Questa è la ricostruzione {fittizia} dei fatti avvenuti nel tunnel degli spogliatoi dello Stadio Olimpico di Roma la sera dell’11 di maggio del 2022, poco prima della Finale di Coppa Italia tra F.C. Internazionale e J**entus Football Club, presentata agli atti giudiziari del processo penale che è seguito all’evento.
Estratto dal Diario di Mons. Darmian Matteo, giocatore tesserato dell’ F.C. Internazionale:
11-05-2022, 9:45AM Caro Diario, sono molto teso, oggi. Ho passato la mattina come al solito: sveglia all’alba, preghiera, quotidiane abluzioni, preghiera, risveglio muscolare, i soliti 24 km in bicicletta, preghiera e un paio di confessioni, eppure non riesco a togliermi dalla testa il pensiero della partita di stasera. D’altronde, come mi ripete sempre il caro Samir, “Per non tremare quando è freddo basta un cappotto, ma per non tremare quando conta bisogna non essere umani”. Quanto è saggio, Samir. Dice che è per questo che da quando è piccolo, si esercita per diventare una statua. Grazie al suo impegno, posso fare grande affidamento su di lui, in momenti come questo. Sono fortunato. Ho pensato di scrivere due righe per sciogliere un po’ questa brutta tensione, e mi pare stia funzionando, almeno un po’. Come sempre, mi sei molto utile, mio fedele amico.
11-05-2022, 7:10PM Rieccomi qui, caro Diario. Siamo arrivati da poco allo stadio, ho appena finito di pregare per la salute di tutti i miei compagni (e del piccolo Stefanino Sensi, anche se non è più in squadra con noi – la sua salute mi preme ancora molto). Essere a così pochi chilometri dalla Santa Sede mi emoziona sempre. L’ora della partita si avvicina, una finale come quella di stasera è sempre speciale. Poco fa, mentre entravamo all’Olimpico, Marcelo e Ivan han preso parola e hanno detto a tutti: «Stasera, chi sbaglia sparisce». Non so se ho ben capito cosa intendevano. Marcelo ha aggiunto: «Se vinciamo, alle bibite penso io». È un ragazzo burbero, ma molto generoso quando vuole!
Mentre eravamo nei corridoi, mi è capitato di sentire il Direttore Marotta che conversava con Javier. Dio mi perdoni per questo peccato di curiosità non richiesta, ma non ho potuto fare a meno di interessarmi a cosa diceva, perché mi è sembrato molto insolito! Ridendo, si è detto “Molto sorpreso di aver visto di nuovo la ‘Signora del 9’ conversare con Agnelli”… e poi ha aggiunto: «Ormai tengono “quella coppia” come piano di riserva da tanti anni! Possibile che ancora non abbia mollato l’osso?». Chissà di cosa stavano parlando…
Alle h. 7:32PM gli ingressi e le uscite all’interno dello Stadio Olimpico vengono bloccati e presidiati per l’avvenuta sparizione del trofeo Coppa Italia (da qui in poi denominato “Refurtiva”), in palio per la partita da giocarsi. La sparizione di cui sopra viene constatata in primo luogo daOMISSISalle h. 7:28. Ogni persona ivi presente viene fatta rimanere nella posizione in cui si trovava in quell’esatto momento, indi per cui i giocatori di entrambe le squadre rimangono in attesa nei loro spogliatoi.
Il soggetto Mons. Darmian di cui sopra non si trova in spogliatoio al momento del blocco in quanto, secondo sua testimonianza, era “Pronto in anticipo, come sempre” – per cui risulta libero e in facoltà di spostarsi fino a un’eventuale ravviso da parte di agenti della sicurezza presenti nel luogo, a cui farebbe seguito immediata ricongiunzione con i compagni in spogliatoio.
Segue trascrizione della testimonianza del suddetto Darmian su quanto avvenuto successivamente:
D: «Non me ne vogliate, ma non sono rientrato di mia volontà negli spogliatoi poiché, seppur lo ritenessi cosa giusta da fare, ero convinto in cuor mio di poter aiutare con le indagini. «Sono stato spesse volte d’assistenza in investigazioni sul campo e ritenevo di aver accumulato esperienza utile alla causa».
Interr.: «Racconti che cosa ha fatto successivamente al blocco della struttura».
D: «Venni a sapere la causa del blocco della struttura accidentalmente, ascoltando una conversazione tra OMISSISe un agente della sicurezza, mentre mi dirigevo verso il mio spogliatoio di ritorno dal campo di gioco, su cui avevo brevemente corso per sciogliere la tensione prima della gara. A seguito di ciò, mi sono tolto gli scarpini da gioco per evitare di provocare rumori che avrebbero allertato gli agenti, e mi sono avvicinato con circospezione allo spogliatoio della J**entus F.C. per raccogliere informazioni utili. Era mia convinzione che uno o più membri della squadra J**entus fossero coinvolti nel caso.
«Giunto in prossimità del luogo, ho ricevuto una chiamata al mio telefono cellulare da parte di Marcelo [Brozovic, compagno di squadra del soggetto]. La suoneria fortunatamente era disattivata. «Armeggiando con l’apparecchio ho risposto, invece di rifiutare la chiamata, per via dell’agitazione del momento. Marcelo ha esclamato “Dove sei Don!?” con molta enfasi come è solito fare. Il suono della sua voce è rimbombato nel corridoio, e qualche addetto alla sicurezza deve averlo percepito, poiché ho iniziato a sentire dei passi procedere verso la mia direzione.
«Per non perdere la mia facoltà di indagare, mi sono rintanato nella prima stanza utile e, chiedo perdono per questo sia a voi presenti che all’Altissimo, la suddetta stanza utile era il bagno delle signore.
«All’interno di essa ho trovato la prova».
[Il teste fa riferimento all’esposto A, attualmente in consegna alle Forze dell’Ordine. Trattasi di un nastro di tessuto di colore blu, originariamente annodato alla Refurtiva. Su di esso è impressa ed evidente l’orma di una calzatura femminile con tacco a stiletto.]
«Ho capito subito di chi si potesse trattare. Come ho scritto nel mio diario [v. sopra], mi era capitato di ascoltare una conversazione tra il Direttore [Marotta Giuseppe] e il Vicepresidente [Zanetti Javier Aldemar] riguardo a una fantomatica “Signora del 9”. La suddetta dicitura mi aveva incuriosito, e mentre passeggiavo lungo i bordi del campo in precedenza, avevo riflettuto sull’identità di chi potesse celare.
«Una volta ricollegata la mia riflessione a ciò che avevo appena trovato, ho inviato un messaggio con allegata la foto della prova al Direttore [Marotta Giuseppe], avvertendolo inoltre di avvisare chi di dovere».
OMISSIS
{Ciao, sono l’autore! Censuro il resto degli atti giudiziari, la Questura non ci ha dato il permesso di divulgarli a processo ancora non svolto. Leggerete com’è andata a finire dal punto di vista del Don!}
Il ruggito dei tifosi si sente forte dal tunnel. Io e i ragazzi siamo pronti, ciascuno con lo stesso obiettivo in testa: la Coppa (ritrovata!). La Fede ci insegna a non peccare di ingordigia, ma come ho detto a Samir poco fa, questaCoppa non si mangia!
Marcelo non sta nella pelle. Con la scusa di scaldare le gambe, sale di corsa gli scalini e sbircia fuori. «Don, Don! Vieni a vedere!», mi urla. Salgo anch’io. Marcelo mi indica il megaschermo. Due uomini della sicurezza stanno portando via Wanda dalla tribuna VIP, lei li squadra con un’occhiataccia e urla qualcosa. Guardo Marcelo. «Ben Fato, Don. Ben Fato».
~ Don Matteo Darmian, ogni tot di tempo una nuova storia – solo su Rai 11, TV7000 e Ranocchiate.com
Questa è la ricostruzione {fittizia} dei fatti avvenuti nel tunnel degli spogliatoi dello Stadio Olimpico di Roma la sera dell’11 di maggio del 2022, poco prima della Finale di Coppa Italia tra F.C. Internazionale e J**entus Football Club, presentata agli atti giudiziari del processo penale che è seguito all’evento.
Estratto dal Diario di Mons. Darmian Matteo, giocatore tesserato dell’ F.C. Internazionale:
11-05-2022, 9:45AM Caro Diario, sono molto teso, oggi. Ho passato la mattina come al solito: sveglia all’alba, preghiera, quotidiane abluzioni, preghiera, risveglio muscolare, i soliti 24 km in bicicletta, preghiera e un paio di confessioni, eppure non riesco a togliermi dalla testa il pensiero della partita di stasera. D’altronde, come mi ripete sempre il caro Samir, “Per non tremare quando è freddo basta un cappotto, ma per non tremare quando conta bisogna non essere umani”. Quanto è saggio, Samir. Dice che è per questo che da quando è piccolo, si esercita per diventare una statua. Grazie al suo impegno, posso fare grande affidamento su di lui, in momenti come questo. Sono fortunato. Ho pensato di scrivere due righe per sciogliere un po’ questa brutta tensione, e mi pare stia funzionando, almeno un po’. Come sempre, mi sei molto utile, mio fedele amico.
11-05-2022, 7:10PM Rieccomi qui, caro Diario. Siamo arrivati da poco allo stadio, ho appena finito di pregare per la salute di tutti i miei compagni (e del piccolo Stefanino Sensi, anche se non è più in squadra con noi – la sua salute mi preme ancora molto). Essere a così pochi chilometri dalla Santa Sede mi emoziona sempre. L’ora della partita si avvicina, una finale come quella di stasera è sempre speciale. Poco fa, mentre entravamo all’Olimpico, Marcelo e Ivan han preso parola e hanno detto a tutti: «Stasera, chi sbaglia sparisce». Non so se ho ben capito cosa intendevano. Marcelo ha aggiunto: «Se vinciamo, alle bibite penso io». È un ragazzo burbero, ma molto generoso quando vuole!
Mentre eravamo nei corridoi, mi è capitato di sentire il Direttore Marotta che conversava con Javier. Dio mi perdoni per questo peccato di curiosità non richiesta, ma non ho potuto fare a meno di interessarmi a cosa diceva, perché mi è sembrato molto insolito! Ridendo, si è detto “Molto sorpreso di aver visto di nuovo la ‘Signora del 9’ conversare con Agnelli”… e poi ha aggiunto: «Ormai tengono “quella coppia” come piano di riserva da tanti anni! Possibile che ancora non abbia mollato l’osso?». Chissà di cosa stavano parlando…
Alle h. 7:32PM gli ingressi e le uscite all’interno dello Stadio Olimpico vengono bloccati e presidiati per l’avvenuta sparizione del trofeo Coppa Italia (da qui in poi denominato “Refurtiva”), in palio per la partita da giocarsi. La sparizione di cui sopra viene constatata in primo luogo daOMISSISalle h. 7:28. Ogni persona ivi presente viene fatta rimanere nella posizione in cui si trovava in quell’esatto momento, indi per cui i giocatori di entrambe le squadre rimangono in attesa nei loro spogliatoi.
Il soggetto Mons. Darmian di cui sopra non si trova in spogliatoio al momento del blocco in quanto, secondo sua testimonianza, era “Pronto in anticipo, come sempre” – per cui risulta libero e in facoltà di spostarsi fino a un’eventuale ravviso da parte di agenti della sicurezza presenti nel luogo, a cui farebbe seguito immediata ricongiunzione con i compagni in spogliatoio.
Segue trascrizione della testimonianza del suddetto Darmian su quanto avvenuto successivamente:
D: «Non me ne vogliate, ma non sono rientrato di mia volontà negli spogliatoi poiché, seppur lo ritenessi cosa giusta da fare, ero convinto in cuor mio di poter aiutare con le indagini. «Sono stato spesse volte d’assistenza in investigazioni sul campo e ritenevo di aver accumulato esperienza utile alla causa».
Interr.: «Racconti che cosa ha fatto successivamente al blocco della struttura».
D: «Venni a sapere la causa del blocco della struttura accidentalmente, ascoltando una conversazione tra OMISSISe un agente della sicurezza, mentre mi dirigevo verso il mio spogliatoio di ritorno dal campo di gioco, su cui avevo brevemente corso per sciogliere la tensione prima della gara. A seguito di ciò, mi sono tolto gli scarpini da gioco per evitare di provocare rumori che avrebbero allertato gli agenti, e mi sono avvicinato con circospezione allo spogliatoio della J**entus F.C. per raccogliere informazioni utili. Era mia convinzione che uno o più membri della squadra J**entus fossero coinvolti nel caso.
«Giunto in prossimità del luogo, ho ricevuto una chiamata al mio telefono cellulare da parte di Marcelo [Brozovic, compagno di squadra del soggetto]. La suoneria fortunatamente era disattivata. «Armeggiando con l’apparecchio ho risposto, invece di rifiutare la chiamata, per via dell’agitazione del momento. Marcelo ha esclamato “Dove sei Don!?” con molta enfasi come è solito fare. Il suono della sua voce è rimbombato nel corridoio, e qualche addetto alla sicurezza deve averlo percepito, poiché ho iniziato a sentire dei passi procedere verso la mia direzione.
«Per non perdere la mia facoltà di indagare, mi sono rintanato nella prima stanza utile e, chiedo perdono per questo sia a voi presenti che all’Altissimo, la suddetta stanza utile era il bagno delle signore.
«All’interno di essa ho trovato la prova».
[Il teste fa riferimento all’esposto A, attualmente in consegna alle Forze dell’Ordine. Trattasi di un nastro di tessuto di colore blu, originariamente annodato alla Refurtiva. Su di esso è impressa ed evidente l’orma di una calzatura femminile con tacco a stiletto.]
«Ho capito subito di chi si potesse trattare. Come ho scritto nel mio diario [v. sopra], mi era capitato di ascoltare una conversazione tra il Direttore [Marotta Giuseppe] e il Vicepresidente [Zanetti Javier Aldemar] riguardo a una fantomatica “Signora del 9”. La suddetta dicitura mi aveva incuriosito, e mentre passeggiavo lungo i bordi del campo in precedenza, avevo riflettuto sull’identità di chi potesse celare.
«Una volta ricollegata la mia riflessione a ciò che avevo appena trovato, ho inviato un messaggio con allegata la foto della prova al Direttore [Marotta Giuseppe], avvertendolo inoltre di avvisare chi di dovere».
OMISSIS
{Ciao, sono l’autore! Censuro il resto degli atti giudiziari, la Questura non ci ha dato il permesso di divulgarli a processo ancora non svolto. Leggerete com’è andata a finire dal punto di vista del Don!}
Il ruggito dei tifosi si sente forte dal tunnel. Io e i ragazzi siamo pronti, ciascuno con lo stesso obiettivo in testa: la Coppa (ritrovata!). La Fede ci insegna a non peccare di ingordigia, ma come ho detto a Samir poco fa, questaCoppa non si mangia!
Marcelo non sta nella pelle. Con la scusa di scaldare le gambe, sale di corsa gli scalini e sbircia fuori. «Don, Don! Vieni a vedere!», mi urla. Salgo anch’io. Marcelo mi indica il megaschermo. Due uomini della sicurezza stanno portando via Wanda dalla tribuna VIP, lei li squadra con un’occhiataccia e urla qualcosa. Guardo Marcelo. «Ben Fato, Don. Ben Fato».
~ Don Matteo Darmian, ogni tot di tempo una nuova storia – solo su Rai 11, TV7000 e Ranocchiate.com
0’ - Dopo le parole del Presidente Giuseppe Marotta nel prepartita sono pronto ad andare anche all’Inferno PRIMO TEMPO: 3’ - attacchiamo dal lato sbagliato e ho pure visto belotti, cominciamo male 4’ - Ciao Nico Paz, ti andrebbe di rimanere qui per sempre? 6' - Fallo fischiato con un minuto di ritardo. Nel frattempo […]
Ⓜ️ Ma sì dai, quasi quasi ci stiamo prendendo gusto a giocare di lunedì. Poi è pure quasi Natale. Ⓜ️ Cari proprietari straricchi del Como, Nico Paz come regalo sotto l'albero lo gradiremmo piu delle 50€ di nonna. Tanto a voi che vi cambia? Ⓜ️ Tikus con Bare come me con il cuginetto piccolo la […]
MARTINEZ SECONDO 6.5 - Non segna, ma nel suo caso essendo un portiere è anche normale.Tocca pochissimi palloni, ma essendo il nostro portiere è anche normale.Poi però la "legge Sommer" tocca anche a lui e quindi eccoci qui a parlare di una bellissima parata fatta al novantesimo su Tourè, fratello segreto di Hagrid. DARMY 6 […]
0' - Abbiamo appena verificato l'esistenza di Peppino Martinez.Ahimè, anche quella di Arna PRIMO TEMPO: 3' - Taremi si è dimenticato di saltare 5' - Rigore dal nulla 7’ - E così come è arrivato così se ne è andato.non c’è più la Marotta league di una volta 15’ - Queste partite di giovedì hanno […]
Weo neanche il tempo di goderci la super goleada distruggi-stagione e la caterva di complimenti da parte di tutti meno dei milanisti che ancora sostengono che abbiamo culo che già scendiamo in campo. E cosa c'è di meglio di un turno di Coppa Italia per rovinare il mood? L'anno scorso di quest tempi segnava il […]
SOMMER 6 – Un paio di interventi per scaldarsi nei primi venti minuti, poi la paura sull’occasione di Noslin. Sembra l’inizio di una serata impegnativa, poi Farris lo manda a comprare un quintale di bitume ed un rullo compressore. Quando Yann torna, l’Olimpico si è trasformato in un circuito di Formula 1, con Fifino che […]