!" continua a ripetere il MisDer da alcuni giorni.
"Ma Mister, sono 10 partite di fila che vinciamo, cosa ti aspettavi?" gli risponde Lele Oriali.
"Sì, vabbè, ma zitti e pedalare".
"
Non siamo al Giro d’Italia".
"
E’ un modo di dire, Lele. Come dice il mio MaesDro Arrigo, ci vuole umiltè".
"I maestri di questo periodo non portano bene, Antonio".
"Non cambiare discorso, Lele, Non mi fare inGazzare! Ora ci penso io a fare una Gambagna sdamba come si deve! Passami il telefono".


----


"Redazione Ranocchiate, dicaaaa? […] Certo Mister, subito capo, immediatamente, ci mettiamo subito al lavoro".

Allora, cominciamo subito ragazzi! Che ne dite di:
OGGI 11 APRILE LE NOSTRE TRVPPE CAMMELLATE SONO ENTRATE VITTORIOSE A SAN SIRO DOVE ASPETTANO IL NEMICO SARDO PER ASFALTARLO!


No, aspetta, il capo ha detto Umiltè, scusate non è che il Mister ci chiama tutti i giorni, mi sono un momento imbiraghito.


Allora, ricominciamo.


10 vittorie di file non contano un cazzo piffero. La disfatta è dietro l’angolo. I nipotini di Nainggolan non aspettano altro. Del resto, non è la prima volta che rompono le palle ci rovinano la festa.
Volete qualche esempio?
Eccovi serviti.
27 gennaio 1991, Inter prima in classifica, si gioca la prima di ritorno.
Inter – Cagliari sembra una formalità. E infatti al termine del primo tempo siamo in vantaggio 1 a 0 con gol di Klinsmann, l’indimenticata Pantegana Bionda.


A tre minuti dalla fine pareggia Cappioli.

Finisce 1 a 1, finiremo terzi in campionato con la Samp a festeggiare il suo primo e unico titolo.
Vabbè, che c’entra, direte voi, è un caso isolato, e poi si tratta di una partita di trent’anni fa!
Ochei, allora facciamo un fast forward.


28 settembre 2014, quinta giornata di campionato, seconda stagione di Mazzarri. Veniamo da due pareggi e due vittorie, una delle quali il celebre 7 a 0 contro il Sassuolo. Il Cagliari sembra la terza vittima sacrificale, dopo gli emiliani e l’Atalanta. Del resto viene da 3 sconfitte di fila, di cosa vuoi preoccuparti?
E invece... beh penso che lo ricordiate tutti com’è andata a finire.

Dopo il vantaggio di Sau e l’illusorio pareggio di Osvaldo, viene espulso il samurai Yuto e sale in cattedra Ekdal, che segna una tripletta. 4 a 1 e partita chiusa nel primo tempo. Sarà l’inizio della fine per Walterone e per i nostri effimeri sogni di gloria.
La panchina salterà dopo l'undicesima giornata a favore di Mancini, che non otterrà comunque niente di meglio di un ottavo posto.


E del 16 ottobre 2016 ne vogliamo parlare?
Franchino De Boer era lì che stentava in campionato, nonostante l’epica vittoria di un mese prima contro gli odiati scoloriti. Gli sarebbe bastata una piccola svolta per dimostrare che era possibile cambiare il destino di una stagione (oltre che il suo).
E invece si trova di fronte ancora il Cagliari. Tanto che Franchino, che conosce la storia nerazzurra (il Mancio lo aveva istruito per bene prima di andarsene durante il pre-campionato) nemmeno la voleva giocare quella partita.
Però Joao il bello lo aveva convinto: "Frank, è la mia partita".

E come voi sapete bene, a Joao nessuno può resistere. E poi Joao Mario Naval da Costa Eduardo è uno che mantiene le promesse che fa. Infatti al 10’ del secondo tempo si avventa su una respinta di Storari dopo un tiro di Perisic e ci porta in vantaggio.
Ma al destino non si sfugge: ed all’appuntamento con l’Inter il Fato si presenta travestito sempre nelle maniere più improbabili. In quell’occasione prende le sembianze di Melchiorri, che prima pareggia e poi si inventa un cross velenoso che Handa pensa bene a deviarsi in porta da solo.

"Beh, Mister, che ne pensa? Questo dovrebbe smorzare i facili enstusiasmi e riportarci tutti con i piedi per terra.

Ah, è un bo’ drobbo debrimende?
E mo che facciamo? Una nota di sberanza dice?
"


Bene, allora, dietro richiesta del MisDer, una postilla di speranza.
Dovete sapere, piccoli girini, che nel 1994 Inter e Cagliari giocarono una semifinale di Coppa Uefa.
L’Inter quell’anno faceva davvero cagare non andava benissimo in campionato, ed infatti chiudemmo la stagione al tredicesimo posto, conquistando la salvezza (!) a poche giornate dalla fine.
In Coppa Uefa però le cose andavano diversamente. I nostri due olandesi (Bergkamp e Jonk), spaesati in in campionato, si trasformavano in Europa e ci condussero alla vittoria del trofeo.

Come detto, la semifinale fu contro il Cagliari: all’andata in Sardegna eravamo in vantaggio 2 a 1 fino a 10 minuti dalla fine (Fontolan e Ruben Sosa), ma come spesso accade decidemmo di complicarci la vita. Prima Criniti e poi un’autorete di Paganin portarono il Cagliari sul 3 a 2.
Ma non si era detto di aggiungere una nota di sberanza?


Aspetti Mister, perchè al ritorno tutto cambia.
Segnano i due olandesi, ed in mezzo un gol di Nicolino Berti.
"La portiamo a casa 3 a 0, capito MisDer, 3 a 0! AVANTI! RADIAMO AL SUOLO I NURAGHI! PROSCIUGHIAMO IL PORTO DI OLBIA! GRIGLIAMO I FENICOTTERI DI SAN TEODORO!!!"


Ehm...ma sempre con umiltè.







Inter Cagliari, il prepartita contro i facili entusiasmi

"Drobbo Endusiasmo!" continua a ripetere il MisDer da alcuni giorni.
"Ma Mister, sono 10 partite di fila che vinciamo, cosa ti aspettavi?" gli risponde Lele Oriali.
"Sì, vabbè, ma zitti e pedalare".
"
Non siamo al Giro d’Italia".
"
E’ un modo di dire, Lele. Come dice il mio MaesDro Arrigo, ci vuole umiltè".
"I maestri di questo periodo non portano bene, Antonio".
"Non cambiare discorso, Lele, Non mi fare inGazzare! Ora ci penso io a fare una Gambagna sdamba come si deve! Passami il telefono".


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"Redazione Ranocchiate, dicaaaa? […] Certo Mister, subito capo, immediatamente, ci mettiamo subito al lavoro".

Allora, cominciamo subito ragazzi! Che ne dite di:
OGGI 11 APRILE LE NOSTRE TRVPPE CAMMELLATE SONO ENTRATE VITTORIOSE A SAN SIRO DOVE ASPETTANO IL NEMICO SARDO PER ASFALTARLO!


No, aspetta, il capo ha detto Umiltè, scusate non è che il Mister ci chiama tutti i giorni, mi sono un momento imbiraghito.


Allora, ricominciamo.


10 vittorie di file non contano un cazzo piffero. La disfatta è dietro l’angolo. I nipotini di Nainggolan non aspettano altro. Del resto, non è la prima volta che rompono le palle ci rovinano la festa.
Volete qualche esempio?
Eccovi serviti.
27 gennaio 1991, Inter prima in classifica, si gioca la prima di ritorno.
Inter – Cagliari sembra una formalità. E infatti al termine del primo tempo siamo in vantaggio 1 a 0 con gol di Klinsmann, l’indimenticata Pantegana Bionda.


A tre minuti dalla fine pareggia Cappioli.

Finisce 1 a 1, finiremo terzi in campionato con la Samp a festeggiare il suo primo e unico titolo.
Vabbè, che c’entra, direte voi, è un caso isolato, e poi si tratta di una partita di trent’anni fa!
Ochei, allora facciamo un fast forward.


28 settembre 2014, quinta giornata di campionato, seconda stagione di Mazzarri. Veniamo da due pareggi e due vittorie, una delle quali il celebre 7 a 0 contro il Sassuolo. Il Cagliari sembra la terza vittima sacrificale, dopo gli emiliani e l’Atalanta. Del resto viene da 3 sconfitte di fila, di cosa vuoi preoccuparti?
E invece... beh penso che lo ricordiate tutti com’è andata a finire.

Dopo il vantaggio di Sau e l’illusorio pareggio di Osvaldo, viene espulso il samurai Yuto e sale in cattedra Ekdal, che segna una tripletta. 4 a 1 e partita chiusa nel primo tempo. Sarà l’inizio della fine per Walterone e per i nostri effimeri sogni di gloria.
La panchina salterà dopo l'undicesima giornata a favore di Mancini, che non otterrà comunque niente di meglio di un ottavo posto.


E del 16 ottobre 2016 ne vogliamo parlare?
Franchino De Boer era lì che stentava in campionato, nonostante l’epica vittoria di un mese prima contro gli odiati scoloriti. Gli sarebbe bastata una piccola svolta per dimostrare che era possibile cambiare il destino di una stagione (oltre che il suo).
E invece si trova di fronte ancora il Cagliari. Tanto che Franchino, che conosce la storia nerazzurra (il Mancio lo aveva istruito per bene prima di andarsene durante il pre-campionato) nemmeno la voleva giocare quella partita.
Però Joao il bello lo aveva convinto: "Frank, è la mia partita".

E come voi sapete bene, a Joao nessuno può resistere. E poi Joao Mario Naval da Costa Eduardo è uno che mantiene le promesse che fa. Infatti al 10’ del secondo tempo si avventa su una respinta di Storari dopo un tiro di Perisic e ci porta in vantaggio.
Ma al destino non si sfugge: ed all’appuntamento con l’Inter il Fato si presenta travestito sempre nelle maniere più improbabili. In quell’occasione prende le sembianze di Melchiorri, che prima pareggia e poi si inventa un cross velenoso che Handa pensa bene a deviarsi in porta da solo.

"Beh, Mister, che ne pensa? Questo dovrebbe smorzare i facili enstusiasmi e riportarci tutti con i piedi per terra.

Ah, è un bo’ drobbo debrimende?
E mo che facciamo? Una nota di sberanza dice?
"


Bene, allora, dietro richiesta del MisDer, una postilla di speranza.
Dovete sapere, piccoli girini, che nel 1994 Inter e Cagliari giocarono una semifinale di Coppa Uefa.
L’Inter quell’anno faceva davvero cagare non andava benissimo in campionato, ed infatti chiudemmo la stagione al tredicesimo posto, conquistando la salvezza (!) a poche giornate dalla fine.
In Coppa Uefa però le cose andavano diversamente. I nostri due olandesi (Bergkamp e Jonk), spaesati in in campionato, si trasformavano in Europa e ci condussero alla vittoria del trofeo.

Come detto, la semifinale fu contro il Cagliari: all’andata in Sardegna eravamo in vantaggio 2 a 1 fino a 10 minuti dalla fine (Fontolan e Ruben Sosa), ma come spesso accade decidemmo di complicarci la vita. Prima Criniti e poi un’autorete di Paganin portarono il Cagliari sul 3 a 2.
Ma non si era detto di aggiungere una nota di sberanza?


Aspetti Mister, perchè al ritorno tutto cambia.
Segnano i due olandesi, ed in mezzo un gol di Nicolino Berti.
"La portiamo a casa 3 a 0, capito MisDer, 3 a 0! AVANTI! RADIAMO AL SUOLO I NURAGHI! PROSCIUGHIAMO IL PORTO DI OLBIA! GRIGLIAMO I FENICOTTERI DI SAN TEODORO!!!"


Ehm...ma sempre con umiltè.







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