23/12/2016

De Vindicta, o la rivincita: l’Inter ha tolto il costume da Grinch alla Lazio

A cura di Federico Viafora

Parto da un presupposto che Inter-Lazio mi permette di esprimere al meglio: in settimana ho letto molti mirabolanti commenti riguardo a Mauro Icardi (Rosario, 19 febbraio 1993, canterano blaugrana, capitano dell’Inter, 72 gol in Serie A a 23 anni) che, in ordine sparso, recitavano così: 1) giocatore senza palle; 2) mal sopportato dai compagni; 3) decide la formazione in luogo del mister di turno; 4) fenomeno social, ma non in campo 5) sospettato di aver allargato il buco dell’ozono; 6) insulti random. A coloro i quali fanno parte di questa schiera di fenomeni da tastiera, do un consiglio: fatevi vedere da uno bravo, ragazzi… ma bravo sul serio.

Non è Natale se queste due squadre non si incontrano nell’ultimo turno disponibile prima di scartare i regali: a Milano, ormai, il troppo mainstream “A Christmas Carol” è stato sostituito dalla lettura delle formazioni, che nella serata di giovedì 22 dicembre 2016 ridanno spazio fra i titolari a Kondogbia e Banega, complici le squalifiche di Melo e Joao Mario, fra i nerazzurri per il resto confermati in blocco rispetto alla vittoria di Sassuolo; Lazio senza Radu e con Lulic in luogo di Keita nel tridente.

Dopo un primo tempo equilibrato, ma che Lazio sembra interpretare in maniera più ordinata e intelligente, sfiorando anche due volte il vantaggio, l’Inter esce nella ripresa completamente trasformata, dando vita a 45 minuti di rara bellezza ed efficacia, con un tabellino albiceleste (Banega, Icardi, Icardi) che fa da cornice alla prestazione da incorniciare di tutti gli interpreti nerazzurri. Una vittoria fondamentale, che allunga a 3 il filotto di vittorie in campionato ed a 7 i successi in casa, ma che soprattutto ha dato modo di assistere a rivincite di fine anno non facilmente pronosticabili. Quali? Eccole riassunte in 5 punti:

  1. La rivincita degli ex. Pioli e Candreva, e da chi altri avremmo potuto cominciare? Ex biancocelesti, anch’essi vestiti di un simbolico verde lo scorso anno (vedasi punto 5), maltrattati, seppur in maniera diversa, dalla società capitolina, conquistano da protagonisti un successo ricco di gusto: l’uno in panchina, azzeccando formazione titolare e mosse, l’altro in campo, un treno sulla destra che non accenna a fermarsi.
  2. La rivincita del buono. Avevo ormai perso qualsiasi speranza ma, all’improvviso, il giorno è arrivato: posso inserire di diritto Kondogbia fra i migliori. E non è uno scherzo. Il gigantone francese sfodera una prestazione da stropicciarsi gli occhi, gioca veloce, recupera palloni, smista di destro e sinistro; la sua prestazione è riassumibile in un azione di inizio ripresa, quando salta Biglia in sombrero, spazza via di fisico Milinkovic-Savic, supera Parolo con una veronica e via, apertura di destro. Finalmente, Geoffrey.
  3. La rivincita del brutto. Joao Miranda ha ricevuto, in questo inizio di stagione, più critiche che complimenti in tutta la scorsa stagione. Con il Sassuolo era solo un sospetto, ma contro la Lazio è una conferma: è tornato il Signore della difesa.
  4. La rivincita del cattivo. Scrivere mi rende ancor più tifoso che stare davanti alla tv: ho un debole per Banega, e su questo non ci piove, ma il giocatore visto nel secondo tempo di San Siro è un fenomeno che trascende i gusti personali.. Una gioia per gli occhi, guizzi da campione, tunnel, assist e gol, conquistato con caparbietà. Perdona chi ti critica, Éver.. non sanno quello che fanno (Impropria citazione biblica).
  5. La rivincita per eccellenza: In Inter-Lazio Christmas Edition 2015, un incredibile tonfo interno dava il là al declino della stagione nerazzurra. Quest’anno niente costume da Grinch per i biancocelesti, il (nostro) Natale è salvo.

Chiudo il 2016, in attesa della prima avversaria del nuovo anno, l’Udinese, con una sottile sensazione: se questi sono i presupposti, ci sarà da divertirsi.

 

De Vindicta, o la rivincita: l’Inter ha tolto il costume da Grinch alla Lazio

A cura di Federico Viafora

Parto da un presupposto che Inter-Lazio mi permette di esprimere al meglio: in settimana ho letto molti mirabolanti commenti riguardo a Mauro Icardi (Rosario, 19 febbraio 1993, canterano blaugrana, capitano dell’Inter, 72 gol in Serie A a 23 anni) che, in ordine sparso, recitavano così: 1) giocatore senza palle; 2) mal sopportato dai compagni; 3) decide la formazione in luogo del mister di turno; 4) fenomeno social, ma non in campo 5) sospettato di aver allargato il buco dell’ozono; 6) insulti random. A coloro i quali fanno parte di questa schiera di fenomeni da tastiera, do un consiglio: fatevi vedere da uno bravo, ragazzi… ma bravo sul serio.

Non è Natale se queste due squadre non si incontrano nell’ultimo turno disponibile prima di scartare i regali: a Milano, ormai, il troppo mainstream “A Christmas Carol” è stato sostituito dalla lettura delle formazioni, che nella serata di giovedì 22 dicembre 2016 ridanno spazio fra i titolari a Kondogbia e Banega, complici le squalifiche di Melo e Joao Mario, fra i nerazzurri per il resto confermati in blocco rispetto alla vittoria di Sassuolo; Lazio senza Radu e con Lulic in luogo di Keita nel tridente.

Dopo un primo tempo equilibrato, ma che Lazio sembra interpretare in maniera più ordinata e intelligente, sfiorando anche due volte il vantaggio, l’Inter esce nella ripresa completamente trasformata, dando vita a 45 minuti di rara bellezza ed efficacia, con un tabellino albiceleste (Banega, Icardi, Icardi) che fa da cornice alla prestazione da incorniciare di tutti gli interpreti nerazzurri. Una vittoria fondamentale, che allunga a 3 il filotto di vittorie in campionato ed a 7 i successi in casa, ma che soprattutto ha dato modo di assistere a rivincite di fine anno non facilmente pronosticabili. Quali? Eccole riassunte in 5 punti:

  1. La rivincita degli ex. Pioli e Candreva, e da chi altri avremmo potuto cominciare? Ex biancocelesti, anch’essi vestiti di un simbolico verde lo scorso anno (vedasi punto 5), maltrattati, seppur in maniera diversa, dalla società capitolina, conquistano da protagonisti un successo ricco di gusto: l’uno in panchina, azzeccando formazione titolare e mosse, l’altro in campo, un treno sulla destra che non accenna a fermarsi.
  2. La rivincita del buono. Avevo ormai perso qualsiasi speranza ma, all’improvviso, il giorno è arrivato: posso inserire di diritto Kondogbia fra i migliori. E non è uno scherzo. Il gigantone francese sfodera una prestazione da stropicciarsi gli occhi, gioca veloce, recupera palloni, smista di destro e sinistro; la sua prestazione è riassumibile in un azione di inizio ripresa, quando salta Biglia in sombrero, spazza via di fisico Milinkovic-Savic, supera Parolo con una veronica e via, apertura di destro. Finalmente, Geoffrey.
  3. La rivincita del brutto. Joao Miranda ha ricevuto, in questo inizio di stagione, più critiche che complimenti in tutta la scorsa stagione. Con il Sassuolo era solo un sospetto, ma contro la Lazio è una conferma: è tornato il Signore della difesa.
  4. La rivincita del cattivo. Scrivere mi rende ancor più tifoso che stare davanti alla tv: ho un debole per Banega, e su questo non ci piove, ma il giocatore visto nel secondo tempo di San Siro è un fenomeno che trascende i gusti personali.. Una gioia per gli occhi, guizzi da campione, tunnel, assist e gol, conquistato con caparbietà. Perdona chi ti critica, Éver.. non sanno quello che fanno (Impropria citazione biblica).
  5. La rivincita per eccellenza: In Inter-Lazio Christmas Edition 2015, un incredibile tonfo interno dava il là al declino della stagione nerazzurra. Quest’anno niente costume da Grinch per i biancocelesti, il (nostro) Natale è salvo.

Chiudo il 2016, in attesa della prima avversaria del nuovo anno, l’Udinese, con una sottile sensazione: se questi sono i presupposti, ci sarà da divertirsi.

 

Notizie flash

Ultimi articoli

31/08/2024
Inter – Atalanta, il pagellone scacciapensieri per una sosta tranquilla

YANN 7.5 – Una parata vera su Zappacosta, e una parata laser su Samardzic (a proposito, Lazar, dopo tanto tribolare siamo convinti che hai finalmente trovato la squadra adatta a te!), e zitto zitto, quatto quatto, Yann si porta a casa il secondo clean sheet. Come premio partita, tanto tempo a disposizione per pensare ai […]

30/08/2024
Inter - Atalanta nel tempo di un caffè con due Tikus e mezzo

0' - So cosa sperare, non so cosa aspettarmiPraticamente come ogni partita insomma, ma con un Gasp in più tra le variabili che governeranno il mio umore per il resto della serata PRIMO TEMPO: 2' - Darmy è così magnanimo che può permettersi anche di graziare Gasp.Ora basta però 3’ - THURAAAAAAAAAAAAAM#TIKUSTODJIMSITI E C'ABBRACCIAMO 4' […]

30/08/2024
Inter - Atalanta, 10 carri prepartita

Premessa: non c'è un'emoji specifica per il carro quindi useremo tutto quello che la tastiera propone che possa assomigliare al concetto di "salire sul carro". E questo lo facciamo perché a parlare con qualsiasi tifoso interista pare di essere tornati in banter era o nell'estate 2021 quando abbiamo ceduto pure le colonne di San Siro. […]

25/08/2024
Inter - Lecce, il pagellone della fede

SOMMER 6,5 - Dopo l'errore di Genova e con uno stipendio a rischio, sul 2-0 la missione dei suoi compagni è chiara: Yann ha bisogno dello stipendio."DAI RAGA BASTA DIFENDERE BENE FACCIAMOLO PARARE"Ma clean sheet fu.Il biglietto per oggi lo paghi comunque, ma magari con un altro clean sheet chissà... BENJI 6,5 - Vola come […]

24/08/2024
Inter - Lecce nel tempo di un caffè

PRIMO TEMPO: 0’ - Facciamo che non ansiamo almeno per una partita? 1’ - Che strano loro corrono ma io vedo Benji e sudo 5’ - DATE LA SANTITÀ A QUEST’UOMOOOOOSAN MATTEO DARMIANNON SIAMO DEGNI 10’ - Perché attacca anche il Lecce? 12' - Rafia, numero 8. Ho old vibes dell'Inter di Spalletti. Spirito di […]

24/08/2024
Inter - Lecce 10 pensieri prepartita

💭 Questa cosa che dobbiamo inseguire già alla seconda giornata non so se mi toglie ansie o me le aggiunge. 💭 Diciamo che il precedente giovanotto argentino sconosciuto pagato 6.5 milioni ha fatto una carriera discreta. 💭 Quello che abbiamo visto tutti: Quello che avremmo voluto vedere in realtà: Chissà se Andonio lo sveglia o […]

linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram