Inter-Genoa, il Magnifico pagellone dei casi umani

HANDANOVIC 10:
In una partita potenzialmente noiosa senza nemmeno una parata da fare ci regala comunque la giusta dose di emozioni con un magico passaggio rasoterra battezzato sulla linea di porta. Questa giocata sembra casuale ma in realtà, come tutte le giocate di Handa, è superbattezzata e ha il merito di svegliare la squadra e infatti dopo qualche secondo arriva il raddoppio di Politano.
Ha anche il tempo di trasmettere la sua saggezza al giovane Radu "ragazzo non uscire mai dai pali e vedrai che errori come quello col Milan non ti ricapiteranno". Catechizzato e battezzato.

D'AMBROSIO 6:
Anche in una delle partite più asfaltanti (?) degli ultimi anni riesce comunque a fare la figura di merda facendosi fare tunnel da Lazovic, che poi per fortuna la spara in cielo anziché servire a GoGoGoran l'assist per quello che sarebbe stato il suo 3645esimo gol dell'ex.
La sua partita non è facile, condizionata dal cartellino giallo rimediato in avvio, ma comunque bisogna dire che anche D'Ambrosio quasi come Joao Mario è un bel ragazzo.
Quindi quasi come Joao Mario gli si perdona tutto.

SKRINIAR 8:
Quando gli dicono che affronterà il capocannoniere della Serie A risponde "Dai seriamente raga? Ma che è sta stronzata?"
Quando gli dicono che a dire il vero nel primo tempo non era in campo, ed è entrato nella ripresa risponde "Beh a dire la verità si nota ancora meno di prima".
Per il resto si occupa abbastanza facilmente del compagno di merende di Gnoukouri, in vista della sfida col Barcellona in cui potrebbe ritrovare l'unico giocatore finora in grado di metterlo in difficoltà: RAFIGNA.
E a tal proposito #RIPIGL

DE VRIJ 8:
Ennesima prestazione superba e non era scontato considerando che ospitavamo un eroe del Triplete e un eroe della NextGen con Strama.
Avrebbe anche la possibilità di andare in gol ma questa era la partita dedicata a tutti i casi umani dell'inter e Stefanone è troppo normale per partecipare.

DALB 8:
Finalmente ha abbandonato quello sguardo da capriolo smarrito di fronte agli abbaglianti di un'auto, a tratti fa vedere anche sprazzi di Dalberto Carlos.
La sua partita è una costante lotta contro l'ansia e contro un bullismo, soprattutto dei due croati.
Clamoroso il suo tentativo di avvicinarsi al pallone per battere una punizione prima di essere rispedito da Brozovic a fare l'ultimo uomo (oh è comunque una responsabilità).
Poco dopo Perisic gli serve una sovrapposizione super inutile in area in cui a momenti un difensore del Genoa gli porta via un piede. Però nonostante il dolore DALB non molla e finisce la partita sulle sue gambe. Eroico.
In campo fino alla fine per abbracciare Joao dopo il gol, in quello che è il fotogramma simbolo della partita.
Loro hanno provato il peso dell'apartheid dello spogliatoio sulla loro pelle, ora si meritano questa gioia.
"Quando la finirete con sta storia della panchina?"
"Quando la panchina smetterà de menacce"

BROZOVIC 10:
Tutto quello che ha fatto in campo è stato EPICO ma passa in secondo piano rispetto al Croco Pigiamino che ha indossato una volta tornato a casa dopo la partita.
Non ci sono mai le parole giuste per descrivere il livello di epicità e di amore per Marcelo.

Inter-Genoa, il Magnifico pagellone dei casi umani 1 Ranocchiate

GAGLIARDINI 10:
Menzione speciale a chi nello "Stagno di Ranocchiate" su Facebook aveva previsto la sua doppietta. Un giorno ci spiegherai come hai fatto.
Gaglia viene rispolverato titolare dopo un sacco di tempo e LA PRENDE e LA RIPRENDE nel corso della stessa partita. Alla faccia di Vecino.
Il suo primo gol su assist di JM10 dà il via alla goleada.
L'arbitro ferma tutto per un paio di minuti per verificare che sia effettivamente previsto nel regolamento di subire gol da Gagliardini. E con grande stupore deve dire che sì, non c'è nulla che lo vieti.
Il Genoa ovviamente non regge l'urto psicologico di questo evento e gliene mettiamo altri 4 in scioltezza, DI CUI UN ALTRO GOL È DI GAGLIA.
Robertino si sente in vena di strafare e insegue anche il sogno di una tripletta, tanto per dirvi che cazzo di serata è stata. Per un attimo c'è stato il rischio di vedere Juric esonerato e sostituito da Ballardini direttamente lì a bordo campo.

PERISIC 7:
Anche questa volta gioca con il freno a mano tirato, quando rivedremo il vero Ivan?
PER FAVORE DATE UN COSTUME DA COCCODRILLO A QUEST'UOMO.
Va bene la paura di ritrovarsi davanti un terzino di nome Pereira, però in una partita così dominata si poteva fare di più.
Curiosa sopratutto la scelta di non tirare mai in porta ma di cercare il passaggio a tutti i costi, e poi nell'unica occasione in cui tira in porta raddoppia Gagliardini con un tap-in. Tiè, karma.

Inter-Genoa, il Magnifico pagellone dei casi umani 2 Ranocchiate
"Non ti vorrai mica sdraiare dietro la punizione anche stavolta, vero?" © Sportmediaset

POLINANO 8:
Il nostro folletto impazzito sta lentamente pareggiando tutto il terrore e il panico che ha seminato contro di noi nei suoi anni sassuolesi, e finalmente si sta togliendo i suoi sassuolini dalle scarpe anche con la nostra maglia.
Intraprende un duello EPICO contro Gunter, con Polimessi che sguscia via da tutte le parti e lo continua a saltare in dribbling dicendogli UHH YOU TOUCH MY TRALALA MY DING DING DONG finché non si becca una severa ma giusta capocciata in testa.

Inter-Genoa, il Magnifico pagellone dei casi umani 3 Ranocchiate
La benedizione del Bellissimo arriva anche al nostro piccolo Messi. © Sportmediaset

JM10 15:
le due partite giocate meglio in tutta la stagione casualmente coincidono con il #RESUSCIT di Joao il Magnifico.
Avevamo detto che sarebbe successo ed è successo.
Immaginatevi ora cosa succederà quando tornerà in campo anche Ranocchia.
Joao dimostra tutta la sua stupenda superiorità in campo regalando magia ai 67.000 di San Siro e ritrovando anche la gioia del gol.
Inchiniamoci tutti davanti a lui e Lautaro per favore #RIDAGL la 10. È sua.

Inter-Genoa, il Magnifico pagellone dei casi umani 4 Ranocchiate

NAINGGOLAN 10:
Entra in campo giusto per far rifiatare Brozovic e calpestare il campo per cinque minuti ed esce con un recupero grintosissimo a centrocampo, una sventagliata precisissima sulla fascia e soprattutto il primo gol al Meazza su assist al bacio di Joao il Bello.
Un po' come quando vai al supermercato per comprare la carta igienica e torni con 8 buste piene di spesa.
Pensa se avesse giocato sul serio.

BORJA VALERO 10:
Un Genoa stremato dal punto di vista fisico e mentale con 90 minuti sulle gambe nell'infrasettimanale è la preda preferita per Nonno Valero.
Emozionante un suo recupero in corsa di 30 metri su un malcapitato giocatore rossoblu. Borja libera la sua potenza, come quando cala di prepotenza l'asso di briscola per prendersi un carico al Circolo Anziani di Appiano Gentile.
Poco dopo Brozo gli fa un'apertura larga sulla fascia. Borja galvanizzato prova a ricorrere generosamente anche quello ma finisce per stamparsi sui cartelloni a bordo campo. Non esageriamo adesso.

KEITA 3:
Ancora minuti per il falso MITT, che non si è capito chi voglia ingannare con questo minutaggio incredibile visto che entra in ogni partita.
Questo non è essere un MITT.
Per di più il suo ingresso in campo sul 3-0 manca assolutamente di strafottenza e Mittanza. Il vero MITT l'anno scorso ne ha fatti buttare fuori due del Genoa con le sue skill incredibili, ed erano i suoi primi dieci minuti del campionato.
Caro Balde' per favore impara cosa significa MITT. Forse non sei pronto per raccogliere questa eredità. Non ci siamo.

LAUTARO 6:
Si capisce che non è giornata già dopo 70 secondi quando spreca malamente un pallone a due metri dalla porta dopo essersi liberato bene con uno schema.
Capito? CON UNO SCHEMA.
Era dai tempi di Stramaccioni e del gol di Guarin contro il Napoli che non si vedeva uno schema a San Siro, gettare tutto al vento così fa venire le lacrime.
Per il resto la solita partita da pazzo psicopatico. Alcuni lo hanno criticato nelle ultime ore ma guardate che non è facile giocare con il braccialetto elettronico.
Dopo tre minuti e mezzo ha già smesso di arrivare ossigeno al cervello e entra nella modalità Toro facendo a sportellate tra gli avversari come un toro tra i vicoletti di Pamplona: grezzo, violento e senza senso. Salta addosso a Romero, al portiere, a Wanda Nara in tribuna vip. Ma ci piace così.

Inter-Genoa, il Magnifico pagellone dei casi umani 5 Ranocchiate
Nessun gol dell'ex? Noi ci sentiamo così.
© Sportmediaset

SPALLETTI 7 (di fila):
Per una volta sta girando tutto benissimo in attesa della prossima #CRISINTER.
Attenzione già al Barcellona, non sarà facile senza gli uomini chiave Gagliardini, DALB e Joao.

Inter-Genoa, il Magnifico pagellone dei casi umani

HANDANOVIC 10:
In una partita potenzialmente noiosa senza nemmeno una parata da fare ci regala comunque la giusta dose di emozioni con un magico passaggio rasoterra battezzato sulla linea di porta. Questa giocata sembra casuale ma in realtà, come tutte le giocate di Handa, è superbattezzata e ha il merito di svegliare la squadra e infatti dopo qualche secondo arriva il raddoppio di Politano.
Ha anche il tempo di trasmettere la sua saggezza al giovane Radu "ragazzo non uscire mai dai pali e vedrai che errori come quello col Milan non ti ricapiteranno". Catechizzato e battezzato.

D'AMBROSIO 6:
Anche in una delle partite più asfaltanti (?) degli ultimi anni riesce comunque a fare la figura di merda facendosi fare tunnel da Lazovic, che poi per fortuna la spara in cielo anziché servire a GoGoGoran l'assist per quello che sarebbe stato il suo 3645esimo gol dell'ex.
La sua partita non è facile, condizionata dal cartellino giallo rimediato in avvio, ma comunque bisogna dire che anche D'Ambrosio quasi come Joao Mario è un bel ragazzo.
Quindi quasi come Joao Mario gli si perdona tutto.

SKRINIAR 8:
Quando gli dicono che affronterà il capocannoniere della Serie A risponde "Dai seriamente raga? Ma che è sta stronzata?"
Quando gli dicono che a dire il vero nel primo tempo non era in campo, ed è entrato nella ripresa risponde "Beh a dire la verità si nota ancora meno di prima".
Per il resto si occupa abbastanza facilmente del compagno di merende di Gnoukouri, in vista della sfida col Barcellona in cui potrebbe ritrovare l'unico giocatore finora in grado di metterlo in difficoltà: RAFIGNA.
E a tal proposito #RIPIGL

DE VRIJ 8:
Ennesima prestazione superba e non era scontato considerando che ospitavamo un eroe del Triplete e un eroe della NextGen con Strama.
Avrebbe anche la possibilità di andare in gol ma questa era la partita dedicata a tutti i casi umani dell'inter e Stefanone è troppo normale per partecipare.

DALB 8:
Finalmente ha abbandonato quello sguardo da capriolo smarrito di fronte agli abbaglianti di un'auto, a tratti fa vedere anche sprazzi di Dalberto Carlos.
La sua partita è una costante lotta contro l'ansia e contro un bullismo, soprattutto dei due croati.
Clamoroso il suo tentativo di avvicinarsi al pallone per battere una punizione prima di essere rispedito da Brozovic a fare l'ultimo uomo (oh è comunque una responsabilità).
Poco dopo Perisic gli serve una sovrapposizione super inutile in area in cui a momenti un difensore del Genoa gli porta via un piede. Però nonostante il dolore DALB non molla e finisce la partita sulle sue gambe. Eroico.
In campo fino alla fine per abbracciare Joao dopo il gol, in quello che è il fotogramma simbolo della partita.
Loro hanno provato il peso dell'apartheid dello spogliatoio sulla loro pelle, ora si meritano questa gioia.
"Quando la finirete con sta storia della panchina?"
"Quando la panchina smetterà de menacce"

BROZOVIC 10:
Tutto quello che ha fatto in campo è stato EPICO ma passa in secondo piano rispetto al Croco Pigiamino che ha indossato una volta tornato a casa dopo la partita.
Non ci sono mai le parole giuste per descrivere il livello di epicità e di amore per Marcelo.

Inter-Genoa, il Magnifico pagellone dei casi umani 6 Ranocchiate

GAGLIARDINI 10:
Menzione speciale a chi nello "Stagno di Ranocchiate" su Facebook aveva previsto la sua doppietta. Un giorno ci spiegherai come hai fatto.
Gaglia viene rispolverato titolare dopo un sacco di tempo e LA PRENDE e LA RIPRENDE nel corso della stessa partita. Alla faccia di Vecino.
Il suo primo gol su assist di JM10 dà il via alla goleada.
L'arbitro ferma tutto per un paio di minuti per verificare che sia effettivamente previsto nel regolamento di subire gol da Gagliardini. E con grande stupore deve dire che sì, non c'è nulla che lo vieti.
Il Genoa ovviamente non regge l'urto psicologico di questo evento e gliene mettiamo altri 4 in scioltezza, DI CUI UN ALTRO GOL È DI GAGLIA.
Robertino si sente in vena di strafare e insegue anche il sogno di una tripletta, tanto per dirvi che cazzo di serata è stata. Per un attimo c'è stato il rischio di vedere Juric esonerato e sostituito da Ballardini direttamente lì a bordo campo.

PERISIC 7:
Anche questa volta gioca con il freno a mano tirato, quando rivedremo il vero Ivan?
PER FAVORE DATE UN COSTUME DA COCCODRILLO A QUEST'UOMO.
Va bene la paura di ritrovarsi davanti un terzino di nome Pereira, però in una partita così dominata si poteva fare di più.
Curiosa sopratutto la scelta di non tirare mai in porta ma di cercare il passaggio a tutti i costi, e poi nell'unica occasione in cui tira in porta raddoppia Gagliardini con un tap-in. Tiè, karma.

Inter-Genoa, il Magnifico pagellone dei casi umani 7 Ranocchiate
"Non ti vorrai mica sdraiare dietro la punizione anche stavolta, vero?" © Sportmediaset

POLINANO 8:
Il nostro folletto impazzito sta lentamente pareggiando tutto il terrore e il panico che ha seminato contro di noi nei suoi anni sassuolesi, e finalmente si sta togliendo i suoi sassuolini dalle scarpe anche con la nostra maglia.
Intraprende un duello EPICO contro Gunter, con Polimessi che sguscia via da tutte le parti e lo continua a saltare in dribbling dicendogli UHH YOU TOUCH MY TRALALA MY DING DING DONG finché non si becca una severa ma giusta capocciata in testa.

Inter-Genoa, il Magnifico pagellone dei casi umani 8 Ranocchiate
La benedizione del Bellissimo arriva anche al nostro piccolo Messi. © Sportmediaset

JM10 15:
le due partite giocate meglio in tutta la stagione casualmente coincidono con il #RESUSCIT di Joao il Magnifico.
Avevamo detto che sarebbe successo ed è successo.
Immaginatevi ora cosa succederà quando tornerà in campo anche Ranocchia.
Joao dimostra tutta la sua stupenda superiorità in campo regalando magia ai 67.000 di San Siro e ritrovando anche la gioia del gol.
Inchiniamoci tutti davanti a lui e Lautaro per favore #RIDAGL la 10. È sua.

Inter-Genoa, il Magnifico pagellone dei casi umani 9 Ranocchiate

NAINGGOLAN 10:
Entra in campo giusto per far rifiatare Brozovic e calpestare il campo per cinque minuti ed esce con un recupero grintosissimo a centrocampo, una sventagliata precisissima sulla fascia e soprattutto il primo gol al Meazza su assist al bacio di Joao il Bello.
Un po' come quando vai al supermercato per comprare la carta igienica e torni con 8 buste piene di spesa.
Pensa se avesse giocato sul serio.

BORJA VALERO 10:
Un Genoa stremato dal punto di vista fisico e mentale con 90 minuti sulle gambe nell'infrasettimanale è la preda preferita per Nonno Valero.
Emozionante un suo recupero in corsa di 30 metri su un malcapitato giocatore rossoblu. Borja libera la sua potenza, come quando cala di prepotenza l'asso di briscola per prendersi un carico al Circolo Anziani di Appiano Gentile.
Poco dopo Brozo gli fa un'apertura larga sulla fascia. Borja galvanizzato prova a ricorrere generosamente anche quello ma finisce per stamparsi sui cartelloni a bordo campo. Non esageriamo adesso.

KEITA 3:
Ancora minuti per il falso MITT, che non si è capito chi voglia ingannare con questo minutaggio incredibile visto che entra in ogni partita.
Questo non è essere un MITT.
Per di più il suo ingresso in campo sul 3-0 manca assolutamente di strafottenza e Mittanza. Il vero MITT l'anno scorso ne ha fatti buttare fuori due del Genoa con le sue skill incredibili, ed erano i suoi primi dieci minuti del campionato.
Caro Balde' per favore impara cosa significa MITT. Forse non sei pronto per raccogliere questa eredità. Non ci siamo.

LAUTARO 6:
Si capisce che non è giornata già dopo 70 secondi quando spreca malamente un pallone a due metri dalla porta dopo essersi liberato bene con uno schema.
Capito? CON UNO SCHEMA.
Era dai tempi di Stramaccioni e del gol di Guarin contro il Napoli che non si vedeva uno schema a San Siro, gettare tutto al vento così fa venire le lacrime.
Per il resto la solita partita da pazzo psicopatico. Alcuni lo hanno criticato nelle ultime ore ma guardate che non è facile giocare con il braccialetto elettronico.
Dopo tre minuti e mezzo ha già smesso di arrivare ossigeno al cervello e entra nella modalità Toro facendo a sportellate tra gli avversari come un toro tra i vicoletti di Pamplona: grezzo, violento e senza senso. Salta addosso a Romero, al portiere, a Wanda Nara in tribuna vip. Ma ci piace così.

Inter-Genoa, il Magnifico pagellone dei casi umani 10 Ranocchiate
Nessun gol dell'ex? Noi ci sentiamo così.
© Sportmediaset

SPALLETTI 7 (di fila):
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