Buongiorno irmãos dello Stagno! Forse starete pensando: “Ma come, irmãos e non brati?!” No, non è un errore. La verità è che vi scrivo da un universo parallelo. Qui le cose a un certo punto hanno preso una piega diversa e il gruppo forte nello spogliatoio è quello che parla portoghese: inutile dirvi che le carriere di Cancelo, Rafinha, Dalbert, Joao Mario e soprattutto di Sua Santità Gabriel Barbosa, in arte Gabigol, siano andate in maniera differente da come non sia successo da voi. Ma andiamo con ordine.
Tutto ha inizio in un lunch match di febbraio dell’anno 2017, si gioca a Bologna. I ragazzi sono vestiti come le lattine della Sprite e le cose non vanno benissimo. Tuttavia, dopo mesi di nulla cosmico il nostro eroe brasiliano decide di mettersi maschera e mantello e sorprendere tutti, seguendo le orme dell’ormai meno famoso FENOMENO, Ronaldo. In quella rete erano chiaramente racchiuse congetture astrali, spiriti potenti e leggi fisiche ancora sconosciute che si sono scontrate con le barriere spazio-temporali del vostro mondo, separandolo dal nostro. Quel giorno, da voi, Gabigol ha siglato il suo unico gol in maglia Inter. Da noi, ha segnato l’inizio di un’era.
Gabriel da quel momento non si è più fermato, ha conquistato il mondo del calcio, l’attacco dell’Inter, la Selecão e la fama più totale, ogni suo post su Instagram batte il record di Stramaccioni per svariati milioni di commenti. Ha azzerato i vari CR7 e Messi, Neymar ora si gioca il posto con Roberto Insigne a Benevento perché non è riuscito a reggere il confronto. Insomma, Gabi indirizza non solo le partite ma anche tanti singoli episodi. La sola sua presenza cambia le carte in tavola. Vi faccio degli esempi, voi usate la fantasia e provate a catapultarvi nel nostro mondo:
Provate ad immaginare che in Lazio-Inter non l’abbia presa Vecino. Finalmente, con Dalbert e Cancelo abbiamo risolto il problema dei terzini, Joao il Bello in interdizione e Rafinha a rifinire per Gabigol: la gang porto-brasileira fa sfaceli ma per una serie di vicissitudini e malsane abitudini interiste ci giochiamo lo Scudetto all’ultima giornata proprio contro la Lazio. All'Olimpico. Pessimi ricordi. Ma Gabriel Barbosa non è destinato a piangere come Ronaldo. L'eroe di giornata è lui, lo dicono le stelle. Parte Brozo dalla bandierina, colpo di testa. Tutto si ferma. Solo un urlo squarcia il silenzio, è Fabio Caressa che sente odore di Copa Cabana e urla: "GO' GGGGGOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO' DI GABIGOL".
Immaginatevi che la Juve non abbia mai preso Cristiano Ronaldo. Perché ai quarti di finale di Champions non è stata eliminata dal Real, no. Ma dal Siviglia, dopo una super prestazione di Ben Yedder. Il presidente Lapo Elkann, risultato più consono del cugino scemo a vivere nel mondo dello sport, decide di ripartire per l’assalto alla Coppa dalle grandi orecchie proprio dall’asso franco-marocchino che a bilancio verrà pagato 30 milioni a stagione in “magliette, Champions e Maalox”. I risultati sono comunque gli stessi che sapete anche voi.
Pensate ad un Inter totalmente diversa, perché la Lu-Lanon esiste.
Icardi è stato comunque cacciato in malo modo reo di aver detto qualcosa di sbagliato sulla picanha che a Gabigol non è andata giù, ma per completare l’attacco la società ha deciso di puntare sul "Made in Inter": Andrea Pinamonti, che alla prima stagione in nerazzurro segna 15 reti e serve 12 assist al compagno di reparto, aiutandolo a vincere la scarpa d'oro davanti a Ciro Immobile e Robert Lewandowski.
Provate a pensare, addirittura, ad un Mondo diverso: perché qui non c’è mai stato il Covid. Durante la tournée estiva in Cina voluta dalla famiglia Zhang, i ragazzi fanno tappa a Wuhan. Lo spirito libertino dei brasiliani è sempre nell'aria e ad un certo punto, mentre la squadra si dirige nell'area ristoro per la cena, nella hall dell'albergo spunta un pallone e scatta in automatico la sfida in stile Joga Bonito a suon di sombreri, tunnel e OLEEE. La mandria finisce direttamente nella cucina dell’hotel, dove le finestre sono aperte e un piccolo, ignaro pipistrello, proprio sopra ai fornelli, viene colpito da un tiro del Joao Mario. Per fortuna nel gruppo ci sono anche persone serie, molto serie. Come Samir Handanovic, soprannominato Sorrisão, che osserva in disparte, schifato, tutta quella gioia naturale ma sempre vigile: si accorge del misfatto e fissandolo intensamente, riesce a deviare l’animale in corner.
Immaginatevi che pronti-via: boom! Conte abbia trovato da subito la posizione adatta per Vidal. Niente espulsioni stupide, niente figure indegne, niente rimpianti, niente Eriksen in panchina a marcire per vedere prestazioni al livello di quelle di Zdravko Kuzmanovic. Nulla di tutto ciò, al primo allenamento la situazione gli appare subito chiara e trova al volo il ruolo che fa per Arturo: ora in Primavera lui e Vecino stanno facendo il meliomelio e cattivo tempo.
Provate ad immaginare che Santon contro la Juve non abbia fatto nulla. Letteralmente nulla. Entrato all'85' ha fatto esattamente quello che ci si aspetta da un Santon qualsiasi: perdere tempo ed evitare di far danni. Fine. Da noi al fantacalcio ha preso s.v.
Non prendiamo gol da un debuttante/minorenne con la storia strappa lacrime dal 2015. Qui da noi, ragazzi, si vive meglio. Ci credete che Ansu Fati, Carles Perez, Musa Juwara e soci non sappiamo ancora chi siano?
Immaginatevi che il Milan di Pioli sia rimasto settimo. Sfortunatamente per la "Pioli Gang", il loro Essere Divino, Re Zlatan, ha accettato l'invito di Amadeus per Sanremo2020 duettando con Morgan. E niente, lo stanno ancora cercando. "Che succede? Dov'è Ibra?"
Questa è complicata, ma pensate ad un Inter-Pordenone finita 4-0. Non aggiungo altro, non potreste capire. Posso solo dirvi che Nagatomo battere un rigore non l'abbiamo mai visto.
Ed ultima cronologicamente ma non per importanza: Immaginate che Suning, il 31 marzo, non abbia pagato la rata di Hakimi al Real. Perchè a Steven non è suonata la sveglia che gli ricordava di girare il bonifico a Florentino Perez e come shopping terapeutico abbia deciso di mettere sotto contratto Messi, Dzeko, Modric, Lavezzi e Lampard, solo per far tacere gobbi e milanisti. E Yaya Tourè? Acquistato anche lui come espletatore di riti voodoo verso Zazzaroni, comprato a sua volta e messo a scrivere articoli nel giardino di papà Jindong, a Nanchino.
E ora che avete immaginato tutto questo, cambiereste il vostro mondo con il mio?
Buongiorno irmãos dello Stagno! Forse starete pensando: “Ma come, irmãos e non brati?!” No, non è un errore. La verità è che vi scrivo da un universo parallelo. Qui le cose a un certo punto hanno preso una piega diversa e il gruppo forte nello spogliatoio è quello che parla portoghese: inutile dirvi che le carriere di Cancelo, Rafinha, Dalbert, Joao Mario e soprattutto di Sua Santità Gabriel Barbosa, in arte Gabigol, siano andate in maniera differente da come non sia successo da voi. Ma andiamo con ordine.
Tutto ha inizio in un lunch match di febbraio dell’anno 2017, si gioca a Bologna. I ragazzi sono vestiti come le lattine della Sprite e le cose non vanno benissimo. Tuttavia, dopo mesi di nulla cosmico il nostro eroe brasiliano decide di mettersi maschera e mantello e sorprendere tutti, seguendo le orme dell’ormai meno famoso FENOMENO, Ronaldo. In quella rete erano chiaramente racchiuse congetture astrali, spiriti potenti e leggi fisiche ancora sconosciute che si sono scontrate con le barriere spazio-temporali del vostro mondo, separandolo dal nostro. Quel giorno, da voi, Gabigol ha siglato il suo unico gol in maglia Inter. Da noi, ha segnato l’inizio di un’era.
Gabriel da quel momento non si è più fermato, ha conquistato il mondo del calcio, l’attacco dell’Inter, la Selecão e la fama più totale, ogni suo post su Instagram batte il record di Stramaccioni per svariati milioni di commenti. Ha azzerato i vari CR7 e Messi, Neymar ora si gioca il posto con Roberto Insigne a Benevento perché non è riuscito a reggere il confronto. Insomma, Gabi indirizza non solo le partite ma anche tanti singoli episodi. La sola sua presenza cambia le carte in tavola. Vi faccio degli esempi, voi usate la fantasia e provate a catapultarvi nel nostro mondo:
Provate ad immaginare che in Lazio-Inter non l’abbia presa Vecino. Finalmente, con Dalbert e Cancelo abbiamo risolto il problema dei terzini, Joao il Bello in interdizione e Rafinha a rifinire per Gabigol: la gang porto-brasileira fa sfaceli ma per una serie di vicissitudini e malsane abitudini interiste ci giochiamo lo Scudetto all’ultima giornata proprio contro la Lazio. All'Olimpico. Pessimi ricordi. Ma Gabriel Barbosa non è destinato a piangere come Ronaldo. L'eroe di giornata è lui, lo dicono le stelle. Parte Brozo dalla bandierina, colpo di testa. Tutto si ferma. Solo un urlo squarcia il silenzio, è Fabio Caressa che sente odore di Copa Cabana e urla: "GO' GGGGGOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO' DI GABIGOL".
Immaginatevi che la Juve non abbia mai preso Cristiano Ronaldo. Perché ai quarti di finale di Champions non è stata eliminata dal Real, no. Ma dal Siviglia, dopo una super prestazione di Ben Yedder. Il presidente Lapo Elkann, risultato più consono del cugino scemo a vivere nel mondo dello sport, decide di ripartire per l’assalto alla Coppa dalle grandi orecchie proprio dall’asso franco-marocchino che a bilancio verrà pagato 30 milioni a stagione in “magliette, Champions e Maalox”. I risultati sono comunque gli stessi che sapete anche voi.
Pensate ad un Inter totalmente diversa, perché la Lu-Lanon esiste.
Icardi è stato comunque cacciato in malo modo reo di aver detto qualcosa di sbagliato sulla picanha che a Gabigol non è andata giù, ma per completare l’attacco la società ha deciso di puntare sul "Made in Inter": Andrea Pinamonti, che alla prima stagione in nerazzurro segna 15 reti e serve 12 assist al compagno di reparto, aiutandolo a vincere la scarpa d'oro davanti a Ciro Immobile e Robert Lewandowski.
Provate a pensare, addirittura, ad un Mondo diverso: perché qui non c’è mai stato il Covid. Durante la tournée estiva in Cina voluta dalla famiglia Zhang, i ragazzi fanno tappa a Wuhan. Lo spirito libertino dei brasiliani è sempre nell'aria e ad un certo punto, mentre la squadra si dirige nell'area ristoro per la cena, nella hall dell'albergo spunta un pallone e scatta in automatico la sfida in stile Joga Bonito a suon di sombreri, tunnel e OLEEE. La mandria finisce direttamente nella cucina dell’hotel, dove le finestre sono aperte e un piccolo, ignaro pipistrello, proprio sopra ai fornelli, viene colpito da un tiro del Joao Mario. Per fortuna nel gruppo ci sono anche persone serie, molto serie. Come Samir Handanovic, soprannominato Sorrisão, che osserva in disparte, schifato, tutta quella gioia naturale ma sempre vigile: si accorge del misfatto e fissandolo intensamente, riesce a deviare l’animale in corner.
Immaginatevi che pronti-via: boom! Conte abbia trovato da subito la posizione adatta per Vidal. Niente espulsioni stupide, niente figure indegne, niente rimpianti, niente Eriksen in panchina a marcire per vedere prestazioni al livello di quelle di Zdravko Kuzmanovic. Nulla di tutto ciò, al primo allenamento la situazione gli appare subito chiara e trova al volo il ruolo che fa per Arturo: ora in Primavera lui e Vecino stanno facendo il meliomelio e cattivo tempo.
Provate ad immaginare che Santon contro la Juve non abbia fatto nulla. Letteralmente nulla. Entrato all'85' ha fatto esattamente quello che ci si aspetta da un Santon qualsiasi: perdere tempo ed evitare di far danni. Fine. Da noi al fantacalcio ha preso s.v.
Non prendiamo gol da un debuttante/minorenne con la storia strappa lacrime dal 2015. Qui da noi, ragazzi, si vive meglio. Ci credete che Ansu Fati, Carles Perez, Musa Juwara e soci non sappiamo ancora chi siano?
Immaginatevi che il Milan di Pioli sia rimasto settimo. Sfortunatamente per la "Pioli Gang", il loro Essere Divino, Re Zlatan, ha accettato l'invito di Amadeus per Sanremo2020 duettando con Morgan. E niente, lo stanno ancora cercando. "Che succede? Dov'è Ibra?"
Questa è complicata, ma pensate ad un Inter-Pordenone finita 4-0. Non aggiungo altro, non potreste capire. Posso solo dirvi che Nagatomo battere un rigore non l'abbiamo mai visto.
Ed ultima cronologicamente ma non per importanza: Immaginate che Suning, il 31 marzo, non abbia pagato la rata di Hakimi al Real. Perchè a Steven non è suonata la sveglia che gli ricordava di girare il bonifico a Florentino Perez e come shopping terapeutico abbia deciso di mettere sotto contratto Messi, Dzeko, Modric, Lavezzi e Lampard, solo per far tacere gobbi e milanisti. E Yaya Tourè? Acquistato anche lui come espletatore di riti voodoo verso Zazzaroni, comprato a sua volta e messo a scrivere articoli nel giardino di papà Jindong, a Nanchino.
E ora che avete immaginato tutto questo, cambiereste il vostro mondo con il mio?
0’ - Dopo le parole del Presidente Giuseppe Marotta nel prepartita sono pronto ad andare anche all’Inferno PRIMO TEMPO: 3’ - attacchiamo dal lato sbagliato e ho pure visto belotti, cominciamo male 4’ - Ciao Nico Paz, ti andrebbe di rimanere qui per sempre? 6' - Fallo fischiato con un minuto di ritardo. Nel frattempo […]
Ⓜ️ Ma sì dai, quasi quasi ci stiamo prendendo gusto a giocare di lunedì. Poi è pure quasi Natale. Ⓜ️ Cari proprietari straricchi del Como, Nico Paz come regalo sotto l'albero lo gradiremmo piu delle 50€ di nonna. Tanto a voi che vi cambia? Ⓜ️ Tikus con Bare come me con il cuginetto piccolo la […]
MARTINEZ SECONDO 6.5 - Non segna, ma nel suo caso essendo un portiere è anche normale.Tocca pochissimi palloni, ma essendo il nostro portiere è anche normale.Poi però la "legge Sommer" tocca anche a lui e quindi eccoci qui a parlare di una bellissima parata fatta al novantesimo su Tourè, fratello segreto di Hagrid. DARMY 6 […]
0' - Abbiamo appena verificato l'esistenza di Peppino Martinez.Ahimè, anche quella di Arna PRIMO TEMPO: 3' - Taremi si è dimenticato di saltare 5' - Rigore dal nulla 7’ - E così come è arrivato così se ne è andato.non c’è più la Marotta league di una volta 15’ - Queste partite di giovedì hanno […]
Weo neanche il tempo di goderci la super goleada distruggi-stagione e la caterva di complimenti da parte di tutti meno dei milanisti che ancora sostengono che abbiamo culo che già scendiamo in campo. E cosa c'è di meglio di un turno di Coppa Italia per rovinare il mood? L'anno scorso di quest tempi segnava il […]
SOMMER 6 – Un paio di interventi per scaldarsi nei primi venti minuti, poi la paura sull’occasione di Noslin. Sembra l’inizio di una serata impegnativa, poi Farris lo manda a comprare un quintale di bitume ed un rullo compressore. Quando Yann torna, l’Olimpico si è trasformato in un circuito di Formula 1, con Fifino che […]