29/08/2023

Cagliari – Inter, il Pagellone di fine agosto

SOMMER 7.5 – Con quel cognome, il nostro nuovo portierone svizzero dovrebbe farci dormire sonni tranquilli per tutta l’estate. Peccato che la stagione estiva finisca il 21 settembre e che in mezzo ci sia pure la pausa nazionali.
E vogliamo parlare del nome, che richiama quello di uno dei nostri MITT più amati?
Per non parlare dell’aspetto: Yann è così bello che sembra la versione maschile della Hunziker e Ramazzotti è pronto a cambiare squadra e a fare una cover dal titolo “Sommer is magic”.
Okay, mi sono reso conto di aver toccato il fondo, ma di cosa volete che parli? Non fosse stato per la parata sul temibilissimo MITT Paolo Azzi, Sommer sarebbe stato inoperoso.
Speriamo in una lunga estate.

DARMIAN 8 – Diciamolo, tutti ci aspettavamo la rinascita di Pavoletti o i primi gol nella massima serie di Oristanio, l’ennesimo figliol prodigo pronto a punire la nostra presunzione di averlo spedito in Eredivisie per due lunghi anni e più o meno dimenticato (salvo poi ricordarsene quando è in procinto di trasformarsi in succosa plusvalenza).
Ma sor Ranieri ne sa una più di Piero da Cinisello (il diavolo è ormai sceso in classifica, a livelli ben più bassi anche di Zazza), e a metà primo tempo inserisce Luvumbo, che ieri ha creato sconquassi nella nostra metacampo ed ha raggiunto quotazioni di mercato irrangiungibili per le nostre tasche (Marotta ha purtroppo esaurito i pagherò e pure i ticket Restaurant).
In tutto questo Don Matteo ha inforcato la bicicletta, si è rimboccato la tonaca ed ha fatto quello che gli riesce meglio, cioè dare una lezione a questi giovani scapestrati. Nonostante dal suo lato avesse contro Mimì Augello, però depotenziato dall’assenza di Montalbano.

DE VRIJ 7
– In questo inizio di stagione, Stefanone pare più concentrato rispetto all’anno passato. Certo, non come quando ispeziona i cantieri della metro (non so se ci sono cantieri aperti della metro a Milano, magari si fa mandare gli aggiornamenti dei lavori di Roma da Marusic) o quando è impegnato a suonare Per Elisa, in cui raggiunge la concentrazione massima perchè basta sbagliare una nota e diventa Per Elsa, trasformando Beethoven nell’autore della colonna sonora di Frozen.
Però, dai ci accontentiamo Stefan, due clean sheet consecutivi non li vedevamo da quando Hakimi, Perry e Chris giocavano ancora con noi (LOT, Loads Of Tears reaction).

BASTONI 7.5  – Sandrino è ormai in fase adolescenziale e vorrebbe essere chiamato Sandro, però preferibilmente non preceduto da Alex.
“Come Mazzola”.
Okay, Sandrino, cioè SANDRO.
E’ pure in quella delicata fase della vita in cui non sai se andare avanti o indietro e ti sembra di vivere continuamente degli up and down. La cosa ha anche i suoi effetti positivi sul campo, perchè ieri lo abbiamo visto ovunque, a contrastare Oristanio ed a dare supporto a Dimarco, a consolare Thuram abbandonato dai compagni ed a litigare con Sulemana.
Beh, Sandro, avrai ormai scoperto che l’interismo è un’adolescenza continua, quindi non posso nemmeno confortarti dicendoti che passerà presto. Coraggio.

DUMFRIES 9.5 –  E’ lui il nostro eroe di fine estate, assistman contro il Monza e goleador ieri, con un destro chirurgico che non ci aspettavamo. E’ proprio vero che la tecnologia dei ferri da stiro ha fatto passi da gigante.

MKHITARYAN 7  I dolori del govane armeno Henrikh si fanno sentire ad inizio del secondo tempo, perchè a guardare bene non è poi così giovane. Sono quei dolorini che ti prendono all’improvviso, come quando cerchi di allungare la mano per prendere il telecomando mentre sei stravaccato sul divano ma vieni risucchiato dal buco nero al centro della congiunzione tra i cuscini (ce n’è uno supermassiccio come al centro di ogni galassia).
Mkhi invoca la sostituzione, ma Mr. Scimo lo considera inostituibile, perchè ai suoi occhi Henrikh continuerà ad avere sempre vent’anni (non è amore, questo?). A quel punto il trenarmeno comincia a sbagliare passaggi di proposito, ma Mr. Scimo niente, ai suoi occhi sono i compagni a sbagliare posizione (eh sì, faceva così pure con Gaglia).
Non resta che la misura estrema: fallaccio su Luvumbo, ammonizione e cambio immediato.
Del resto, quando sei innamorato, conosci i punti deboli del partner come fossero i tuoi.

CALHANOGLU 8 – E’ in corso la fase di Epicizzazione del Gran Turco: la fase uno è stata la coccodrillazione  sui calci di punizione, ammirata nel pre-campionato.
Ha fatto seguito il periodo di stopperismo, visto nelle prime due giornate con scivolate salva-risultato sull’attaccante avversario lanciato a rete.
Seguirà la fase ultima, quella detta di Scazzo, caratterizzata da furiose discussioni con Bare e violenti mulinamenti di braccia. A quel punto la trasformazione sarà completata, ma non vorremmo che arrivasse anche la cammellizzazione.

BARELLA 7 – Nemo profeta in patria, e non stiamo parlando del pesciolino della Pixar, e nemmeno del capitano di Ventimila Leghe Sotto i Mari. Si sa che i sardi hanno un rapporto di amore/odio con Nico, cioè amore quando giocava col Cagliari ed odio dopo che è passato con noi. Solo noi invece amiamo i nostri quando giocano in nerazzurro, ma ancora di più quando vanno altrove.

DIMARCO 7

Si sta come di d’autunno
Sulla testa di Dimas
i capelli.

Siamo sempre in bilico tra giubilo e sofferenza, anche in una partita tutto sommato tranquilla come quella di ieri. Eppure sarebbe bastato che il signor arbitro fosse stato ingannato dalla caduta di Luvumbo, per rimettere tutto in discussione.
Fede lo sa, ed infatti passa da un assist sublime per il raddoppio di Lauti, ad una serie di cross che forse intendevano riposizionare la sonda Voyager sulla rotta giusta.
Interista vero.

THURAM 8 – Marcus ha un difetto: è troppo buono, sempre pronto a dare una mano ai compagni, a fornire assist illuminanti, a correre al posto degli altri.
Il problema è che si scorda di tirare in porta e i compagni dopo il due a zero cercano in tutti modi di segnare il terzo senza passargliela.

LAUTARO 10
“Scusi, signor pagellista”
“Dimmi, Lauti”
“Ma come mai l’eroe di questo inizio stagione è Dumfries? Ho fatto tre gol in due partite!”
“Lauti, la conosci la parabola dei talenti? Fattela raccontare da Darmy”
“No, la prego, signor pagellista, poi gli devo confessare tutte le parolacce dette a Dalbert e non finiamo più”
“Va bene, facciamo così. Ti piace avere la 10?”
“Certo”
“Ti piace essere capitano?”
“Eh sì, finlamente!”
“Ti piace aver segnato almeno 20 gol a stagione da quando sei titolare?”
“Ma ovvio, che domande!”
“Bene, allora quando arriverai a 30 gol ti faremo i complimenti!”

NON ROTONDO, NEMMENO RETTANGOLARE 6  – Chi nasce rotondo non può morire quadrato, ma chi nasce Cuadrado? Potrà finire diversamente?
Afflitto da questo dilemma esistenziale, Panita per farsi amare dai tifosi decide di emulare i suoi predecessori sulla fascia destra.
Se contro il Monza aveva scelto Figo, contro il Cagliari decide di elevare Candreva a suo modello, ma non quello di ora, quello del secondo anno di Spallettone.
Va bene tutto, Juan, ma quando arrivi a Gresko premi SKIP.

CARLOS AUGUSTO 6.5 – Per lui è in corso la fase di Gosensizzazione, in cui si passa da fare gol ed assist con una squadra emergente di Serie A, a diventare invisibili con la maglia nerazzurra, per poi tornare a segnare doppiette una volta trasferitisi in un altro campionato.

ARNAUTOVIC  8 – Il voto sembra troppo alto rispetto alla prestazione fornita, ma ditemi: quanti giocatori riescono a trasformare una partita tranquilla in una rissa infinita solo mettendo piede in campo?

FRATTESI 7 – Entra per far sì che i tifosi sardi possano esprimere tutta il loro affetto a Barellino. Che cuore il Mister!

SENSI 7.5E’ vivo! E’ vivo! E’ vivo!
Rimane in piedi nonostante sia entrato in una fase della partita in cui rischiava di finire spaghettificato tra Makoumbou e Nandez.

MISTER SIMO 8 – In versione Demon anche in campionato, le cose vanno così bene che lascia una controfigura in panchina e va in missione in una macelleria di Monaco:

“Serviamo il numero... 12”
“Senta maaaaaa, quanto viene un braccetto destro francese di esperienza internazionale?”
“Sono 400mila al chilo”
“Un po’ caro, è in scadenza”
“Ma ha vinto esposizioni mondiali e tornei internazionali!”
“Mi ha convinto, me ne dia 81 Kg”
“Ok, sono 32 milioni”
“Metta pure sul conto di Kalle Rumenigge”
“Bene, passi a ritirarlo tra un paio di settimane”
“Ma a me serve subito!”
“E mica ci vuole lasciare senza braccetti? Che figura facciamo con l’allevatore Tuchel?”
“Non vi interessa mica un Cedric? Abbiamo ancora un opzione di riscatto...”
“....”
“Un Dalbert? Carne brasiliana ottima per i barbecue!”
“...”
“Fontanarosa? Carne giovane e prelibata”
“L’avete prestato al Cosenza”
“Okay, ci avevo provato”
“Signore, vedo che è in evidente difficoltà economica. A gennaio è gratis, torni allora”
“Dicono tutti così, e poi finiamo a prendere ultratrentenni svincolati”
"A proposito, Bonucci è libero"
"AAAAAAAAAAAAAAAAAA"

Cagliari – Inter, il Pagellone di fine agosto

SOMMER 7.5 – Con quel cognome, il nostro nuovo portierone svizzero dovrebbe farci dormire sonni tranquilli per tutta l’estate. Peccato che la stagione estiva finisca il 21 settembre e che in mezzo ci sia pure la pausa nazionali.
E vogliamo parlare del nome, che richiama quello di uno dei nostri MITT più amati?
Per non parlare dell’aspetto: Yann è così bello che sembra la versione maschile della Hunziker e Ramazzotti è pronto a cambiare squadra e a fare una cover dal titolo “Sommer is magic”.
Okay, mi sono reso conto di aver toccato il fondo, ma di cosa volete che parli? Non fosse stato per la parata sul temibilissimo MITT Paolo Azzi, Sommer sarebbe stato inoperoso.
Speriamo in una lunga estate.

DARMIAN 8 – Diciamolo, tutti ci aspettavamo la rinascita di Pavoletti o i primi gol nella massima serie di Oristanio, l’ennesimo figliol prodigo pronto a punire la nostra presunzione di averlo spedito in Eredivisie per due lunghi anni e più o meno dimenticato (salvo poi ricordarsene quando è in procinto di trasformarsi in succosa plusvalenza).
Ma sor Ranieri ne sa una più di Piero da Cinisello (il diavolo è ormai sceso in classifica, a livelli ben più bassi anche di Zazza), e a metà primo tempo inserisce Luvumbo, che ieri ha creato sconquassi nella nostra metacampo ed ha raggiunto quotazioni di mercato irrangiungibili per le nostre tasche (Marotta ha purtroppo esaurito i pagherò e pure i ticket Restaurant).
In tutto questo Don Matteo ha inforcato la bicicletta, si è rimboccato la tonaca ed ha fatto quello che gli riesce meglio, cioè dare una lezione a questi giovani scapestrati. Nonostante dal suo lato avesse contro Mimì Augello, però depotenziato dall’assenza di Montalbano.

DE VRIJ 7
– In questo inizio di stagione, Stefanone pare più concentrato rispetto all’anno passato. Certo, non come quando ispeziona i cantieri della metro (non so se ci sono cantieri aperti della metro a Milano, magari si fa mandare gli aggiornamenti dei lavori di Roma da Marusic) o quando è impegnato a suonare Per Elisa, in cui raggiunge la concentrazione massima perchè basta sbagliare una nota e diventa Per Elsa, trasformando Beethoven nell’autore della colonna sonora di Frozen.
Però, dai ci accontentiamo Stefan, due clean sheet consecutivi non li vedevamo da quando Hakimi, Perry e Chris giocavano ancora con noi (LOT, Loads Of Tears reaction).

BASTONI 7.5  – Sandrino è ormai in fase adolescenziale e vorrebbe essere chiamato Sandro, però preferibilmente non preceduto da Alex.
“Come Mazzola”.
Okay, Sandrino, cioè SANDRO.
E’ pure in quella delicata fase della vita in cui non sai se andare avanti o indietro e ti sembra di vivere continuamente degli up and down. La cosa ha anche i suoi effetti positivi sul campo, perchè ieri lo abbiamo visto ovunque, a contrastare Oristanio ed a dare supporto a Dimarco, a consolare Thuram abbandonato dai compagni ed a litigare con Sulemana.
Beh, Sandro, avrai ormai scoperto che l’interismo è un’adolescenza continua, quindi non posso nemmeno confortarti dicendoti che passerà presto. Coraggio.

DUMFRIES 9.5 –  E’ lui il nostro eroe di fine estate, assistman contro il Monza e goleador ieri, con un destro chirurgico che non ci aspettavamo. E’ proprio vero che la tecnologia dei ferri da stiro ha fatto passi da gigante.

MKHITARYAN 7  I dolori del govane armeno Henrikh si fanno sentire ad inizio del secondo tempo, perchè a guardare bene non è poi così giovane. Sono quei dolorini che ti prendono all’improvviso, come quando cerchi di allungare la mano per prendere il telecomando mentre sei stravaccato sul divano ma vieni risucchiato dal buco nero al centro della congiunzione tra i cuscini (ce n’è uno supermassiccio come al centro di ogni galassia).
Mkhi invoca la sostituzione, ma Mr. Scimo lo considera inostituibile, perchè ai suoi occhi Henrikh continuerà ad avere sempre vent’anni (non è amore, questo?). A quel punto il trenarmeno comincia a sbagliare passaggi di proposito, ma Mr. Scimo niente, ai suoi occhi sono i compagni a sbagliare posizione (eh sì, faceva così pure con Gaglia).
Non resta che la misura estrema: fallaccio su Luvumbo, ammonizione e cambio immediato.
Del resto, quando sei innamorato, conosci i punti deboli del partner come fossero i tuoi.

CALHANOGLU 8 – E’ in corso la fase di Epicizzazione del Gran Turco: la fase uno è stata la coccodrillazione  sui calci di punizione, ammirata nel pre-campionato.
Ha fatto seguito il periodo di stopperismo, visto nelle prime due giornate con scivolate salva-risultato sull’attaccante avversario lanciato a rete.
Seguirà la fase ultima, quella detta di Scazzo, caratterizzata da furiose discussioni con Bare e violenti mulinamenti di braccia. A quel punto la trasformazione sarà completata, ma non vorremmo che arrivasse anche la cammellizzazione.

BARELLA 7 – Nemo profeta in patria, e non stiamo parlando del pesciolino della Pixar, e nemmeno del capitano di Ventimila Leghe Sotto i Mari. Si sa che i sardi hanno un rapporto di amore/odio con Nico, cioè amore quando giocava col Cagliari ed odio dopo che è passato con noi. Solo noi invece amiamo i nostri quando giocano in nerazzurro, ma ancora di più quando vanno altrove.

DIMARCO 7

Si sta come di d’autunno
Sulla testa di Dimas
i capelli.

Siamo sempre in bilico tra giubilo e sofferenza, anche in una partita tutto sommato tranquilla come quella di ieri. Eppure sarebbe bastato che il signor arbitro fosse stato ingannato dalla caduta di Luvumbo, per rimettere tutto in discussione.
Fede lo sa, ed infatti passa da un assist sublime per il raddoppio di Lauti, ad una serie di cross che forse intendevano riposizionare la sonda Voyager sulla rotta giusta.
Interista vero.

THURAM 8 – Marcus ha un difetto: è troppo buono, sempre pronto a dare una mano ai compagni, a fornire assist illuminanti, a correre al posto degli altri.
Il problema è che si scorda di tirare in porta e i compagni dopo il due a zero cercano in tutti modi di segnare il terzo senza passargliela.

LAUTARO 10
“Scusi, signor pagellista”
“Dimmi, Lauti”
“Ma come mai l’eroe di questo inizio stagione è Dumfries? Ho fatto tre gol in due partite!”
“Lauti, la conosci la parabola dei talenti? Fattela raccontare da Darmy”
“No, la prego, signor pagellista, poi gli devo confessare tutte le parolacce dette a Dalbert e non finiamo più”
“Va bene, facciamo così. Ti piace avere la 10?”
“Certo”
“Ti piace essere capitano?”
“Eh sì, finlamente!”
“Ti piace aver segnato almeno 20 gol a stagione da quando sei titolare?”
“Ma ovvio, che domande!”
“Bene, allora quando arriverai a 30 gol ti faremo i complimenti!”

NON ROTONDO, NEMMENO RETTANGOLARE 6  – Chi nasce rotondo non può morire quadrato, ma chi nasce Cuadrado? Potrà finire diversamente?
Afflitto da questo dilemma esistenziale, Panita per farsi amare dai tifosi decide di emulare i suoi predecessori sulla fascia destra.
Se contro il Monza aveva scelto Figo, contro il Cagliari decide di elevare Candreva a suo modello, ma non quello di ora, quello del secondo anno di Spallettone.
Va bene tutto, Juan, ma quando arrivi a Gresko premi SKIP.

CARLOS AUGUSTO 6.5 – Per lui è in corso la fase di Gosensizzazione, in cui si passa da fare gol ed assist con una squadra emergente di Serie A, a diventare invisibili con la maglia nerazzurra, per poi tornare a segnare doppiette una volta trasferitisi in un altro campionato.

ARNAUTOVIC  8 – Il voto sembra troppo alto rispetto alla prestazione fornita, ma ditemi: quanti giocatori riescono a trasformare una partita tranquilla in una rissa infinita solo mettendo piede in campo?

FRATTESI 7 – Entra per far sì che i tifosi sardi possano esprimere tutta il loro affetto a Barellino. Che cuore il Mister!

SENSI 7.5E’ vivo! E’ vivo! E’ vivo!
Rimane in piedi nonostante sia entrato in una fase della partita in cui rischiava di finire spaghettificato tra Makoumbou e Nandez.

MISTER SIMO 8 – In versione Demon anche in campionato, le cose vanno così bene che lascia una controfigura in panchina e va in missione in una macelleria di Monaco:

“Serviamo il numero... 12”
“Senta maaaaaa, quanto viene un braccetto destro francese di esperienza internazionale?”
“Sono 400mila al chilo”
“Un po’ caro, è in scadenza”
“Ma ha vinto esposizioni mondiali e tornei internazionali!”
“Mi ha convinto, me ne dia 81 Kg”
“Ok, sono 32 milioni”
“Metta pure sul conto di Kalle Rumenigge”
“Bene, passi a ritirarlo tra un paio di settimane”
“Ma a me serve subito!”
“E mica ci vuole lasciare senza braccetti? Che figura facciamo con l’allevatore Tuchel?”
“Non vi interessa mica un Cedric? Abbiamo ancora un opzione di riscatto...”
“....”
“Un Dalbert? Carne brasiliana ottima per i barbecue!”
“...”
“Fontanarosa? Carne giovane e prelibata”
“L’avete prestato al Cosenza”
“Okay, ci avevo provato”
“Signore, vedo che è in evidente difficoltà economica. A gennaio è gratis, torni allora”
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