27/02/2023

Bologna - Inter, il Pagellone della sconfitta inevitabile

ONANA 5.5 – Andrè si sta appassionando sempre di più alla storia nerazzurra, e in settimana è arrivato a studiare quel capitolo in cui si parla in maniera diffusa delle sconfitte. Prima di scendere in campo ha messo lucidamente e scientificamente in fila le premesse di questa trasferta in Emilia:
1) giochiamo con la terza maglia
2) è un lunch match
3) La squadra avversaria è il Bologna, contro cui all’andata abbiamo vinto spudoratamente per 6 a 1
4) L’anno scorso sappiamo tutti com’è andata
5) Arnautovic è infortunato ma Musa Barrow gioca titolare
6) Arbitra Orsato.
Da tali premesse non poteva che arrivare una sconfitta, ed infatti il nostro panterone non moscione era pressochè rassegnato, tanto da non stupirsi più di tanto quando Barrow (e chi se no?) ha segnato il gol dell’1 a 0 dopo dodici minuti.
Ma poi
1) Gol annullato da Orsato dopo consulto con il VAR
2) Parata su Cambiaso e successiva traversa di Soriano
3) Segnali di ripresa nel secondo tempo (Occasioni di Calha, Rom, Dzeko)
4) Parata in bagher su Barrow
avevano convinto Onana di poterla sfangare, anzi quasi pregustava il gol del vantaggio di lì a poco.
Che in effetti è arrivato, ma a segnarlo è stato Orsolini.
E la colpa di Andrè non è tanto (o meglio, non solo) la mozzarella di rinvio che ha messo Dambro in difficoltà, ma il peccato di presunzione di cui sopra per aver pensato che il peggio fosse alle spalle.
Se cerchi il peggio, Andrè, guarda sempre davanti.

DARMIAN 6 – Non troviamo grandi pecche (anzi, peccati, per restare in linea con il personaggio) nella prova di Don Matteo, sempre pronto a tappare i buchi delle assenze del Numero 37, ad intervenire per bloccare le fughe in avanti di Basto o le amnesie di Stefanone (e non scriviamo cappelle perchè abbiamo rispetto di Padre Darmy ed in questo contesto non ci riferiremmo a Notre-Dame).
Di fronte all'orrore che ha portato al gol do Orsolini, si dice che Darmian si sia rivolto al Cielo:
“Padre, perdonaci perchè non so cosa stiamo facendo”

DEVRIJ  5.5 – Sono diverse settimane che Stefanone, dopo la notizia dell’addio di 37, va in giro per Appiano spaesato, come se non riconoscesse cose, persone, case, libri, auto, fogli di giornale. Del resto quello ha detto che se ne sarebbe andato e sta ancora lì, e pure gioca quando gli va.
Questo spaesamento lo abbiamo notato anche in campo, ed alla fine è diventato così insopportabile che Stefan ha dovuto giocare il jolly commettendo il fallo da ammonizione che gli ha evitato la seccatura di dover tornare a giocare nella ripresa per prendersi vento, pioggia e Musa Barrow dopo essersi fatto una doccia.
Dal 46’  ACERBI 6.5 – Rimette un po’ di ordine tutte quelle cose che De Vrij aveva lasciato in giro nella difesa nerazzurra, ammansisce Barrow, tampona Ferguson e trova purte il tempo di fornire un assist al Cigno. Quando le cose paiono essersi messe a posto, accade il fattaccio. Ora, capiamo bene che Ciccio ha i suoi anni, che sono 4 in più di quelli di Stefan nonostante appaia il contrario sul campo, ma se può stringere i denti Mkhitreno, allora forse dovrebbe farlo pure Acerbi, pure perchè non mi pare che in questo momento abbiamo tutte queste alternative.

BASTONI
 5.5 – A a Sandrino la pioggia non è mai piaciuta, e Dambro gli aveva raccontato la storia di quel mister di tanti anni fa che si lamentava quando il campo era pesante, perchè i bimbi si possono fare male scivolando e poi puoi prendere raffreddori, tonsillite e zio Ciccio si arrabbia per quelle macchie sulla maglia che non togli nemmeno a 90 gradi.
“Mister, non può giocare Dima al mio posto?”
“No Sandrino, Dima è infortunato”
“Allora zio Ciccio? È pure lui mancino!”
“No, zio Ciccio ha i suoi anni, deve riposare almeno un tempo”
“E non potremmo giocare a 4 dietro per una volta?”
“A QUATTRO DIETRO? MA SEI PAZZO? FARRIS! PRENDIMI LE PILLOLE PER L’ANGINA!”
“E ALLORA IO ME NE VADO AVANTI ED IL SIGNOR ORSOLINI TE LO MARCHI TU!”

DUMFRIES 4.5 – Campo pesante, centrocampo avversario fisico, questa era sicuramente una partita per Fifino. Ma forse la testa è ancora al caldo di Doha, quando ha segnato una doppietta (più assist) contro gli americani agli ottavi. Fatto sta che abbiamo assistito a una riedizione di “Alvaro Pereira Worst Skills feat. Jonathan Cicero Moreira Chapels”.
Roba per stomaci forti, tanto che ci chiediamo come abbia potuto Denzel restare in campo per 68 minuti. C’è voluto un placcaggio su Soriano con conseguente ammonizione per far sì che scattasse il Yellow Alert nella panchina nerazzurra e Scimo decidesse per il cambio.
Dal 68’ D’AMBROSIO 5.5 – Dopo il suo ingresso mi sono detto “Ecco, forse non era la partita adatta a Dumfries, ma questa è senza dubbio la partita di Dambro!”. Ed in effetti nella sua prima azione è scattato in avanti su un calcio piazzato e di testa non ha preso la porta di poco (peccato, ero già pronto al titolo "il pagellone dei Daddi volanti"). Un miglioramento rispetto a Fifino che, nelle condizioni in cui era ieri, in elevazione avrebbe forse vomitato su Skorupski.
Poi però, mentre ritorna in difesa si incrocia con Darmian: pare la scena degli Spiderman che indicano uno con l’altro. Dambro e Darmy non capiscono chi deve andare sulla fascia e chi deve restare dietro, per cui stanno spesso tutti e due dalla stessa parte. DD33 va in confusione e da lì nasce l’errore (con complicità di Onana) che porta all’azione dell’1 a 0.

MKHITARYAN 5.5 – Quando ti fai prendere in mezzo da Schouten, Dominguez e Ferguson forse è perchè ormai non ne hai più (ossigeno), o ne hai troppo (acido lattico), o troppo poco (contributi INPS).
Del resto la lavagna di Appiano parla chiaro al punto 22: il turnover vale per tutti ma non per Miky: armeno lui deve giocà sempre.
Dal 63’ BARELLA 6 – Entra tra le speranze di prendere il controllo del gioco e dare una svolta. Finsice pure lui impantanato nel fango del Dall’Ara, e come noi senza nemmeno la forza di imprecare.

BROZOVIC 5.5 – Mi hanno mandato in mezzo ai lupi, e ne sono uscito senza freccette nè pane e salame.
Dall’83’ TIN CARBONI 7 – Quando il mister fa entrare Tin, è ormai solo per disperazione, o per lavarsi la coscienza. Tin non lo sa, ed il suo entusiasmo è l’unica cosa davvero positiva della giornata di ieri.

CALHANOGLU 6 –  Dopo le speranze mal riposte in Fifino e Dambro, Calha era la mia ultima risorsa. Uno che è stato MVP contro il Porto, MOTM nel derby, che può giocare sia da mezzala che da play, che trova la porta dalla distanza ed in condizioni come quelle di oggi potrebbe fare davvero male a Skorupski, vuoi che non ci dia una mano? Questa DEVE essere la sua partita.
E poi ho visto il tiro del 48’, finito in Riviera tra i pedalò in disuso, ed ho capito che sono sempre il solito cog.. illuso, volevo dire illuso.

GOSENS 6.5
“Robin, come ti senti?”
“Benissimo mister”
“Avrebbe dovuto giocare Dima, maaaaaa.... si è fatto male quindi se vuoi tocca a te. Altrimenti posso sempre spostare Damry a sinistra, De Vrj a destra, Acerbi al centro, Dambro a metacampo, Lukaku libero, Lauti mezzala e Onana centravan...”
“NO MISTER GIOCO IO!”
Doppia sessione di allenamento, sedute tattiche supplementari, visione di tutte le partite del Bologna, ascolto di tutte le interviste di Thiago Motta, studio approfondito dell’acustica del Dall’Ara, delle previsioni meteo, di quali funghi crescono sulle colline bolognesi e cosa ha fatto il suo diretto avversario Posch da quando è nato ad oggi.
Robin fa un partitone, ma i suoi compagni fanno cagare.
Fate il malocchio a quest’uomo.

LAUTARO 5.5  – Bologna non è Bahia Blanca, okay. Ma non dovrebbe nemmeno essere Reykjavik. I tori sono fatti per lottare nelle arene sabbiose e incornare quei grandissimi cornuti dei toreri. Nel fango rendono di meno, anche se scalpitano e non si fanno matare.
Un capitano mai domo, è così che ti vogliamo Torito!

LUKAKU 5 – Acnhe qui, tante illusioni e speranze. Speravo fossi tornato dopo l’andata di Champions, e invece l’unica cosa che ho visto è stata una mozzarella che ha preso Skorupski in pieno. Cosa devo fare per farti tornare quello di un tempo? Metterti il ritratto di Ibra in stanza?
Dal 64’ DZEKO 6 – Si presenta alla grande, con una girata su assist di Acerbi che trova pronto il solito portierone del Bologna. In realtà si era girato dopo l’assist di Mkhitaryan di due partite fa. Il Cigno vive con un delay per cui le azioni che compie oggi sono le conseguenze degli input di qualche settimana fa. Ed il delay continua ad allungarsi.
La girata sul cross di Acerbi chissà quando la vedremo. Speriamo ad Oporto.

MISTER SIMO 5
Eh ragassi, cosa volete, è andata così. Del resto il campo era pesante, l’avversario difficile, la stanchezza della partita di mercoledì si è fatta sentire. Però se fosse entrato il colpo di testa di Lauti, o il tiro di Calha, o quello di Lukaku, o quello di Sjeko, a quest’ora staremmo parlando di qualcosa di diverso...
Senti, Walter, ma devo proprio dire tutte ste cagate in conferenza secondo te?”
“Gl’aggiungerei pure che un c’ha dato abbastanza re’hupero, porca maiala!”

Bologna - Inter, il Pagellone della sconfitta inevitabile 1 Ranocchiate





Bologna - Inter, il Pagellone della sconfitta inevitabile

ONANA 5.5 – Andrè si sta appassionando sempre di più alla storia nerazzurra, e in settimana è arrivato a studiare quel capitolo in cui si parla in maniera diffusa delle sconfitte. Prima di scendere in campo ha messo lucidamente e scientificamente in fila le premesse di questa trasferta in Emilia:
1) giochiamo con la terza maglia
2) è un lunch match
3) La squadra avversaria è il Bologna, contro cui all’andata abbiamo vinto spudoratamente per 6 a 1
4) L’anno scorso sappiamo tutti com’è andata
5) Arnautovic è infortunato ma Musa Barrow gioca titolare
6) Arbitra Orsato.
Da tali premesse non poteva che arrivare una sconfitta, ed infatti il nostro panterone non moscione era pressochè rassegnato, tanto da non stupirsi più di tanto quando Barrow (e chi se no?) ha segnato il gol dell’1 a 0 dopo dodici minuti.
Ma poi
1) Gol annullato da Orsato dopo consulto con il VAR
2) Parata su Cambiaso e successiva traversa di Soriano
3) Segnali di ripresa nel secondo tempo (Occasioni di Calha, Rom, Dzeko)
4) Parata in bagher su Barrow
avevano convinto Onana di poterla sfangare, anzi quasi pregustava il gol del vantaggio di lì a poco.
Che in effetti è arrivato, ma a segnarlo è stato Orsolini.
E la colpa di Andrè non è tanto (o meglio, non solo) la mozzarella di rinvio che ha messo Dambro in difficoltà, ma il peccato di presunzione di cui sopra per aver pensato che il peggio fosse alle spalle.
Se cerchi il peggio, Andrè, guarda sempre davanti.

DARMIAN 6 – Non troviamo grandi pecche (anzi, peccati, per restare in linea con il personaggio) nella prova di Don Matteo, sempre pronto a tappare i buchi delle assenze del Numero 37, ad intervenire per bloccare le fughe in avanti di Basto o le amnesie di Stefanone (e non scriviamo cappelle perchè abbiamo rispetto di Padre Darmy ed in questo contesto non ci riferiremmo a Notre-Dame).
Di fronte all'orrore che ha portato al gol do Orsolini, si dice che Darmian si sia rivolto al Cielo:
“Padre, perdonaci perchè non so cosa stiamo facendo”

DEVRIJ  5.5 – Sono diverse settimane che Stefanone, dopo la notizia dell’addio di 37, va in giro per Appiano spaesato, come se non riconoscesse cose, persone, case, libri, auto, fogli di giornale. Del resto quello ha detto che se ne sarebbe andato e sta ancora lì, e pure gioca quando gli va.
Questo spaesamento lo abbiamo notato anche in campo, ed alla fine è diventato così insopportabile che Stefan ha dovuto giocare il jolly commettendo il fallo da ammonizione che gli ha evitato la seccatura di dover tornare a giocare nella ripresa per prendersi vento, pioggia e Musa Barrow dopo essersi fatto una doccia.
Dal 46’  ACERBI 6.5 – Rimette un po’ di ordine tutte quelle cose che De Vrij aveva lasciato in giro nella difesa nerazzurra, ammansisce Barrow, tampona Ferguson e trova purte il tempo di fornire un assist al Cigno. Quando le cose paiono essersi messe a posto, accade il fattaccio. Ora, capiamo bene che Ciccio ha i suoi anni, che sono 4 in più di quelli di Stefan nonostante appaia il contrario sul campo, ma se può stringere i denti Mkhitreno, allora forse dovrebbe farlo pure Acerbi, pure perchè non mi pare che in questo momento abbiamo tutte queste alternative.

BASTONI
 5.5 – A a Sandrino la pioggia non è mai piaciuta, e Dambro gli aveva raccontato la storia di quel mister di tanti anni fa che si lamentava quando il campo era pesante, perchè i bimbi si possono fare male scivolando e poi puoi prendere raffreddori, tonsillite e zio Ciccio si arrabbia per quelle macchie sulla maglia che non togli nemmeno a 90 gradi.
“Mister, non può giocare Dima al mio posto?”
“No Sandrino, Dima è infortunato”
“Allora zio Ciccio? È pure lui mancino!”
“No, zio Ciccio ha i suoi anni, deve riposare almeno un tempo”
“E non potremmo giocare a 4 dietro per una volta?”
“A QUATTRO DIETRO? MA SEI PAZZO? FARRIS! PRENDIMI LE PILLOLE PER L’ANGINA!”
“E ALLORA IO ME NE VADO AVANTI ED IL SIGNOR ORSOLINI TE LO MARCHI TU!”

DUMFRIES 4.5 – Campo pesante, centrocampo avversario fisico, questa era sicuramente una partita per Fifino. Ma forse la testa è ancora al caldo di Doha, quando ha segnato una doppietta (più assist) contro gli americani agli ottavi. Fatto sta che abbiamo assistito a una riedizione di “Alvaro Pereira Worst Skills feat. Jonathan Cicero Moreira Chapels”.
Roba per stomaci forti, tanto che ci chiediamo come abbia potuto Denzel restare in campo per 68 minuti. C’è voluto un placcaggio su Soriano con conseguente ammonizione per far sì che scattasse il Yellow Alert nella panchina nerazzurra e Scimo decidesse per il cambio.
Dal 68’ D’AMBROSIO 5.5 – Dopo il suo ingresso mi sono detto “Ecco, forse non era la partita adatta a Dumfries, ma questa è senza dubbio la partita di Dambro!”. Ed in effetti nella sua prima azione è scattato in avanti su un calcio piazzato e di testa non ha preso la porta di poco (peccato, ero già pronto al titolo "il pagellone dei Daddi volanti"). Un miglioramento rispetto a Fifino che, nelle condizioni in cui era ieri, in elevazione avrebbe forse vomitato su Skorupski.
Poi però, mentre ritorna in difesa si incrocia con Darmian: pare la scena degli Spiderman che indicano uno con l’altro. Dambro e Darmy non capiscono chi deve andare sulla fascia e chi deve restare dietro, per cui stanno spesso tutti e due dalla stessa parte. DD33 va in confusione e da lì nasce l’errore (con complicità di Onana) che porta all’azione dell’1 a 0.

MKHITARYAN 5.5 – Quando ti fai prendere in mezzo da Schouten, Dominguez e Ferguson forse è perchè ormai non ne hai più (ossigeno), o ne hai troppo (acido lattico), o troppo poco (contributi INPS).
Del resto la lavagna di Appiano parla chiaro al punto 22: il turnover vale per tutti ma non per Miky: armeno lui deve giocà sempre.
Dal 63’ BARELLA 6 – Entra tra le speranze di prendere il controllo del gioco e dare una svolta. Finsice pure lui impantanato nel fango del Dall’Ara, e come noi senza nemmeno la forza di imprecare.

BROZOVIC 5.5 – Mi hanno mandato in mezzo ai lupi, e ne sono uscito senza freccette nè pane e salame.
Dall’83’ TIN CARBONI 7 – Quando il mister fa entrare Tin, è ormai solo per disperazione, o per lavarsi la coscienza. Tin non lo sa, ed il suo entusiasmo è l’unica cosa davvero positiva della giornata di ieri.

CALHANOGLU 6 –  Dopo le speranze mal riposte in Fifino e Dambro, Calha era la mia ultima risorsa. Uno che è stato MVP contro il Porto, MOTM nel derby, che può giocare sia da mezzala che da play, che trova la porta dalla distanza ed in condizioni come quelle di oggi potrebbe fare davvero male a Skorupski, vuoi che non ci dia una mano? Questa DEVE essere la sua partita.
E poi ho visto il tiro del 48’, finito in Riviera tra i pedalò in disuso, ed ho capito che sono sempre il solito cog.. illuso, volevo dire illuso.

GOSENS 6.5
“Robin, come ti senti?”
“Benissimo mister”
“Avrebbe dovuto giocare Dima, maaaaaa.... si è fatto male quindi se vuoi tocca a te. Altrimenti posso sempre spostare Damry a sinistra, De Vrj a destra, Acerbi al centro, Dambro a metacampo, Lukaku libero, Lauti mezzala e Onana centravan...”
“NO MISTER GIOCO IO!”
Doppia sessione di allenamento, sedute tattiche supplementari, visione di tutte le partite del Bologna, ascolto di tutte le interviste di Thiago Motta, studio approfondito dell’acustica del Dall’Ara, delle previsioni meteo, di quali funghi crescono sulle colline bolognesi e cosa ha fatto il suo diretto avversario Posch da quando è nato ad oggi.
Robin fa un partitone, ma i suoi compagni fanno cagare.
Fate il malocchio a quest’uomo.

LAUTARO 5.5  – Bologna non è Bahia Blanca, okay. Ma non dovrebbe nemmeno essere Reykjavik. I tori sono fatti per lottare nelle arene sabbiose e incornare quei grandissimi cornuti dei toreri. Nel fango rendono di meno, anche se scalpitano e non si fanno matare.
Un capitano mai domo, è così che ti vogliamo Torito!

LUKAKU 5 – Acnhe qui, tante illusioni e speranze. Speravo fossi tornato dopo l’andata di Champions, e invece l’unica cosa che ho visto è stata una mozzarella che ha preso Skorupski in pieno. Cosa devo fare per farti tornare quello di un tempo? Metterti il ritratto di Ibra in stanza?
Dal 64’ DZEKO 6 – Si presenta alla grande, con una girata su assist di Acerbi che trova pronto il solito portierone del Bologna. In realtà si era girato dopo l’assist di Mkhitaryan di due partite fa. Il Cigno vive con un delay per cui le azioni che compie oggi sono le conseguenze degli input di qualche settimana fa. Ed il delay continua ad allungarsi.
La girata sul cross di Acerbi chissà quando la vedremo. Speriamo ad Oporto.

MISTER SIMO 5
Eh ragassi, cosa volete, è andata così. Del resto il campo era pesante, l’avversario difficile, la stanchezza della partita di mercoledì si è fatta sentire. Però se fosse entrato il colpo di testa di Lauti, o il tiro di Calha, o quello di Lukaku, o quello di Sjeko, a quest’ora staremmo parlando di qualcosa di diverso...
Senti, Walter, ma devo proprio dire tutte ste cagate in conferenza secondo te?”
“Gl’aggiungerei pure che un c’ha dato abbastanza re’hupero, porca maiala!”

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