Cari amici di Ranocchiate, prima di cominciare la nuova stagione, abbiamo pensato che fosse arrivato il momento adatto per una importante riflessione. Ogni giorno un interista soffre.
Secondo uno studio condotto dall'università della strada, il 95% delle persone vicine ad un interista subisce ormai passivamente ore e ore di commenti pre e post partita. E quindi soffrono anche loro. Ci sembra doveroso specificare che il 5% rimanente fra i soggetti presi in esame per questo studio non ha potuto rispondere, perché troppo impegnato a sentire i 75 nuovi possibili schemi che Inzaghi potrebbe utilizzare nella prossima stagione. Abbiamo deciso di rompere questo silenzio e raccontare ciò che sta dietro ad anni ed anni di interismo, capaci di logorare anche il più integro fra gli esseri umani.
Sindrome dell'abbandono
Mettete che un giorno vi svegliate e PUF! Hakimi venduto. E forse non finisce qui. La sindrome dell'abbandono è uno dei traumi che caratterizzano la vita del 100% degli interisti, che vivono nel costante terrore che il giocatore appena esploso possa essere improvvisamente venduto perché lo sceicco di turno ha deciso di spendere per un nostro giocatore i soldi che gli sono avanzati dalla spesa: quindi si, se dovesse capitare che il vostro lui/lei abbia paura che non tornate mai più quando state andando al supermercato, è tutto nella norma. È cresciuto a pane e abbandoni, alcuni di questi sono ferite ancora aperte (di cui potrebbe sentire il bisogno di parlare alle 2 di notte in qualsiasi momento). Il nostro consiglio è di assecondarlo, anche perché se non lo faceste vi spiegherebbe capillarmente perché avete torto ad essere tranquilli e prenderà il vostro distacco come un primo sintomo di possibile abbandono che a sua volte...avete capito insomma.
Sindrome dell'impostore
Avete presente le certezze? Ecco, noi no. Vinciamo 3 partite di fila? Sta per accadere qualcosa di terribile. Perché? Fino ad ora, nessuno lo sapeva. Gli antropologi si sono interrogati per anni in merito, noi abbiamo scoperto la verità: siamo degli impostori, è tutta una illusione: coloro che sono affetti da tale situazione invalidante, vivono infatti nella costante paura di essere smascherati, di fallire miseramente poiché quanto ottenuto fino a quel momento è stato frutto di tempismo, fortuna o sopravvalutazione da parte degli altri. Anche a scudetto praticamente già in tasca, ad esempio, i soggetti più gravi (come il sottoscritto) manifestavano terrore di un tracollo tanto inconcepibile quanto letale. Non tutti sanno che questa curiosa sindrome ha avuto origine fra i giocatori dell'Inter stessa, che arrivavano sempre lanciati alla fine del girone d'andata per poi affrontare crisi che Apocalypse Now in confronto è una fiaba per bambini. Questa sindrome, però, ha risvolti benefici in ambito sentimentale: l'interista con sindrome dell'impostore non vi tradirà mai, perché già non capisce come abbia fatto a meritare voi.
Sindrome di Stoccolma
Se chiedeste ad un interista di spiegare il rapporto che sente con la propria squadra, dopo il giusto tempo di indagine/riflessione probabilmente risponderebbe che "è un particolare stato di dipendenza psicologica e/o affettiva, che si manifesta in alcuni casi in vittime di episodi di violenza verbale o psicologica. Il soggetto affetto da interismo, durante i maltrattamenti subiti, prova un sentimento positivo nei confronti del proprio carnefice che può spingersi fino all'amore e alla totale sottomissione volontaria, instaurando in questo modo una sorta di alleanza e solidarietà tra vittima e carnefice." E si, se ve lo state chiedendo ho praticamente copiato ed incollato la definizione della sindrome. Cosa fare? Pregare. Quei 90 minuti possono cambiare irrimediabilmente il resto della vostra giornata.
Scatti d'ira
A proposito di tutto che cambia, è scientificamente provato dall'Università dei Presupposti generici che l'umore del 100% degli interisti sia influenzato dai risultati delle partite: chiamare/messaggiare nelle ore immediatamente successive ad una sconfitta equivale a litigio certo. Tanto vale che vi mettiate davanti ad uno specchio e vi insultiate a più non posso. Per i più temerari di voi, che condividono la casa con qualcuno/a affetto da questa grave patologia, nessun suggerimento. Anzi, siamo pronti ad ascoltare ogni consiglio proveniente da un vero eroe.
Disturbo da Stress Post Traumatico
Forse alcuni di voi avranno familiarità con questo disturbo, visto che è stato molto spesso descritto in film o serie TV in cui si spiegavano le difficoltà dei soldati che provano a reinserirsi in società, ma che soffrono costantemente a causa delle atrocità a cui hanno dovuto assistere durante la guerra. Ecco, per gli interisti è ancora peggio. Non vedrete registi acclamati pronti a raccontare la costante sofferenza a cui siamo sottoposti. Certo, sono tutti juventini. Provateci voi ad andare oltre a mani che crescono sul petto, a partite in cui la palla non entra nemmeno chiedendolo per favore, a vedere una squadra diventare lo spin off dell'isola dei famosi a colpi di dichiarazioni pubbliche e prese di posizione. Se vi dovesse capitare di vedere un soggetto affetto da interismo con lo sguardo perso nel vuoto, non preoccupatevi: non sta pensando ad un'altra, ma a come sia stato possibile arrivare a vincere lo Scudetto senza nemmeno una piccola #crisinter invernale.
Dipendenza affettiva
Nei casi più gravi e duraturi nel tempo, il soggetto affetto da interismo tende a manifestare i sintomi tipici della dipendenza affettiva: questo stato patologico, anch'esso di "recente" scoperta (noi lo abbiamo sempre saputo) può presentarsi con sintomi quali: Piacere derivante dall'oggetto della dipendenza Astinenza Tolleranza Incapacità di "controllare la situazione" ed affrontarla in maniera lucida Considerato che il campionato si è concluso da quasi un mese e mezzo e che l'europeo sta per concludersi, alzi la mano chi sa come affrontare degnamente questo periodo di assenza. A chi sta vicino ad una persona affetta da interismo, consigliamo semplicemente di approfittare di questa tregua: presto si riapriranno stagione, fantacalcio e tutti gli annessi e connessi.
Disturbo d'ansia generalizzato
Qui non c'è bisogno di grandi definizioni o spiegazioni: dopo aver già spiegato alcuni fra i più svariati modi in cui un affetto da interismo subisce un trauma, "in generale c'ho l'ansia" potrebbe essere scritto all'entrata delle nostre porte di casa, tanto per far capire a tutti che se vuoi dire altre cose che ci faranno venire altra ansia, per favore, almeno sii gentile.
Sindrome di CapGras
Qui entriamo un po' più nel tecnico: amiche ed amici tifosi, vi è mai capitato di esservi preparati a vedere una partita dell'Inter, ma improvvisamente è sceso in campo il Latina? Ecco, nella Sindrome di CapGras accade più o meno questo: chi ne è affetto, crede che le persone che lo circondano siano state sostituite da...replicanti identici in tutto e per tutto agli originali. Il soggetto affetto da interismo colpito da questa curiosa sindrome manifesta spesso aprassia verbale e motoria: aspettate che debba riattivarsi a causa di qualche stimolo esterno e rassicuratelo come potete.
Sindrome di Tako Tsubo
Già vi sento: "E che Kolarov è sta roba?" È presto detto: la Sindrome di Tako Tsubo, altresì detta Cardiomiopatia di Tako Tsubo, è una patologia che fu descritta per la prima volta negli anni novanta (E GUARDA CASO NEL '98 RONALDO/IULIANO: co1ncid3nzee?!?!): sembra che tale condizione sia correlata a stress psichici intensi: forti emozioni, paura, panico, spaventi, lutti, da questo nasce il suggestivo soprannome di “sindrome da crepacuore". Quindi, alla luce di questi approfondimenti, trovo spazio pure per la critica di governo: dopo Barcelona-Inter 0-1, avremmo meritato almeno la convenzione totale con i migliori cardiologi in circolazione. E poi Tako Tsubo è anche un gran nome da #mitt: non c'entra nulla, ma lo abbiamo pensato tutti.
Sindrome di Todd (conosciuta anche come Sindrome di Alice nel paese delle meraviglie)
È arrivato, infine, il momento del nostro più che giusto "mea culpa". Perché basterebbe dire che questa Sindrome è caratterizzata da allucinazioni visive per farvi capire che quando vediamo un giovane #mitt rampante e ci innamoriamo alla follia di QUELLO stop azzeccato sugli altri 104 sbagliati, non è colpa nostra. Non del tutto, almeno.
E finisce così questo bello articolo utile solo a ricordarci quanto diamine ci segni questa squadra. Vi aspettavate delle soluzioni? AAHAHAHAHAHAHAHAHAHA E chi sono io, uno che sa cose?
Cari amici di Ranocchiate, prima di cominciare la nuova stagione, abbiamo pensato che fosse arrivato il momento adatto per una importante riflessione. Ogni giorno un interista soffre.
Secondo uno studio condotto dall'università della strada, il 95% delle persone vicine ad un interista subisce ormai passivamente ore e ore di commenti pre e post partita. E quindi soffrono anche loro. Ci sembra doveroso specificare che il 5% rimanente fra i soggetti presi in esame per questo studio non ha potuto rispondere, perché troppo impegnato a sentire i 75 nuovi possibili schemi che Inzaghi potrebbe utilizzare nella prossima stagione. Abbiamo deciso di rompere questo silenzio e raccontare ciò che sta dietro ad anni ed anni di interismo, capaci di logorare anche il più integro fra gli esseri umani.
Sindrome dell'abbandono
Mettete che un giorno vi svegliate e PUF! Hakimi venduto. E forse non finisce qui. La sindrome dell'abbandono è uno dei traumi che caratterizzano la vita del 100% degli interisti, che vivono nel costante terrore che il giocatore appena esploso possa essere improvvisamente venduto perché lo sceicco di turno ha deciso di spendere per un nostro giocatore i soldi che gli sono avanzati dalla spesa: quindi si, se dovesse capitare che il vostro lui/lei abbia paura che non tornate mai più quando state andando al supermercato, è tutto nella norma. È cresciuto a pane e abbandoni, alcuni di questi sono ferite ancora aperte (di cui potrebbe sentire il bisogno di parlare alle 2 di notte in qualsiasi momento). Il nostro consiglio è di assecondarlo, anche perché se non lo faceste vi spiegherebbe capillarmente perché avete torto ad essere tranquilli e prenderà il vostro distacco come un primo sintomo di possibile abbandono che a sua volte...avete capito insomma.
Sindrome dell'impostore
Avete presente le certezze? Ecco, noi no. Vinciamo 3 partite di fila? Sta per accadere qualcosa di terribile. Perché? Fino ad ora, nessuno lo sapeva. Gli antropologi si sono interrogati per anni in merito, noi abbiamo scoperto la verità: siamo degli impostori, è tutta una illusione: coloro che sono affetti da tale situazione invalidante, vivono infatti nella costante paura di essere smascherati, di fallire miseramente poiché quanto ottenuto fino a quel momento è stato frutto di tempismo, fortuna o sopravvalutazione da parte degli altri. Anche a scudetto praticamente già in tasca, ad esempio, i soggetti più gravi (come il sottoscritto) manifestavano terrore di un tracollo tanto inconcepibile quanto letale. Non tutti sanno che questa curiosa sindrome ha avuto origine fra i giocatori dell'Inter stessa, che arrivavano sempre lanciati alla fine del girone d'andata per poi affrontare crisi che Apocalypse Now in confronto è una fiaba per bambini. Questa sindrome, però, ha risvolti benefici in ambito sentimentale: l'interista con sindrome dell'impostore non vi tradirà mai, perché già non capisce come abbia fatto a meritare voi.
Sindrome di Stoccolma
Se chiedeste ad un interista di spiegare il rapporto che sente con la propria squadra, dopo il giusto tempo di indagine/riflessione probabilmente risponderebbe che "è un particolare stato di dipendenza psicologica e/o affettiva, che si manifesta in alcuni casi in vittime di episodi di violenza verbale o psicologica. Il soggetto affetto da interismo, durante i maltrattamenti subiti, prova un sentimento positivo nei confronti del proprio carnefice che può spingersi fino all'amore e alla totale sottomissione volontaria, instaurando in questo modo una sorta di alleanza e solidarietà tra vittima e carnefice." E si, se ve lo state chiedendo ho praticamente copiato ed incollato la definizione della sindrome. Cosa fare? Pregare. Quei 90 minuti possono cambiare irrimediabilmente il resto della vostra giornata.
Scatti d'ira
A proposito di tutto che cambia, è scientificamente provato dall'Università dei Presupposti generici che l'umore del 100% degli interisti sia influenzato dai risultati delle partite: chiamare/messaggiare nelle ore immediatamente successive ad una sconfitta equivale a litigio certo. Tanto vale che vi mettiate davanti ad uno specchio e vi insultiate a più non posso. Per i più temerari di voi, che condividono la casa con qualcuno/a affetto da questa grave patologia, nessun suggerimento. Anzi, siamo pronti ad ascoltare ogni consiglio proveniente da un vero eroe.
Disturbo da Stress Post Traumatico
Forse alcuni di voi avranno familiarità con questo disturbo, visto che è stato molto spesso descritto in film o serie TV in cui si spiegavano le difficoltà dei soldati che provano a reinserirsi in società, ma che soffrono costantemente a causa delle atrocità a cui hanno dovuto assistere durante la guerra. Ecco, per gli interisti è ancora peggio. Non vedrete registi acclamati pronti a raccontare la costante sofferenza a cui siamo sottoposti. Certo, sono tutti juventini. Provateci voi ad andare oltre a mani che crescono sul petto, a partite in cui la palla non entra nemmeno chiedendolo per favore, a vedere una squadra diventare lo spin off dell'isola dei famosi a colpi di dichiarazioni pubbliche e prese di posizione. Se vi dovesse capitare di vedere un soggetto affetto da interismo con lo sguardo perso nel vuoto, non preoccupatevi: non sta pensando ad un'altra, ma a come sia stato possibile arrivare a vincere lo Scudetto senza nemmeno una piccola #crisinter invernale.
Dipendenza affettiva
Nei casi più gravi e duraturi nel tempo, il soggetto affetto da interismo tende a manifestare i sintomi tipici della dipendenza affettiva: questo stato patologico, anch'esso di "recente" scoperta (noi lo abbiamo sempre saputo) può presentarsi con sintomi quali: Piacere derivante dall'oggetto della dipendenza Astinenza Tolleranza Incapacità di "controllare la situazione" ed affrontarla in maniera lucida Considerato che il campionato si è concluso da quasi un mese e mezzo e che l'europeo sta per concludersi, alzi la mano chi sa come affrontare degnamente questo periodo di assenza. A chi sta vicino ad una persona affetta da interismo, consigliamo semplicemente di approfittare di questa tregua: presto si riapriranno stagione, fantacalcio e tutti gli annessi e connessi.
Disturbo d'ansia generalizzato
Qui non c'è bisogno di grandi definizioni o spiegazioni: dopo aver già spiegato alcuni fra i più svariati modi in cui un affetto da interismo subisce un trauma, "in generale c'ho l'ansia" potrebbe essere scritto all'entrata delle nostre porte di casa, tanto per far capire a tutti che se vuoi dire altre cose che ci faranno venire altra ansia, per favore, almeno sii gentile.
Sindrome di CapGras
Qui entriamo un po' più nel tecnico: amiche ed amici tifosi, vi è mai capitato di esservi preparati a vedere una partita dell'Inter, ma improvvisamente è sceso in campo il Latina? Ecco, nella Sindrome di CapGras accade più o meno questo: chi ne è affetto, crede che le persone che lo circondano siano state sostituite da...replicanti identici in tutto e per tutto agli originali. Il soggetto affetto da interismo colpito da questa curiosa sindrome manifesta spesso aprassia verbale e motoria: aspettate che debba riattivarsi a causa di qualche stimolo esterno e rassicuratelo come potete.
Sindrome di Tako Tsubo
Già vi sento: "E che Kolarov è sta roba?" È presto detto: la Sindrome di Tako Tsubo, altresì detta Cardiomiopatia di Tako Tsubo, è una patologia che fu descritta per la prima volta negli anni novanta (E GUARDA CASO NEL '98 RONALDO/IULIANO: co1ncid3nzee?!?!): sembra che tale condizione sia correlata a stress psichici intensi: forti emozioni, paura, panico, spaventi, lutti, da questo nasce il suggestivo soprannome di “sindrome da crepacuore". Quindi, alla luce di questi approfondimenti, trovo spazio pure per la critica di governo: dopo Barcelona-Inter 0-1, avremmo meritato almeno la convenzione totale con i migliori cardiologi in circolazione. E poi Tako Tsubo è anche un gran nome da #mitt: non c'entra nulla, ma lo abbiamo pensato tutti.
Sindrome di Todd (conosciuta anche come Sindrome di Alice nel paese delle meraviglie)
È arrivato, infine, il momento del nostro più che giusto "mea culpa". Perché basterebbe dire che questa Sindrome è caratterizzata da allucinazioni visive per farvi capire che quando vediamo un giovane #mitt rampante e ci innamoriamo alla follia di QUELLO stop azzeccato sugli altri 104 sbagliati, non è colpa nostra. Non del tutto, almeno.
E finisce così questo bello articolo utile solo a ricordarci quanto diamine ci segni questa squadra. Vi aspettavate delle soluzioni? AAHAHAHAHAHAHAHAHAHA E chi sono io, uno che sa cose?
0’ - ragazzi ma che è questo odio per dimash? PRIMO TEMPO: 1' - Ci pensate che è l'ultima partita in cui avremo una stella sulla maglia? 8’ - sto cercando di inspirare gli ultimi attimi dell’Inter 2023/24 9’ - Bravo Arna, qui ci sei piaciuto 12' - Bisteccone è in ogni luogo 15’ - […]
Non piangete perché è finito, piangete perché siete stati testimoni di quello che è successo. Grazie Mister. Sei stato un grande a farci vincere mille derby di fila. Ti hanno ingiustamente scaricato quando avevi solo bisogno di un po' di sostegno, ma noi non ci dimenticheremo di te, della festa per il tuo addio a […]
MR. HUNZIKER 7 – Con il record di clean sheet al sicuro, Yann si concentra più sul post-partita che sulle insidie di Taty Castellanos. Se a molti è apparso distratto sul tiro di Kamada, è solo perchè stava pensando che la figlia più piccola doveva cambiare il pannolino. E poi dalla società gli avevano spiegato […]
0’ - Non é iniziata la partita ed ho già visto una coreografia commovente e Patrick e SpongeBob allo stadioNon ci capisco nulla ma sto piangendo PRIMO TEMPO: 1' - NOI PATRICK VOI PATRIC 2’ - ma oggi dobbiamo essere felici o tristi? 3’ - Taty ma che vuoi oh?Lasciaci festeggiare per 3 minuti dico […]
UEEEEEEEEEEE Cazzarola Steven si parlava di festeggiamenti piuttosto importanti ma non pensavamo che avresti presa per vera la canzone delle lampadine che si canta ad ogni comunione sulla faccia della terra. LA NOSTRA FESTA NON DEVE FINIRE NON DEVE FINIRE E NON FINIRÀ AAAAAAAAAAALLELUJA ALLELUJA AAAAAAAAAAAA Vabbè ma se vogliamo continuare per noi va bene. […]
MR. HUNZIKER 10 – Non si può lasciare la porta incustodita un secondo a Reggio Emilia, che i ragazzi tornano a casa con una sconfitta e, cosa ancora peggiore, il record di clean sheet a forte rischio. Allora Yann decide di prendere la situazione nel guantone e comincia a sfoderare tutto il repertorio di parate […]