28/10/2016

Manuale d’istruzioni: costruzione di una squadra nonostante i gufi

“Uniti si vince”. L’aveva detto Frank, in conferenza, prima di Inter-Torino. L’ha ribadito Ever Banega dopo la vittoria.

È uno spunto, è un ottimo input di riflessione, ma, prima di tutto, è una grande realtà su cui vorremmo si riflettesse.

48 ore fa il destino del nostro (ancora in sella) alieno Frank sembrava già segnato, solo due mesi dopo essere stato catapultato in un campionato straniero a due settimane dall’inizio del campionato.

Quella col Torino era una partita da dentro fuori, con la consapevolezza di essere già più fuori che dentro. Eppure il Frank non si è lamentato, non ha rinunciato prima di lottare e ha dimostrato di avere due palli grandi come tutto l’hinterland milanese.

Si deve essere squadra.

Questo è il mantra, quindi fuori tutti quelli che non sembrano interessati a questo concetto. Fuori i vari Kondogbia, Perisic e chiunque al momento sembri disposto ad anteporre il proprio “io” all’Inter. Non sono funzionali alla squadra e chi non lo è non è funzionale al progetto.

Si deve essere squadra.

Quindi in campo Eder, che magari tecnicamente non vale la metà di Perisic, ma che garantisce una partita di lotta, corse alla sfinimento e botte su botte incassate.

Si deve essere squadra.

Quindi in campo Palacio – a fronte di tutti i mugugni dei tifosi – uno che, a 35 anni, sa ancora bene il significato di squadra.

Si deve essere squadra.

Perché questo – e Frank, a differenza di tanti tifosi, lo sa bene – è l’unico modo di vincere nel calcio moderno se non hai fenomeni come Messi e Ronaldo (e, come dimostra l’Argentina, tante volte nemmeno bastano).

Pensate al Portogallo: chi ha vinto negli ultimi anni ha sempre prima imparato a giocare come un unico corpo unito e, solo in un secondo momento, sono emerse le individualità di alcuni singoli. Proprio grazie a questa unione d’intenti.

La cima della montagna è ancora lontana.

Nonostante la vittoria – e i giornali l’hanno sottolineato con incredibile rapidità –, la posizione di Frank resta in bilico.

In bilico perché troppa gente non riesce a comprendere l’idea di progetto, intrinsecamente legata a quella di crescita.

Si pensa di dover partire a mille all’ora, sfasciando avversari a destra e a manca senza nessuna difficoltà. Peccato che questo sia già difficile con fenomeni in squadra (guardate lo United), figuriamoci con la nostra modesta Inter.

Un appello a chi può prendere decisioni

Il “si deve essere squadra” potrebbe essere un mantra applicabile anche alla dirigenza interista, raramente apparsa così eterogenea e confusa.

Ma ci teniamo a dire qualcosa di diverso: basta dare ascolto ai malumori del giocatore che vuole il ritocchino di turno o a quelli della pancia dei tifosi interisti.

Coccolate il mister e fategli capire che siete con lui. Consigliatelo, aiutatelo, stategli vicino e alleggerite la troppa pressione che gli sta gravando addosso.

“Uniti si vince”, uniti si porta avanti il progetto.

Si deve essere squadra.

Manuale d’istruzioni: costruzione di una squadra nonostante i gufi

“Uniti si vince”. L’aveva detto Frank, in conferenza, prima di Inter-Torino. L’ha ribadito Ever Banega dopo la vittoria.

È uno spunto, è un ottimo input di riflessione, ma, prima di tutto, è una grande realtà su cui vorremmo si riflettesse.

48 ore fa il destino del nostro (ancora in sella) alieno Frank sembrava già segnato, solo due mesi dopo essere stato catapultato in un campionato straniero a due settimane dall’inizio del campionato.

Quella col Torino era una partita da dentro fuori, con la consapevolezza di essere già più fuori che dentro. Eppure il Frank non si è lamentato, non ha rinunciato prima di lottare e ha dimostrato di avere due palli grandi come tutto l’hinterland milanese.

Si deve essere squadra.

Questo è il mantra, quindi fuori tutti quelli che non sembrano interessati a questo concetto. Fuori i vari Kondogbia, Perisic e chiunque al momento sembri disposto ad anteporre il proprio “io” all’Inter. Non sono funzionali alla squadra e chi non lo è non è funzionale al progetto.

Si deve essere squadra.

Quindi in campo Eder, che magari tecnicamente non vale la metà di Perisic, ma che garantisce una partita di lotta, corse alla sfinimento e botte su botte incassate.

Si deve essere squadra.

Quindi in campo Palacio – a fronte di tutti i mugugni dei tifosi – uno che, a 35 anni, sa ancora bene il significato di squadra.

Si deve essere squadra.

Perché questo – e Frank, a differenza di tanti tifosi, lo sa bene – è l’unico modo di vincere nel calcio moderno se non hai fenomeni come Messi e Ronaldo (e, come dimostra l’Argentina, tante volte nemmeno bastano).

Pensate al Portogallo: chi ha vinto negli ultimi anni ha sempre prima imparato a giocare come un unico corpo unito e, solo in un secondo momento, sono emerse le individualità di alcuni singoli. Proprio grazie a questa unione d’intenti.

La cima della montagna è ancora lontana.

Nonostante la vittoria – e i giornali l’hanno sottolineato con incredibile rapidità –, la posizione di Frank resta in bilico.

In bilico perché troppa gente non riesce a comprendere l’idea di progetto, intrinsecamente legata a quella di crescita.

Si pensa di dover partire a mille all’ora, sfasciando avversari a destra e a manca senza nessuna difficoltà. Peccato che questo sia già difficile con fenomeni in squadra (guardate lo United), figuriamoci con la nostra modesta Inter.

Un appello a chi può prendere decisioni

Il “si deve essere squadra” potrebbe essere un mantra applicabile anche alla dirigenza interista, raramente apparsa così eterogenea e confusa.

Ma ci teniamo a dire qualcosa di diverso: basta dare ascolto ai malumori del giocatore che vuole il ritocchino di turno o a quelli della pancia dei tifosi interisti.

Coccolate il mister e fategli capire che siete con lui. Consigliatelo, aiutatelo, stategli vicino e alleggerite la troppa pressione che gli sta gravando addosso.

“Uniti si vince”, uniti si porta avanti il progetto.

Si deve essere squadra.

Notizie flash

Ultimi articoli

15/04/2024
Inter - Cagliari, dieci manine postpartita

🖐 Bisogna ammettere che questa Marotta League è affascinante: siamo arrivati alla fine senza capire quali siano le regole. 🖐 Il fatto che io e Barella abbiamo le stesse persone preferite: Nicolò Barella e Andrè Onana ❤️ pic.twitter.com/iEbH1euROD — Alessandro (@90ordnasselA) April 14, 2024 🖐🏻 Lauti avevamo detto che non ti dovevi affezionare porcap 🖐🏻 […]

14/04/2024
Inter - Cagliari nel tempo di un caffè interrotto

Primo tempo 0’ - due cose sono infinite: l’universo e i minuti giocati da Miky, ma riguardo l’universo ho ancora dei dubbi. 1’ - Sono tranquilloStranamente tranquilloIn cosa mi avete trasformato non mi riconosco più 8' - Ciao, Mimì fenomeno Augello 11’ - Bella la clip Signor Zito Luvumbo, però calma eh 12’ - Tikus […]

13/04/2024
Inter - Cagliari; dieci pensieri prepartita

💭 Oh ma come vi permettete di farci giocare di domenica sera? Ormai eravamo affezionati al LunedInter. Non si fa così. 💭 Ace noi ci proviamo pure a crederti, ma se fai così... 💭 Abbiamo capito. Ciao Lauti, è stato bello. 💭 Oh ancora non ce la faccio a non rimanerci male quando lo vedo […]

10/04/2024
Udinese - Inter, dieci trattori post-partita

🚜 -  🎉 | BUS (PARTE 2) 🎶 "... 𝘌 𝘚𝘌 𝘕𝘌 𝘝𝘈𝘈𝘈𝘈𝘈𝘈𝘈𝘈𝘈𝘈𝘈𝘈𝘈𝘈..." 🎶 Canta l'@Inter 🎤 Dirige il Maestro @ddambrosio 🪄#CrotoneInter ⚫️🔵 #FORZAINTER pic.twitter.com/EX6eU4Q4c7 — Inter (@Inter) May 1, 2021 🚜 - Buongiorno a tutti ma a Davide Frattesi da Roma ancora di più 🚜 - Ciò che mi piace di Sanchez è la sua discrezione  🚜 - […]

09/04/2024
Udinese - Inter, il Pagellone quasi inceppato

YANN 6 – Sarà la ruggine di tante partite inoperose, saranno i postumi dell’infortunio o aver dovuto passare la pausa Nazionali con Ricardo Rodrigues, fatto sta che ieri sera Yann era un poco distratto. Se a questo poi aggiungiamo le finte di Fifino in area piccola, capirete che le cose non potevano andare diversamente al […]

08/04/2024
Udinese - Inter nel tempo di un caffè

0’ - Udinese - Inter di lunedì seraCosa potrà mai andare storto? 6' - Basta allargare le braccia per farsi fischiare fallo. MarottaLeague 12' - Tikus mi sa che l'anno prossimo vuole giocarsi il posto con il Tucu 25’ - questa partita è così entusiasmante che mi sa torno a vedere la diretta dell’eclissi 33' […]

linkedin facebook pinterest youtube rss twitter instagram facebook-blank rss-blank linkedin-blank pinterest youtube twitter instagram