Caro diario,
arbitri, calciatori titolari e panchinari, allenatore e dirigenza. Tanti sostantivi quanti i colpevoli magistralmente individuati, attenzione però che questa volta non si tratta di semplice Bar Sport perché il tifoso ha parzialmente colto dove sta il problema. Son tanti i componenti che hanno sbagliato e sbagliano nella condizione attuale della nostra squadra ma mi permetterai una bacchettata: non esiste un uomo che faccia miracoli e dia soluzioni a tutti i problemi, siamo umani e non dei (anche se alcuni possono avvicinarsi molto alla condizione divina).
Javier Adelmar Zanetti nasce a Buenos Aires il 10 agosto 1973. Sembra un muratore predestinato e invece la passione per il calcio e l'amore del padre, lo portano all'Indipendiente, Talleres, Banfield e, il 13 maggio 1995 (mio personale regalo di compleanno, anticipato di 10 giorni), all'Inter, diventando uno dei più grandi terzini della storia del calcio e uno dei capitani neroazzuri più amati.
La storia di colui che diventerà e quello che è rimasto Capitano per 19 anni la conosciamo tutti. L'interista ha imparato a conoscere il suo modo di fare, niente cacionerie, niente frasi contro popoli calcistici, nessuna scommessa, niente festini, alcohol o EPO. Un Uomo, leale, sportivo, gentile, stacanovista dal quale nessuno si sarebbe aspettato la fascia di una delle squadre, sì gentili ed eleganti (per non dire moralmente una delle più elevate, mai dimenticare "Internazionale"), più pazze del mondo.
Il messaggio dell'argentino è sempre stato uno, semplice e di impatto: poche chiacchiere mediatiche e tanto lavoro.
Così mi chiedevo se molti tifosi abbiano mai visto o se conoscano Zanetti perché se lo si conosce non lo si può criticare come in questi tempi.
Io non voglio il mio Capitano e adesso vicepresidente affermare che non apprezza lo stile di una squadra avversaria, che l'arbitro ha fatto ribrezzo o che i giocatori sono dei somari. Io voglio il semplice grandioso e unico giocatore che comandava, spronava, incoraggiava gli amici e compagni in silenzio, da dietro il sipario. Si capisce che per molti, assuefatti dalla società dello spettacolo in cui viviamo, capire ciò sarà impossibile perché ormai è reale tutto ciò che avviene pubblicamente, sui social o in TV. Ciononostante l'invito alla riflessione non è mai banale, soprattutto perché Zanetti dovrebbe rappresentare non solo un modello per l'Inter ma un modello di calcio, pacifico, che si diverte e professionale. Per me l'Interismo e il calcio sarà sempre Zanetti.
Caro diario,
arbitri, calciatori titolari e panchinari, allenatore e dirigenza. Tanti sostantivi quanti i colpevoli magistralmente individuati, attenzione però che questa volta non si tratta di semplice Bar Sport perché il tifoso ha parzialmente colto dove sta il problema. Son tanti i componenti che hanno sbagliato e sbagliano nella condizione attuale della nostra squadra ma mi permetterai una bacchettata: non esiste un uomo che faccia miracoli e dia soluzioni a tutti i problemi, siamo umani e non dei (anche se alcuni possono avvicinarsi molto alla condizione divina).
Javier Adelmar Zanetti nasce a Buenos Aires il 10 agosto 1973. Sembra un muratore predestinato e invece la passione per il calcio e l'amore del padre, lo portano all'Indipendiente, Talleres, Banfield e, il 13 maggio 1995 (mio personale regalo di compleanno, anticipato di 10 giorni), all'Inter, diventando uno dei più grandi terzini della storia del calcio e uno dei capitani neroazzuri più amati.
La storia di colui che diventerà e quello che è rimasto Capitano per 19 anni la conosciamo tutti. L'interista ha imparato a conoscere il suo modo di fare, niente cacionerie, niente frasi contro popoli calcistici, nessuna scommessa, niente festini, alcohol o EPO. Un Uomo, leale, sportivo, gentile, stacanovista dal quale nessuno si sarebbe aspettato la fascia di una delle squadre, sì gentili ed eleganti (per non dire moralmente una delle più elevate, mai dimenticare "Internazionale"), più pazze del mondo.
Il messaggio dell'argentino è sempre stato uno, semplice e di impatto: poche chiacchiere mediatiche e tanto lavoro.
Così mi chiedevo se molti tifosi abbiano mai visto o se conoscano Zanetti perché se lo si conosce non lo si può criticare come in questi tempi.
Io non voglio il mio Capitano e adesso vicepresidente affermare che non apprezza lo stile di una squadra avversaria, che l'arbitro ha fatto ribrezzo o che i giocatori sono dei somari. Io voglio il semplice grandioso e unico giocatore che comandava, spronava, incoraggiava gli amici e compagni in silenzio, da dietro il sipario. Si capisce che per molti, assuefatti dalla società dello spettacolo in cui viviamo, capire ciò sarà impossibile perché ormai è reale tutto ciò che avviene pubblicamente, sui social o in TV. Ciononostante l'invito alla riflessione non è mai banale, soprattutto perché Zanetti dovrebbe rappresentare non solo un modello per l'Inter ma un modello di calcio, pacifico, che si diverte e professionale. Per me l'Interismo e il calcio sarà sempre Zanetti.
SAN YANN 10 - Sai, Yann, proprio l'altro giorno discutevo con un amico (sulla cui fede sportiva sorvoleremo) sulla tua bravura: secondo lui per carità, bravo, ma soprattutto aiutato da una ottima difesa davanti.E gli spiegavo che no, non ero d'accordo con lui: sicuramente abbiamo un'ottima difesa, ma te hai sempre dimostrato di essere un […]
0’ - La partita non é ancora iniziata ed ho 106 bpm.“Ahahaha lo dice per ridere figurati se é vero”Lo é. PRIMO TEMPO: 1' - Non ho più controllato i battiti dopo le intro pre-partita perché ora come ora preferisco non sapere 3' - Più tacchetti, Dima! 9' - Fifi non dormire però! 12' - […]
😵💫 Ma voi, esattamente, tra oggi, ieri e l'altro ieri, a che avete pensato? Io che devo imbiancare le pareti della camera. 😵💫 Comunque diciamocelo, alla compostezza di Farris in panchina contro il Verona non eravamo abituati. Molto meglio il mister indemoniato direttamente dentro alla panchina avversaria. 😵💫 Dicono che l'arbitro di stasera sia tifoso […]
GIUSEPPI 6 –“E così oggi giochi titolare!”“Sì, ma niente di serio” BISTECCONE 6.5 – Nella partita del turnover massiccio, è probanilmente l’unico che giocherà pure martedì. Del resto ha dalla sua parte l’esuberanza fisica, la giovinezza, e pure il fatto che, diciamoci la verità, non c’erano tante alternative.Al momento del cambio, vorrebbe portarsi a casa […]
0' - 11 cambi rispetto a BarcelonaNon potendo cambiare Bissteck Mone ha cambiato pure sé stessoChe abnegazione assoluta <3 PRIMO TEMPO: 2' - Farris insolitamente tranquillo 4' - Siamo riusciti a non prendere gol alla loro prima azione.Già un passo avanti rispetto alle ultime due di campionato 6' - Possibile calcio di rigore per noiE […]
🔄 Mi è appena venuto in mente Frattesi che si arrampica a culo di fuori sui cancelli. E quando ricapita. 🔄 Anche perché in quel caso eravamo giovani e super concentrati sulla seconda stella, non come adesso che andiamo dietro alle coppette. 🔄 Turnover massiccio perché "se giocano ancora gli stessi ci troviamo l'ispettorato del […]