SOMMER 6.5 – Più che la parata su Piccoli lanciato a rete, a me della partita di Yann resterà impressa l’incazzatura dopo il gol preso su cross del nostro castigatore Augello. Non lo avevo mai visto così incazzato, e il VAR del labiale non chiarisce in che lingua si sia espresso, credo abbia usato una di quelle lingue universali da farsi intendere da Carlos Augusto, Bisseck, De Vrij e Zalewski, una sorta di porto-neder-tede-roman-polacco. Il messaggio è arrivato comunque forte e chiaro, tanto che il gol di Bisseck prima ed il salvataggio di Stefan nel finale sono arrivati proprio per evitare di sentire una replica.
BISTECK 8 – Voto esagerato, diranno i puristi. Eppure considerate che in un colpo solo Bisteccone ha raggiunto tre obiettivi:
chiudere la partita, che di questi (secondi) tempi non è affatto scontato;
sovrastare Yerry Mina nello stacco vincente, causandogli perdita della seconda lente a contatto e della prosopopea;
mettere in mostra la sua terza gamba, facendo intuire da dove venga quella spinta in più quando si tratta di volare alto.
STEFAN 6.5 – Sul tiro di Gaetano riscatta una prova fino a quel punto non entusiasmante, dopo essersi perso Piccoli due volte. Ma la prospettiva di sentire un altro urlo di Yann, più l’inequivocabile faccia di Farris in panchina che senza bisogno di parole gli comunicava “Vojo esse bono: te faccio pure sceglie a quale appendiabiti te devo impiccà”, gli hanno fatto trovare concentrazione ed energie insperate.
C. AVGVSTVS VII – Un altro assist dopo Monaco, un’altra prova stoica. Getta il cuore oltre le trincee nemiche, e poi se lo va a riprendere. Da quinto, da terzo, da quello che volete voi: il Generale Avgvstvs non tradisce mai. I confini dell’Impero restano saldi.
NICOLEWSKI 6 – La maledizione degli esterni continua ad abbattersi impietosa: Core De Varsavia deve arrendersi alla legge che tanti lutti addusse ai Nerazzurri, anzi più che addusse, adduttorì, mortacci sua.
FRAT 6 – Corre sulle ali del trionfo di Monaco, ma il calcio si sa com’è, non guarda al passato e basta prendere sotto gamba un Cagliari qualunque per risprofondare nell’incertezza. Davidino tiene botta e prende botte fino alla fine, non molla di un centimetro e ci aiuta ad andare avanti un pezzetto alla volta, in questa stagione interminabile. Mkhi in panchina ringrazia.
CALHA 6.5 – Mantiene la cialda croccante senza bisogno di strafare, ha imparato anche a dosare le energie perchè i suoi occhi da lupo guardavano le maglie rossoblu ma hanno già messo il Bayern nel mirino. E quando Calha punta le sue ex squadre, si sa come va a finire.
BARELLA 6.5 – Come Calha, pure Nico evita di strafare, che nel suo caso significa non essere coinvolto in gol o assist, perchè per il resto corre come un matto, distribuisce sombreri, palleggi in corsa, sbracciate in stile Brozo ed incitamenti continui. Il tutto contro la squadra della sua città, e possiamo solo immaginare quanto possa essere complicato.
DIMA 6.5 – Questa cosa del ghiaccio sulle ginocchia una volta andati in panchina deve finire. C’è tutta questa necessità di aggiungere ansia in questo periodo così complesso? Per il resto niente da dire, ormai gli escono assist senza che nemmeno debba pensarci.
ARNA 9 – Sinistro di prepotenza sotto la traversa, assist no look per Lauti, colpo di tacco smarcante al momento giusto. E’ arrivato il momento di dirlo: è Zlatan che aveva caratteristiche Arnautoveggianti, e non il contrario.
LAUTI 7 – I dati confermano un fatto incontrovertibile: con il gol di ieri, Lauti diventa Cagliari-Man, 11 gol segnati contro i sardi. Vibranti proteste della Salernitana.
DARMY 6– Mandato in campo allo scopo di placare i Piani Superiori dopo l’imprecazione di Sommer, Padre Darmy riesce nel suo intento, poi già che c’è copre la falla lasciata dall’uscita di Zalewski, passa il decespugliatore e prenota l’albergo per la trasferta dei bavaresi. Purtroppo c’era posto solo a Frattamaggiore, li attende un viaggetto comodo in bus. I soliti scherzi da prete.
TUCU & TIKUS 6 – Uno corre e l’altro fa incazzare Mone. Da non crederci.
BASTO 6.5 – Ieri avrei voluto andare a vedere la partita, ma Basto mi ha bloccato ai tornelli.
ASLLA 6 – Tiene in ordine il centrocampo e poi restituisce le chiavi a Calha a fine partita.
MONE 7 – Vestiamo la maglia progettata dal Dottore ed affrontiamo la gara come se fosse un GP, con gol, assist ed impegno pennellati come Vale affrontava le curve. La staccata decisiva arriva al 55’, ma non c’è tempo di tirare sospiri di sollievo.
Curve che paiono infinite ci attendono da qui a maggio, Mone dai box progetta strategie e pit-stop dosando al millimetro accelerazioni e benzina.
Sit back, focus and put your helmet on.