29/11/2020

Galliani alla Pinetina si racconta in esclusiva: "Interista fin da bambino. Il Milan fu un piano studiato a tavolino con Peppino Prisco"

APPIANO GENTILE – È mattina presto in provincia di Como, quando dal pullman del Monza scende una figura fin troppo nota agli interisti. Adriano Galliani, il “Condor”, varca i cancelli della Pinetina per la prima volta, e dopo il passaggio di Marotta e Conte c’è chi giura di aver sentito Facchetti e Prisco sussultare dal cielo.

Cravatta gialla, passo deciso e sicuro, pelata lucida coperta sapientemente da una cuffietta. Zio Fester is in the House. Fino a qui tutto bene, un dirigente del Monza assiste alla amichevole della sua squadra. Niente di strano. Ma una doccia fredda aspetta i tifosi milanisti. Adriano (non l’imperatore) si muove con troppa sicurezza, saluta gli addetti ai lavori per nome, entra al bar ed esclama al barista “Giovanni il solito”. Conte guarda Marotta, che ricambia (si insomma si fa per dire) lo sguardo sbigottito. Galliani mescola il caffè con movimento meccanico. “Vedete questo bancone? L’ho scelto io con i bordi gialli, Massimo voleva farlo tutto nerazzurro.”

Per la gioia dei Pirandello cadono quindi le maschere. Il Condor sposta la cravatta gialla, sulla camicia una medaglietta “InterClub1908”. Lascia il caffè, saluta tutti come il Papa e si siede sul divanetto. I giornalisti di Inter Media House gli sono intorno come i castorini a papà Castoro. “Vedete, adesso lo posso dire, qui sono di casa. Conosco tutti, sono interista fin da bambino, da quando da Monza sono venuto a Milano. Per me esistevano solo Meazza ed Herrera, ma avevo un amore per la “foglia morta” di Mariolino Corso. Con Prisco pensammo a come sabotare il Milan, entrai come infiltrato. Silvio doveva credere che fossi milanista, per quello accentuavo le esultanze e ogni tanto facevo qualche buon colpo.”

Marotta è in silenzio, Conte riesce solo a sussurrare “agghiaggiande…”.

Zio Fester ride, poi indica una foto di Zanetti con la Champions. “L’ho fatta mettere io, a Madrid c’ero. Mourinho mi aveva chiesto che formazione mettere. Il colpo Sneijder l’ho fatto io, nei celebri giorni del Condor, grande operazione.”

Ma come ha fatto a non farsi scoprire? “Ho rischiato una volta prendendo Oliveira e spacciandolo come nuovo Sheva, vendendo Kakà dopo che la folla sotto la sede cantava –non si vende Kakà-. Dopo anni di lavoro sono riuscito a rendere il Milan una squadra da medio bassa classifica, a quel punto ho capito che il mio lavoro era finito. Peppino sarebbe fiero.
Ce l’abbiamo fatta, vendendo il Milan al primo trovato in via Paolo Sarpi che aveva un ristorantino di Sushi”
Come risponderanno i tifosi milanisti a questa rivelazione? Galliani un moderno Piton? Nemmeno la Rowling sarebbe arrivata a tanto.

Galliani alla Pinetina si racconta in esclusiva: "Interista fin da bambino. Il Milan fu un piano studiato a tavolino con Peppino Prisco"

APPIANO GENTILE – È mattina presto in provincia di Como, quando dal pullman del Monza scende una figura fin troppo nota agli interisti. Adriano Galliani, il “Condor”, varca i cancelli della Pinetina per la prima volta, e dopo il passaggio di Marotta e Conte c’è chi giura di aver sentito Facchetti e Prisco sussultare dal cielo.

Cravatta gialla, passo deciso e sicuro, pelata lucida coperta sapientemente da una cuffietta. Zio Fester is in the House. Fino a qui tutto bene, un dirigente del Monza assiste alla amichevole della sua squadra. Niente di strano. Ma una doccia fredda aspetta i tifosi milanisti. Adriano (non l’imperatore) si muove con troppa sicurezza, saluta gli addetti ai lavori per nome, entra al bar ed esclama al barista “Giovanni il solito”. Conte guarda Marotta, che ricambia (si insomma si fa per dire) lo sguardo sbigottito. Galliani mescola il caffè con movimento meccanico. “Vedete questo bancone? L’ho scelto io con i bordi gialli, Massimo voleva farlo tutto nerazzurro.”

Per la gioia dei Pirandello cadono quindi le maschere. Il Condor sposta la cravatta gialla, sulla camicia una medaglietta “InterClub1908”. Lascia il caffè, saluta tutti come il Papa e si siede sul divanetto. I giornalisti di Inter Media House gli sono intorno come i castorini a papà Castoro. “Vedete, adesso lo posso dire, qui sono di casa. Conosco tutti, sono interista fin da bambino, da quando da Monza sono venuto a Milano. Per me esistevano solo Meazza ed Herrera, ma avevo un amore per la “foglia morta” di Mariolino Corso. Con Prisco pensammo a come sabotare il Milan, entrai come infiltrato. Silvio doveva credere che fossi milanista, per quello accentuavo le esultanze e ogni tanto facevo qualche buon colpo.”

Marotta è in silenzio, Conte riesce solo a sussurrare “agghiaggiande…”.

Zio Fester ride, poi indica una foto di Zanetti con la Champions. “L’ho fatta mettere io, a Madrid c’ero. Mourinho mi aveva chiesto che formazione mettere. Il colpo Sneijder l’ho fatto io, nei celebri giorni del Condor, grande operazione.”

Ma come ha fatto a non farsi scoprire? “Ho rischiato una volta prendendo Oliveira e spacciandolo come nuovo Sheva, vendendo Kakà dopo che la folla sotto la sede cantava –non si vende Kakà-. Dopo anni di lavoro sono riuscito a rendere il Milan una squadra da medio bassa classifica, a quel punto ho capito che il mio lavoro era finito. Peppino sarebbe fiero.
Ce l’abbiamo fatta, vendendo il Milan al primo trovato in via Paolo Sarpi che aveva un ristorantino di Sushi”
Come risponderanno i tifosi milanisti a questa rivelazione? Galliani un moderno Piton? Nemmeno la Rowling sarebbe arrivata a tanto.

Notizie flash

Ultimi articoli

15/09/2024
Monza - Inter nel tempo di un caffè

0’ - ma quindi, questa terza maglia, ci piace o no? PRIMO TEMPO: 5’ - velo di Thuram. ✅ 9' - La fiera dei passaggi sbagliati 10’ - tutti in piedi, il Presidente è stato inquadrato 20' - Questa Marotta League non funziona bene 23’ - ma in tutto ciò siete pronti alla settimanina tranquilla […]

15/09/2024
Monza - Inter 10 stranezze prepartita

🫢 Iniziamo da LUI. Dal re dei paragoni, dalla regina delle pagelle, dalla più grande cavolata della storia recente della carta stampata rosa. L'avete letta tutti, ma sembrava corretto riproporla come monito ai giornalisti di domani. Ok. Prendiamo atto. Anche perché uno dei due è una delle principali fonti di gioco di sinistra dell'Inter da […]

01/09/2024
Il mercato secondo Ranocchiate

Cari amici di Ranocchiate, anche questa sessione di mercato si è finalmente conclusa.E noi siamo pronti a presentarvi in esclusiva il dietro le quinte della Serie A.Qualcuno potrebbe obiettare che è tutto frutto della nostra immaginazione e che nulla di quanto leggerete è realmente accaduto: signori, fidatevi.Quel qualcuno dice una cosa giustissima ATALANTA:Gasp: "Presidente carissimo […]

31/08/2024
Inter – Atalanta, il pagellone scacciapensieri per una sosta tranquilla

YANN 7.5 – Una parata vera su Zappacosta, e una parata laser su Samardzic (a proposito, Lazar, dopo tanto tribolare siamo convinti che hai finalmente trovato la squadra adatta a te!), e zitto zitto, quatto quatto, Yann si porta a casa il secondo clean sheet. Come premio partita, tanto tempo a disposizione per pensare ai […]

30/08/2024
Inter - Atalanta nel tempo di un caffè con due Tikus e mezzo

0' - So cosa sperare, non so cosa aspettarmiPraticamente come ogni partita insomma, ma con un Gasp in più tra le variabili che governeranno il mio umore per il resto della serata PRIMO TEMPO: 2' - Darmy è così magnanimo che può permettersi anche di graziare Gasp.Ora basta però 3’ - THURAAAAAAAAAAAAAM#TIKUSTODJIMSITI E C'ABBRACCIAMO 4' […]

30/08/2024
Inter - Atalanta, 10 carri prepartita

Premessa: non c'è un'emoji specifica per il carro quindi useremo tutto quello che la tastiera propone che possa assomigliare al concetto di "salire sul carro". E questo lo facciamo perché a parlare con qualsiasi tifoso interista pare di essere tornati in banter era o nell'estate 2021 quando abbiamo ceduto pure le colonne di San Siro. […]

linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram