La bocca sollevò dal fiero pasto
quel peccator, perdendo li capelli
dal capo che sovvien al Carlos casto.
Poi chiese: "Tu vo ch'io rinovelli,
disperato dolor che ancor mi preme,
dei giorni primaveri da casus belli".
Io che m'aspettavo un trillo del gruppetto
mi trovo muto, attonito, contratto,
dall'orror che s'aggrappa sul mio petto.
Eppur parea che tutti quanti insieme,
urlando e cantando sugli spalti,
riuscissimo a dar vita a nostra speme.
D'una partita fatta nel lor forte,
cercando di debellar le fastidiose mura,
ci rimane solo arsor di gola e lance storte.
Mancava solo Lucianon furente,
volea entrar e metterla lui dentro,
invece com'i dannati li giacente.
La colpa è nostra poco da ridire,
se l'attaccante non prende la palla,
i cambi fatti solo per perire.
Ne ho sentite tante contro tutti,
ma inver non riesco a dar la colpa intera,
solo perché noi siam rimasti asciutti.
Ora diventa un canto di protesta,
sia mai si dica alcunché della lega,
ci siam stancati un po' di questa festa.
Festeggian su di noi cani e "leoni",
che di real han solo cr7,
ma attenzion a chiamarli ladroni.
E il VAR che è d'italico prestigio,
ch'il mondial ha reso noto l'utilizzo,
ormai qui in Serie A fa solo sfregio.
Tu dei saper chi fu Conte Ugolino
mio caro Fredegario, Di Marco nato,
del fato al qual tu tanto sei vicino,
ti ritrovi inver mal ragionato,
dello tifoso irato dal destino,
perdona lo sfogo si tanto errato.
E allor giù la testa e pedalare,
che le orecchie qui son da tirare,
solo alla coppa argentea e d'alzare.